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Autore: saffyj    31/05/2021    5 recensioni
Bella e Alice in una giornata estiva si fanno leggere le carte, un innoquo modo per passare il tempo che modificherà la vita di Bella...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cullen, Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Ciao a tutte!!! E' tardissimo ma vi avevo promesso questa short in attesa di finire di scrivere la long...
Ammetto che qualcosina all'interno di questa storia parla di me, quindi siate buone!!!!
Un abbraccio grande e spero vi piaccia!!!




Un fante di picche, un asso di fiori e un fante di cuori.
“Mmmm” mormora l’indovina strofinandosi il mento pensierosa. Io guardo lei e poi guardo le carte. Non le so leggere, ma sono sicura che tutte quelle carte nere non promettono nulla di buono.
Guardo Alice per vedere se lei sta capendo qualcosa dato che la cartomante continua ad osservare il tavolo e a mormorare senza però dirci nulla. Alice si stringe nelle spalle e mi fa una smorfia, tornando a guardare anche lei curiosa l’indovina in attesa che ci renda partecipi di ciò che sta vedendo nel mio futuro.
“Vedo un fante di picche che camuffa il suo amore per i tuoi soldi, con l’amore per te” afferma seria “ma un fante di cuori, con il suo amore, ti salverà” abbozza un sorriso sistemando, perpendicolare alle altre carte, il fante di cuori.
La mia mente corre subito a Jacob, il mio ragazzo. Nego con la testa ripensando agli anni che abbiamo trascorso insieme, al suo sorriso dolce e sincero, ai suoi occhi che riescono a leggere i miei pensieri più nascosti, al suo essere sempre presente, anche dopo le mie sfuriate a volte immotivate. Il nostro amore è nato dopo anni di vera amicizia. Jacob non può stare con me solo per i soldi!
“Non è possibile, le carte si sbagliano. Forse ero distratta e non sono riuscite a leggere il mio futuro correttamente” difendo il mio rapporto con l’uomo che conosco dall’infanzia.
“Te lo auguro” sospira l’indovina “Ma le carte difficilmente sbagliano” e mi accarezza la spalla per confortarmi.
Mi alzo come se la sedia scottasse e, scusandomi, esco velocemente dalla tenda mentre digito il numero di Jacob che, dopo diversi squilli, risponde. È strano, sembra che non si aspettasse una mia telefonata. Cerco di allontanare i dubbi e rido di quanto io sia influenzabile. Gli chiedo cosa stesse facendo di bello e, per la centesima volta da quando sono arrivata al mare, gli chiedo se riesce a raggiungermi, ma, come ogni volta, mi risponde che non può a causa del lavoro. Metto il broncio e cerco di convincerlo toccando tutti i suoi punti deboli per farlo cedere, ma non c’è modo di fargli cambiare idea.
 
***
 
Passano i giorni e le parole dell’indovina cadono nel dimenticatoio.
Con Jacob procede come sempre negli ultimi mesi, il lavoro gli occupa tantissimo tempo e la sera, a volte, è così stanco che si addormenta sul divano mentre guardiamo la tv.
Dopo l’ennesima volta che mi propone di uscire con gli amici senza di lui, perché è troppo stanco per accompagnarmi, decido di seguire il suo consiglio e mi preparo per una serata all’insegna del divertimento.
Ceno con Alice e Rosalie e poi andiamo a ballare alla festa di compleanno di un amico comune. Mi scateno e rido come non facevo da tempo.
“Conoscerò l’uomo della mia vita e uno stilista noterà i miei disegni proponendomi di lavorare con lui!” urla felice Alice uscendo dalla cucina del festeggiato.
“Ed io riceverò la proposta da Emmett!” esulta Rosalie saltellando sul posto felicissima.
Le guardo senza capire e loro mi trascinano in cucina, dove c’è una donna bionda circondata da tantissime persone curiose che guardano verso il tavolo. Mi avvicino e rabbrividisco nel vedere le carte.
“Troverai il lavoro che cerchi e potrai finalmente coronare il tuo sogno di andare a vivere da solo” dichiara la donna guardando sorridente il ragazzo di fronte a sé che batte subito un cinque ad un amico per la contentezza.
“Per tutta la serata ha letto solo cose positive… secondo me inventa” mi sussurra Rosalie ed io la guardo stranita “Non importa.” risponde stringendosi nelle spalle “Ha detto che Emmett mi chiederà di sposarlo ed io voglio crederci!”.
Decido di tentare anch’io.
Un fante di picche, un asso di fiori e un fante di cuori.
Stesso responso dell’indovina del mare. La donna mi guarda dispiaciuta ed esclama “…ma ci sarà un lieto fine” indicando il fante di cuore sperando di rialzarmi l’umore, senza capire che ciò che più mi turba è il pensiero che tra me e Jake non ci sarà un per sempre. Sono anni che immagino il futuro con lui… ma cosa vado a pensare! Non saranno di certo le carte che mi faranno mollare l’uomo che amo!
 
 
Già, non saranno le carte, ma sicuramente l’atteggiamento di Jacob non aiuta a voler continuare la nostra relazione.
“Cosa vuoi che faccia, eh?” mi chiede rosso in viso e a pochi centimetri dal mio volto “Che mi licenzi? Come credi che riusciremo a pagare le spese! Io DEVO lavorare se vogliamo mangiare e permetterci tutto questo” e con un ampio gesto delle braccia indica l’appartamento.
“Non sto dicendo che devi mollare il lavoro dico solo che potresti organizzarti meglio, dedicando del tempo anche alla tua ragazza! A NOI!” urlo di rimando.
“Tzè! Certo!” risponde strafottente “Vuoi che passiamo del tempo insieme?” mi chiede arrabbiato ed io annuisco “Bene! Chiedi al tuo paparino di aiutarci nelle spese! Lui ne ha così tanti che non sa nemmeno dove metterli! E io chiederò il part-time” le sue parole mi feriscono, ma camuffo bene il dolore ed esplodo.
“Lascia fuori mio padre!” ringhio spintonandolo “Lavoriamo in due, in due paghiamo le spese! Se non riusciamo a sostenerle tutte forse è meglio ridimensionarci! Non chiedere aiuto a mio padre o lavorare 24 ore su 24!”
“Lascia perdere che è meglio” mi volta le spalle e se ne esce dalla cucina lasciandomi con l’amaro in bocca.
L’uomo che sta con te ama solo i tuoi soldi.
Ci mancavano solo le parole dell’indovina a inasprirmi il morale!
Esco di casa sbattendo la porta e vado da mia madre prima di peggiorare la situazione. Lei è l’unica che riesce a darmi consigli senza giudicare il mio ragazzo… e poi i miei dubbi sono suffragati dalle carte… chi meglio di una lettrice di tarocchi può fugarli?
 
“È normale litigare con il proprio compagno” esclama mia madre passandomi la tisana rilassante e guardandomi comprensiva.
“Come faccio a chiamarlo compagno se non lo vedo mai? Non è così che avevo immaginato la mia vita di coppia!” rispondo tra i singhiozzi.
“State creando il vostro futuro, è normale trovare degli scogli, dovete solo avere la pazienza di superarli” mi incoraggia stringendomi la mano nella sua “Vedrai che tutto si risolverà”
“Le carte dicono che lui sta con me solo per i soldi” ammetto a mezza voce asciugandomi il naso. Mia madre si appoggia allo schienale della sedia e mi guarda negli occhi per capire cosa sto dicendo “Mi sono fatta leggere le carte e dicono che l’uomo che ho vicino vuole solo i miei soldi.” Sorrido imbarazzata ed abbassando il viso “…E stasera Jake ha proposto di chiedere i soldi a papà”
“Jake non sta con te per i soldi” mi risponde convinta alzandosi per andare a frugare nell’armadio della sala. “E poi lo sai che le indovine servono solo per spillarti soldi! Dai, fatti leggere le carte da una vera professionista”
Mi strizza l’occhio e, dopo avermici fatto soffiare sopra, allarga i tarocchi sul tavolo.
Inizia a voltare le carte e, man mano che le scopre, la ruga sulla sua fronte diventa sempre più profonda. Si mordicchia il labbro ed alza la carta successiva per sbuffare subito dopo.
“Diciamo…” inizia controllando meglio una carta “Che il futuro ti riserva molte sorprese e quasi tutte sono positive” sfiora il carro “dovrai lottare per ottenere certi risultati e per quanto riguarda l’amore…” tocca l’innamorato “… devi riflettere molto ed il percorso non sarà facile… per quanto riguarda l’uomo che ti vuole con secondi fini… purtroppo c’è…” guarda l’imperatore con una smorfia. Lo fissa per alcuni secondi, ma si riprende subito e mi guarda con un sorriso.
“Non farti condizionare! Le carte vedono un possibile futuro … non sono certe… e poi forse non è un uomo che ami, ma un uomo con il quale lavorerai” la guardo alzando un sopracciglio. “Nulla di tutto ciò dimostra che tra te e Jake non ci sia amore!” esclama convinta posando le carte sul piano dietro di lei. “Ma adesso raccontami del lavoro! Come va con la nuova collega?” e magistralmente cambia argomento senza permettermi di tornarci.
 
 
“Sono solo carte, non è una scienza esatta” mi riprende Alice sdraiandosi vicino a me per prendere il sole.
“Non stavo pensando a quello!” mi difendo alzando gli occhi al cielo.
“Certo” risponde ironica e mettendosi le cuffiette nelle orecchie per potersi abbronzare in santa pace.
Dopo nemmeno dieci minuti, si alza di scatto e mi porge la mano.
“Vieni! Sono stufa di vederti così e… ho sentito l’ultima telefonata che hai avuto con Jake!” la ammonisco con lo sguardo e lei mi guarda con gli occhioni innocenti “Sono settimane che va avanti così e di questo passo lo mollerai per seguire delle carte che ipotizzano il futuro”
“Non sono così influenzabile” le faccio notare piccata.
“Ciò non toglie che da quando ti sei fatta leggere il futuro continui a rimuginarci. Vieni!” e prendendomi per mano mi trascina nel bar della piscina. Chiede al barista un mazzo di carte francesi e mi invita a sedere ad un tavolino.
Si schiarisce la voce, fa scrocchiare il collo, allunga le mani davanti a sé e guardandomi seriamente mi posiziona il mazzo di fronte.
“Dividilo in tre gruppi” mi ordina senza possibilità di replica. Sorrido per la sua follia e divido le carte.
Un fante di picche, un asso di fiori e un fante di cuori.
Spalanco la bocca e la guardo con occhi sgranati. Lei fa sparire velocemente le carte e con una risatina isterica esclama “Tanto io non so leggere le carte”
“E allora cosa volevi fare?” le chiedo sorridendo curiosa di vedere come esce da questa situazione.
“Nulla!” risponde semplicemente stringendosi nelle spalle “Torniamo a prendere il sole… gustiamoci la giornata e dimentichiamoci l’indovina!” mi scocca un bacio sulla guancia e mi trascina a bordo piscina dove mi costringe, per l’intero pomeriggio, a partecipare a tutte le attività proposte dagli animatori: dal giocare a palla, alle gare di nuoto, alle gare di tuffi… non mi lascia un attimo di respiro per evitare che ripensi a ciò che è successo al bar.
 
 
Purtroppo il pensiero che Jake stia con me solo per i soldi non mi abbandona più. Inizio a chiedere ossessivamente ad ogni persona che sa leggere le carte, i tarocchi, il libro, la sfera… di leggermi il futuro ed il responso è sempre lo stesso. Chi lo legge in modo più chiaro, chi con interpretazione aperta… non importa come me lo dicano, ciò non toglie che ormai il dubbio mi si è instillato nella mente e non riesco più a guardare Jake senza cercare un segnale che confermi ciò che dicono le cartomanti.
 
“Perché piangi?” mi chiede ancora assonnato Jake entrando nel bagno nel quale mi ero nascosta per non farmi vedere.
“Nulla” rispondo asciugandomi il viso.
“Non sono stupido, Bella” mi riprende sorridendo e mi abbraccia facendomi appoggiare la schiena al suo petto “Cosa succede?”
“Nulla” ripeto scuotendo la testa.
“Quindi sono alcune sere che ti chiudi in bagno per piangere, credendo che non me ne accorga… e tutto questo per nulla?” mi chiede ironico.
“Mi prendi per folle se te lo dico” rispondo tirando su con il naso e asciugando le lacrime che continuano a rigarmi le guance.
“Tu prova! Tanto lo so che sei folle” mi dà un bacio sulla guancia “E ti adoro anche per questo”
“Mi hanno letto le carte” confesso sentendo le guance imporporarsi.
“E…” mi sprona accarezzandomi le braccia.
“Dicono che stai con me solo per i soldi” confesso tutto d’un fiato e Jake scoppia a ridere come se avessi fatto la battuta più divertente del secolo.
“Adesso capisco tutte quelle discussioni sui soldi” continua a ridere, ma vedendo che non lo seguo nell’euforia si ferma irrigidendosi “E tu ci credi?”
“No” rispondo, ma l’indecisione è percepibile e Jacob mi volta il viso verso di lui. Ha la mandibola serrata e mi fissa cercando di capire se sono seria.
“Io.Non.Sto.Con.Te.Per.I.Soldi” scandisce con voce dura trafiggendomi con lo sguardo.
“Lo so…”
“E allora perché piangi?”
Scuoto la testa e scoppio nuovamente in lacrime.
“Perché… Perché… non… voglio… perderti” e mi stringo al suo petto continuando a singhiozzare.
“Tu non mi perderai.” Mi rassicura accarezzandomi i capelli.
“Ma le indovine…” provo a fargli capire la gravità della situazione.
“Bella” mi riprende duro e facendomi alzare il volto “Smettila di credere a certe baggianate!” mi guarda negli occhi per capire se credo più a delle sconosciute che a lui. Gli sorrido e lui sospira rassicurato prima di avventarsi sulle mie labbra baciandomi con calore, trasmettendomi tutto l’amore che prova per me.
 
***
 
È sabato sera e la tensione è palpabile. Jake ha avuto una brutta giornata al lavoro e continua a girovagare per casa senza prepararsi per andare alla festa al quale siamo stati invitati. E’ un giorno importante per i nostri amici, infatti stasera Emmett e Rosalie festeggeranno ufficialmente il loro fidanzamento e Alice ci presenterà Jasper, il ragazzo che frequenta da alcuni giorni e che secondo lei è l’anima gemella che le carte le avevano predetto.
“Siamo in ritardo” esclamo entrando in cucina e porgendogli il vestito.
Lui nega con il capo e si siede stanco al tavolo. “Non vengo. Sono esausto e domani mattina devo svegliarmi presto”
“Non puoi mancare. È una serata importante per Emmett e Rose” gli faccio notare porgendogli nuovamente il vestito che scansa con la mano, sbuffando.
“Sono stufa di essere la single del gruppo! Non puoi mettere sempre il lavoro davanti a tutto! Davanti a me, ai tuoi amici… alla vita!” sbraito sbattendo la giacca sul tavolo.
“Voglio quella promozione, Bella! E manca così poco per ottenerla che non voglio fare sbagli adesso! Domani è un giorno importante e voglio essere nella mia piena forma per dimostrare al titolare che sono l’uomo che cerca!”
“Anche questa serata è importante! Sei tu che hai presentato Emmett a Rose. Sarai il loto testimone di nozze! Non puoi non venire!”
“Ho già avvisato Emmett e non ha fatto tutte le tue storie!” sbuffa alzandosi e dirigendosi in camera.
“Sono stufa di fare questa vita!” urlo esasperata e lui si volta con la sua solita calma.
“Tranquilla! Appena arriverà il fante di cuori, la tua vita sarà perfetta!” risponde con cattiveria.
“Quindi ammetti di essere il fante di picche?” gli chiedo con le lacrime agli occhi e lui annuisce facendo crollare quell’ultimo spiraglio di speranza che ci teneva uniti.
Esco di casa sbattendo la porta con la certezza che tra me e Jacob, purtroppo, non ci sarà un futuro.
 
 
***
 
Sono trascorsi alcuni mesi da quella sera e, tra me e Jake, tutto è cambiato. Le carte avevano ragione, non c’era un noi nel nostro futuro, ma siamo riusciti a mantenere salda l’amicizia che ci unisce da quando siamo piccoli.
Siamo cresciuti insieme, è l’uomo al quale ho dato il mio primo bacio… e non solo, ed è l’amico che mi ha sostenuta sempre, in ogni follia o decisione che ho preso. I primi tempi non sono stati facili. Jacob cercava di farmi tornare con lui, ma io sentivo che qualcosa si era spezzato. Gli voglio bene, ma non è l’uomo che voglio accanto. Ha avuto la promozione che anelava, ma continua a essere troppo preso dal lavoro, non credo che sia portato per la vita di coppia.
E poi… finalmente ho incontrato il mio fante di cuori!
Non mi ha salvato dal fante di picche, dato che nessuno ha dovuto salvarmi dal mio miglior amico, ma sono certa che Alec sia l’uomo che i tarocchi avevano visto nel mio futuro.
Ci siamo conosciuti a casa di amici comuni. È un ragazzo che si è trasferito da poco nella nostra città e lavora come cameriere in un locale molto chic.
È affascinante, galante, sexy ed ha una voce così profonda che mi fa vibrare. Senza parlare dei profondi e splendidi occhi azzurri, resi ancora più intensi dai corti capelli corvini e dalla pelle abbronzata. Il suo corpo è scolpito alla perfezione da ore di sport che lo rendono tonico. Amo appoggiare il viso sulla sua spalla, mentre gli accarezzo le ampie spalle e la schiena possente.
Quando il nostro amico comune James ci ha presentati, Alec mi ha sorriso guardandomi come fossi la donna più bella del mondo e si è inchinato per farmi il baciamano.
Abbiamo passato l’intera serata a parlare di noi. Anche se lui non si è sbottonato più di tanto, è stata una serata fantastica dove mi sono di nuovo sentita desiderata.
Mi ha corteggiato come un uomo di altri tempi per diversi mesi, inviandomi mazzi di fiori, facendomi trovare ogni mattina, sull’uscio di casa, la colazione con un bigliettino che riportava una poesia. Si è eletto mio accompagnatore per ogni uscita programmata con gli amici.
 
Qualcosa nel suo modo di fare e nel suo deviare alcune domande, mi ha resa restia nell’accettare un invito ufficiale, ma dopo mesi di galanterie ho ceduto e mi sono decisa a lasciarmi andare.
Non dimenticherò mai la felicità che sprigionavano i suoi occhi quando finalmente ho accettato il suo invito. Mi ha presa in vita ed ha iniziato a stringermi stretta mentre girava su sé stesso ripetendo “Hai detto sì, hai detto sì”. In quel momento, per un solo secondo, ho immaginato a come avrebbe reagito se il mio sì fosse stato per una proposta di matrimonio e un brivido strano mi ha percorso la schiena.
Quella è stata una serata indimenticabile! Mi ha portata in un bellissimo ristorante perfetto per le coppiette, con le luci soffuse, dei separé per assicurare la dovuta privacy e rose rosse sui tavoli illuminati da lunghe candele. Dopo cena abbiamo mangiato un gelato passeggiando mano nella mano per il parco ed abbiamo terminato la serata confidandoci i nostri sogni più nascosti, seduti in macchina sotto casa mia. Quando è arrivato il momento di salutarci, dopo alcuni secondi di incertezza, ci siamo baciati. È stato sensazionale, un tripudio di emozioni. Mi ha augurato la buonanotte con la voce roca mentre mi sfiorava per l’ultima volta le labbra con un delicato bacio.
Salire le scale non è stato facile e per la prima volta ho maledetto l’assenza dell’ascensore, dato che le mie gambe erano ancora instabili per il bacio che Alec mi aveva appena regalato.
 
Sono trascorse poche settimane da quella sera speciale e, senza che nemmeno me ne accorgessi da quanto è venuto naturale, Alec si è trasferito a casa mia.
Le cose tra di noi stanno andando alla grande, Alec è premuroso e mi coccola come nemmeno mia madre ha mai fatto. Ha lasciato da alcuni giorni il lavoro al locale dato che i nostri orari non combaciavano e troppe donne facevano le gatte morte con lui. Quando mi ha dato la notizia era preoccupato che mi arrabbiassi e me l’ha data tenendo il viso basso e guardandomi con occhi da cucciolo, ma io l’ho abbracciato con trasporto continuando a ripetere “Grazie” ad ogni bacio che gli lasciavo sul viso. Quelle poche volte che ero andata al locale non mi erano passate inosservate le ragazzine che si sedevano al bancone per tutta la serata e ci provavano spudoratamente con lui. Una sera ho pure dovuto rimettere al suo posto una ragazza che si stava allungando sul bancone per mettergli un bigliettino, con tanto di bacio e numero di telefono, nel taschino posteriore dei pantaloni.
Alec ora sta cercando disperatamente un lavoro. Ogni mattina esce con me, mi accompagna in ufficio e poi si mette alla ricerca del suo prossimo impiego, ma con scarsi risultati.
 
“Non mi piace Alec” bofonchia Jacob bevendo la birra e lanciando occhiate di fuoco verso il mio ragazzo che scherza con il barman del locale.
Non gli rispondo, ma lo guardo alzando un sopracciglio.
“Non parlo per gelosia!” si difende subito battendo il bicchiere sul tavolo “C’è qualcosa in lui che non mi convince” mormora mentre ritorna a scrutarlo.
“È premuroso, gentile, educato e sexy… cosa non ti convince?” gli chiedo ironica.
“Qualcosa…” risponde sbuffando. “Chiamalo sesto senso, ma…” fa una smorfia mentre si strofina la punta del pollice con il medio e l’indice, come se toccasse qualcosa di impercettibile “i suoi occhi… il suo deviare le domande… il suo… non so… qualcosa”
“Wow!” esclamo divertita “Io direi…” e ripeto il suo gesto con le dita e la sua smorfia “…un po’ di… gelosia?” e scoppio a ridere rubandogli la birra.
Lui sbuffa e, dopo aver scosso la testa, scoppia a ridere anche lui “Non credo…”
“Ciaoooo!” la voce squillante di Alice ci arriva alle spalle seguita subito da un bacio delicato di Rosalie, una manata mozzafiato di Emmett sulla povera spalla di Jacob ed un saluto timido di Jasper.
“Cosa dicevate di tanto divertente?” ci chiede Emmett sedendosi con poca grazia vicino a Jake e alzando il braccio per chiamare la cameriera.
“Niente” rispondo io nello stesso momento in cui il mio ex risponde “Di Alec”
Non mi sfuggono gli sguardi imbarazzati dei miei amici ed io li guardo in attesa di una spiegazione.
Emmett si massaggia la base della nuca e fa una smorfia, sorridendo felice di essere stato salvato dalla cameriera che si è avvicinata per prendere l’ordinazione.
“Se avete qualcosa da dire, ditela!” esclamo arrabbiata a tutta la tavolata appena la cameriera si allontana.
Mormorano tutti insieme qualcosa senza guardarmi negli occhi.
“Rosalie?” la chiamo sapendo che è quella che si fa meno problemi a dirmi in faccia cosa pensa.
“Diciamo che pensiamo che Alec non sia…” ci pensa un attimo e poi continua “come vuol far credere”
Io la guardo confusa e cerco una conferma negli altri che annuiscono mesti.
“Cosa significa? Che mi tradisce?” chiedo ormai sull’orlo di una crisi di nervi.
“Nooo!” rispondono tutti insieme prontamente.
“Diciamo solo che… in meno di un mese si è piazzato a casa tua, ha lasciato il lavoro e da alcune settimane fa la bella vita alle tue spalle” esclama Emmett cercando di smorzare la tensione con un sorriso. “Ma nulla di grave” cerca subito di rimediare vedendo il mio sguardo di fuoco “Capita a tutti di perdere il lavoro…”
“O di lasciare l’appartamento prima che la propria fidanzata possa vederlo…” si intromette Alice.
“O non dire chiaramente da dove arriva e non avere vecchi amici che lo cercano o lo vengono a trovare” conclude Rosalie.
“Vedete cose che non esistono!” esclamo in difesa del mio fante di cuori “Viene dall’Australia, è normale che non vengano a trovarlo gli amici e non lo chiamino. L’Australia non è dietro l’angolo!” 
“Non ha un accento australiano” mi fa notare Jacob sfidandomi con lo sguardo.
“Siete solo gelosi!” esclamo furente alzandomi “Finalmente ho trovato il mio fante di cuori e voi dovete per forza trovare del marcio dove non c’è!” decido di inveire superando il limite “Anche Jacob non era adatto a me perché secondo voi era troppo vecchio!” esclamo guardando con rabbia Alice e Rosalie “Alec per voi perde troppo tempo a coccolarmi invece di cercare un lavoro! Se trovassi un altro uomo, sicuramente voi trovereste altri difetti!” poi, senza attendere risposta, volto loro le spalle e corro da Alec per chiedergli di tornare a casa.
Appena ci corichiamo nel letto, gli racconto i dubbi dei miei amici, come era mia abitudine fare con Jacob. Mi gusto le sue coccole e le sue carezze mentre mi spiega ogni punto buio della sua vita e mi chiede scusa per non essere ancora riuscito a trovare un lavoro. Mi addormento serena, sicura che i dubbi dei miei amici siano solo dovuti alla poca confidenza che gli ha dato Alec e all’amicizia che li lega a Jacob, che è ancora innamorato di me.
 
 
***
 
Dopo quella sera, i rapporti tra i miei amici e Alec si sono inaspriti, ma io non ho voluto cedere da nessuno dei due fronti. I miei amici mi hanno promesso di non dire più nulla su Alec e lui non brontola ogni volta che voglio uscire con loro. Ovviamente non mi accompagna alle serate in cui ci ritroviamo e, da alcune settimane, ha smesso persino di fare battute al tritolo mentre mi preparo…
Arrivo al locale, dove si terrà la festa di compleanno di Alice, da sola. Controllo di essere in ordine guardandomi nello specchio posto all’entrata mentre attendo il mio turno per lasciare il soprabito al guardaroba. Con la coda dell’occhio mi sembra di vedere Alec che si struscia su una donna, ma quando mi volto non c’è nessuno. Mi stringo nelle spalle sicura di aver avuto le traveggole ed inizio a cercare la saletta che Alice ha prenotato.
Appena entrata vengo subito stritolata nell’abbraccio di Alice che mi stringe ancor più forte quando vede che sono da sola.
“Vieni ti presento mio cugino” esclama prendendomi per il polso e trascinandomi in mezzo alla folla di gente conosciuta e sconosciuta. Saluto con un gesto del capo gli amici che riconosco e cerco di tenere il passo senza inciampare.
Alice si ferma all’improvviso e, prendendomi per le spalle, mi fa posizionare di fronte ad un ragazzo con dei meravigliosi occhi verdi e una buffa capigliatura castano/ramata.
“Lui è mio cugino Edward! Edward lei è la famosa Bella!” e senza nemmeno attendere che ci stringiamo la mano, fugge urlando il nome di un altro invitato.
Edward sorride scuotendo il capo mentre guarda nella direzione in cui è svanita la cugina.
“Siamo cugini, ma io sono meno pazzo” esclama passandosi imbarazzato la mano fra i capelli.
“Nessun problema! Sono abituata ad avere a che fare con i pazzi. Tra lei e gli altri non credo che ci sia qualcuno che si salvi” rispondo allungando la mano per presentarmi.
Anche lui, come Alec a suo tempo, si inchina a mi bacia il dorso della mano sfiorandolo con le labbra. Una scarica elettrica mi attraversa il corpo ed io allontano la mano come scottata. Vorrei sprofondare quando Edward alza il viso guardandomi preoccupato.
“Scusa, è che ho sentito…”
“…una scarica elettrica” finisce per me in un sussurro sorpreso.
Un cameriere con un vassoio carico di calici ci passa vicino rompendo il momento di imbarazzo. Edward prende due bicchieri e me ne porge uno.
“Alla salute della mia cugina pazza e al nostro incontro con scossa” scherza prima di bere in un sol sorso l’intero drink.
Per tutta la serata Edward mi fa da cavaliere. Parliamo di tutto: del lavoro, degli studi, della famiglia, delle nostre città di origine e di tutto ciò che ci passa per la testa e, dopo sole poche ore, mi sembra di conoscerlo da una vita. Abbiamo molte cose in comune: ci piacciono gli stessi sport, gli stessi scrittori e gli stessi ristoranti. Da poche settimane si è trasferito nella mia stessa zona, a pochi isolati di distanza, e tra meno di due settimane saremo pure colleghi!
Ci scambiamo i numeri di telefono per poter organizzare il suo primo giorno di lavoro, dato che gli ho promesso di presentarlo agli altri colleghi in cambio di un’abbondante colazione al mio bar preferito.
È molto simile a sua cugina: diretto, sincero e pronto alla battuta. Non è entusiasta come Alice, ma per quello credo che lei abbia una sorta di esclusiva.
Dopo aver mangiato la torta e aver aperto i regali, la festeggiata ordina a tutti di scendere in pista a scatenarci. Mi unisco a Rosalie e Emmett che hanno già iniziato a ballare scendendo le scale e rido facendo l’occhiolino a Jacob, che balla sensuale con una ragazza molto carina che gli sorride maliziosa.
Edward mi rimane sempre vicino e, quando arriviamo al centro della folla, mi circonda con il suo braccio per evitare che cada a causa di qualche spintone e mi fa da cavaliere per tutta la serata.
 
***
 
Sbuffo sfinita lasciando cadere la testa sulla scrivania e tenendo ancora il cellulare in mano.
“Cosa succede?” mi chiede preoccupato Edward entrando nel mio ufficio con in mano i faldoni che gli avevo chiesto.
Mugugno un lascia stare tenendo il viso nascosto tra le braccia incrociate sul tavolo.
“Il cliente non ha accettato il preventivo?” tenta prendendo in mano la cartella del signor Volturi.
Nego con il capo e faccio un profondo respiro alzando finalmente il viso.
“Mia madre dice che dovrei lasciare Alec…”
Edward smette di leggere il foglio e mi guarda alzando un sopracciglio. Guardo il cellulare e mi mordo il labbro “Sono confusa…” ammetto stropicciandomi il viso “Dice che è normale per una coppia avere un momento negativo, ma non accetta che ci sia tra me e Alec” gli spiego vedendolo confuso.
“Ogni coppia passa un periodo negativo… dipende da quanto dura” risponde sorridendomi.
“Da un po'…” ammetto con una smorfia.
Lui scuote il capo e si passa la mano nei capelli, un vezzo che ha quando è pensieroso.
“Lascia stare, non voglio tediarti con i miei problemi d’amore” cerco di cambiare discorso prendendo dei documenti, ma lui mi blocca le mani e la famigliare scossa passa tra i nostri corpi facendoci sorridere.
“Non mi stai tediando” esclama gentile “Stavo solo pensando che non puoi lavorare con questi pensieri e che tra pochi minuti è ora di pranzo… quindi cosa ne pensi di anticipare la pausa e sfogarti un po'?” propone porgendomi la mano invitandomi a seguirlo. Annuisco senza pensarci, ho bisogno di staccare e parlarne con qualcuno che non odia Alec…
 
Passo l’intera pausa pranzo a raccontargli gli ultimi mesi della mia vita: la mia storia con Jacob, le carte, l’incontro con Alec…
“Vedo un fante di picche che camuffa il suo amore per i tuoi soldi, con l’amore per te, ma un fante di cuori, con il suo amore, ti salverà” ripeto grave per fargli capire quanto fosse seria la predizione.
“E lui ti ha salvata?” mi chiede trattenendo una risata.
Nego con il capo e lo ammonisco con lo sguardo “Non mi ha salvata… ma si sa che le cartomanti tendono a enfatizzare per rendere più cupe le loro profezie”
“E quindi Alec è il tuo fante di cuori… e il povero Jacob il fante di picche” riassume cercando di rimanere serio.
“Avevi promesso di non ridere!” gli ricordo puntandogli il dito contro e lui alza le mani in segno di resa.
“Non sto ridendo” si difende “Sto solo cercando di capire per poterti consigliare meglio”
“Hai capito giusto… cosa mi consigli?” chiedo incrociando le braccia al petto.
Sorseggia la bevanda prendendo tempo e poi si appoggia al tavolo con i gomiti diminuendo le distanze tra i nostri visi “Mi hai detto cosa ti hanno detto le carte, tua madre, i tuoi amici… ma il tuo cuore cosa dice?” chiede sorridendomi gentile. I suoi occhi si allacciano ai miei e per un attimo il mondo scopare. Il battito del mio cuore è l’unico suono che riesco a sentire e gli occhi verdi di Edward sono l’unica cosa che riesco a vedere fino a quando non allontana la mano per posarla sul tavolo.
“È confuso” balbetto sincera e lui scuote il capo.
“Allora prova a fermarti ed ascoltalo… solo lui conosce la risposta”
 
***
 
Purtroppo quando mi sono fermata ad ascoltare il cuore, la sua risposta non mi è piaciuta.
Non amo Alec, lo ammetto. È un uomo bellissimo, sexy… e il miglior amante che abbia mai avuto, ma non lo amo. Ho provato a parlargli, ma non sono mai riuscita a portare a termine il discorso perché le sue labbra mi hanno zittita. Lui dice che sono le parole dei miei amici a instillarmi i dubbi, ma non credo che abbia ragione.
Amo il sesso con lui, adoro anche le sue gentilezze, ma mi manca qualcosa…
 
Decido di prendermi una serata per me stessa. Alec lavora e Edward mi ha invitata a bere un drink con i suoi amici.
Arrivo al locale e rimango senza fiato nel vedere Edward ballare sulla pista. È bellissimo con la camicia bianca leggermente aperta sul davanti ed i capelli che muovono a ritmo mentre scuote il capo a occhi chiusi. Sembra rapito dalla canzone… ed io da lui.
Mi avvicino con passo incerto senza riuscire a distogliere lo sguardo e quando gli sono accanto lo saluto con sorriso imbarazzato. Lui mi trascina sulla pista dandomi un bacio veloce sulla guancia e iniziamo a ballare dimenticando il mondo che ci circonda.
Dopo aver ballato per almeno un’ora esco dalla calca per andare ai servizi. Barcollo per il silenzio del corridoio, in netto contrasto con la musica assordante della sala, e quasi svengo quando, aprendo la porta del bagno, trovo Alec con i calzoni calati e le gambe di una rossa allacciate alla sua vita.
Mi volto cercando di non vomitare e, senza avvisare nessuno, scappo dal locale prendendo un taxi.
 
Una volta in casa, scoppio finalmente a piangere per sfogare tutta la mia rabbia e il mio disgusto.
Mi siedo sul divano in attesa dell’arrivo di Alec e, quando sento che cerca di aprire la porta inizio a tremare per la tensione. Non può entrare, ho messo la chiave nella toppa e appoggiato una sedia sotto la maniglia per bloccarla.
Suona il campanello ed io mi siedo sul pavimento di fronte all’entrata lasciando scorrere nuovamente le lacrime mentre ripenso a quanto sono stata ingenua. Inizia a squillarmi il cellulare mentre Alec cerca di aprire dando delle spallate all’entrata.
“Bella!!” mi chiama senza preoccuparsi dell’ora e della possibilità di svegliare i vicini. “Bella! Apri!”
Mi avvicino alla porta e con la voce più ferma che posso gli rispondo: “No! Vai via!”
“Cosa?” mi chiede fermando i colpi.
“Vai via! Io e te abbiamo chiuso” gli dico appoggiando la testa alla porta.
“Ma sei impazzita? Apri questa porta!” e dà alcuni colpi che mi fanno allontanare.
“Non voglio più vederti!” urlo stringendo i pugni e chiudendo gli occhi, ma li riapro appena l’immagine di lui e la rossa ricompare.
“Apri questa maledetta porta!” urla scagliandocisi sempre più forte contro.
D’istinto prendo il cellulare e chiamo Edward che mi risponde dopo due squilli. Gli chiedo di venire a casa mia, che Alec vuole entrare e che ho paura. Il mio discorso è sconnesso e interrotto dai colpi alla porta. Inizio a piangere senza più riuscire a parlare. Edward mi rassicura dicendo che sta arrivando, ma non sento la fine della sua frase perché mi cade il cellulare quando la porta cede sotto l’ennesimo colpo.
Alec entra come una furia e senza tanti preamboli mi prende per le spalle e mi alza. Si accorge del mio viso spaventato e lascia la presa guardandomi dolcemente. Il cambio repentino del suo sguardo e del suo atteggiamento mi fa rabbrividire.
“Si può sapere cosa è successo? Cosa ti hanno detto di me quei bastardi?” chiede alterato, ma accarezzandomi dolcemente la guancia.
“Ti ho visto… con la rossa… nel bagno…” singhiozzo cercando di allontanare il viso dal suo tocco.
Lui mi guarda con occhi sgranati e spalancando la bocca.
“Mi seguivi?” mi accusa, ma io nego.
Iniziamo a litigare e per la prima volta Alec lascia cadere la sua maschera da bravo ragazzo. Quando gli ordino di uscire da casa mia, scoppia a ridere maligno e, guardandomi negli occhi, mi chiede di ripetere.
“ESCI DA CASA MIA!” urlo ormai esasperata e sgrano gli occhi nel vedere la sua mano scendere pesante sul mio viso. Mi volto e strizzo gli occhi in attesa dell’impatto.
“La signorina le ha chiesto di andarsene” la voce pacata, ma determinata, di Edward mi fa aprire gli occhi, e ricomincio a respirare vedendo il braccio di Alec bloccato nella sua mano.
Alec inizia ad inveirmi contro dandomi della puttana e si avventa contro il mio salvatore che devia i colpi assestandogliene alcuni ben piazzati e decisi. Dopo interminabili minuti Alec smette di lottare e, tenendosi una mano sullo stomaco, si allontana allungando un braccio in una muta richiesta di smettere. Mi guarda con gli occhi iniettati di sangue e, mentre si dirige barcollante verso l’uscita, ci minaccia: “Non finisce qui” ed esce dando un ultimo calcio alla porta divelta.
Edward mi è subito vicino e mi abbraccia continuando a ripetere come una litania: “Sono qui, sei al sicuro, ci sono io” e mi culla cercando di calmare i singhiozzi che ormai mi bloccano il fiato.
Inizio a ridere isterica ripensando a come tutto è cominciato.
“Sono finita dritta dritta nelle braccia del fante nero dal quale volevo scappare.” Dico ad alta voce continuando a ridere. Edward mi guarda preoccupato. Mi prende in braccio e mi fa accomodare sul divano passandomi un bicchiere d’acqua.
“Credevo che parlasse di Jacob… ed invece era Alec…” scuoto il capo e ricomincio a ridere isterica “Sono un’idiota! Ho creduto così tanto nelle carte da crearmi da sola le situazioni dalle quale volevo scappare” mi appoggio al suo petto sfinita, senza più la forza di piangere o ridere.
“Il fante di cuori ti salvava dal fante di picche” mormora pensieroso mentre mi accarezza i capelli, credendomi addormentata.
“Tu mi hai salvata” sussurro con un sorriso tenendo gli occhi chiusi e stringendomi maggiormente a lui.
 
***
 
Sono passati anni ormai da quella maledetta estate e da allora non mi sono mai più fatta leggere le carte e non ho nemmeno più letto l’oroscopo! Ho imparato la lezione e non voglio più ripetere gli stessi errori.
Devo ammettere però che è anche grazie alle carte se ho conosciuto Edward e adesso sono felicemente sposata con lui, il mio vero fante di cuori! Sapete perché sono certa che sia lui?
Non perché mi ha salvata dal vero fante di picche, ma perché solo lui riesce a farmi volare le farfalle nello stomaco con uno sguardo e toccare il cielo con un solo bacio… e ha quei pregi e quei difetti che lo rendono perfetto per me!
“Dai ragazzi! Smettetela di fare i piccioncini e venite con noi in spiaggia” strilla Alice spalancando la porta della nostra camera da letto, senza preoccuparsi del fatto che potrebbe trovarci nudi o in atteggiamenti intimi. Edward sbuffa e stringendomi a lui mi chiede se non preferisco continuare a gustarmi le vacanze nel nostro letto tra le sue braccia. Ci penso un po’ e gli bacio il petto nudo. “È l’ultimo giorno di mare” gli faccio notare guardandolo con occhi da cucciola. Lui mi sorride con il suo speciale sorriso e, baciandomi sul capo, si fa forza per alzarsi portandomi con sé.
Arriviamo in spiaggia e Alice batte le mani felice nel vedere la tenda dell’indovina di molti anni prima.
“Dai Bella!!! Facciamoci leggere il futuro!!!” urla saltellandomi intorno. Io nego e borbotto ricordandole come è finita l’ultima volta che me lo sono fatto leggere.
“Aveva previsto il nostro incontro… non era tutto negativo” mi sussurra Edward strofinando il naso sul mio collo “Vuoi dirmi che ti dispiace che abbia visto il mio arrivo?” mi stuzzica e vedo Alice che gli mima un “Grazie”. Scuoto il capo sconfitta e li seguo strisciando i piedi.
 
La cartomante prevede un futuro prospero a tutti. Quando arriva il mio turno il silenzio scende nella tenda aumentando la mia tensione.
Asso di fiori, asso di quadri e fante di cuori.
“Un fante di cuori arriverà rubandoti il cuore come nessun uomo è mai riuscito a fare” esclama l’indovina con gli occhi che brillano. Perdo un battito e a fatica trattengo le lacrime. Lo sapevo che non dovevo farmi leggere le carte…guardo Edward che è pallido come un cencio e mi guarda cercando di capire cosa intenda.
L’indovina si accorge delle nostre facce preoccupate e, scoppiando a ridere, specifica.
“Non credo che lei sarà geloso di questo fante, perché rapirà anche il suo cuore” esclama rivolgendosi a Edward che la guarda sbattendo le palpebre. Alice inizia a strillare felice e mi abbraccia urlando “Diventerò ziaaaaaaa!!!!”
Edward guarda l’indovina per aver conferma, ed appena lei annuisce mi cinge alla vita e mi fa volteggiare per la stanza guardandomi con amore e lasciando scorrere libere le lacrime di gioia.
 
… Mi ero ripromessa di non seguire più il percorso che mi indicavano i tarocchi…
Ed anche se non ho tenuto fede alla mia promessa, adesso sono felice con i miei due fanti di cuori: Edward e Jack!
 
 
VI E' PIACIUTA?? FATEMI SAPERE!!!!
E DATO CHE NON HO ANCORA FINITO LA LONG, DALLA PROSSIMA DETTIMANA PUBBLICHERO' LA STORIA CHE AVEVO SCRITTO CON DENISE MOLTI ANNI FA CHE SI INTITOLA "OPS!" !!!
UN ABBRACCIO GRANDISSIMO!!!
   
 
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