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Autore: LorasWeasley    26/11/2021    3 recensioni
future|fic [osasuna]
"Presero quindi una decisione positiva e sette mesi dopo nacque una bambina. La loro bambina.
Le diedero il nome Naomi, nome che portava il significato di “onesta” e “bella”. E fu così che iniziò la loro vita da genitori."
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Osamu Miya, Rintarō Suna
Note: Kidfic | Avvertimenti: Spoiler!
- Questa storia fa parte della serie 'Future Fic with Babies'
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Più importante del cibo


La prima volta che Osamu e Rintaro avevano aperto l’argomento “bambini” fu subito dopo le olimpiadi del 2024.
-Ti ho raccontato del figlio di Oikawa e Iwaizumi che è venuto al mio stand il giorno delle finali?
Erano tornati a casa solo la sera prima e Osamu si ricordò di raccontare quell’aneddoto mentre preparava la colazione.
Suna rise mentre prendeva un sorso del suo caffè –Quel demone…
-Esatto! Mi ha chiesto come fossero fatti tutti gli onigiri, per poi dire a suo padre “voglio quello che prendo sempre”- imitò anche la voce.
Rintaro rise –Io l’ho conosciuto agli allenamenti un giorno che l’ha portato Iwaizumi, mi ha detto che diventerò un gobbo o qualcosa del genere.
Fu il turno di Osamu di ridere mentre portava i pancake a tavola.
-Odio i bambini- borbottò Rintaro afferrando il suo piatto –Possono fare e dire quello che vogliono, perché tanto se la cavano sempre con il loro essere adorabili.
-Vero. Io e ‘Tsumu abbiamo distrutto troppe cose da bambini, ma ce la cavavamo sempre facendo gli occhi dolci.
-Solo da bambini?- lo prese in giro il suo ragazzo.
-Voglio dire, ora gli occhi dolci non funzionano più.
Rintaro rise ancora e si mise un’enorme quantità di cibo in bocca, la sua mente invasa da nuovi pensieri.
-Però…- mormorò infine con lo sguardo basso mentre giocherellava con il disco dorato sul piatto –non sarebbe male avere un bambino.
Le sue guance erano rosse e non aveva il coraggio di alzare lo sguardo per vedere la reazione di Osamu.
-Vero?- rispose tuttavia questo –Insegnargli a essere stronzo con il resto del mondo e tutte quelle cose lì.
Suna lo fissò stupito, poi allungò una mano verso di lui per stringergli le dita –Già, saremmo i genitori migliori del mondo.
-Un giorno.
Dopo quella mattina il discorso non fu più ripreso. Ma era stato utile per capire che fosse una cosa che entrambi avrebbero voluto nel loro futuro. Dovevano solo aspettare il momento giusto. Momento che arrivò qualche mese dopo.
 
Rintaro aveva sempre avuto problemi con la sua famiglia.
La sua era una di quelle famiglie allargate con a capo il nonno, che seguivano delle regole di comportamento, rimasti bloccati nella mentalità a qualche decennio nel passato.
Rintaro non aveva mai sopportato nulla di tutto quello quando era bambino e la situazione non era di certo migliorata quando si era reso conto di essere gay.
C’era un motivo se aveva passato quasi tutta la sua adolescenza a casa dei gemelli Miya e che, dal momento in cui era andato a vivere con Osamu, ogni membro della famiglia aveva tagliato ogni tipo di contatto con lui.
Non era stato facile, per quanto il castano si mostrava sempre impassibile e menefreghista era stata dura da sopportare, ma aveva Osamu al suo fianco. Osamu che gli aveva promesso che sarebbe stato lui la sua famiglia, che non l’avrebbe abbandonato e che si sarebbe preso cura di lui.
Fu per questo suo rapporto con tutta la sua famiglia che rimase confuso e incredulo quando una sera ricevette una chiamata da sua cugina Maki.
La ragazza aveva la sua stessa età, ma i due non avevano mai legato più di tanto, da piccoli non avevano quasi mai modo di giocare insieme, poiché Rintaro aveva dei compiti “da uomo” mentre lei doveva imparare a cucire e tutte le altre cose che facevano le donne.
Il castano sapeva che anche Maki non sopportava quel loro modo di vivere, ma non ne avevano mai parlato apertamente e, quando Rintaro era stato cacciato dalla famiglia, lei non aveva fatto nulla per stare dalla sua parte.
-Pronto?- rispose incerto e dopo diversi squilli.
-Rintaro, ciao- disse la ragazza con un tono di voce serio –sono Maki.
-So chi sei, ho il tuo numero.
Lei rimasei in silenzio per qualche secondo, poi chiese –Possiamo vederci? Devo parlarti di una cosa importante.
 
Il giorno dopo la ragazza li raggiunse nella loro casa. Aveva chiesto di parlare con Rintaro, ma Osamu non aveva intenzione di lasciarli soli, non dopo tutto quello che la famiglia Suna aveva fatto passare al suo ragazzo.
Era praticamente la versione femminile di Rintaro, persino i suoi capelli corti avevano le punte verso l’alto come il ragazzo.
-Ti mandano i miei? Il nonno?- Sunarin fu il primo a prendere parola una volta che tutti furono seduti intono al tavolo, un bicchiere di the caldo ciascuno e dei pasticcini che Osamu aveva fatto il giorno prima.
-No, nessuno di loro sa che sono qui- rispose Maki con una postura rigida che rispecchiava quella del cugino.
-Hai bisogno di aiuto?
-In un certo senso…
-Perché non arrivi dritta al punto?- sbottò a quel punto Osamu.
Maki gli lanciò uno sguardo indecifrabile, poi fece come richiesto –Sono incinta. È stato un errore a una festa e non ho intenzione di tenerlo. Ma il nonno ha già chiarito che non posso abortire.
Suna divenne ancora più rigido –Tu puoi fare quello che vuoi, non sei costretta a sottostare alle sue regole.
Maki rise sprezzante –Ti sbagli Rin, tu puoi non sottostare alle sue regole perché hai trovato qualcuno che si prende cura di te, un lavoro ben pagato e una casa in cui vivere. Io ho bisogno di quella famiglia, quindi non posso abortire- fece una piccola pausa, poi riprese –Ma non voglio diventare mamma, non voglio crescerlo e non voglio che cresca in quella casa. Lo darò in adozione lo stesso giorno in cui nascerà, non importa a chi, mi basta solo che non debba essere io a occuparmene. E poi… ho pensato a te.
A quel punto tutta l’attenzione dei due ragazzi era su di lei.
-Non so se voi due avete mai pensato ad avere un bambino, non so se magari ne volete sapere meno di me, ma non potevo darlo a una coppia di sconosciuti senza prima aver provato. Se lo volete, è vostro.
 
Osamu e Rintaro parlarono tanto quella notte.
Avere un bambino non era una decisione che avrebbero potuto prendere alla leggera, ma era anche un qualcosa che avevano già deciso avrebbero voluto fare in futuro. Quindi, perché non sfruttare quell’opportunità? Non sapevano quanto tempo avrebbero dovuto aspettare per l’adozione e quel bambino sarebbe stato pur sempre qualcuno con i geni di Rintaro, considerando quanto Maki fosse simile al cugino, non ci sarebbe stato da stupirsi se il bambino fosse stato una mini copia del castano.
Presero quindi una decisione positiva e sette mesi dopo nacque una bambina. La loro bambina.
Le diedero il nome Naomi, nome che portava il significato di “onesta” e “bella”. E fu così che iniziò la loro vita da genitori.
Osamu non aveva capito quanto si era affezionato a lei fino a quando non si rese conto che era diventata più importante del cibo.
Accadde quando la bambina aveva solo tre mesi, Rintaro non era in casa e Osamu stava vedendo un film sdraiato sul divano. Aveva la bambina accanto a lui insieme a una ciotola di biscotti che l’uomo stava mangiando.
A un certo punto Naomi iniziò a muoversi e con la mano urtò la ciotola. Questo portò i biscotti a rotolare a terra e la bambina a perdere l’equilibrio. Osamu si affrettò a prendere Naomi prima che questa potesse cadere, poi fissò con occhi sbarrati i biscotti a terra.
Naomi non si sarebbe fatta male, sarebbe solo caduta di faccia sul morbido cuscino del divano e al massimo avrebbe iniziato a piangere per lo spavento, ma non sarebbe successo nulla di grave. Nonostante questo, Osamu aveva deciso di prendere lei al posto dei biscotti.
La bambina attirò la sua attenzione gorgogliando e Osamu riportò lo sguardo su di lei –Hai visto cosa ha fatto papà per te? Non provare mai a non sentirti importante per me.
Raccolse i biscotti da terra, gli soffiò sopra e tornò a mangiarli. Poteva anche averli messi al secondo posto rispetto a sua figlia, ma non per questo li avrebbe buttati!
-E resterà un segreto tra di noi- continuò il padre alla bambina che per ovvie ragioni non poteva capirlo –Se Rin scopre quello che ho fatto mi farà dormire sul divano per i prossimi due mesi dopo la storia del canale.
Perché sì, una volta Osamu aveva spinto Sunarin dentro un canale di scolo pur di salvare il gelato che gli stava scivolando ma, dopo settimane di silenzio arrabbiato, il suo ragazzo aveva accettato la cosa solo perché “va bene, so che non c’è nulla di più importante del cibo per te, posso accettarlo”.

[1414 parole]
 
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Ciao! Allora, per questa storia vorrei fare delle precisazioni:
Per quanto Maki possa essere sembrata un personaggio "negativo", io non la condanno per niente. Ci sono persone che sono portate per essere genitori e altri no. Maki non era pronta e non voleva quella bambina. Essendo impossibilitata ad abortire quella era la sua unica possibilità. Nè Osamu nè Rin la condanneranno mai per quello che ha fatto, ma lei non vedrà o crescerà in alcun modo Naomi per sua scelta personale.
Ovviamente i due uomini racconteranno alla figlia (quando avrà l'età giusta) la storia della madre biologica, ma poi sarà una scelta di Naomi se volerla contattare o meno, argomento del quale non penso parlerò mai, quindi diciamo che resta una decisione di voi lettori.
Per concludere vi ricordo che questa storia fa parte di una serie più grande "Future Fic with babies" dove un po' tutte le coppie di Haikyuu hanno dei bambini, se siete interessati continuate a seguirmi! Naomi tornerà in diverse altre storie.
Deh
  
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