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Autore: YourFriend    08/08/2021    1 recensioni
Ikarishipping ( Paul x Lucinda) | Flashfic |
Flashfic scritta per l'Ikarishipping Confession Day del 5 Agosto 2021.
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"Solo che... Ecco vedi Paul, ho sempre pensato che tu mi considerassi un fastidio,
non immaginavo avresti chiesto aiuto a me un giorno"
"Beh, effettivamente sei una seccatura" Lucinda lo fulminò, indispettita da quella affermazione
"Ma le persone come te sono necessarie. Quando contesti le mie decisioni Lucinda, mi spingi a ricredermi-"
"Ma Paul, tu non hai mai cambiato idea su nulla" Rispose lei visibilmente confusa.
Era vero però. Ogni volta che aveva provato a farlo ragionare in quelle brevi occasioni che si incrociava con
lei ed il suo gruppo, Paul se n'era sempre andato rifiutandosi di sentire le ragioni altrui, troppo concentrato sulle sue di verità.
"-E infatti poi ci ripenso e mi convinco che la mia decisione è quella corretta."
Ok mi sta prendendo in giro, pensò lei sull'orlo di un'emicrania.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Lucinda, Paul
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
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Flashfic, 688 parole, 4,346 caratteri
Pairing: Ikarishipping ( Paul x Lucinda )
Tema: Blackout in ascensore
Flashfic scritta per l'Ikarishipping Confession Day del 5 Agosto 2021.

Blackout

Inaspettato era quel blackout che lasciò il Centro Pokémon di Rupepoli al buio quella sera d'estate, ma ancor più inaspettata era però la persona con cui si ritrovò bloccata in ascensore Lucinda.
Paul era sempre stato un ragazzo di poche parole, certo lo sapeva bene lei, ma quello era senza ombra di dubbio uno dei silenzi più imbarazzanti e opprimenti della sua vita. Era sempre stata brava lei a trovare spunti di conversazione, aveva un talento innato e la sua parlantina solitamente riusciva a coinvolgere anche i più timidi. Paul però... Paul era diverso. Il muro che alzava per tenersi lontano dagli altri era sempre insormontabile e difficile da abbattere. Lucinda commentò scherzando quanto si stesse facendo caldo in quell'ascensore, con l'aria condizionata ormai andata, nella speranza di avere in risposta almeno un cenno col capo da parte di Paul, ma lui era totalmente impassibile. Era pronta ad arrendersi se non fosse che...

"Senti..."

Lucinda spalancò gli occhi sorpresa. Le stava parlando? Di sua iniziativa? Questo deve essere un miracolo, pensò lei incredula. 
"Dimmi Paul" Lo incoraggiò lei, ormai curiosa di scoprire di che cosa volesse parlare l'enigmatico ragazzo.

Silenzio.

Paul non rispondeva, sembrava combattuto e pentito dalla sua iniziativa.
La fronte completamente agrrottata, iniziò a torturare un filo scucito della sua t-shirt.

"Paul, dimmi pure non ti mangio mica" Sorrise divertita dalla reazione insolita di lui.
"Tu partecipi ai contest giusto?" Domandò titubante "Potresti mostrarmi come alleni i tuoi pokémon?"

Oh, questa che era una richiesta strana. Era sicurissima che a Paul non interessassero cose come i contest. Non riusciva nemmeno ad immaginarselo uno come lui prendere parte ad una competizione del genere. Nei contest non solo i pokémon ma anche gli allenatori dovevano mostrare un certo tipo di recitazione durante le esibizioni, ma soprattutto: sorridere! Non era nemmeno certa che Paul fosse in grado di farlo. Lucinda era pronta a rispondere ma Paul, come se le avesse letto nel pensiero, rispose fulmineo:

"E' per Baldo. Stavo pensando che magari degli attacchi coreografici potrebbero distrarlo e aiutarmi a batterlo, finalmente" Lucinda non ne era certa ma era sicura che si stesse lamentando con lei. Il tono di voce di Paul era sempre così àtono ma aveva la sensazione che si stesse aprendo condividendo in un certo senso una sua frustrazione. Lucinda si ricompose in fretta, spezzando quel momento di trance causata da quella inattesa confessione e annuì silenziosamente. Per la prima volta in vita sua era rimasta senza parole e per una logorroica come lei, significava parecchio.

"Cosa?!" Rispose lui innervosito da quella reazione "Ogni mezzo può tornare utile in combattimento" Puntualizzò.
"No, nulla!" Si affrettò Lucinda nel calmarlo, totalmente impanicata dall'improvvisa reazione di lui.

"Solo che... Ecco vedi Paul, ho sempre pensato che tu mi considerassi un fastidio, non immaginavo avresti chiesto aiuto a me un giorno"
"Beh, effettivamente sei una seccatura" Lucinda lo fulminò, indispettita da quella affermazione "Ma le persone come te sono necessarie. Quando contesti le mie decisioni Lucinda, mi spingi a ricredermi-"
"Ma Paul, tu non hai mai cambiato idea su nulla" Rispose lei visibilmente confusa.

Era vero però.
Ogni volta che aveva provato a farlo ragionare in quelle brevi occasioni che si incrociava con lei ed il suo gruppo, Paul se n'era sempre andato rifiutandosi di sentire le ragioni altrui, troppo concentrato sulle sue di verità.

"-E infatti poi ci ripenso e mi convinco che la mia decisione è quella corretta."
Ok mi sta prendendo in giro, pensò lei sull'orlo di un'emicrania.

"Però, forse questa volta potrei iniziare ad ascoltare anche altre campane all'infuori della mia. O almeno, questo è quello che Reggie vorrebbe"
La ragazza sospirò. Paul era troppo criptico e complicato, ma in cuor suo era contenta, non sapeva nemmeno lei il perché.

"Va bene Paul, ci alleneremo assieme domani. Ma non sottovalutarmi, sono molto più forte di quel che pensi" Lo sfidò lei sorridendogli.
"Terrò gli occhi ben aperti, ragazzina"

Non ne era certa, probabilmente a causa della scarsa illuminazione fornita dalla torcia d'emergenza dell'ascensore, ma Lucinda era sicura di aver intravisto l'ombra di un sorriso sul volto di Paul, quella sera.
E all'improvviso, ritornò la corrente.
   
 
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