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Autore: God_Eden_Imperial    27/05/2021    0 recensioni
Avete davvero creduto al titolo? Pffff!!!
Vincent è solo mio e di Gilbert!
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Gilbert Nightray, Vincent Nightray
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Gilbert era in giro per la città, per eseguire delle commissioni da parte del suo nuovo padrone.
Mentre passeggiava in mezzo alla gente, ripensava a quello che era accaduto qualche giorno prima.
Sentendo la mancanza di Oz e Alice, Vincent, usufruendo del suo potere di figlio del diavolo, era andato fino al cuore dell’abisso per farli rincontrare ancora una volta.
Succedeva raramente, soprattutto per richiesta dei due ragazzini.

“Gil, c’è una cosa che dovremmo dirti”
Aveva detto Oz tenendo stretta la mano di Alice. Entrambi avevano puntato i loro occhi su Gilbert che li guardava a sua volta, in silenzio, attendendo che continuassero.
“Ci abbiamo riflettuto a lungo e ne abbiamo discusso insieme. Alla fine siamo arrivati ad una decisione che vorremmo rispettassi”
Aggiunse il ragazzo facendo innervosire il suo migliore amico. Gilbert sentì il cuore saltare un battito ed ebbe paura di ascoltare il continuo.
Oz spostò lo sguardo su Alice che prese parola:
“Non ci girerò attorno, Raven. Stare insieme a te è divertente e ci fa piacere vederti per passare del tempo insieme…ma non si può continuare così”
Gilbert le rivolse un’occhiata interrogativa.
“Cosa intendi?”
“Questo andare e venire…non fa bene, né a noi, né a te, Gil. Attendere che Vincent arrivi per portarci da te e poi farci riportare a casa…inizia ad essere stancante ed è doloroso. Dall’ultima volta che ci siamo visti sono passati mesi…”
Disse Oz più seriamente. Gilbert a quel punto si preoccupò sul serio. Aveva notato che il fratello minore era più stanco del solito. Il viaggio che era costretto a fare per l’abisso, andata e ritorno, forse aveva un limite di sopportazione e Vincent lo aveva superato.
Lo sapeva…Vincent avrebbe sacrificato se stesso pur di renderlo felice, ma non poteva permettere che continuasse in questo modo. Ne andava della sua salute che era più importante.
Oz e Alice erano stati i primi a notarlo ed erano preoccupati.
“Penso sia davvero arrivato il momento di dirsi addio, Gil”
Aggiunse il ragazzino in un bisbiglio, ma fu abbastanza affinché Gilbert potesse sentire.
Quelle parole gli spezzarono il cuore. Loro due erano davvero troppo importanti e non voleva lasciarli andare. Ma era anche vero che l’attesa era snervante ogni volta. Chiedersi se si sarebbero incontrati ancora e quando…era insopportabile!
“Oz…”
La sua voce era incrinata dalle lacrime che cercava di ricacciare indietro. Alice e Oz lo strinsero in un abbraccio, mostrando un sorriso triste e trattenendosi dal piangere a loro volta.
Dovevano farsi forza.
“Grazie ancora di tutto, Gilbert. Sei stato un amico preziosissimo”
“Non ti dimenticheremo mai, è una promessa”
Borbottò Alice con il viso schiacciato contro il petto del ragazzo che le accarezzava i capelli.
Sapeva che prima o poi questo giorno sarebbe arrivato, solo non voleva accettarlo. Lo negava a se stesso…era arrivato il momento di affrontarlo.
Dirsi addio…era troppo!
Aveva detto addio a così tante persone a lui care…
Ma, in compenso, ne aveva trovate tante altre che lo avrebbero aiutato a superare anche questo di momento difficile, primo tra tutti Vincent.
Lui c’era sempre, anche quando non lo voleva e gli era così grato per questo.
Rimasero ad abbracciarsi a lungo. Oz fu il primo a staccarsi, insieme ad Alice, asciugandosi gli occhi bagnati.
“Ascoltami bene, Gil, prima di salutarci per sempre, ho un’ultima richiesta da farti in quanto tuo ex padrone”
Ora ha Leo…non ho nulla di cui preoccuparmi.
Pensò con un sorriso, ricordando l’amico, poi si fece serio.
“Ti chiedo solo di restare fedele a chi si merita davvero il tuo amore, in tutto e per tutto! Io non sono più quella persona, anzi…onestamente penso di non esserlo mai stata”
“Oz?”
Gilbert non sapeva come interpretare quelle parole. Oz e Alice si limitarono a sorridergli in tutta risposta, prima di raggiungere Vincent e tornare a casa.


“Dannazione!”
Mormorò stringendo così forte i pugni fino a far diventare le nocche bianche. Oz e Alice gli mancavano terribilmente, ma almeno adesso non doveva più tormentarsi nella speranza di rivederli…non sarebbe più accaduto. Non avrebbe più visto i suoi più cari e piccoli amici…
“Fa male”
Aggiunse soffocando un singhiozzo e nascondendo gli occhi dietro il capello. Ricordava di aver pianto tutta la notte dopo quell’addio e, ovviamente, Vincent era rimasto tutto il tempo con lui. Aveva lasciato che si sfogasse e, al contempo, tentava di farlo stare meglio.
I giorni a seguire si era buttato nel lavoro, senza fermarsi un attimo, nella speranza di tenere la mente occupata. Ma c’erano quei momenti in cui, inevitabilmente, i suoi pensieri andavano ad Oz e Alice.
Cosa staranno facendo? Staranno bene?
Si chiedeva pur sapendo che, finché sarebbero rimasti l’uno al fianco dell’altra, non aveva di cui preoccuparsi.
Gli sfuggì un sorriso. Non doveva rattristarsi. Di certo i suoi cari amici gli avrebbero detto di sorridere, di andare avanti ed era esattamente quello che avrebbe fatto.
La frase che gli aveva detto Oz, però, continuava a inondargli la mente, senza dargli tregua.
Fedele a chi merita davvero il mio amore…a chi ti riferivi?”
Sussurrò, bloccandosi di colpo in mezzo alla strada.
Aveva visto qualcosa con la coda dell’occhio che aveva immediatamente catturato la sua attenzione. Indietreggiando di qualche passo, si volse in direzione di una piccola stradina dove vide Vincent tra le braccia di un ragazzo.
Rimase immobile a fissarli. Il ragazzo misterioso era di spalle, quindi non riuscì a vedergli il volto al contrario di Vincent. Il sorriso che aveva gli fece capire che non era qualcuno con cattive intenzioni, quindi non era necessario il suo intervento…o forse sì?
Trasalì nel momento in cui il ragazzo tirò Vincent più vicino, catturandolo in un bacio veloce, passando poi a torturargli il collo con la lingua, scherzosamente.
Vincent ridacchiava con imbarazzo, dicendogli qualcosa che non arrivò alle orecchie di Gilbert data la distanza che li separava.
Decise di ignorarli e continuare con le sue commissioni, cercando di ignorare la sensazione di bruciore che lo colpì in pieno petto, facendogli contorcere persino lo stomaco.
Vince può divertirsi con chi vuole…lo ha sempre fatto…l’ho sempre saputo e non ci ho mai messo bocca, non più di tanto. Quindi perché adesso mi da così tanto…fastidio?!
Si chiese, dando un forte pugno contro la parete di un palazzo, frustrato.
Era davvero tentato di tornare indietro, tirare un cazzotto in piena faccia a quel tizio, afferrare il fratellino e portarlo il più lontano possibile, così che nessuno potesse mettergli le mani addosso a parte lui; perché Vincent era solo suo!
Arrossì di colpo nel rendersi conto dei propri pensieri. Non era la prima volta che rifletteva su certe cose. Come quando Noise ci provava spuratamente o Leo tentava di rubargli qualche bacio.
Perché si sentiva in quella maniera?
“Che mi sta succedendo?”

Quel pomeriggio, poco prima di andare in cucina a preparare la cena, sentì la squillante voce di Lily esclamare:
“Ehi, Vincent, chi è che ti scrive? Ultimamente ricevi parecchie lettere”
Subito Gilbert si sporse dalla porta per osservare la scena. Vincent era tra Lily e Charlotte, con una lettere aperta in mano.
“Nessuno”
“Come no. La tua espressione imbambolata dice altro”
Lo canzonò Lottie afferrando il foglio e leggendo in fretta, ignorando Vincent che tentava di riprenderselo.
“Uuhh, ma questa è una lettera d’amore”
A quelle parole Gilbert trasalì, irrigidendosi.
Vincent aveva conosciuto qualcuno e non gli aveva detto nulla. Perché?
“Lottie! Ridammela!”
“No no, my boy, prima ci dici di chi si tratta”
“Dai, siamo curiose! Come si chiama? Lo conosciamo?”
Lily aveva già capito che si trattava di un ragazzo dato “l’odio” di Vincent nei confronti delle donne per via della madre.
Gilbert si fece ancor più attento, posizionandosi in maniera che i tre non potessero notarlo. Le ragazze dovettero insistere per un po’ e alla fine Vincent cedette.
“D’accordo, ve lo dico. Si chiama Jonathan”
“Amo quel nome!”
Asserì Lottie con sguardo sognante, mentre Lily lo incitava a continuare.
“E’ uno scrittore”
“Interessante, molto interessante. Dicci altro, my boy”
Le due avevano un sorrisetto stampato in faccia che fece imbarazzare Vincent al contrario di Gilbert che dovette trattenersi con tutto se stesso dall’afferrare la sua pistola, uscire a cercare quel tipo e fare in modo che capisse di non doversi più avvicinare al suo fratellino.
“E’ inglese”
“Uuuuhhhh”
“Sì, lo ammetto, questo dettaglio piace anche a me”
“Devi assolutamente presentarcelo!”
“Così Noise e Glen-sama tenteranno di ucciderlo”
Disse Lily facendo tornare Charlotte coi piedi per terra.
“Non sarebbero gli unici”
Disse Gilbert affilando un coltello e catturando l’attenzione degli altri tre. Charlotte subito sorrise con malizia.
“Gilbert, da quanto stai ascoltando?”
Il ragazzo si pietrificò per essere stato beccato. Rilassandosi un attimo dopo, rivolse un’occhiata a Vincent che lo guardò a sua volta, senza fiatare.
“Volevo solo chiedervi cosa vi andrebbe di mangiare. Carne? Pesce? Ossa inglesi tritate?”
 
 
   
 
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