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Autore: elenabastet    26/08/2021    1 recensioni
Un cross over tra Lady Oscar e Buffy, con tra le righe un omaggio all'episodio Monday di The X-Files.
Chi può salvare Oscar e André dal loro destino già compiuto e ineluttabile? Forse una strega, la più potente di sempre.
Genere: Fantasy, Sovrannaturale, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Alain de Soisson, André Grandier, Generale Jarjayes, Oscar François de Jarjayes
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate
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DESTINI NEL TEMPO

 

Rating: toni adulti, ma la trama c’è

Fandom: Lady Oscar / Buffy.

Note: Un cross over tra Oscar e Buffy, con un riferimento all’episodio Monday di The X-Files. Solo la magia di una strega potente, che ha già sconfitto una volta la morte, può forse salvare i nostri eroi dal loro tragico destino. Ma questa strega accetterà di aiutarli?

 

 

Capitolo primo

“Willow, sei sicura di quello che hai appena detto?”

La voce di Rupert Giles era ferma e decisa, ma con un tono dispiaciuto in fondo.

“Sì, lei mi ha mandato qui in Inghilterra dal Consiglio degli Osservatori perché impari a convivere con i miei poteri magici dopo che ho rischiato di distruggere il mondo e ho ucciso Warren per vendicare Tara. Ma io ho deciso di non usare più questa magia con cui ho fatto del male a troppi e che non è nemmeno servita a salvare il mio unico amore.”

“Willow, i tuoi poteri sono preziosi, sono quanto di più forte si sia visto da secoli, tu hai sconfitto la morte riportando in vita Buffy. Tutto dipende da come usi la tua magia, c’è tanto bene a questo mondo, da portare a da fare, e tante persone da aiutare...”

“Sì, ma lei e gli altri avete visto di cosa posso essere capace. Questa magia è troppo forte e mi porta a distruggere, non a salvare. Mi troverò qualcosa da fare, mi sto guardando attorno qui a Londra, in cerca di un lavoro, potrei iscrivermi all’Università, mi piacerebbe fare l’insegnante di informatica, il mio vecchio amore, o abbracciare una carriera artistica, magari nella grafica su computer, in modo da mettere insieme le due cose”.

“Willow, io vorrei che ci pensassi ancora. Hai ancora tempo prima di tornare a Sunnydale, ricordati che là il male non è ancora stato sconfitto”.

“Ma io sono stata parte di quel male e potrei tornare ad esserlo. Solo rinunciando alla magia posso sperare di salvarvi tutti. Non c’è altra strada per me, signor Giles. Un giorno forse tornerò, non posso pensare di non rivedere più Buffy e Xander, i miei migliori amici di sempre, ma per ora è bene che mi allontani da loro e da tutti, sono una bomba ad orologeria”.

“Willow, riflettici su”.

“Stavo per uccidere Buffy e Dawn ed è stato solo grazie a Xander che mi sono fermata, ma un’altra volta non potrebbe succedere”.

“D’accordo, non voglio forzarti. Senti, parliamo d’altro che è meglio: questo week-end a Parigi, a tre ore di treno sotto la Manica, si festeggia il 14 luglio, che ne dici di approfittarne per fare un giro insieme? Devo andare a recuperare alcuni libri da un paio di amici e assistere ad alcune riunioni come bibliotecario, ti giuro che non parleremo più di questa faccenda”.

“Grazie, potrebbe essere l’occasione per valutare le opportunità che ci sono anche lì”.

 

Gilles e Willow arrivarono a Parigi dopo un viaggio piacevole, anche se lui si era agitato un attimo, mentre passavano sotto la Manica in te: il loro albergo era nel Marais, quartiere storico che piacque subito ad entrambi.

Insieme, visitarono il Louvre e la reggia di Versailles, e Willow pensò ad un certo punto, mentre si trovava al Petit Trianon, alla frase di Cordelia di tanti anni prima, in un’altra vita, durante una lezione di Storia:

“Non capisco come mai tutti odino la povera Maria Antonietta, una persona così attenta al proprio aspetto fisico e alla moda. E poi scoppia la Rivoluzione, non sanno cosa fare e le tagliano la testa, poverina”.

Sapeva che Cordelia era molto cambiata, da quando viveva a Los Angeles con Angel, ma a volte sentiva il rimpianto per quei momenti spensierati, ormai persi per sempre, quando lei non aveva ancora così sofferto e distrutto.

Da sola, mentre Giles seguiva i suoi impegni di lavoro, Willow visitò il Musée Carnavalet, anche quello un ripasso sull’epoca della Rivoluzione francese, il Museo delle Cere Grévin, con sezione in tema, e per non farsi mancare niente andò anche alla Conciergerie, l’ultima dimora di Maria Antonietta, pensando che in quel momento conosceva quasi meglio gli eventi storici di un Paese straniero che non la Guerra d’Indipendenza del suo.

Poi fece un bel giro ai magazzini Lafayette, pensando a regali per Buffy, Dawn e Xander da far recapitare loro tramite Gilles, e si perse infine alla FNAC, per acquistare un paio di libri fantasy nella lingua di Molière con cui fare pratica.

Si ripromise poi di passare alla Ecole des Beaux-Arts e alla Sorbonne per avere notizie sui corsi per stranieri.

Quel pomeriggio si stava dirigendo proprio in quella zona, bello lo shopping, belli i Musei ma era ora di pensare al suo futuro e per fortuna Gilles non aveva più toccato l’argomento magia.

Ad un tratto, mentre percorreva la strada verso l’Ecole des Beaux-Arts nel Marais a due passi da dove alloggiava, fu attratta da una viuzza secondaria, su cui si affacciava una libreria che sembrava il Magic Box.

Qualcosa la spinse verso quella vetrina, dove trovavano spazio vari libri anche non recenti di Storia, romanzi, guide d’arte, e una sfera di vetro con dentro la neve con la reggia di Versailles, un perfetto regalo per Dawn che si era messa a collezionarle, visto che ai Lafayette non aveva trovato niente per lei.

Willow aprì la porta del negozio, che in quel momento le sembrò ancora di più il Magic Box. C’era qualcosa di strano dentro, di strano e inquietante.

“Benvenuta, Willow”.

Di fronte a lei c’era una donna, con i lunghi capelli neri e un abito simile a quelli che portava la sua amata Tara. Ma come faceva a sapere il suo nome? Era forse un’amica di Giles?

“Ti aspettavo da tempo, solo tu puoi aiutarmi a saldare un antico debito, tu che hai sconfitto la morte riportando in vita la tua amica”.

“Io non ho sconfitto un bel niente, solo una volta sono riuscita a portare a termine l’incantesimo, con conseguenze irreparabili su di me e la mia dipendenza da magia… la mia amata Tara è morta, è persa per sempre, non posso fare niente, devo andare”.

Ma la porta del negozio era sparita, e la donna continuava a parlare:

“Willow, abbraccia il tuo destino, sei una grande strega, la più grande di tutte, e il tuo potere ti permette davvero di salvare il mondo...”

Accanto alla donna comparve un bambino di circa dieci anni, vestito in foggia antica:

“Ti prego, tu che puoi, salva mia figlia e il suo amore, sono morti per colpa mia...”

Ma di cosa straparlava questo bambino? Sua figlia? Come poteva un bambino avere una figlia adulta?

Willow sbatté gli occhi e il bambino si era trasformato in un uomo anziano, dall’aspetto marziale, vestito come nel Settecento. Ma dove era finita? Dove era la porta?

“Salva mia figlia, tu solo puoi farlo, salva lei e il suo amore, e tutto potrà tornare a posto”.

Niente poteva tornare a posto, i suoi poteri dovevano sparire per sempre, e ovunque fosse doveva andarsene.

“Scusate, ma voi avete sbagliato persona!”, disse Willow adocchiando finalmente la porta: la sfera di vetro poteva aspettare, basta follie magiche e pazzi che cercavano di portarla in avventure assurde.

Aprì la porta e uscì. Ma il mondo dove si trovò non era quello che aveva lasciato poco prima.

  
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