Anime & Manga > Le bizzarre avventure di Jojo
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Autore: LaRataVoloira    29/06/2021    1 recensioni
I fall to pieces when I'm with you.
Kakyoin è stufo di essere trattato come un oggetto, ma la sua paura del rifiuto e di essere abbandonato gli impediscono di farsi valere. Ma essere usati e meglio che niente, no?
Genere: Angst, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Jean Pierre Polnareff, Joseph Joestar, Jotaro Kujo, Mohammed Avdol, Noriaki Kakyoin
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Ogni sera, ogni fottuta sera, quando le mani di Jotaro cercano la sua pelle, senza delicatezza, senza cerimonie, lui sa che non sarà mai come desidera, che non ci saranno baci, non ci saranno dolci parole sussurrate all’orecchio.

Soltanto i gemiti bassi e rochi di Jotaro mentre spinge nel suo corpo, lo spacca a metà, lo marchia, lo graffia, lo morde.

Non si scompone nemmeno quando le lacrime cominciano a bagnare il volto di Kakyoin, che, scosso dai singhiozzi, si rannicchia nel lenzuolo e si gira dando la schiena al suo compagno.

Non sembra esserci compassione in Jotaro, nemmeno un filo di preoccupazione per quello che sta succedendo a Kakyoin, per il dolore che gli provoca. Non sembra importargli di nulla se non di soddisfare i suoi bisogni.

E Kakyoin si ritrova ogni mattina a dover raccogliere i pezzi di se stesso, sempre più piccoli, sempre più difficili da trovare, e doverli rimettere insieme alla bell’e meglio, spesso non riuscendoci nemmeno.

Sa perfettamente che i suoi compagni di viaggio sospettano qualcosa, il suo tormento è chiaro. Ma cosa può fare? Pur di non perdere quello che ha con Jotaro è disposto a subire tutte le ferite che gli vengono inflitte, anche se Jotaro sembra solo vederlo come un oggetto da usare a suo piacimento. 

Tutti i lividi li porta con piacere perchè nonostante tutto, nonostante tutto il male, ne vale la pena. Ne vale la pena solo perché si tratta di Kujo Jotaro, suo personale aguzzino.

Ogni sera sempre la stessa storia, sempre quelle maniere rudi, quel sesso consumato in un silenzio rotto solo dai gemiti e Kakyoin vorrebbe dire che non prova piacere, ma quella tortura culmina ogni volta in un orgasmo sconvolgente, senza nemmeno essere toccato. Così bisognoso di contatto che qualsiasi cosa lo manda fuori di testa.
 



È stata una giornata difficile, più difficile delle altre, una di quelle giornate in cui rischi di perdere tutto quello che hai in un istante.

Si ritirano nelle loro stanze dopo essersi scambiati poche parole, Joseph in stanza con Avdol e Polnareff solitario come sempre. 

L’albergo non è niente di speciale, con camere piccole e arredate dell’essenziale, ma almeno è pulito. Kakyoin non vede l’ora di farsi una doccia, lavare via la fatica e i dispiaceri, per poi rifugiarsi sotto le coperte. 

L’acqua gli scorre sul corpo, calda come l’inferno in cui si trova intrappolato. Si prende il suo tempo, insaponando il corpo e i capelli con tutta la calma del mondo. 

Le preoccupazioni scivolano via, una dopo l’altra: DIO, i portatori di Stand che vogliono ucciderli, Jotaro e la sua emotional unavailability… 

Si sbriciola ogni volta che Jotaro lo sfiora, muore e rinasce a ogni tocco come una fenice risorge dalle sue ceneri, il suo essere si scompone in infiniti frammenti che si perdono nell’immensità del cosmo. 

Avvolgendosi nell’asciugamano si sorprende della sua morbidezza, crogiolandosi nella sensazione delicata sulla sua pelle, conscio di quello che succederà una volta uscito dal bagno. Non si veste nemmeno, non è necessario se condivide il letto con Jotaro.

Stranamente, però, Jotaro sta già dormendo. Il suo corpo nudo è coperto a malapena dal lenzuolo leggero e in quel momento farebbe invidia a qualsiasi statua del Bernini. 

Kakyoin si infila nel letto senza fare rumore, chiedendosi se forse quella sera non dovrà piangere fino ad addormentarsi, se forse gli verrà risparmiato di stare male, almeno per quella sera.

Chiude gli occhi e prende un respiro profondo, ogni senso all’erta per captare anche il più piccolo movimento di Jotaro, ma il suo respiro si mantiene lento e regolare. Ed è sentendo il respiro di Jotaro che Kakyoin riesce a rilassarsi, scivolando nel dolce oblio del sonno. 
 



Il giorno seguente Jotaro non gli rivolge la parola a meno che non sia costretto dalle circostanze, a momenti nemmeno lo guarda. Di per sé, non è strano che Jotaro sia silenzioso, la cosa strana è il suo costante impegno nel tenere le distanze da Kakyoin.

La giornata è estenuante, fa tremendamente caldo, Kakyoin vorrebbe soltanto farsi una doccia e restarsene da solo nella camera d’albergo. Per fortuna, mr. Joestar questa volta è riuscito a trovare per loro un gran bell’hotel, cosa decisamente rara fino a quel punto. 

Quella sera, Kakyoin aspetta pazientemente nel letto, svestito come al solito, un obbediente e servizievole giocattolo in attesa del suo padrone. Detesta ammetterlo, ma per quanto Jotaro lo faccia soffrire, lui non riesce a mettere un limite a quello che fa, non riesce a dirgli di smettere, la sua dignità buttata completamente al vento in favore di un misero, doloroso grammo di considerazione. 

Non è mai stato così: è sempre stato orgoglioso della sua forza d’animo, della sua integrità morale, anche se… Forse non è proprio così. Non è forse vero che DIO lo ha convinto a intraprendere una missione omicida per conto suo? Forse non ha una volontà così forte come pensava. 

Rimugina sui suoi dubbi esistenziali e non si accorge che Jotaro è uscito dal bagno, con l’asciugamano avvolto in vita e i capelli umidi. Silenzioso come suo solito, si avvicina con passo predatorio al letto che condivide con Kakyoin, sedendosi sul bordo dal suo lato. 

Gli occhi di Kakyoin si posano su di lui, che mantiene lo sguardo e si china su di lui, avvicinandosi come se Kakyoin fosse la sua preda. E non lo è forse stato per tutto quel tempo? 

Non si aspetta niente, ha smesso di avere aspettative, si metterebbe in croce per una banale carezza da parte di Jotaro. Non si aspetta sicuramente un bacio eppure eccolo, arriva inaspettato come un temporale estivo, rude, indelicato, una furia cieca che si abbatte sulle labbra di Kakyoin e gli toglie il respiro.

Muore e rinasce in un singolo bacio, avvolto in lingue di fuoco invisibili, le mani di Jotaro sono su di lui come non lo sono mai state, in carezze delicate come farfalle. 

Jotaro lo stringe a sé, lo stringe forte come se fosse l’unica cosa rimastagli al mondo. Kakyoin si disfa in quell’abbraccio, non ha mai desiderato altro, non ha mai desiderato nulla di più che una semplice dimostrazione di affetto. 

Quella sera Jotaro è dolce, è cauto, si prende del tempo per esplorare il corpo di Kakyoin, come se volesse rimediare a tutti gli errori passati. Certo, non si può cancellare tutto il dolore inflitto in una sola notte, ma a fare ammenda per i propri peccati si deve cominciare da qualche parte.

Un bacio dopo l’altro, una carezza dopo l’altra, Jotaro reclama nuovamente il corpo di Kakyoin come suo, in un modo che nessuno dei due conosceva prima. Sussurrano confessioni che finora entrambi avevano tenuto seppellite dentro di sé, parole che accompagnano ogni tocco e ogni movimento, incoraggiamenti e dolci inezie. 

Dentro Kakyoin si annida il seme del dubbio, il seme della paura di essere preso in giro, della paura che Jotaro torni a trattarlo come un mero oggetto. È una sensazione terribile, concedersi giorno dopo giorno a una persona solo per guadagnarsi il suo affetto e il momento che quell’affetto viene dato, avere il terrore che possa essere falso. 

I ti amo sussurrati da Jotaro, quei cazzo di ti amo ripetuti come un mantra mentre affonda nel corpo di Kakyoin, pesano come macigni, minacciano di ucciderlo consumandolo da dentro. Eppure, per quanto voglia trattenersi, per quanto voglia conservare un minimo di dignità, non riesce a fermarsi, lo ama, lo ama alla follia e finalmente può dirglielo. 

Cade a pezzi quando è con lui e non smetterà mai di farlo, ma adesso è sicuro che Jotaro sarà al suo fianco per rimetterli insieme. 







L'angolo di Rata:

Lo ammetto, se non faccio stare male i personaggi delle mie fic non sono contenta. Per questa sono stata ispirata da un TikTok di @explosive_boy_cosplay! 
La fic che avete appena letto (e molte altre) sono presenti in inglese sul mio profilo di AO3!

I commenti sono sempre i benvenuti, qui o su tumblr/IG @laratavoloira
Love ya, cheers!

 
   
 
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