Respira, il vento di primavera che ti ha destato il cuore.
E non é più primavera, e non inverno, ma un'estate morente che si prolunga fino alle prime tracce d'Ottobre.
Scorre il sangue, scorre dalle vostre ferite, dalla sua anima e dal tuo cuore.
Scorre, e diviene rivolo, a venare ciò che resta della distruzione, ciò che si annulla ad ogni istante che passa, sempre di più.
Ma finché scorre, esso può ricordarti che c'é qualcosa per cui combattere.
Può ricordarti che non é finita, non del tutto, non ancora.
Che ora potrebbe dipendere solo da te.