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Autore: ShannaInLuv    18/10/2021    2 recensioni
!AU | BakuSquad! | {Kacchako} {KiriMina} {KamiJirou} e accenni {IzuOcha}
Ochaco Uraraka si è appena lasciata con il suo storico ragazzo Izuku Midoriya ed è in cerca di un nuovo appartamento. E' grazie a Mina che ne trova uno, non sapendo che in quella casa ci abita anche il suo ex compagno di liceo Katsuki Bakugou - nonchè rivale del suo ex - che non è proprio entusiasta di averla in casa...
( Dal Prologo)
«Perchè la ragazza di Deku è seduta sul mio fottutissimo divano?»
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Izuku Midoriya, Katsuki Bakugou, Kirishima Eijirou, Mina Ashido, Ochako Uraraka
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Roommates.

 
XV. Un passo falso e ualcosa di stupido.

§§§

 
Se vi va, ascoltate la canzone in sottofondo uando vedete le stelline ( Euphoria- Jeon Jungkook).


 

"Se avete qualcosa di stupido da dire fatelo in fretta, ma probabilmente non lo ascolterò."

BEEEP.

- " Ehi Kat - aehm-- sono Sero. Volevo dirti che io non c'entro niente. Non ero nemmeno a casa in quel momento e posso dimostrarlo- ho un alibi!"

- " Katsuki, ti prego, non dare di matto. Non ucciderlo, se puoi. Fallo in nome della nostra amicizia, uhm? Ejirou".

- " KATSUKI, sono tua mamma, rispondi subito a quei FOTTUTI MESSAGGI che ti ho inviato. Adesso!"

-" Tu. Voglio i documenti pronti sul tavolo, entro domani. Todoroki, ovviamente".

***

(Una settimana prima, giorno dopo capitolo 13)

Katsuki Bakugou era agitato - più del solito, solitamente era solo arrabbiato  per stupidi motivi o altro - e non sapeva spiegarsi esattamente il perchè diamine lo fosse; sarà stata la chiacchierata con Kirishima Eijirou - che aveva ragione, anche se non l'avrebbe mai ammesso nemmeno all'amico dai capelli rossi - o sarà stata la costante tenzione che si stava accumulando a lavoro viste le date di scadenze imminenti per lanciare i nuovi prodotti aziendali.

Aveva ignorato la segreteria telefonica - aveva ascoltato i messaggi, ma non aveva risposto loro, tranne a sua mamma perchè altrimenti avrebbe sentito gracchiare per millenni e perchè suo padre gli aveva inviato o un messaggio dove lo implorava di  rispondere a Mitsuki Bakugou.

Non sapeva di cosa stavano blaterando quei tre idioti dei suoi amici e nemmeno lo voleva sapere perchè, diamine, aveva troppi problemi per andare dietro anche alle loro cazzate.

Già- problemi.

Faccia Tonda era un problema - ma in senso buono, supponeva. Deku era un problema - e no, non era in senso buono. E Todoroki era un problema - anzi, lui era una vera e propria spina nel culo.

Quel giorno, Katsuki Bakugou, era entrato in ufficio sbuffando più del solito - e aveva già mandato al diavolo sia la receptionst al piano terra che il tizio delle stampe di cui non ricordava affatto il nome ma nemmeno gli importava. Si era diretto rapidamente al suo angolo ufficio e aveva cercato di non guardare avanti a sè. Primo, perchè non voleva ricordarsi che la sua scrivania era proprio davanti all'ufficio - fatto con muri di vetro - del nerd. E secondo perchè non digeriva la vista del broccolo di prima mattina; non la digeriva mai, in effetti, ma senza la sua quadrupla dose di caffeina tendeva a dare in escandescenza alla prima parola.

Ma una voce fastidiosa - e no, non fastidiosa come quella bassa e cinguettante di Ochaco Uraraka e nemmeno quella squillante di Mina Ashido -, una voce veramente fastidiosa di cui davvero, avrebbe commesso un omicidio pur di farla stare zitta, rieccheggiò proprio davanti a lui.

Non ci voleva un genio che quella voce appartenesse a Melissa Shield, la nipote del direttore della AllMight Corporation e la figlia dello stilista più famoso del Giappone, e che stava - come al solito - nell'ufficio proprio davanti a lui.

Nell'ufficio di Deku.

Katsuki assottigliò gli occhi; quella scena gli dava fastidio. E non poco.

Che ormai la ragazza, Ochaco Uraraka, dalle guance paffute e la faccia tonda - e no, non avrebbe smesso di chiamarla così solo perchè - beh per quello, insomma, non gli fosse indefferente non era nemmeno più una novità per il cervello di Katsuki Bakugou, ma che provasse quel tipo di sensazione... beh era nuovo. Non che fosse geloso del nerd - okay un po' sì - ma lui era stupido e sapeva bene di essere migliore - anche se, in qualche modo, continuava a fregargli da sotto il naso le cose che voleva lui - e sapeva bene che Faccia Tonda avrebbe presto aperto gli occhi riguarlo quel broccolo ambulanda. Sperava il prima possibile perchè il suo malumore non faceva che peggiorare di giorno in giorno.

Comunque, di certo, Uraraka non si meritava di essere presa per i fondelli. 

Anche se Katsuki - assolutamente non per difenderlo - non credeva davvero che quel tonto di Deku capisse veramente ciò che Melissa Shield faceva: lo aggirava, come uno squalo con la sua preda. Gli stava sempre appiccicata al culo, in pratica. Izuku di qua, Izuku di là...

Ma il livello di stupidità di Izuku era troppo alto perchè capisse certi giochetti. E Melissa se la stava cavando bene.

L'oca bionda rise ancora, avvicinandosi un po' di più a Deku e poggiandogli una mano sulla spalla in maniera troppo confidenziale e le sue rosse labbra a cuore si curvarono in un sorriso, mormorando qualcosa che fece annuire Deku, rosso in viso. Fu allora che Melissa lasciò l'ufficio del nerd.

Ed era allora che doveva attaccare.

"Kirishima, questa è colpa tua."

Katsuki si alzò, prendendo il fascicolo di tre centimetri sui resoconti finanziari dell'azienda, e si diresse veso l'ufficio del verde; senza bussa - che era praticamente inutile visto che le pareti erano di vetro - spalancò la porta un po' bruscamente, Izuku sussultò, puntando gli occhi verdi sull'ex compagno di classe.

Senza dire altro - e mantenendo il suo sguardo da: parla e ti uccido - gettò malamente il fascicolo sulla scrivania del verde, sbuffando. «Da' questi al tuo amico, » incurvò un sopracciglio. «-E dì al fottuto Todoroki di non lasciare più messaggi nella mia segreteria telefonica. E' nauseante sentire la sua voce anche lì. »

Le labbra di Izuku Midoriya si stirarono in un sorriso, appena divertito. «Kacchan? N-non è che potresti essere un po' più gentile con Shouto, lui- »

«No. » sbottò Katsuki.

Izuku richiuse subito la bocca. «Okay. » lo squadrò con un cipiglio indagatore. «C'è forse qualcosa che non va, Kacchan? Stai bene... sembri un po'- »

«Da quando siamo abbastanza amici da chiedermi come sto? »

Izuku sembrò colto sul fatto. «N-no è che- »

«Ascolta, » ringhiò minaccioso Katsuki, facendo un passo verso Izuku - facendolo istintivamente indietreggiare - e poi un altro. Le sue mani erano chiuse a pugno nelle sue tasche e la sua faccia, lo sapeva, era terrificante e incredibilmente dura. «Tu non mi piaci Midoriya, non mi piacevi in passato e non mi piaci adesso. »

Izuku deglutì; Katsuki avanzò e il verde indietreggiò ancora, andando a sbattere contro lo spigolo della scrivania.

«Anche se respiriamo la stessa aria a lavoro non sopporto che mi parli, non sopporto che mi guardi e non sopporto che- » si morse la lingua ma le parole gli uscirono prima che effettivamente potesse realizzare a ciò che stava per dire. «- che frequenti Uraraka. »

«O-Ochaco? »

Katsuki socchiuse gli occhi, maledicendosi mentalmente. Ma ormai il gioco era fatto. Come aveva suggerito Kirishima, doveva agire.

«Cosa c'entra- »

«Sei così stupido da non accorgerti che Melissa ti fa le fusa come una gatta in calore? » abbaiò, lasciando che la rabbia trapelasse dalle sue parole. «Oppure ti piace stare con il piede in due scarpe? Perchè se è così se un fottuto- »

«Io e Melissa-chan siamo solo amici. »

Katsuki rise. «-Scopamici? »

«No, amici. Kacchan, non vedo come questo ha a che fare con te. » lo sguardo di Izuku era serio, adesso e le sue sopracciglie erano aggrottare. Ma era stupido o faceva finta?

Katsuki scoccò la lingua. «Non ti ruberò da sotto il naso la tua ragazza, Deku. » anche se avrebbe potuto farlo. «Ma fallo, sto aspettando. »

Gli occhi di Katsuki Bakugou si assottigliarono e quella sembrò la minaccia più terribile che avesse mai fatto in vita sua. Ed un certo senso lo era. «Fa' solo un passo falso con lei e non avrò pietà. »

Katsuki era uscito dall'ufficio di Izuku Midoriya non voltandosi indietro - e il suddetto nemmeno l'aveva fermato per chiedegli spiegazioni perchè, a quel punto, era abbastanza chiro cosa intendesse il biondo - e sbattendo un po' troppo la porta di vetro. Si sedette alla sua scrivania e accese il computer, guardando il monitori con occhi spenti.

Era incazzato nero.

Con Deku, Melissa, con sè stesso e... sì, anche con Uraraka.

Poi, qualcosa, si posò sotto il naso del biondo che ritornò alla realtà e guardò il bichciere di Starbuck proprio sotto al suo naso - ed ignorò la dicitura BakuScoppio, che lo fece quasi sorridere; alzò gli occhi, per incontrare quelli color nocciola di Uraraka Ochaco. Nell'altra mano teneva un altro bicchiere con la scritta Izuku.

«Sembra che ti abbiano ficcato una scopa su per il culo, Bakugou. » borbottò lei.

«Tch, » sbottò. «Cosa sono queste parole, Cheeks? »

Uraraka sorrise. «Sto imparando dal migliore. » gli fece l'occhiolino e lo salutò distrattamente con la mano, dirigendosi verso l'ufficio di Deku. Prima di entrare, si voltò verso di lui: «Frappuccino con doppia dose di caffe è un cucchiano di panna. Prego Katsuki. »

Tch, ormai conosce pure le mie abitudini.

****

(Qualche giorno dopo...)

«IO TI AMMAZZO- »

«Non sono stato io, non sono stato io, non sono stat- »

«STAI ZITTO FACCIA DI SOIA CHE UCCIDO PURE TE! »

«Kat, andiamo, non starai esagerando un po'? »

«Scusa amico, chiedo perdono, chiedo umilmente perdon- »

«Mi ci gratto il culo con le tue scuse, Pikachu! »

«Linguaggio, Bakugou. Per favore. »

«Andate tutti a fanculo, la vostra esistenza ed il tuo linguaggio, Kirishima. » 

Katsuki Bakugou uscì fuori dall'appartamento 4B, sbattendo così violentemente la porta che un quadro - che non piaceva a nessuno, comunque, ma che erano stati obbligati ad attaccarlo perchè era un regalo di Mitsuki Bakugou - cadde a terra e si ruppe.

I tre ragazzi rimasti nell'appartmento, si lanciarono un'occhiata complice; Kirishima sospirò e si grattò la base del naso, borbottando che voleva andare in pensione perchè già tra lo stress accumulato, Jirou Kyoka che rompeva tutti i bicchieri del bar, e l'appartamento 4B non aveva mai pace. Tuttavia, sembrava essere andata meglio del previsto visto che Katsuki Bakugou non aveva nè torturato nè fatto del male in alcun modo a Denki Kaminari.

«Secondo me è esagerato, » sbuffò Denki. «insomma, fare una sfuriata del genere per una stupidaggine come quella? »

«Bakugou fa sempre sfuriate. » precisò Sero, continuando a sgranocchiare le sue gallette di riso. Aveva deciso di mettersi a dieta perchè voleva trovare una ragazza. Ma non sarebbe stato certo Kirishima Eijirou a rivelargli che, se mangiava quattro confezioni di gallette al giorno, non sarebbe comunque dimagrito.

«Non avresti dovuto rompere - o toccare, sai com'è fatto - le sue cose in primo luogo. » sospirò Kirishima.

Kaminari scrollò le spalle. «Amico sono... solo cd. E ne ho rotti soltanto due quando mi ci sono seduto sopra. »

«Sono cd da collezione che costano nove milioni di yen* l'uno. » bofonchiò Sero. «E poi, amico, stiamo parlando degli Exo. »

«Giusto. » concordò Kirishima. «Gli Exo. »

Eijirou sospirò. Non ca la faceva ad andare avanti con loro.

Katsuki avrebbe ucciso Kaminari Denki non appena sarebbe tornato a casa - quel Pikachu che faceva finta di essere un dottore pensava forse di averla scampata? No. Non si toccavano le sue cose - , ma per ora aveva bisogno di una sbronza.

Sfortunatamente per lui era il giorno di riposo del pub di Kirishima - e comunque si sarebbe trovato l'idiota anche lì, allora sì che avrebbe scatenato una rissa - e quindi si era diretto al suo solito pub dove andava quando voleva starsene per conto suo.

Almeno tre drink dopo, la porta cigola e Katsuki non seppe bene il perchè si era voltato - forse per i mormorii delle persone intorno o forse per l'odore di cigliegia, molto familiare - ma lo aveva fatto.

E lì, sulla soglia, che lo fissava mentre stava seduto al bancone, c'era Uraraka Ochaco. Sembrava distrutta: i capelli scompigliati, le braccia lasciate andare mollemente sui fianchi, le gambe che le tremavano e... gli occhi grondanti di lacrime.

Uraraka si diresse a passo svelto da lui, non lo saluto - ma ordinò tre di quelli che beveva lui e ne bevve due di fila, sotto gli occhi attoniti del barista.

Katsuki battè più volte le palpebre per capire se quella visione era dettato dall'alcool - non era poi così lucido, dopotutto - oppre Uraraka era davvero lì, con un'aria  distrutta, che beveva alcolici.

Non aveva una cena, quella sera?

«Faccia Tonda. » la richiamò.

Lei non rispose e continuò a bere, il terzo bicchiere, arricciando il naso.

Sì, Katsuki era più sicuro che le avesse una cena con-

-Oh.

Fottuto Deku.

«Faccia tonda, » sbottò e, questa volta, Uraraka sobbalzò - quasi accorgendosi veramente solo adesso della sua presenza - e lo guardò, arricciando le labbra. «Che è- »

«Lo odio! » quasi urlò lei. «E' un bastardo. Tutte quelle storie e- oh maledizione - mi ha preso in giro - doveva restare. Ha scelto- » non finì le parole sconnesse che le stavano uscendo dalla bocca perchè un singhiozzo la fece esplodere in un pianto. Ordinò un quarto drink, Katsuki fece lo stesso.

«Vacci piano con l'alcool- »

«E' perchè? » Uraraka era arrabbiata.

Katsuki sospirò. «Perchè sì, stupida. »

E perchè non sono nemmeno in me, non posso aiutarti.

«Izuku Midoriya è un fottuto stronzo. » affermò lei, dopo un po', mentre sorseggiava il quarto bicchiere.

Una risata cupa salì dalla gola irritata di Katsuki fino quasi ad esplodere. «Qual'è la novità? » bevve ancora un sorso, lasciando quel liquido amaro che inondasse la sua bocca.

Non ci voleva un genio a capire che Uraraka era distrutta per colpa di quel bastardo e Katsuki giurò su Dio che lo avrebbe preso a pugni in ufficio, lunedì mattina.

Senza che il biondo chiedesse spiegazioni, Uraraka raccontò - farfugliò - qualcosa sulla cena, su Todoroki e la sua fidanzata e poi sull'arivo di Melissa ed il resto.

Il bicchiere quasi si ruppe tra le mani del biondo per quanto lo strinse ed un ringhiò lasciò le sue labbra; niente, quel fottuto ragazzo non era buono a fare niente. Nemmeno dopo che una settimana prima lo aveva minacciato.

Per la seconda volta, aveva ferito Ochaco Uraraka, solo che, a differenza della prima Bakugou adesso... ci teneva a lei. E di certo non avrebbe ignorato la cosa. Non avrebbe risparmiato un bel pugno sul naso a quel deficente - e se avesse potuto, anche a Melissa.

«Avevi ragione. » borbottò Uraraka dopo altri attimi di silenzio, ognuno immerso nei proprio pensieri. Normalmente Katsuki bakugou sarebbe stato soddisfatto di avere ragiove - lui aveva sempre ragione - ma non quella volta. Perchè, almeno su quello, non gli importava di avere ragione. Voleva solo vederla felice. «Avrei dovuto lasciarlo. »

(*** ascoltate la canzone***)


Katsuki sospirò e finalmente prese coraggio a guardarla; nonostante il trucco sbavato, i capelli castani non più acconciati e che sembravano un vero e proprio panettone, con le guance più rosse del normale... era bellissima. Lo era davvero. 

Lo era stata la prima volta che si erano visti, a quella stupida festa. Lo erana stata all'Università, quando si incrociavano per i giardini. Lo era stata quando veniva a trovare il suo fidanzato in ufficio, di tanto in tanto. Lo era stata quando se l'era trovata lì, su quel divano. Lo era stata anche quando per una settimana aveva pianto a dirotto guardando quel patetico film. Lo era stata ogni singolo giorno che l'aveva vista fino ad oggi.

Katsuki deglutì. Certi pensieri erano dettati dall'alcool. Troppo alcool, sicuramente.

Uraraka voltò il capo e battè gli occhi, fissandolo con una strana espressione - e che gli faceva provare sensazioni... diverse. Più intense di quelle che Camie Utshishimi gli aveva mai fatto provare.  La ragazza incurvò le labbra e s'avvicinò a lui.

Katsuki sapeva cosa stava per succedere.

«Aspetta, » biascicò il biondo, tirandosi leggermente indietro. Non perchè non lo volesse. Moriva dalla voglia di farlo - più di quanto volesse picchiare Denki Kaminari, in realtà - , ma non voleva... complicazioni. «Potrebbe essere uno stupido errore. »

«Non lo è. »

Uraraka era ancora così vicina, Katsuki deglutì. «Lo è. Dek- »

«No. » s'affrettò ad interrompere il ragazzo. «Non lo voglio lui. Non lo amo e lo sai. Sono arrabbiata perchè mi ha preso in giro di nuovo, sì? Ma... non lo amo. » sbuffò. «Melissa se lo può anche tenere, quello stupido. »

«Sei ubriaca, Faccia Tonda. »

«Sono ubriaca. » confermò. «Ma è quello che voglio. »

Un solo passo falso. Era stata la minaccia che Bakugou aveva lanciato al suo rivale. Lui non lanciava minacce a vuoto, certo, ma voleva anche pensare al bene di Uraraka.

Eppure, sembrava così determinata.

(Take my hands now. You are the cause of my euphoria)

«Facciamo qualcosa di stupido, io e te. » Uraraka sorrise appena. Battè le lunga ciglia. E lo baciò.

Non fu un bacio lunghissimo ma fu passionale, in parte dettato dall'euforia dell'alcool ed in parte dettato dal desiderio che, entrambi, avevano da moto tempo.

Quando si staccarono, rimasero comunque vicini, naso contro naso e i loro respiri si mescolavano.  «Andiamo a casa, Bakugou-kun, e facciamo quel qualcosa di stupido. »

Sì, Katsuki aveva una gran voglia di fare stupidaggini, quella sera.-

***

EHYOOOOOOO.

Ve l'aspettavate?

Allora, secondo voi cosa succederà adesso? Vi dico solo che se pensate che questi due avranno finalmente un lieto fine- FOOLS. <3

Il prossimo capitolo c'è l'ho già in testa e sarà esilarante, sooo stay turned. Avete visto, non vi ho fatto aspettare molto, dai dai. <3

Grazie a chi si è unito al canale Telegram - per chi volesse entrare il link è sul capitolo nominato Telegram - e più avanti magari farò anche un gruppo, così posso interagire attivamente con voi. Comunque lo sapete, qualsiasi cosa potete contattarmi qui in pv, oppure su insta (angie.perrone18) o su EFP.

Se riesco, a pari passo con il prossimo aggiornamento, pubblicherò una sorpresina *^*

E niente, vi ringrazio immensamente per i complimenti ed i commenti - li leggo TUTTI, anche se non riesco a rispondere sempre - e spero che questa storia non vi annoi <3

Borahae, Shanna.

 

 

   
 
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