Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: hiromioka    29/10/2021    2 recensioni
Hange si sistemò gli occhiali ed assunse la sua espressione greve e compiaciuta - "Farò di tutto per far sì che il comandante Erwin si innamori di te! Abbi fiducia!" Levi strabuzzò i suoi sottili occhi verdi, la tazza gli scivolò di colpo sul piattino, Hange guardò la tazza e poi seguí lo sguardo di Levi che puntava alla porta dietro di lei, Hange si ricompose goffamente e senza soluzione di continuità con il tono di voce che aveva prima, continuò "C-Comandante Erwin! ...
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Erwin Smith, Hanji Zoe, Levi Ackerman
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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"...Alla fine quelle ali erano vere!"

"Che stai dicendo quattrocchi?" Levi prese un sorso dal suo the, in quel modo tutto suo di tenere la tazza, quasi a coprirsi la bocca e guardò di sottecchi Hanji che parlava a lui guardando fuori dalla finestra, con i piedi sul tavolaccio di legno della sala comune.

Si rigirò verso Levi come se si fosse svegliata da un trance e disse sorridendo:" quello che ha detto Erwin, la prima volta che ti ha visto usare la manovra tridimensionale per uccidere un gigante!"

Levi sentì il viso avvampare, erano secoli che non si imbarazzava, tanto che non si ricordava nemmeno quale fosse la sensazione.

 Pessima, una sensazione pessima.

 Si portò di nuovo il the alle labbra sperando di celare il rossore delle sue guance, sempre così pallide. 

"Che cazzo dici? Non è possibile che Erwin abbia detto una cosa simile"

"Ma non c'è bisogno di arrossire come una scolaretta! Levi...tutto bene? Devi dirmi qualcosa?" Il tono inquisitorio e la voce nasale di Hanji lo colpirono come una stilettata. Quella quattrocchi era un po' troppo invadente e soprattutto era un po' troppo sveglia e Levi non aveva pratica in materia di cuore, così vuotò il sacco.

"Non ci vuole una scienziata per capire che mi piace Il comandante Erwin. È talmente bello che anche le mura si sono innamorate di lui."

"Ah! Lo sapevo lo sapevo!!!" Hanji esplose colpendo con veemenza e ripetutamente con i talloni il tavolo, era felice come una bambina davanti al suo giocattolo preferito.
"Si ma non c'è bisogno di fare la matta! Che problemi hai?" Levi cercò di riagguantare la sua indifferenza quadrata nei confronti del genere umano.
"Non preoccuparti amico mio"- gli si avvicinò mettendo giù i piedi dal tavolo e dandogli una pacca sulla spalla - "sarà il nostro segreto, il segreto che consoliderà la nostra amicizia! Che bello che ti sei aperto con me! Non ci avrei mai sperato da quel giorno quando arrivasti qui, in cui a stento mi rivolgesti la parola ...eeeh vecchio mio! Puoi contare sulla mia riservatezza!" - dicendo ciò si alzò in piedi, Levi la seguì con lo sguardo, ormai terrorizzato. 

 Hanji si sistemò gli occhiali ed assunse la sua espressione greve e compiaciuta - "Farò di tutto per far sì che il comandante Erwin si innamori di te! abbi fiducia!" Levi strabuzzò i suoi sottili occhi verdi, la tazza gli scivolò di colpo sul piattino, Hanji guardò la tazza e poi seguí lo sguardo di Levi che puntava alla porta dietro di lei, Hanji si ricompose goffamente e senza soluzione di continuità, con il tono di voce che aveva prima, continuò: "C-Comandante Erwin! Se permette vado a dare le direttive a quei novizi sfaticati! Levi, a dopo!" Con un inchino malfermo uscì in tutta fretta dalla stanza non sapendo se ridere o urlare per il disastro che aveva combinato.
 

Erwin aveva la sua solita espressione omnicomprensiva dell'universo, la camicia stirata e i capelli biondi perfettamente apposto.
evi adorava il suo ordine, al di là della sua bellezza, la precisione estetica di Erwin era una cosa che lo faceva impazzire. Si avvicinò a grandi falcate al tavolo dove Levi stava ripulendo con il tovagliolo, il the versato sul tavolo. Era rosso in viso ed Erwin fece un sorrisetto di soddisfazione che sembrava quasi un ghigno. Scansò la sedia dove si sedeva Hanji e si sedette guardandolo fisso. "Tu ed Hanji avete legato, mi fa piacere"

Levi alzò lo sguardo brevemente da ciò che stava facendo, poi nervosamente continuò a pulire dicendo:" ma chi? Io e quattrocchi? È pazza!"

Erwin sorrise guardando il cielo azzurro che si stagliava fuori dal finestrone di legno:" hai bisogno di un'amica...e lei è perfetta per te, sembra che riesca ad aprire con niente il tuo cuore chiuso a doppia mandata, Levi…"

Levi lo guardò colpito da queste ultime parole, mentre continuava a strofinare il tovagliolo in una zona del tavolo dove il the non era mai arrivato, Erwin posò gli occhi sulla sua mano e gli disse dolcemente:" Puoi smettere di pulire adesso"

Levi si fermò guardandolo negli occhi, gli occhi di Erwin erano del colore del cielo, quel cielo che Levi anelava di vedere sin da bambino e che da quando era entrato nel corpo di ricerca, in superfice, guardava tutte le volte che usciva in ricognizione. Quel cielo era riflesso negli occhi di Erwin e qualcosa nel suo stomaco si aggrovigliò e quando Erwin gli sorrise in modo malizioso, quel qualcosa arrivò dritto al cuore e a Levi mancò un battito. Per nascondere l'imbarazzo si alzò in piedi di scatto con l'intenzione di andare a posare la tazza, dicendo senza guardare il comandante:

"Cos'avete oggi? Vi sentite tutti poeti romantici? Tu e quella quattrocchi siete proprio una bella coppia di stramboidi!"

Erwin Scosse la testa e sorridendo si alzò lentamente. Levi era arrivato al mobile di legno dove si trovava anche un piccolo lavello ed era intento a sciacquare la sua tazza. La sala comune era vuota, erano le tre del pomeriggio di una bellissima giornata di primavera, si sentiva il fruscío delle foglie mosse dal vento, lo scroscio dell'acqua del lavello e il cuore di Levi che palpitava velocemente nelle sue orecchie.

Erwin si mise dietro di lui e dolcemente gli prese la vita con le mani.
La vita di Levi era così sottile ed Erwin aveva sognato mille volte di afferrarla e di stringere Levi a sè e sentire il suo corpo minuto ma muscoloso contro di lui. Levi trasalí facendo cadere la tazzina nel lavello che si ruppe in due bei pezzi, ma non si preoccupò affatto di averla rotta, il comandante Erwin lo teneva per la vita ed aveva le sue labbra contro il suo l'orecchio.
Levi chiuse gli occhi, ormai arreso dal calore che quelle mani sprigionavano sui suoi fianchi.
Erwin parlò quasi sussurrando:"Mi sono accorto di te dal primo momento in cui ti ho visto nei sotterranei, da quel momento non sono più riuscito a non guardarti continuamente" Levi non disse nulla ma portò indietro la testa appoggiandola sul petto di Erwin, in un gesto di resa incondizionata come a dire "fai di me ciò che vuoi".
Erwin posò un bacio dolce sul collo scoperto di Levi che poté sentire il suo respiro caldo ma agitato, forse quel battito fortissimo che sentiva nella sue orecchie non era solo il suo cuore ma anche quello di Erwin. 

" Comandante, io non…" Levi si sentiva così sciocco, come la scolaretta di cui parlava Hanji, dannata sapientona!!"... Non credo sia appropriato, potrebbe entrare qualcuno..." Levi cercò di ritrovare un po' di consapevolezza ma sapeva bene di avere la voce rotta dal desiderio di fare quello che stava per fare e cioè girarsi, buttare le braccia al collo di Erwin e baciarlo fino allo sfinimento.

Erwin lo sollevò e lo adagiò seduto sul mobile accanto lavello,  tra piatti e tazzine tintinnanti, accolse la lingua di Levi con così tanto fervore quasi da prenderla a morsi. Aveva troppo desiderato quel ragazzo schivo, uno dei soldati migliori che avesse mai visto, quel ragazzo con un passato così truce e terribile che volava leggero oltre la miseria in cui era cresciuto e che negli occhi conservava quella purezza di un'infanzia mai vissuta. Erwin avrebbe voluto promettergli il mondo, mentre lo baciava così avidamente e a tratti,  lo stringeva dolcemente. Aveva paura che quell'angelo volasse via da lui così come era arrivato. 

Si baciarono per un tempo infinito ma che in realtà erano pochi minuti, finché alcune voci dal piano di sopra, non gli fecero ricordare dove si trovavano e che sarebbe stato sconveniente farsi beccare così dagli altri soldati. Levi si sistemò il fazzoletto al collo richiudendosi la camicia ed Erwin si passò una mano tra i capelli, guardandolo dolcemente gli disse, lievemente imbarazzato, come non lo era mai stato in vita sua :" Non pensare che questo sia successo per quello che ho sentito prima di entrare in questa stanza e che mi sia solo voluto approfittare della situazione, Levi io ti voglio affianco a me. Voglio il tuo cuore, solo per me." Lo guardò fisso negli occhi, Levi scese dal mobile e guardandolo con aria di sfida rispose :"Il problema è  che non so quanto ne sia rimasto…"

Erwin distese le folte sopracciglia in un'espressione di tenerezza "Ne hai ancora tanto Levi, credimi! E sono i pezzi più belli!" Gli prese la testa tra le mani e gli diede un bacio sul naso prima di staccarsi lentamente da lui e salutarlo con un cenno della mano, Levi rispose con un sorriso storto, portandosi la mano destra con il pugno sul cuore ed Erwin rise scoprendo finalmente i denti in un sorriso bellissimo che scaldò ciò che era rimasto del cuore di Levi.


Note dell'autrice: Perdonate gli errori, perdonate le sviste, le incongruenze, perdonatemi tutto perchè questa one shot è tutta cuore! il cuore mio, di Levi, di Erwin e perfino di Hanji! Questo è un  mio head canon, cioè Hanji che conosce i sentimenti di Levi per Erwin. Trovo dolcissimo il fatto che Levi abbia trovato in lei una sorella, un po' pasticciona che stavolta ne combina una colossale quanto un gigante ma...alla fine deve solo che ringraziarla perchè qui comincia la storia di Levi ed Erwin, almeno secondo me, quella storia che immaginiamo noi poveri Eruri che li shippiamo dal fotogramma uno in cui sono comparsi e dalla vignetta uno del manga!
Shinzou wo sasageyo!
  
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