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Autore: SilkyeAnders    29/09/2021    0 recensioni
E' il compleanno di Cyborg e il mezzo robot è davvero grato di poterlo festeggiare con i suoi amici, certo, sarebbe bello poter trascorrere momenti così ogni giorno. Momenti normali...
Non solo Cyborg desidera questo a quanto pare, ma si sa... Bisogna fare molta attenzione a ciò che si desidera.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU, Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Attento a ciò che desideri CAPITOLO 1 STARFIRE Attento a ciò che desideri...

Capitolo 1: Starfire


I Titans stavano rientrando alla torre con fare trionfale dopo una battaglia conclusasi con la loro vittoria, dal garage della loro casa si potevano sentire le loro voci che riempivano quell'edificio così austero di spensieratezza giovanile.
Cyborg e Beastboy erano intenti a discutere su chi dei due avesse lottato meglio, Raven li ascoltava a braccia conserte, un'espressione annoiata in volto mentre pensava ad un modo efficace per farli tacere, Robin e Starfire seguivano in silenzio chiedendosi quando la loro compagna sarebbe esplosa e che cosa avrebbe fatto loro questa volta.
-Te l'ho già detto! Se non avessi perso l'equilibrio durante il mio scontro con Gizmo avrei fatto scintille- commentò Beastboy.
-Se non ti avessi salvato le chiappe vorrai dire- esclamò Cyborg, un sorrisetto compiaciuto sul viso.
-Guarda che...-.
Beastboy venne bloccato quando una fascia di energia nera gli avvolse la bocca :-Molto meglio- sospirò Raven.
Cyborg scoppiò a ridere indicando il suo amico che ora era immobile al centro della stanza con la bocca tappata.
-Non mi ci vuole nulla a rifarlo- sibilò la maga spostando la sua attenzione verso il mezzo robot.
Cyborg sollevò le mani in segno di resa e scosse il capo energicamente, Raven sollevò un sopracciglio e annuì brevemente incrociando le braccia al petto.
-Raven... Non credi che dovresti almeno allentarlo?- chiese Robin, una nota divertita nella sua voce.
La maga spostò la sua attenzione verso il mutaforma, Beastboy era paonazzo e cerava in ogni modo di liberarsi dalla fascia creata da Raven. La goth fece spallucce e sollevò il cappuccio della sua mantella iniziando a camminare verso l'ascensore.
-Ci ho provato- disse Robin incamminandosi anche lui.
Cyborg e un arreso Beastboy seguirono poco dopo mentre Starfire li raggiungeva svolazzando a pochi metri dal pavimento.
Quando furono tutti dentro, Robin premette il bottone che li avrebbe condotti al primo piano.
-Raven, per favore... Credo che Beastboy stia iniziando ad avere difficoltà...- mormorò l'aliena.
La maga alzò gli occhi al cielo ma, dato che era la sua amica a chiederlo, rimosse la fascia dal viso del mutaforma.
-Sei impazzita?! Potevo soffocare!- ringhiò Beastboy.
-Non esagerare, il naso era libero- asserì la maga abbassando nuovamente il cappuccio.
-Vuoi un consiglio? Non la infastidirei oltre...- borbottò Cyborg, un sorriso comprensivo in volto.
Beastboy incrociò le braccia al petto e assunse un'espressione infastidita, non aggiunse altro però.
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Starfire non riusciva a dormire, solitamente non aveva grossi problemi ma, quella notte, la sua mente era occupata altrove e per quanto si sforzasse non riusciva davvero a chiudere gli occhi per riposare.
Non solo l'adrenalina della battaglia era ancora vivida nel suo corpo ma, come se non bastasse, il giorno seguente sarebbe stato il compleanno di Cyborg e l'aliena era fin troppo emozionata per dormire.
Mille pensieri affollavano la sua mente, ogni volta che uno dei suoi cari amici festeggiava il proprio compleanno lei si sentiva in dovere di rendere quel giorno il più bello possibile.
Starfire considerava che il giorno della nascita dei suoi amici fosse un giorno di incredibile importanza, su Tamaran non si era soliti festeggiare questa ricorrenza ma quando le avevano spiegato che sulla Terra era invece una celebrazione comune ne fu estasiata.
Non le interessava molto la festa in sé, era piuttosto contenta di poter dimostrare quanto fosse contenta di poter celebrare la nascita di una persona.
Cyborg era come un fratello maggiore per lei e non c'era nulla che la rendesse più felice di poter onorare il giorno in cui il suo amico era nato.
La motivazione di tanta allegria era piuttosto semplice: lei era contenta di avere Cyborg nella sua vita e se lui non fosse mai nato non si sarebbero mai conosciuti, quindi Starfire era immensamente grata di aver potuto conoscere Cyborg e voleva festeggiarlo.
L'aliena sospirò lanciando una rapida occhiata a Silky che ronfava beato nella sua cuccetta.
-Immagino che un bicchiere di latte caldo potrebbe essermi utile- mormorò la ragazza.
Starfire si avvicinò al suo armadio e ne estrasse una vestaglietta in seta di colore lilla; i Tamariani erano soliti dormire senza nessun capo di abbigliamento addosso ma, quando arrivò sulla Terra, Raven le spiegò che sul loro pianeta esisteva un capo di abbigliamento chiamato "pigiama" e che non era accettabile dormire nudi. Starfire si era quindi procurata diverse tipologie di pigiama prediligendo i babydoll, in quel caso intervenne Robin in seguito a un incontro piuttosto imbarazzante avvenuto in cucina durante una notte d'estate, fu allora che Starfire decise di accogliere i suggerimenti dei suoi amici e indossare una vestaglia sopra al pigiama.
L'aliena uscì dalla propria stanza levitando appena per non fare rumore, non voleva rischiare di svegliare i suoi amici.
Si recò in cucina, la mente ancora impegnata nonostante cercasse in ogni modo di calmarsi.
Le porte scorrevoli del soggiorno si spalancarono dinanzi a lei, il finestrone della stanza la illuminava appena ma era abbastanza per poter vedere senza fatica.
Starfire prese del latte da una brocca di vetro in frigorifero e ne versò un po' dentro ad un pentolino.
La sua mente vagò ancora, succedeva spesso quando eseguiva compiti così semplici.
Sul suo pianeta natale nessuno utilizzava i fornelli, non esistevano. Le ci vollero diversi mesi per imparare a cucinare i cibi terrestri senza rischiare di avvelenare i suoi compagni, Robin si era preso tutto il tempo per insegnarle il corretto funzionamento degli elettrodomestici e si era anche preso il disturbo di spiegarle come cucinare. Starfire non poté evitare di arrossire mentre quella memoria si faceva largo nella sua mente.
Tornò a concentrarsi sui fornelli solo quando sentì il rumore del latte che bolliva, spense rapidamente il fornello e versò il liquido bianco dentro una tazza rosa su cui riluceva il nome "Starfire" in lettere glitterate.
La ragazza osservò per un attimo il contenitore del miele, Raven era solita aggiungerne un cucchiaino alle sue bevande calde e Cyborg le aveva spiegato che era molto più salutare dello zucchero.
Starfire fece spallucce, una gestualità che aveva imparato a fare sempre più sua man mano che viveva sulla Terra, e prese un cucchiaino immergendolo nella sostanza ambrata e appiccicosa.
Decise di sedersi in terra davanti alla finestra, sicuramente la vista dell'oceano l'avrebbe rilassata quel tanto che bastava per permetterle di dormire.
-Hey, che ci fai qui?-.
Starfire sobbalzò, non aveva nemmeno sentito le porte riaprirsi.
Si voltò di scatto e sorrise quando si accorse della presenza di Robin che stava andando a sedersi vicino a lei.
-Non riuscivo a dormire- rispose sollevando la tazza di latte.
-E' per il compleanno di Cyborg?- chiese divertito il leader.
Starfire annuì :-E' più forte di me! Non vedo l'ora che sia domani per festeggiare il nostro amico-.
Robin la guardò teneramente, per una volta ringraziò di indossare una maschera, i suoi occhi erano sempre stati fin troppo espressivi...
-Credi che al nostro amico piacerà il regalo?- chiese emozionata la ragazza.
-Di sicuro-.
-Oh, Robin! Sono così emozionata... Non so se riuscirò ad aspettare fino a domani-.
Robin si lasciò sfuggire una risatina :-Star, non per smorzare il tuo entusiasmo ma... I compleanni si festeggiano ogni anno-.
Starfire roteò gli occhi in modo giocoso :-Lo so bene sciocco, è solo che sono davvero felice di poter festeggiare la nascita del nostro amico. E' un giorno importante-.
Robin annuì distrattamente, erano ormai cinque anni che Starfire viveva con loro sulla Terra. Avevano solo tredici anni quando si erano conosciuti e Cyborg era il più grande nel loro gruppo, per tutti loro era diventato una sorta di fratello maggiore e si prendeva cura di loro nonostante non fosse lui il leader della squadra.
-Ventuno anni sono piuttosto importanti, sì- convenne il ragazzo.
-Ci sono delle implicazioni riguardo all'età di Cyborg?- chiese curiosa Starfire.
Robin annuì :-A ventuno anni si diventa maggiorenni in America, in pratica... Cyborg è un adulto ora-.
Starfire portò un indice al mento prima di sorridere divertita :-Non riesco a immaginarmi Cyborg come un adulto-.
-E' la prova che l'età anagrafica non sempre combacia con l'età mentale- scherzò Robin.
L'aliena bevve un lungo sorso dalla sua tazza e spostò di nuovo la sua attenzione verso l'oceano, era piatto come una tavola e parzialmente illuminato dalla luce della luna che si rifletteva sull'acqua.
-E' così bello...- mormorò.
Robin seguì lo sguardo della sua amica per capire a che cosa si riferisse.
-Sai Robin, non mi sono ancora abituata alla vastità del mare... E' così grande e l'acqua è meravigliosa-.
-Mi dicevi che su Tamaran non esistono corsi d'acqua, vero?- chiese lui.
Starfire scosse il capo :-No, è piuttosto desertico. Ci sono delle paludi ma le loro acque non sono così belle e poi il loro odore non è...-.
Robin annuì rapidamente in segno di comprensione.
Starfire si voltò verso di lui sorridendo calorosamente :-Che ci fai tu sveglio a quest'ora?-.
Robin arrossì, improvvisamente il colletto del suo pigiama si era fatto molto stretto. Ripensò al motivo per cui si era svegliato interrogandosi se fosse o meno il caso di parlarne con la sua migliore amica, non era chiaramente il caso dato che aveva sognato qualcosa che la riguardava.
Il solo ricordo di quel sogno gli faceva attorcigliare lo stomaco e, improvvisamente, non fu il colletto l'unica cosa a farsi più stretta.
-Ehm... Brutto sogno-.
Starfire sollevò un sopracciglio ma decise di non indagare oltre, sembrava che Robin non avesse voglia di parlarne comunque.
-Credo che farei meglio a tornare a letto ora, grazie per questa conversazione- disse l'aliena.
Robin le rivolse un sorriso amichevole :-Buonanotte-.
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Starfire era a metà strada, aveva deciso di fare una passeggiata in giro per la torre in un ultimo, disperato tentativo di farsi venire sonno.
Mentre camminava lungo il corridoio sentì rumore provenire dalla camera di Cyborg, lo sapeva che non era carino spiare ma era piuttosto strano che dalla camera del mezzo robot provenissero dei rumori a quell'ora. Il ciclo del sonno di Cyborg non era nemmeno lontanamente simile a quello degli altri quindi che fosse sveglio a quell'ora era davvero bizzarro.
La ragazza accostò l'orecchio alla porta per ascoltare.
Starfire riuscì a riconoscere perfettamente la voce del suo amico, non riusciva a capire bene cosa stesse dicendo però.
Colse solo qualche frammento.
-...normale...incidente...compleanno...-.
Starfire scosse il capo, era inutile rimanere lì ad ascoltare e, francamente, si sentiva anche un po' in colpa. Non voleva invadere la sua privacy, inoltre ipotizzò che forse era anche lui insonne a causa del suo compleanno. Ripensò a ciò che Robin le aveva spiegato poco prima, probabilmente il loro amico era nervoso all'idea di diventare adulto, o meglio, adulto agli occhi della società.
L'aliena sbadigliò e, finalmente, iniziò a sentirsi stanca. Decise di non perdere altro tempo e correre a letto per dormire.
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La mattina arrivò fin troppo velocemente per i gusti di Starfire, alla fine era riuscita a dormire almeno per un paio d'ore ma il prezzo di avere la stanza con la finestra più grande e la vista migliore era quello di trovarsi nella parte della torre dove batteva sempre il sole.
Starfire si lasciò sfuggire un gemito di fastidio mentre tentava inutilmente di riparare il proprio viso dal sole.
Improvvisamente balzò giù dal letto dimenticando ogni sorta di stanchezza: era finalmente il compleanno di Cyborg!
Non poteva assolutamente tardare, aveva promesso a Beastboy che l'avrebbe aiutato con la preparazione delle decorazioni e aveva anche promesso a Robin di aiutarlo a cucinare la torta di compleanno, oh! E aveva promesso a Raven di darle una mano ad impacchettare il regalo.
Si vestì rapidamente in abiti civili, tutti loro avevano preso l'abitudine di indossare abiti "normali" durante il loro soggiorno in casa, Cyborg si era anche premurato di costruire dei camerini scanner in modo che il passare dagli abiti civili a quelli da eroi fosse più rapido.
L'aliena si precipitò in salotto e fu lieta di notare che i preparativi erano ancora in corso.
-Ah finalmente!- esclamò Beastboy.
-Abbiamo ancora un'ora prima che Cyborg si svegli- avvisò Raven.
-Meraviglioso! In che cosa posso assistervi amici?-.
Robin diede una rapida occhiata alla situazione :-Vieni ad aiutarmi qui poi vai da Raven per incartare il regalo e per ultimo aiutiamo tutti Beastboy con le decorazioni-.
Starfire annuì e volò nella direzione del leader, pronta a mettere le mani in pasta... Letteralmente.
-Sei riuscita a dormire un po'?- chiese Robin dandole un'amichevole colpetto sulla spalla.
-Non si nota?- chiese lei divertita.
Robin la osservò bene, no. Non si notava. Starfire era sempre bellissima ai suoi occhi.
Il ragazzo fece spallucce e le rivolse un sorriso caloroso.
-Che cosa prepariamo?- chiese lei.
-La preferita di Cyborg: torta al triplo cioccolato-.
Starfire annuì :-Dovremmo assicurarci di preparare una versione che anche Beastboy possa mangiare- mormorò.
Robin estrasse un piccolo muffin dal forno :-Già fatto-.
Starfire sorrise :-Meraviglioso!-.
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Cyborg entrò in soggiorno, si aspettava esattamente ciò che successe non appena vi mise piede.
-SORPRESA!!!!- gridarono in coro tutti i suoi amici.
Cyborg sorrise e corse verso di loro.
-Grazie mille-.
-Buon compleanno amico Cyborg!- esclamò Starfire concedendogli uno dei suoi famosi abbracci.
Lo strinse così forte da ammaccargli le braccia.
-Star, non... Respiro...- disse.
-Oh! Sono spiacente amico!-.
-Ah, no, no... No problem-.
Raven roteò gli occhi e scanzò appena Starfire con la mano rivolgendole poi un timido sorriso, si avvicinò a Cyborg e gli posò delicatamente la mano sulla spalla :-Tanti auguri-.
-Grazie Rae-.
La ragazza sollevò un sopracciglio in chiaro segno di disappunto.
-Ehm... Raven- si corresse lui.
Beastboy gli balzò sulla schiena e, con una dose incredibile di entusiasmo, esclamò :-Buon compleanno! Ventuno anni, sei un rottame-.
Cyborg alzò gli occhi al cielo :-Grazie B, non so davvero come farei senza di te che me lo ricordi-.
Beastboy sorrise e gli diede un amichevole colpetto sul braccio seguito da una pacca sulla spalla.
Robin diede un mezzo abbraccio al suo amico e, con un sorriso sereno, gli augurò anche lui un felice compleanno.
Le celebrazioni iniziarono rapidamente, Beastboy mise la musica mentre Robin, Cyborg e Raven assaltavano il buffet. In quanto a Starfire, bè... Lei era posizionata accanto al sofà e osservava i suoi amici con uno sguardo colmo di gioia.
Si sentiva davvero parte di una famiglia meravigliosa.


Vi siete mai sentiti collegati a qualcuno in modo indissolubile?
Avete mai sentito di far parte di qualcosa?
Starfire sì, dopo cinque anni sulla Terra non riusciva davvero ad immaginarsi come sarebbe stata la sua vita se non avesse mai conosciuto i Titans. Finalmente si sentiva normale e felice.
Ogni volta che il suo sguardo incontrava quello dei suoi amici si rendeva conto che il loro incontro era predestinato ancor prima di avvenire, era come se un sottile filo rosso li unisse tutti in modo saldo.
Starfire ne era sicura, nessuno avrebbe mai spezzato il loro legame perché qualsiasi cosa fosse accaduta loro avrebbero sempre trovato un modo per tornare a casa.
   
 
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