#Kinkybutnotreally challenge del gruppo H/C
Hurt/Comfort Italia – Fanart and Fanfiction – GRUPPO NUOVO
Prompt di Marica:
MARE
MINACCIA
SORPRESA
Situazioni dubbie e imbarazzanti in contesto H/C
Il progetto dell’ultimo programma
creato dall’industria musicale era stato avviato nel migliore dei modi: la
collaborazione di diversi gruppi di idol uniti in esibizioni comuni sul palco avrebbe
portato a qualcosa di unico nel suo genere e sicuramente apprezzato dal
pubblico. Choi San e Lee Felix avevano dato il meglio alle prove nonostante una
iniziale diffidenza da parte di quest’ultimo, dividendo ambienti comuni, sale e
palcoscenico. Gli allenamenti erano continui ed estenuanti, e alla proposta di
un giorno di pausa per tutti gli artisti e lo staff fu accolta con crescente
entusiasmo. Se l’erano meritato quel pomeriggio al mare, le spiagge sabbiose solitamente
baciate dal sole tardo primaverile erano già godibili in previsione di una
vicina estate afosa: non fosse stato per il cielo cupo, coperto, e le folate di
vento improvvise, sarebbe stato un momento perfetto.
«Ehi, piccoletto, ti decidi a levarti la maglia e buttarti a mare, sì o no?»
San si spogliò mostrando il fisico allenato con noncuranza, scuotendo i
granelli dorati dalla chioma scura; trascinò la t-shirt oversize azzurro mare di
Felix nel tentativo di sfilargliela ma aveva miseramente fallito. Correvano
entrambi in direzione del mare che si stava gonfiando, il biondino davanti
cercando di non inciamparsi sui propri piedi e San dietro, le braccia tese
verso di lui, il sorriso furbo e ironico stampato sul volto accaldato; i piedi
bagnati sul bagnasciuga li portarono verso le onde, cercando di muoversi a
grandi falcate dove l’acqua ormai raggiungeva le ginocchia, salendo rabbiose
contro le cosce e il busto.
Il tempo non prometteva affatto bene, nuvoloni scuri e roboanti si stavano
avvicinando fin troppo rapidi, minacciando un temporale non indifferente. Felix
ormai aveva l’acqua al petto ad inzuppare il cotone appiccicato alla pelle, quando
venne colpito da un crampo al polpaccio: sbraitò prima di sentire la bocca
riempirsi di acqua salata, agitata, improvvisamente gelida. La gamba aveva
ceduto sulla sabbia instabile, in parte impossibilitata a muoversi agilmente a
causa dei pantaloni che ancora stava indossando, ed era sprofondata
sbilanciando il ragazzo all’indietro. San fu sorpreso di vederlo sparire sotto
al flusso delle onde, corse in sua direzione acchiappandolo per le braccia e
scuotendolo con forza fuori dall’acqua, certamente con più foga del dovuto: si
ritrovò la testa bionda crollare sulle proprie spalle, le labbra tremule a sussurrare
qualcosa di incomprensibile sputando liquido a più riprese. Gemette poi a voce
alta Felix, il crampo ancora a molestarlo da una parte e San che continuava
imperterrito a cercare di trascinarlo verso l’alto perdendo costantemente la
presa e riacchiappandolo al volo.
Dalla spiaggia qualcuno li stava guardando perplesso, la chiara testa scarmigliata
inclinata di lato a cercare di interpretare quegli ansimi lontani e i movimenti
di dubbio gusto: Wooyoung, a insaputa del malessere del ragazzino e mosso da un
insolito fastidio, trasse conclusioni coerentemente chiare su quanto potesse
essere indecente copulare in acqua davanti a lui e al resto dei colleghi a poco
più di qualche metro di distanza. Rise isterico soltanto quando i due,
affannandosi nel recupero della spiaggia asciutta, mimarono ciò che era
accaduto in un imbarazzato tentativo di palesare un alibi di cui non avevano
bisogno.
Non loro, almeno.
Wooyoung rise ancora quando San acchiappò Felix per la maglietta completamente
fradicia.
«Preso, finalmente!» Lo trascinò verso di sé strappandogli dalla testa il
tessuto, strizzandone tutto l’eccesso di acqua sulla sabbia. «Ti prenderai un
malanno così, asciugati un attimo prima di andare.»
Pelle pallida spruzzata di efelidi sulle spalle, un fisico minuto, asciutto, da
ballerino, svettò di fronte agli occhi di Wooyoung, che voltò lo sguardo in
direzione delle onde, teso. Felix rincorse San nel tentativo di recuperare la
propria maglietta, inciampando sulla sabbia e maledicendo i granelli a
solleticargli le piante dei piedi e le dita; correvano in circolo scatenando un’improvvisa
ilarità tra i presenti, tranne Wooyoung stesso, ancora impegnato a levarsi dalla
mente l’immagine impressa di un Felix curvo su se stesso, ricoperto di brividi
da capo a piedi, mezzo nudo… i capelli increspati dalla salsedine attaccati
alla fronte e sulle orecchie, gli occhi contrariati…
Quegli occhi…
«Woo? Dobbiamo
andare, sbrigati, sta iniziando a piovere!»
Il colore di quegli occhi non l’avrebbe certo dimenticato facilmente.
E non solo quello.