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Autore: _fioredineve_    13/05/2021    1 recensioni
[...] Sakura amava l'estate.
Lo sapevano tutti.
Ma ora aveva un altro motivo per amarla: era la stagione in cui aveva conosciuto lui e si era - finalmente - innamorata.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lee Shaoran, Li Shaoran, Sakura, Sakura Kinomoto | Coppie: Shaoran/Sakura
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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amore estivo
Sakura amava l'estate e chiunque la conosceva lo sapeva.
Amava lo starsene a mare o in piscina, nuotare per ore e ore.
Forse perché, fin da piccola, aveva sempre passato quei momenti con la madre.
Ricordava perfettamente la pazienza di quella donna durante le sue prime lezioni di nuoto e i suoi primi tentativi.
E le risate colme di gioia quando aveva, finalmente, imparato del tutto.
A lei piaceva ricordare quei momenti in estate, anche se la malinconia, la nostalgia e la tristezza si facevano sentire.
Ma tutti, lì in famiglia, cercavano di ricordare solo le emozioni positive di quei momenti.
Quella mattina aveva deciso di starsene a casa - faceva troppo caldo anche il solo pensare di prendere i mezzi pubblici -, sdraiata sul pavimento fresco del salotto a leggere qualche rivista di cucina alla disperata ricerca di qualche dolce da poter servire freddo.
Kero-chan, il suo gatto incredibilmente pigro, russava beatamente rilassato e cullato dalla brezza fresca del condizionatore acceso ed emetteva qualche miagolio di tanto in tanto, soddisfatto da qualche sogno che stava vivendo in quel momento.
Il telefono di casa squillò, rompendo del tutto quella quiete che si era creata in casa: suo padre era a lavoro mentre il fratello era all'università per dare un esame.
Si alzò, posando la rivista sul divano alle sue spalle, e andò verso il corridoio.
"Pronto, qui casa Kinomoto"
"Sakura-chan!" cantilenò allegra la voce di Tomoyo dall'altro lato della cornetta.
"Oh, Tomoyo-chan, come stai?"
"Bene, tu? Sai, Rika, Chiharu, Naoko, Eriol, Yamazaki ed io stiamo andando in piscina, nel nuovo parco acquatico inaugurato da pochissimo. Ti va di venire con noi?"
"Ecco..." la voglia di andarci e divertirsi era tanta, ma era tanta anche la voglia di evitare a tutti i costi i mezzi pubblici, l'odore di sudore e la gente tutta ammassata in un piccolo spazio.
"Andiamo con il furgoncino della famiglia di Eriol" continuò Tomoyo percependo la sua indecisione ma donandole un enorme sorriso stampato in viso.
"Allora sì! Ci sto! Dove ci dobbiamo incontrare?"
"Passiamo noi tra mezz'ora a casa tua, tranquilla" concluse Tomoyo per poi salutarla calorosamente, come sempre.
Sakura corse a prepararsi, lasciando poi un bigliettino alla famiglia, riempì le ciotole di acqua e crocchette a quel golosone di Kero-chan e poi si chiuse la porta di casa alle spalle.

"Uah! Ma è enorme!"  esclamarono in coro sorpresi, come dei bambini in gita allo zoo per la prima volta.
C'erano scivoli altissimi, piscine, gommoni e vari tipi di giochi acquatici.
"Stasera ci sarà anche uno spettacolo acquatico e con i fuochi d'artificio" esclamò estasiata Naoko, mostrando la brochure a Sakura e Rika.
"Che meraviglia, lo vedremo, vero?" chiese Sakura entusiasta rivolta a tutto il gruppo, tutti annuirono felici, si prospettava una giornata stupenda per tutto il gruppetto.
Avanzarono andando verso l'area prenotata quella mattina stessa da Eriol, per paura di perdere tutti i posti disponibili, e avevano fatto anche bene vedendo tutta la gente che c'era.
Si spogliarono dei propri abiti poggiandoli nelle borse.
Sakura guardò Yamazaki che ricambiò lo sguardo colmo di sfida, poi corsero verso la piscina con lo scivolo più alto del parco, la fila era lunghissima ed entrambi amavano le sfide.
"Ci risiamo" brontolò divertita Chiharu guardando i due ragazzi in preda all'emozione, poi si accodò a loro.
Tutti li seguirono a parte Tomoyo.
"Tomoyo è rimasta alla fine dello scivolo per riprenderci" disse Eriol sorridendo, con la dolcezza di chi ama realmente.
Sakura avrebbe tanto voluto essere guardata in quel modo da qualcuno.
"Ma così si perderà tutto il divertimento" brontolò Sakura sbuffando.
"Sai com'è lei, ama vedere e riprendere gli altri nei momenti felici. Riprendere i ricordi felici di chi ama è ciò che la rende realmente felice" concluse Eriol con un'alzata di spalle. Era tenero il modo in cui i due si amavano e conoscevano, era il tipo di amore a cui Sakura aspirava. Proprio quello semplice e puro.
"Oh, è il nostro turno, ci vediamo giù Kinomoto-chan!" Yamazaki sorrise alzando il pollice in direzione del gruppo mentre si posizionava sullo scivolo.
Poco dopo fu il turno di Sakura, uno degli addetti le spiegò come posizionarsi, le varie raccomandazioni, per poi darle una spinta dopo il consenso di lei.
L'acqua schizzava a grandi ondate mentre lei scivolava giù, sembrò durare in eterno per quanto era lungo lo scivolò, ma il tutto non durò più di trenta secondi. Arrivata alla fine fece un lieve balzo finendo poi sott'acqua, tornò a galla velocemente sorridendo e dirigendosi verso gli scalini per uscire, Tomoyo la chiamò a gran voce facendole segno con il pollice di aver ripreso tutto, Sakura imbarazzata alzò la mano per salutarla e la raggiunse.
"Tocca a Naoko-chan" bofonchiò divertita, la ragazza era palesemente impaurita ma ciò non le impediva di tirare fuori tutto il coraggio che aveva in corpo.
Arrivò Yamazaki dandole un telo mare per asciugarsi.
"Grazie, è stato fantastico non è vero?" urlacchiò rivolta al ragazzo ma la sua voce venne coperta dall'urlo impaurito di Naoko, seguito da un rumore d'acqua che schizzava ovunque.
Una volta finito lo scivolo tutti tornarono alle sdraio, Tomoyo - rigorosamente coperta dal suo amato cappellino di paglia e gli occhiali da sole scuri - riguardava divertita i video fatti quella mattina stessa.
"Hiragizawa-kun, sei rimasto inflessibile anche su quello scivolo!" esclamò sconvolto Yamazaki beccandosi uno scappellotto da Chiharu ma causando le risate di tutti.
"Oh... ma è... bellissimo! Sarebbe perfetto come protagonista della mia storia!" esclamò adorante Naoko, guardando alle spalle di Sakura che, confusa, si girò a guardare: da lontano vide un bagnino - lo aveva dedotto dal berretto, i bermuda e la canotta blu scuro che indossava-, stava sorvegliando alcuni bambini troppo vivaci nella piscina profonda tre metri.
Era un bel ragazzo, dalla pelle abbronzata a causa delle ore passate sotto al sole.
Aveva uno sguardo molto serio, ma quando un bambino di appena sei anni gli rivolse la parola lui gli sorrise poggiandogli una mano sulla nuca.
Aveva un sorriso tremendamente bello, sentì la terra mancarle sotto ai piedi - fortuna che era seduta o sarebbe caduta.
"Sì, è bellissimo..." si ritrovò a bisbigliare abbagliata da quello che stava guardando.
Del tutto incurante di Tomoyo che, seduta sulla sdraio accanto a lei, aveva sentito tutto ed era pronta a riprenderla se mai avesse deciso di approcciarsi a quel ragazzo.
"Chissà come si chiama e se è disposto a diventare uno dei miei modelli di riferimento" continuò allegra Naoko.
Sakura ridacchiò, ma anche lei era molto curiosa di sapere qualcosa su di lui. Non aveva mai provato tanto interesse per uno sconosciuto.
"Mi accompagnate a prendere qualcosa al bar?" chiese Rika prendendo il porta monete dalla borsa di paglia.
"Sì, vengo io!" rispose Sakura prendendo anche lei il porta monete mentre Rika prendeva le ordinazioni per gli altri.
Le era venuta proprio una gran voglia di una granita alla ciliegia.
Entrambe le ragazze si avviarono passando accanto alla piscina dove c'era quel bagnino, parlando e ridacchiando.
Sakura ammirava Rika, proprio come Tomoyo era molto raffinata. Ogni suo gesto, il suo modo di parlare, camminare, ridere... tutto in lei trasudava e urlava a gran voce 'eleganza'.
"Come sta Terada-san?" chiese, curiosa di sapere come procedeva la vita da conviventi dei due promessi sposi. Il signor Terada era più grande di Rika di circa 15 anni, nessuno aveva mai visto di buon occhio la loro relazione, ma i due si volevano bene e se Rika era felice allora anche lei lo era.
"Bene, anche se ultimamente è stressato a causa di alcuni studi di ricerca all'università"
"Dovrebbe prendersi qualche gi... ah!" esclamò prima di essere spinta - involontariamente - da uno dei ragazzini vivaci - fin troppo- facendole prendere una brutta storta e facendola cadere in acqua.
Provò a tornare a galla, ma la caviglia le doleva tantissimo e non riusciva a fare nessuno movimento senza provare dolore.
Sentì Rika chiamare il suo nome, poi qualcuno si tuffò.
Quello che accadde successivamente per lei fu molto confuso.
L'unica cosa che ricordava bene era l'aria che entrava nei polmoni, il calore del sole e qualcuno che le parlava.
"Ehi, mi senti? Stai bene?" non conosceva la voce, ma era calda e tranquilla, quasi rassicurante.
Aprì gli occhi ritrovandosi davanti due pozze d'ambra, poi li richiuse.
"Come si chiama?" chiese a qualcuno.
"Sakura-chan, il suo nome è Sakura-chan" era la voce di Chiharu "Sakura, mi senti? Stai bene?" aprì di nuovo gli occhi, la gola le bruciava per la quantità d'acqua ingoiata.
"Sì" rispose in tono strascicato.
L'aiutò a mettersi seduta e Sakura mise tutto a fuoco: era il bagnino. Era lui e l'aveva salvata.
"Come ti senti?" chiese premuroso.
"Bene, a parte la caviglia" rispose lei alzandosi aiutata da lui.
"Oh, Sakura-chan, ci hai fatto preoccupare tantissimo" Tomoyo l'abbracciò facendola  barcollare a causa della caviglia - ormai - dolorante e gonfia.
"Scusatemi" sussurrò lei, ricambiando l'abbraccio e carezzandole i lunghi capelli scuri cercando di rassicurarla.
La cugina era così: si preoccupava facilmente di tutto e tutti, senza mai pensare a se stessa. Per questo era felice che Eriol fosse al suo fianco: lui pensava al bene di entrambi, soprattutto a quello di lei.
Si girò verso il bagnino, aiutata dalla cugina, e fece un inchino "Grazie di cuore per il tuo aiuto" si alzò, mentre il viso prendeva il colore delle ciliegie mature.
"Di niente" rispose lui, inchinandosi a sua volta, imbarazzato.
Il bermuda e la cannottiera erano completamente fradici e aderivano completamente al suo corpo atletico, così come i capelli castani tutti appiccicati al viso.
"P-posso sapere come ti chiami?" ecco, si era fatta coraggio. Il ragazzo arrossì nuovamente e, totalmente in imbarazzo, parlò "Syaoran Li"
"Allora... è stato un piacere conoscerti, Li-kun!"

"Hai ripreso tutto, vero?" le chiese curiosa Rika, Tomoyo annuì mostrando la scena dalle spalle di Sakura.
"Ma certo che sì"
Sakura si sentiva totalmente in imbarazzo e, per di più, aveva rovinato la giornata a tutti a causa della distorsione - fortunatamente non così grave come sembrava - alla caviglia destra.
"Andiamo a vedere lo spettacolo delle fontane?" propose Eriol, cercando di tirare su di morale Sakura. Lei annuì e, zoppicando, arrivarono al centro del parco.
Erano come al centro di una piazza enorme e, nel punto focale, c'era un enorme fontana illuminata da vari colori: giallo, rosso, verde, blu, celeste.
Partì la musica e, sulle note di una bellissima melodia suonata a piano, alcuni getti d'acqua intorno a loro si alzarono verso il cielo dando il via ad una danza di colori che si intrecciavano e scioglievano come rami di alberi.
Sembravano tanti fuochi d'artificio, però fatti d'acqua.
"Ma è bellissimo" sussurrò lei, estasiata, mentre anche i fuochi d'artificio si facevano spazio in quella tela di colori e luci.
"Come va la caviglia?" la voce alle sue spalle la spaventò, si voltò e il suo cuore accellerò mentre sul suo viso si apriva un'espressione di sorpresa.
"B-bene, grazie per l'interessamento"
"Posso chiamarti Sakura, vero?" lei annuì, avrebbe potuto chiamarla in qualsiasi modo, l'importante era che la chiamasse.
Il suono della sua voce era così bello, soprattutto mentre pronunciava il suo nome: sembrava accarezzarlo e avvolgerlo con il calore che emanava.
"Io posso chiamarti Syaoran-kun?" anche lui annuì, arrossendo.
"Io... ecco... volevo chiederti se ti va di vederci, una volta che la caviglia è guarita completamente" il suo tono era cambiato, così dolce e tiepido per il suo cuore. Lo osservò per qualche secondo prima di rispondere: aveva indosso una t-shirt nera con dei bermuda abbinati mentre in spalla portava un borsone da palestra grigio.
"M-mi... mi piacerebbe tantissimo" disse lei porgendogli il cellulare, stessa cosa fece lui, scambiandosi i numeri.
"Allora ci sentiamo in questi giorni" disse lei, felice come una bambina.
"Con molto piacere, Sakura" rispose lui lasciandole un bacio sulla guancia prima di correre via, lasciandola in quel quadro di acqua e colori, imbambolata e felice.

Sakura amava l'estate.
Lo sapevano tutti.
Ma ora aveva un altro motivo per amarla: era la stagione in cui aveva conosciuto lui e si era - finalmente - innamorata.


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Ogni tanto torno, con una os completa nata per puro caso mentre parlavo con la mia cara steffirah in una serad'estate.
Lei l'ha già letta ma avendo il pc disponibile ho pensato "perché no?" e quindi eccola qua.
Spero vi piaccia almeno un po' di quanto è piaciuta scriverla a me,

Vera.
   
 
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