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Autore: EncoidPlaysWii    05/12/2021    0 recensioni
[Anime e manga]
[Anime e manga][Anime e manga][Anime e manga]Un semplice racconto. Niente di più e niente di meno, cinque ragazzi e la storia di come nonostante vivessero una vita tra stenti e sacrifici trovarono comunque la felicità e la forza di combattere in una realtà caotica com'è quella di Tokyo, insieme sempre e comunque.
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over, Lemon | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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Lungo il tragitto per arrivare alla fermata del bus, i 5 amici si trovarono a parlare del più e del meno, tra chi raccontava le epiche gesta della sera prima e chi ne mostrava compiaciuto foto e video, e chi invece parlava di argomenti più convenzionali come lo studio e la scuola.

"Ragazzi, non dobbiamo più fare un casino del genere, già è tanto che mi rimanga questo schifo di appartamento, se mi cacciano da qui mi rimarrebbero solo odio e cattivi sentimenti" borbottava Yahiko, alludendo alla lite avuta durante la notte con un vicino dato il baccano proveniente dalla casa. Ovviamente il casino che accusò era dovuto a Yahiko, Akira e Kaoru che furono in un certo modo lo spirito della festa, tra urla, musica ad alto volume e mobili lanciati contro le pareti. Era strano come solo 3 persone riuscissero a produrre abbastanza macello da svegliare un intero vicinato, i ragazzi si reputavano fortunati che nessuno avesse chiamato la polizia durante i festeggiamenti.

"ma sù dai Kiko, nel peggiore dei casi verresti ad abitare in casa mia nella soffitta, tipo il fantasma di big mouth!" rispose sorridendo la Bionda, Kiko era il nome dispreggiativo che di volta in volta la ragazza utilizzava per far indisporre l'arancione, ed era il modo in cui all'asilo lui diceva di chiamarsi non riuscendo a pronunciare il suo nome.

Yahiko si indispettì e si girò dall'altro lato cercando parole di conforto dal grigio che camminava accanto a lui, "Se cacciano di casa me anche tu non avrai dove andare!" sbottò il ragazzo guardando Yujiro, che con la testa altrove rispose semplicemente "A me non me ne frega un cazzo, almeno ancora io i genitori e un tetto li ho".

Tutti rimaserl sconcertati, chissà perché il ragazzo avesse detto una cattiveria simile, forse nemmeno lui ne aveva idea, Yujiro in un primo momento non diede peso alle sue parole, ma osservando la reazione degli amici non poté fare a meno che guardare l'arancione che nel frattempo era rimasto interdetto e chiedergli scusa con sguardo da cucciolo smarrito. Yahiko aveva perso i genitori molto tempo prima, erano state vittime di quel quartiere malfamato e della mafia che gli si sviluppava all'interno, purtroppo come vittime innocenti di un misterioso incidente riconducibile a un sabotaggio da parte degli Yakuza con cui il padre asserì di non voler avere nulla a che fare. Da allora viveva di un sussidio inviatogli mensilmente da un parente lontano, assieme a qualche lavoretto occasionale, non poteva permettersi molte delle cose di cui i ragazzi della sua età potevano godere, ed era troppo orgoglioso per chiedere un'aiuto economico a persone esterne.

"Hai ragione, avete ragione anzi. Non dovrei assillarvi con i miei problemi, è stata una serata divertente alla fine dei conti. Non vale la pena piangere sul latte versato" disse l'arancione, diventato serio e spento.

Nessuno riuscì a dire altro durante il tragitto, apparte Kaoru che una volta arrivato alla fermata si accorse di aver pestato il regalino di un qualche animale mentre camminava, e tra imprecazioni contro ogni divinità esistente e non, un minimo di sorriso e buon umore tornò nel volto di Yahiko che sembrava essere divertito dagli atteggiamenti quasi animaleschi del ragazzo dai capelli color ebano.

Mentre aspettavano il bus arrivò una figura indistinta dall'altra parte della strada, era una ragazza minuta dai capelli rossi che camminava in tutta fretta verso i ragazzi chiamando Kaoru, era Kirin, una sua compagna di classe. I ragazzi sapevano che tra i due scorresse del tenero già da un pezzo, ma furono sorpresi da un saluto così plateale. La ragazza si diresse verso il ragazzo che la abbracciò suscitando gli sguardi perplessi degli altri che non erano soliti vedere dimostrazioni di affetto così da parte di Kaoru che era sempre così scontroso. La ragazza fece un saluto anche agli altri, che se pur sorpresi dal rapporto tra i due non trovavano spiacevole la sua compagnia, tutti apparte Shinobu. Quest'ultima la trovava fastidiosa, e la sua voce squillante e dal tono "troppo femminile per i suoi gusti" gli dava sui nervi. Infatti Shinobu era un po' il maschiaccio della situazione, la sua crescita in un ambiente di soli ragazzi non contribuì allo sviluppo della femminilità che le coetanee potevano sfoggiare a suo contrario.

"Ciao Shinobu! Come va? Kaoru vi fa impazzire vero? Ma infondo è dolce, la sua è tutta una facciata da bruto!" asserì Kirin cercando di approcciare all'unica ragazza del gruppo cercando di avere un dialogo.
Parlava come se conoscesse il giovane da più tempo rispetto agli altri, cosa che infastidì parecchio Shinobu, che cercò di liquidare immediatamente la conversazione semplicemente dicendo "si, è un tipo strano" guardando in una direzione totalmente differente da quella degli occhi del suo interlocutore. Kaoru rimase perplesso, quasi con un sorrisetto sotto i baffi nel vedere Shinobu nel tentativo di non insultare la nuova arrivata, la giovane notandolo si girò dall'altro lato per sviare.

Vide Yujiro che stava accendendo una sigaretta, lo raggiunse nel tentativo di scroccare dal grigio, che acconsentì alla richiesta e diede una sigaretta alla ragazza. Shinobu l'accese e si trovò a pensare: Quante volte in quegli anni si trovarono a interagire? Quante volte si sono volutamente ignorati per giornate intere nonostante passassero la maggior parte del tempo a casa di Yahiko? E perché tra tutti ha deciso di chiedere una sigaretta proprio a Yujiro che a stento sopportava? Magari si stava solo facendo più pippe mentali del dovuto, ha chiesto una sigaretta a lui solo perché l'ha visto accendere in quel momento... Si, era così e non poteva essere altrimenti, ma era strano che un gesto così normale riusciva a scaturire tutte queste perplessità nella ragazza.

Guardò il grigio per qualche secondo, prima di girarsi e lasciar stare quei pensieri che stranamente erano occupati da un ragazzo, e tra tutti proprio da Yujiro? Dopo aver fumato la propria sigaretta e aver parlato un po' con gli amici il bus arrivò, e i ragazzi montarono sù. Non molte persone gradivano prendere il bus da quelle parti, quindi i posti a sedere erano quasi sempre abbastanza per sedercisi tutti, i ragazzi presero posto, Akira sedette con Yahiko, Kaoru con Kirin e rimanevano solo Yujiro e Shinobu. Il giovane si sedette tranquillamente ma quando Shinobu notò che l'unico posto libero era accanto al grigio tentennò.

"Che c'è, non ti siedi?" disse il ragazzo "N-no, preferisco stare in piedi." rispose Shinobu, tornando a quegli attanaglianti pensieri che prima la turbavano.

"Va bene, va bene... Sempre a rompere i coglioni eh?" disse Yahiko alzandosi e prendendo posto accando a Yujiro che disturbato dall'atteggiamento infantile della ragazzi si voltò dall'altra parte.

Shinobu prese posto accanto ad Akira che le sorrise con la dolcezza che solo lui sapeva esprimere in un'azione così normale e banale, sorriso che venne ricambiato dalla bionda che si sedette e appoggiò la testa sulla spalla dell'amico. Arrivarono a scuola, stranamente in orario, erano soliti arrivare in ritardo, e per questo non erano visti di buon occhio dai professori. Entrarono e si divisero da Kirin, Kaoru e Yujiro, che erano in un'altra sezione e arrivati in classe salutarono il professore di Inglese di madre lingua, il prof. McFarlane che li accolse in classe con un interrogazione, asserendo che gli unici rimasti senza una valutazione fino ad ora fossero solo loro.

I ragazzi si guardarono, e iniziarono a ripetere per quei 10 minuti concessi dal professore, quasi invidiando Yujiro e Kaoru che in quel momento probabilmente stavano solo ascoltando una noiosa lezione di storia dell'arte. L'interrogazione non andò troppo male per Shinobu e Akira, ma purtroppo per Yahiko non andò per il verso giusto, sicuramente per il poco tempo che il ragazzo riusciva a trovare per lo studio. Le altre ore della giornata passarono tra una spiegazione e l'altra e una volta suonata la campanella che li separava dalla libertà I ragazzi si ritrovarono all'uscita per fumare una sigaretta. Shinobu e Akira cercavano di supportare Yahiko, che in realtà non sembrava troppo preoccupato della situazione, visto che l'anno scolastico era iniziato da poco aveva ancora tempo per recuperare le sue insufficienze. Arrivarono anche Yujiro e Kaoru sorridenti e compiaciuti della splendida giornata passata a non fare assolutamente nulla. Una volta informati dell'accaduto non mancarono di consolare a modo loro l'amico, mostrandogli i rispettivi registri elletronici colmi di insufficienze e note, appoggiandosi alla classica frase del "c'è chi sta peggio di voi", solo che a differenza del biondo i due non studiavano per il poco tempo disponibile ma perché trovavano fosse inutile e preferivano impiegare il tempo a scrivere a ragazze a caso su instagram e guardare anime e serie tv.

Alla vista dei ragazzi Shinobu in tono ironico si rivolse a Kaoru "E come mai la tua simpatica amichetta non c'è?"

"che c'è sei gelosa?" fù la risposta del ragazzo che suscitò in Shinobu un conato di vomito.
Ma forse era vero, forse l'idea che un'altra ragazza potesse entrare nel loro ristretto gruppo la infastidiva, tuttavia non poteva impedire che gli altri trovassero interessamento per altre amicizie, e sarebbe stato presuntuoso da parte sua anche solo pensare di avere la supremazia come unica ragazza nel gruppo. Però l'idea di essere sostituita, o di non ricevere più le attenzioni a cui era abituata la infastidiva e preoccupava tremendamente, avrebbe voluto parlarne agli altri ma si vergognava di un pensiero così infantile che però la tormentava.

Fumata la sigaretta e salutati i compagni di classe i ragazzi si divisero, ognuno andò a casa propria così da prendere qualche cambio e delle provviste per passare qualche giorno a casa di Yahiko che li aveva invitati a dormire nel suo appartamento. Solo Yujiro lo seguì a ruota poiché la maggior parte dei suoi averi era già a casa dell'arancione, i due si trovavano molto bene tra di loro, quindi Yahiko permetteva al ragazzo di passare quanto tempo volesse nell'appartamento poiché non recava alcun disturbo, anzi cercava di partecipare alle spese mensili al massimo delle sue possibilità.

Shinobu arrivò alla sua abitazione, aprendo la porta e trovando solo silenzio, probabilmente suo padre, unico familiare con cui divideva l'appartamento stava lavorando come ogni giorno, e avrebbe lavorato fino a tardi quindi la ragazza per avvertirlo che non sarebbe tornata per qualche giorno lasciò semplicemente un messaggio scritto sul tavolo. Era il loro metodo di comunicazione, visto che il padre non risultava particolarmente a favore della tecnologia non portava mai con sé il telefono, e visto che la maggior parte delle volte in cui la ragazza tornava a casa lui era assente, o comunque chiuso nella sua stanza. Era così da quando la madre della ragazza morì per via di una malattia, il padre da qul momento a stento trovava le forze per mantenere la spese mensili e la figlia con cui tra l'altro non aveva più molto dialogo. Erano ormai anni che la figlia non sedeva al tavolo con il padre per un pranzo o una cena, di solito trovava solo pronto qualcosa, o si ingegnava per non morire di fame, oppure veniva invitata a casa dell'arancione che era sempre pronto ad accoglierla al meglio delle sue (poche) possibilità. Prese uno zaino, lo riempì di viveri e uscì da quel triste appartamento, che non era più lo stesso da quando la madre non c'era più, e facendo un sospiro voltò le spalle e si incamminò per la casa di Yahiko...
   
 
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