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Autore: Kameyo    31/10/2021    4 recensioni
"Naruto è emozionato, non potrebbe essere altrimenti. Sta per compiere diciassette anni e quel filo invisibile che lo collega alla sua anima gemella diverrà rosso – finalmente!"
Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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“Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it”
Prompt: Soulmate - PumpFIC
N° parole: 1482
 
 
30.
 
Soulmate
 
 
Naruto è emozionato, non potrebbe essere altrimenti. Sta per compiere diciassette anni e quel filo invisibile che lo collega alla sua anima gemella diverrà rosso – finalmente!
Si aggira per il giardino di casa con i capelli elettrici, lo sguardo così luminoso da accecare chiunque. I suoi genitori non ci provano neanche più a calmarlo, i suoi amici lo prendono un po’ in giro, Sakura per poco non gli taglia il mignolo sinistro per farlo smettere di agitarsi; sono tutti felici per lui e aspettano la mezzanotte con impazienza.
Tranne Sasuke, che se ne sta in disparte nella vecchia casa sull’albero.
«Vorrei capire cosa diavolo ha stasera.»
Sakura ha lo sguardo affilato, le braccia incrociate al petto, da come lo fissa sembra volerlo prendere a sberle.
«Dovrei parlargli.»
«È quasi il tuo compleanno, Naruto. Mancano meno di cinque minuti alla mezzanotte, se Sasuke vuole tenere il broncio, che lo faccia!»
«Magari sta male.»
«O forse gli rode perché non sarai più il suo cagnolino.»
«Non sono il suo cagnolino!» le risponde indignato.
Un sopracciglio rosa si solleva impietoso. D’accordo, magari gli va dietro troppo spesso, ma che colpa ne ha se non riesce a farne a meno?
«Due minuti. Salgo solo due minuti e poi torno alla festa.»
Il sospiro di Sakura è lungo, pesante, di chi è consapevole di aver perso in partenza.
«Come vuoi, ma ricordati che sei il festeggiato. Almeno per stasera pensa solo a te!»
Naruto annuisce distrattamente, la supera e si affretta a raggiungere la casetta.
Sasuke ha già passato quel traguardo, lo scopre spesso a fissarsi il mignolo con preoccupazione. Non ha idea di chi sia la sua anima gemella, nonostante abbia cercato più volte di farlo parlare, il suo migliore amico si è rifiutato di dire quel nome ad alta voce. È arrivato a chiederlo persino a Itachi, ricevendo in cambio un sorriso pieno di scuse.
«Non tocca a me dirtelo, mi dispiace.»
Il vero problema di Naruto è che la sua, più che curiosità, è gelosia. Vorrebbe non fosse così, ma per tantissimo tempo ha sperato che ci fosse lui all’altro capo del filo. Ha una cotta per Sasuke da sempre, o per meglio dire, come afferma Sakura con insistenza, ne è follemente innamorato. Anche adesso, a pochi minuti dallo scoprire a chi sia destinato, non riesce a fare meno di pregare che si tratti di lui.
«Principessa! Il tuo cavaliere dalla sfavillante armatura è venuto a salvarti!»
Sasuke lo guarda arrampicarsi sull’ultimo gradino e gli risponde con un unico e preciso grugnito. Naruto rotea gli occhi esasperato e gli si siede di fronte.
«Va bene, signor Uchiha, mi dica qual è il problema ‘sta volta.»
«Non dovresti essere alla festa? È quasi mezzanotte.»
«E tu non dovresti essere con me, nel giorno più importante della mia vita?»
Le labbra di Sasuke si fanno tese. Naruto si morde la lingua per avergli risposto con così tanto risentimento, ma non ha potuto farne a meno. È innamorato di lui, sta per dire addio all’idea che si era fatto del loro futuro insieme, non può, per una volta almeno, restargli accanto ed essere un migliore amico decente?
«Senti» ci riprova, grattandosi il collo con imbarazzo. «Lo so che non ti piacciono le feste e la confusione, ma per me è importante… Non startene qui, vieni con me. Voglio che tu sia la prima persona a saperlo.»
«Perché?» gli chiede Sasuke sorpreso. «Io non te l’ho detto.»
«Lo so, e sono ancora arrabbiato per questo, però… Se non me lo vuoi dire, penso ci sia un motivo, no? Insomma… è difficile farti parlare di te, hai sempre bisogno dei tuoi tempi; quindi, non posso far altro che aspettare e avere fiducia nella nostra amicizia, giusto? E comunque, anche se tu non vuoi dirmelo, non significa che io debba fare lo stesso. Voglio renderti partecipe di questo momento, sei il mio migliore amico, ti voglio lì con me quando lo scoprirò.»
Così potrò farmene una ragione e dimenticarti.
Sasuke si guarda le mani sovrappensiero; vorrebbe aprirgli la testa e scoprire cosa nasconde in quel cervello tanto presuntuoso.
«È davvero così importante che ci sia anche io?»
Segatura. Ecco cosa c’è, altro che quoziente intellettivo sopra la media!
«Certo che lo è! Sei la persona più importante della mia vita, devi esserci!» Naruto si accorge troppo tardi di essersi tradito, le sue guance vanno a fuoco. Non è mai stato facile spiegargli cosa prova, trattenersi e sperare di non farsi scappare la parola di troppo, quella sera però i suoi poveri neuroni devono essere andati in cortocircuito per l’agitazione. «Cioè… oltre ai miei genitori ovviamente, e poi ci sono anche Sakura e Shikamaru e Gaara e… lo sai, lo hai capito!»
Gli basta guardarlo per capire che non potrà salvarsi, Sasuke lo fissa con quel suo sguardo impenetrabile; le punte delle sue orecchie sono rosse.
Naruto abbassa gli occhi sulle loro mani vicine, tutto pur di non doverlo guardare in faccia, ed è così che si accorge della piccola scatolina blu che Sasuke tiene stretta tra le dita.
«È per me quello?» gli chiede fingendosi gongolante. Cambiamo discorso, ti prego! «Mi hai comprato un regalo?»
Sasuke non gli risponde, lo sta ancora guardando con insistenza. Ecco, pensa nel panico, l’ha capito. Anni passati a nasconderglielo e proprio adesso l’ha capito!  Finge di guardare l’orologio, si alza.
«Mancano tre minuti alla mezzanotte, andiamo?»
Tenta di fuggire, non si riprenderà mai da quel disastro. Ma Sasuke lo blocca, gli afferra la mano, ha il viso corrucciato, apre la bocca un paio di volte senza dire niente, poi si decide:
«E se non fosse la persona adatta a te? Se non fosse alla tua altezza? Se non fosse in grado di darti quello che meriti?»
Naruto non è sicuro di aver capito bene, vorrebbe trovare le parole, dare un senso a quello che ha appena ascoltato, ma l’unica cosa che riesce a fare è balbettare una domanda che trova assurda:
«S-Sei preoccupato per me?»
Sasuke lo lascia andare, le sue guance si tingono di rosa ed è così carino, che vorrebbe baciarlo subito.
«Non capire male, idiota.»
«E cosa significa quello che hai detto, allora?»
«Niente! Proprio niente, sono solo domande!»
Naruto non riesce a fare a meno di agitarsi ancora di più. Si siede di nuovo, lo fissa, ha il cuore in gola. Va bene, si dice, se quella serata deve concludersi con un disastro imbarazzante, che lo faccia!
«Anch’io ero preoccupato per te, lo sono anche adesso, è normale.»
Sasuke si volta verso il muro.
«Ti ho detto che hai capito male, non sono preoccupato.»
«Allora perché sei nascosto qui? Perché non vieni con me? Non sei curioso di sapere a chi sono destinato? Lo sai che aspetto questo momento da sempre.»
«Perché? Non riesco a capirlo. Non pensi che potresti rimanere deluso? E se questa persona fosse il tuo opposto? Se non fosse neanche capace di dire che tiene a te?»
La terra sta tremando, non può essere altrimenti.
Naruto ha paura di star capendo la cosa sbagliata. Non è mai stato chissà quanto intuitivo, ma adesso è convinto che Sasuke gli stia dicendo qualcosa d’importante senza dirgliela davvero. È possibile?
«Come te?» chiede in un sussurro.
Sasuke si volta di scatto a guardarlo, e sì, la terra trema, tantissimo.
«Come me» annuisce. «Se fosse qualcuno come me?»
E Naruto riprende a pregare, urla: Ti prego. Ti prego. Ti prego. Fa’ che sia lui!
«Non è mai stato un problema tra noi, ti capisco senza bisogno di parlare, e poi non ho bisogno di gesti plateali. Tu mi dimostri spesso quanto tieni a me, senza accorgertene. Se fossimo anime gemelle, non vorrei niente di più da te
Lo vede deglutire, il suo pomo d’Adamo fa su è giù rapidamente.
«Se fossimo anime gemelle, non ti sentiresti deluso? Non preferiresti qualcuno più simile a te?»
Naruto non ha più dubbi. Rilascia un sospiro di sollievo, come se avesse trattenuto l’aria fino a quel momento. Adesso capisce.
«Se fossi anime gemelle» gli dice con occhi brillanti, mentre si trattiene dal sorridere come un idiota. «Ne sarei, davvero, davvero felice
Sasuke abbassa lo sguardo, annuisce, poi lo guarda di nuovo, i suoi occhi sono diversi, hanno qualcosa di nuovo che Naruto non riesce ad afferrare. Fuori, Sakura e gli altri hanno iniziato il conto alla rovescia.
«È quasi ora» gli dice e gli porge la scatolina blu, la apre per lui con dita tremanti. «Questo è per te.»
Naruto sgrana gli occhi, fissa i due cerchi incastrati nella spugnetta bianca. Vorrebbe dirgli qualcosa di bello, qualcosa che ricorderanno entrambi per sempre, ma non sarebbe affatto da lui.
«Tu…» gli trema la voce, non è mai stato tanto felice in vita sua. «Sei il solito bastardo
 
 
Scatta la mezzanotte e il filo rosso si manifesta davanti a loro.
È corto, spesso, bellissimo. Lega i loro mignoli e le loro anime in un intreccio perfetto.
 
 
 
  
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