Non è mai stata una ragazza mattiniera. Ha sempre amato rimanere a crogiolarsi nel tepore e la morbidezza del letto.

Eppure da un mese a quella parte ogni mattina le prime luci dell'alba bastavano per destarla dal suo sonno e non lasciarla più nelle dolci braccia di Morfeo. E così si trovava seduta sul davanzale della finestra a contemplare le mille sfumature che il cielo prendeva man mano che il disco dorato saliva. Quel disco dorato che per quanto fosse luminoso non sarebbe mai arrivato a splendere tanto quanto la persona che occupava i suoi pensieri e il suo cuore.

Appoggiando la schiena contro lo stipite della finestra pensò a quella chioma bionda che da troppo tempo aveva catturato il suo cuore. A quegli occhi grandi da cerbiatto che esprimevano la dolcezza infinita che aveva, quelle guance così morbide e lisce al tatto che più volte si era ritrovata a sfiorare. Si lasciò andare a un profondo sospiro mentre con lo sguardo vagava per la via sottostante. Sul pelo liscio dell'acqua piatta del fiume davanti a lei si specchiano le case dell'altra sponda e i raggi ancora bassi del sole, dando quella nota di calmo splendore che riesce a lavar via ogni preoccupazione.

Un mugolio nella stanza la richiamò alla realtà, facendola voltare. L'oggetto dei suoi pensieri aveva appena abbracciato il suo cuscino e affondato dentro il viso. Aveva un'aria così bella e serena che per un attimo si chiese pure se fosse umana e cosa avesse fatto per meritarsi una creatura tanto angelica al suo fianco.
Lasciò la finestra per avvicinarsi alla bionda che, con le lunghe pagliette scombinate e la mano serrata sul cuscino, si era messa a parlottare di un argomento che non riusciva a cogliere. Le scappò una risata, lieve e quasi sussurrata. Non aveva intenzione di svegliarla. Sedutasi sul letto accarezzò la cioma bionda, mettendo vagamente a posto la frangetta sul viso. Quello che non si aspettava era di venir afferrata e trascinata nel letto dalla stessa ragazza che ora, con voce impastata, rideva: «Presa!»
Anche l'albina rideva, sdraiata e bloccata addosso alla compagna che la stringeva come un peluche.

«Questa è stata una mossa sleale!» ride l'albina quando la ragazza sotto decise di allentare la presa. Impuntandosi con le mani sul materasso si tira su quel tanto che basta per incrociare i loro occhi.
Santa Mavis, quanto amava quelle pozze di cioccolata. Ogni volta che l'ammirava il suo cervello si spegneva e le sue labbra in un movimento quasi meccanico cercavano quelle delle sua partner che, con una dolcezza smisurata, si lasciavano alla mercé della maga del take over. E in quelle mattine frizzanti e insonni tutto ciò che entrambe agoniavano come acqua in un deserto erano quelle attenzioni delicate, cariche di sentimento che bruciava nel profondo del loro animo. Baci, morsetti delicati, carezze sulle guance, mani che giocano tra i capelli.

«Ti amo. Ricordalo sempre.» sussurrò con naturalezza la più giovane delle due, causando un tenero rossore su quelle guance delicate incastrate in quel campo di grano dorato. Un lungo silenzio cala nella stanza, in sottofondo solo il delicato canto degli uccellini. Solo quando si fu sincerata che quello non era un bel sogno ma la pura e dolce realtà prese il coraggio di rispondere con un tono estremamente dolce: «Anch'io ti amo, sciocchina. E non ti libererai di me facilmente.»

Non è mai stata una ragazza mattiniera. Ha sempre amato rimanere a crogiolarsi nel tepore e la morbidezza del letto.

Eppure da un mese a quella parte quel sentimento così forte seppure dolce e delicato prendeva il sopravvento sul suo lato più pigro, regalandole momenti magici con la sua dolce metà.

***Angolo autrice***

HELLO EVERYONE
No non ho smesso di scrivere, alterno solo momenti in cui il mio cervello è completamente KO e non riesce a pensare a nulla da scrivere, neanche la più piccola delle cavolate. Ma ne esco sempre, non vi libererete così facilmente di me~

Spero sia piaciuta, alla prossima molto probabilmente su Next Generation~