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Autore: God_Eden_Imperial    11/06/2021    0 recensioni
Un'altra OS su Vincent e Leo perché sì.
Genere: Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Leo Baskerville, Vincent Nightray
Note: Lemon, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Leo lanciò una veloce occhiata all'orologio a pendolo posto accanto alla porta nella sua camera alla villa dei Baskerville. Segnava le quattro di pomeriggio, di lì a un'ora avrebbe avuto una riunione con gente importante della città in quanto nuovo Glen; peccato non avesse alcuna voglia, non mentre era intento a scambiarsi l'ennesimo bacio con il suo servitore preferito.
"Qualcosa non va?"
Chiese Vincent interrompendo il contatto. Leo scosse la testa, afferrandogli la camicia per poterlo tirare più vicino.
"No, continua"
Le guance di Vincent erano leggermente arrossate ma mai quanto le sue. Ansimava e il suo corpo rabbrividiva ad ogni tocco, facendogli sentire sempre più caldo.
I due erano seduti sul letto. Leo avrebbe tanto voluto far sdraiare Vincent sul materasso e piazzarsi su di lui pregandolo di farlo suo in quell'esatto momento. Quella stupida e inutile riunione rovinava tutto.
Non voleva che l'atmosfera cambiasse, era piacevole e lo stava facendo eccitare sempre di più.
Aveva la pelle d'oca e le vertigini ogni volta che Vincent lo baciava.
Avrebbe dovuto fermarlo per cambiarsi; nonostante l'incontro si sarebbe tenuto dai Baskerville, doveva comunque mostrarsi in un certo modo.
Come si suol dire: la prima impressione è tutto.
Sperava che Vincent non ricordasse del suo impegno e che nessuno dei suoi servitori venisse a disturbarli. Si sarebbe inventato una scusa sul momento così da poter avere più tempo da passare con Vincent che, purtroppo per lui, rammentava.
"Padrone, tra poco dovrà prepararsi"
"Tra poco, hai detto bene. Non ti fermare"
Lo rimproverò sporgendosi maggiormente verso di lui per posare ancora una volta le labbra sulle sue. Vincent sorrise ricambiando, guardando a sua volta l'ora. Un'altra ventina di minuti poteva bastare, sempre che Leo non avesse intenzione di spingersi troppo oltre.
A sua insaputa, quella era esattamente l'idea che si stava formulando nella testa del suo padrone.
"Vincent"
Lo chiamò in un sussurro, ansimando.
"Ti prego toccami...ne ho bisogno..."
Vincent non rimase troppo sorpreso da quella richiesta. Leo era in una fase dove i suoi poveri ormoni erano alle stelle. Dirgli di no lo avrebbe fatto sentire male e alla riunione non poteva di certo presentarsi in quello stato.
Mostrando un sorrisetto malizioso, lo fece sdraiare sul letto sotto di sé.
"Ogni suo desiderio è un ordine, padrone"
Disse passando a baciargli il collo con insistenza, mordendo e leccando la pelle fino a lasciare dei segni evidenti che avrebbero coperto con una giacca a collo alto e qualche fiocco. Leo tremò chiudendo gli occhi e gemendo mentre si aggrappava a lui, alzando il bacino e facendolo scontrare col suo. Vincent gli afferrò i fianchi per tenerlo fermo, schiacciandolo contro il materasso. Per evitare che Leo facesse lamentele, mise una gamba tra le sue, strappandogli un adorabile verso di piacere che lo fece rabbrividire.
Mettendosi a cavalcioni sul più piccolo, lo osservò dolcemente.
Leo era adorabile con le gote arrossate, gli occhi socchiusi e lucidi, i capelli sparsi per il cuscino e le labbra gonfie e rosse per tutti i baci che si erano scambiati.
"Padrone, siete meraviglioso. Mi ha chiesto di toccarla? Da dove potrei cominciare? Magari nel punto in cui prova maggior piacere"
L'ultima parte della frase gliela sussurrò all'orecchio, facendolo rabbrividire e mugolare, il che lo portò a sorridere con soddisfazione. Premette il ginocchio tra le gambe di Leo che gemette afferrandogli il viso per baciarlo.
Le loro lingue giocavano tra di loro come se stessero danzando e questo li fece eccitare maggiormente.
"Vincent...sbrigati"
Ansimò con un lungo sospiro mentre tentava di abbassargli i pantaloni, impacciato. Vincent, capendo di non poter fare altro che accontentarlo, non che non lo volesse, lo assecondò e gli sfilò i vestiti che gli impedivano di accarezzarlo come desiderava.
"Non faccia troppo rumore o gli altri la sentiranno"
Mormorò mordendogli il lobo dell'orecchio e rimediandosi un dolce gemito.

Nemmeno due minuti dopo, Leo si era ritrovato a lottare contro se stesso per non far uscire la voce, soffocando i gemiti che si facevano sempre più forte, mordendo l'orlo della camicia che Vincent gli aveva alzato per lasciar scoperto il petto dove, ogni tanto, posava baci, torturandogli i capezzoli.
Il biondo gli aveva afferrato i fianchi e spingeva dentro di lui con un ritmo veloce e rude. Sapeva che era così che piaceva a Leo.
Rispetto al suo padrone, lui era in grado di soffocare i gemiti.
"Ah, padrone, dovrebbe vedersi in questo momento, completamente perso nel piacere...le piace essere sottomesso in questo modo?"
Lo prese in giro andando più in profondità dentro di lui, ottenendo come risultato un gemito sfrenato che Leo non era riuscito a controllare.
Era talmente bello che gli sembrò di trovarsi in paradiso. Non cedendo in ogni caso a quelle parole, allungò una mano per afferrargli i capelli biondi e tirarli. Vincent fece una smorfia per il dolore, ritrovandosi il viso più vicino a quello del suo padrone che lo strinse a sé, graffiandogli la schiena coperta dalla camicia sbottonata.
"D-di più...fottimi di più"
Ordinò gemendo. Voleva sentirsi talmente bene da dimenticare tutto, persino il suo nome e sapeva che Vincent era in grado di farlo. Anni passati a trascorrere le notti fuori stavano dando i loro frutti e Leo se lo godeva al massimo.
Quando gli gettò le braccia intorno alle spalle, piagnucolando contro le sue labbra, Vincent non perse tempo ad aumentare il ritmo delle spinte. Leo inarcò la schiena per premersi più vicino a lui; i suoi fianchi si muovevano a scatti, come se non fosse sicuro se farli dondolare in avanti contro lo stomaco del servitore o indietro per spingerlo più a fondo dentro di sé. I suoi lamenti divennero sempre più alti mentre le sue unghie affondavano nella schiena di Vincent e i suoi movimenti divennero irregolari. Respiravano senza fiato tra i baci.
"Vince..."
Non ebbe la possibilità di finire la frase prima che il suo orgasmo lo sopraffacesse, trasformando le parole in un grido informe. Vincent seppellì il viso nella spalla di Leo con un gemito basso che risuonava nella sua gola mentre ruotava lentamente i fianchi, permettendogli di superare l'orgasmo prima di soccombere alla sensazione a sua volta. Muovendosi leggermente, tentò di uscire dal corpo del più piccolo che glielo impedì, avvolgendo le gambe attorno al suo bacino e bloccandolo.
"Leo"
"Ancora...ti prego...è così bello...per favore"
Come poteva dirgli di no? Era impossibile per lui farlo, non mentre sentiva l'eccitazione avvolgerlo nuovamente.
"Ti amo"
Sospirò Leo accarezzandogli le ciocche dorate che gli ricadevano ai lati del viso, permettendogli di guardare nient'altro che Vincent.
Il ragazzo sorrise, chinandosi per premere un bacio sulla sua fronte imperlata di sudore.
"Anch'io ti amo"
Il sorriso sulle labbra di Leo si allargò e sollevò la testa per sfiorare quelle di Vincent. Ricadde sui cuscini, ancora tremante e senza fiato, pronto per il loro prossimo round.
Intanto, al piano di sotto, Charlotte inventava una scusa per spiegare il ritardo del suo padrone durante la riunione. 
   
 
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