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Autore: Maggiechan_75    30/07/2021    1 recensioni
"non sono un Juke box" è vero ma le mie miglior Song Fiction arrivano proprio da voi amiche.
E questa inizia proprio così:
"Dimmi che ci faccio qui,in questa stanza che da tempo è vuota.
L'ironia del destino vuole che Io sia ancora qui a pensare a te .
Sono quattro anni che non dormi in questo letto."
E' così che inizia questa song Fiction.
Ho provato a proporvela inserendo il testo all'interno del racconto in modo come dire "rivoluzionario".
Genere: Introspettivo, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Ryo Saeba
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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Dimmi che ci faccio qui,in questa stanza che da tempo è vuota.  
L'ironia del destino vuole che Io sia ancora qui a pensare a te . 
Sono quattro anni che non dormi in questo letto.
 
Nella mia mente flash ripetuti. 
 
Tu che mi curi le ferite mentre io fingo di non averne bisogno.
Io che scodinzolo attorno alle altre donne sapendo chiaramente che sei gelosa di me.
Tu che, disarmata, ti metti davanti a me pronta a sacrificare la tua vita per la mia.
Io che ti seguo di nascosto per paura che tu ti possa mettere nei guai.
 
Attimi vissuti con te in cui ci rincorrevamo e ci amavamo senza mai dichiararci.
 
È passato tanto tempo da quel giorno. 
Ti ho visto uscire da quella porta in lacrime, ma io sono ancora qui seduto sul tuo letto. 
 
Tutto è talmente nitido questa stanza non ha più niente di tuo. 
Ti sei portata via anche il cuscino. Quello impregnato delle tue lacrime che hai versato silenziose per me. 
Tutto è così chiaro e limpido. 
E’ talmente evidente che tu non tornerai più da me.
 
Questa stanza è stata testimone del nostro amore. 
Sento ancora il calore del tuo corpo sul mio. 
Sembra ieri e invece sono passati anni.
 
Ieri avrei voluto leggere i tuoi pensieri per capire cosa volevi da me.
Avevo così bisogno di te quella notte.Sono entrato nella tua stanza sorprendendoti e sorprendendomi. Finalmente ho avuto il coraggio di fare il primo passo. 
 
In silenzio ti ho baciato. 
Mi hai ricambiato e questo mi è bastato per capire che il mio desiderio era anche il tuo.
Ho cercato di essere il più dolce e delicato possibile perchè sapevo che per te era molto importante. 
Ho ascoltato il tuo corpo.
Ho percepito tra le dita le tue reazioni, attento a scrutarne ogni piccolo particolare perchè tu eri diversa da tutte le altre. 
 
Eri così importante che, per evitare di sbagliare, mi sono concentrato troppo su di te e meno su di me. 
Qualcosa non ha funzionato. 
Volevo regalarti la notte perfetta invece ti ho regalato il tuo e il mio peggior incubo. 
Volevo diventare l'uomo ideale quello che tu volevi.
Ma ho fallito.
 
E’ bastato un attimo e ti sei allontanata da me.
Ti sei chiusa in bagno per tutta la notte.
Quanto hai pianto! 
Da dietro la porta li ho sentiti tutti i tuoi singhiozzi. Quelli che cercavi di silenziare con un asciugamano. 

Ma quel giorno che mai mi scorderò non avevo capito cosa ti stava passando per la testa. 
 
Ero troppo intento a cercare di riprendermi dal trauma di aver fatto cilecca. Proprio con te poi che ho desiderato così tanto e per così tanto tempo. 
Come era possibile!?
 
All’alba eri davanti alla porta di casa con una valigia. 
Mi hai guardato negli occhi e fredda mi hai detto:
 
 "Non so più se ti amo o no. Domani partirò vado a trovare mia sorella Sayuri a New York. Sarà più facile dimenticare, dimenticare"
 
Stavi scappando Kaori! 
Stavi scappando da me e, per essere sicura che non ti seguissi, hai deciso di prendere un aereo sapendo benissimo che io non sarei mai stato in grado di seguirti. 
Non contenta, mi hai voluto pure provocare chiedendomi
 
“E adesso che farai?” . 
 
Non hai idea cosa ha suscitato in me quella provocazione. 
Cosa farò senza di te? 
 
Risposi: "Io non so" 
 
Cosa altro avrei dovuto dirti quella mattina. Cosa!? 
Mi stavi lasciando per sempre?! 
 
Ero sconvolto ti ho guardato dritta negli occhi.
Quel tuo sguardo poi, freddo come il ghiaccio, lo interpretai come un addio.
 
Sono rimasto seduto per giorni sul tuo letto ad osservarmi allo specchio. Senza chiedere perché non ho avuto la forza di fermarti e di dirti che ti amavo. 
 
Ti sarebbe bastato solo quello e saresti tornata indietro ne sono sicuro.
 
Ti ho lasciato credere che da te mi allontanai perchè non ti ritenevo all’altezza per me. 
Ti ho lasciato credere che non ero attratto da te. 
Dopo tutto era quello che facevo da molti anni. 
Ero bravo! 
Un vero attore!
Per non fartelo capire dovevo allontanarmi da te.
Per cosa credi passassi tutte le notti fuori casa. 
 
Chissà Kaori, se quella notte non mi fossi esposto forse ora saresti ancora qui accanto a me. 
 
A soffrire per me.
 
Ero talmente sicuro di noi due che ignoravo il fatto che tu avresti avuto la forza di prendere una decisione così estrema. 
Ma lo sapevamo entrambi. 
Sapevamo che in fondo non sarebbe mai finita. 
 
Non c’è bisogno che Sayuri mi invii ogni giorno messaggi in cui mi racconta quanto tu stia male per me. 
Lo so Kaori. Lo so!
Tu stai peggio di me, perchè sono io che ti ho fatto soffrire e non tu lasciandomi.
 
Eppure quel giorno  anche se ero teso e a pezzi ero troppo orgoglioso.
Ti ho sorriso, ma un sorriso in superficie si trattava perchè dietro nascondeva i segni d'ogni cicatrice. Quelli che  mi sono inflitto ogni volta che ho respinto ogni tuo gesto di amore nei miei confronti.
 
Ti ho trovata così diversa ieri, quando ti ho rivisto al Cat’s Eye.
Mi hai sorriso mi hai fatto un cenno veloce di saluto e poi sei tornata tranquillamente a parlare con Miki e Umi ignorandomi.
 
Mi sono limitato a sedermi dall’altra parte del bancone e a chiedere un caffè. 
Non mi sono voltato nemmeno una volta verso di te. 
Non ho voluto lasciarti nessun dettaglio che nel rivederti potesse svelare quanto c'ero stato male
 
Quattro anni scivolati in fretta e tu sei cambiata. 
Sei diventata ancora più bella di quanto ricordassi. 
Mi piaci come sempre, forse anche di più.
 
Anche io sono cambiato. 
 
Non potevo lasciarti andare senza venire da te. 
Mi sono avvicinato stupendo me e stupendo te. 
 
Mi hai guardato con due occhi nei quali ho letto la speranza. 
Mi hai sorriso ed io ho ricambiato!  
Hai ordinato altri due caffè e mi hai raccontato la tua nuova vita a New York. La vita di una donna realizzata, quella che io non avrei mai potuto regalarti.
 
Tu non sapevi che Sayuri invece fino al mattino dello stesso giorno mi stava raccontando tutto il contrario di quello che tu volevi farmi credere.
 
Mi hai detto: "So che è un controsenso, ma l'amore non è razionalità"
 
E avevi ragione ,non lo si può capire.
 
Ore ed ore a parlare con te e non mi stavo accorgendo dei segnali che tu mi stavi lanciando. 
 
Ancora una volta non ero riuscito a capirti fino in fondo.
 
Mi hai portato in albergo, quello dove tu alloggiavi perchè a casa nostra non volevi più tornare. 
Non riuscivo a capire il perchè fino a quando poi abbiam fatto l'amore.
 
Quattro anni sono passati e finalmente credevo di aver capiti cosa tu volevi realmente da me quella notte. 
 
E’ stato come morire un’esperienza simile non l’ho avuta con nessun’altra. 
In quell’istante ho capito quanto ho perso e quanto mi stavo perdendo. 
 
Mi hai donato tutta te stessa e mi hai fatto capire quanto mi amavi. 
Ti ho donato tutto me stesso e ti ho fatto capire quanto ti amavo.
 
Ma non è bastato. Non ti bastava per tutto quello che in passato ti avevo fatto soffrire.
 
Ti ho accompagnato all’aeroporto la sera stessa. Prima di partire ti ho baciato. Le tue labbra sapevano di amaro. 
 
“Potrò mai dimenticare, dimenticare?” mi hai detto mentre ti allontanavi da me.
 
“Non lo so se riuscirai mai a dimenticare tutto quello che ti ho fatto. So solo che io sono pronto a cambiare perchè solo non voglio più stare.” 
 
Era il mio ultimo disperato tentativo. Quello che quattro anni fa non avevp avuto il coraggio e la forza di fare.
 
L'infinito sai cos'è?
L'irraggiungibile
Fine o meta che
Rincorrerai per tutta la tua vita

 
Mi hai sorriso tristemente e hai ricambiato il mio bacio.  “Ma adesso che farai?” mi risposi tristemente prendendo in mano la tua valigia, alzando lo sguardo verso il display con le partenze degli aerei. 


Ed io ti ho risposto esattamente come quattro anni fa 
 
“Adesso io non so”
 
Infiniti noi
 
Solo dopo che avevi passato i controlli ti ho urlato 
 
“So solo che non potrà mai finire. 
Mai, ovunque tu sarai
Ovunque io sarò
Non smetteremo mai
Se questo è amore, amore infinito”

 
Ti sei girata e finalmente ti ho visto sorridere. Quel sorriso che non vedevo da troppi anni ormai.
Hai sussurrato un “ti amo” che ho potuto solo capire attraverso il labiale. 
Hai preso la valigia mi hai voltato le spalle un’ultima volta prima di partire.
 
Guardo questa stanza un’ultima volta consapevole che le sto dicendo addio.
Accanto a me una valigia. 
 
Infinito
   
 
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