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Autore: swimmer5    07/12/2021    1 recensioni
[Zeke x Levi]
Zevi Week 2021, Day 3 - Baseball, Sports Rivalry
Dal testo:
“Se solo sapessero, mmh?” fa Zeke, avvicinandosi.
Levi smette immediatamente di leggere e avvampa. [...] “Cosa?” domanda, cercando di non perdere la compostezza.
Gli occhi di Zeke si posano sulle labbra del battitore, poi li incastra nelle sue iridi grigie e cariche di meraviglia. Abbassa lievemente il capo, tanto basta per distanziare i loro visi di pochi centimetri. “Che il capitano dei Marley Warriors e l’asso dei Paradis Veterans...
Genere: Fluff, Generale, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Levi Ackerman, Zeke Jaeger
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
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NOTE INIZIALI. Salve! Questa fic è stata scritta in occasione del Day 3 della Zevi Week 2021. È una High School!AU in cui Zeke e Levi sono al loro ultimo anno di liceo.
L'ho riletta e sottoposta al giudizio di persone fidate, ma non è betata nel vero senso della parola, quindi siete liberi di segnalarmi qualsiasi errore; tenete presente che dopo quattro anni di inattività sono un po' arrugginita (sì, sto mettendo le mani avanti, lol). Buona lettura.

 

*

 

La camera da letto di Zeke è come un affresco barocco: l’occhio non riposa mai.

Levi se ne accorge quando, varcata per la prima volta la soglia di quella stanza, il suo sguardo guizza da una parete all’altra senza fermarsi.

Perché non è l’arredamento a conferirgli quella nota artistica a cui ha pensato Levi – è una normalissima camera, non eccessivamente spaziosa, che Zeke ha pulito da cima a fondo –, quanto le cornici e i quadri appesi.

In ognuna delle quattro mura si scorge qualcosa di diverso; ciò che salta all’occhio per primo, una volta spalancata la porta di ingresso, è una collezione di stampe e poster dei giocatori di baseball più famosi.

Levi, quei volti e quelle divise, li conosce bene. La stampa in bianco e nero di Babe Ruth dei New York Yankees, uno dei lanciatori più forti di tutti i tempi, troneggia proprio sopra al letto. Accanto vi è Willie Mays con la divisa dei San Francisco Giants, seguito da Ty Coby dei Detroit Tigers. È affissa anche una miniatura autografata di Mike Trout, miglior giocatore della stagione della Major League statunitense*.

Tanti altri figurini e ritagli di articoli di giornale tappezzano il muro color carta da zucchero, il quale si intravede appena. Che Zeke abbia la passione per il baseball è risaputo – non sarebbe un lanciatore liceale di successo, altrimenti – ma constatare di persona un tale livello di approfondimento, da vero nerd del diamante, fa quasi sorgere in Levi il riflesso di sorridere.

Ehm,” Zeke si schiarisce la gola e Levi sussulta. Zeke è appoggiato allo stipite della porta e da quando ha invitato il corvino ad accomodarsi è passata una manciata di secondi che è sembrata durare ore. “Ah, scusa” fa Levi, maledicendo se stesso e affrettandosi ad entrare.

Tch, ma che mi prende?!, si domanda nei suoi pensieri.

Entrambi sono nervosi e non accennano a parlare – è un silenzio che fa troppo rumore, considerando che è la prima volta che Zeke invita Levi a casa sua da quando hanno questa cosa che va avanti da qualche mese.

Levi non si spiega da dove tutto sia partito, dato l’odio viscerale che prova per il biondo e le occhiate cariche di tensione che si scambiano sul diamante, quando sono l’uno contro l’altro. Arrogante, presuntuoso e fin troppo saccente, Zeke rappresenta per Levi una delle persone più fastidiose che abbia mai conosciuto nei suoi diciotto, quasi diciannove, anni di vita.

Non che Zeke possa dire di amare alla follia il suo avversario: è sicuramente una grande stima quella che prova nei suoi confronti – per quanto orgoglioso e sicuro di sé, Zeke sa riconoscere la bravura degli altri giocatori, soprattutto nel caso dell’eccellente battitore Ackerman –, mescolata però a una punta di antipatia derivante dall’evidente e totale incompatibilità caratteriale.

A essere profondamente diversi sono anche i loro background – sia sportivi che familiari – e quest’ulteriore dissomiglianza non ha fatto altro che incrementare i motivi per scontrarsi sia dentro che fuori dal campo.

La loro rivalità è iniziata da quando hanno indossato per la prima volta le divise dei loro rispettivi licei, e da allora sono impossibili da conteggiare tutti gli homerun, gli strike e gli out che si sono afflitti l’un l’altro.

Nelle pause tra un inning e il successivo, o a inizio o fine partita, era inevitabile che i due giocatori si trovassero faccia a faccia lasciandosi sfuggire commenti spiacevoli: il tagliente sarcasmo di Zeke e la schiettezza di Levi trasformavano qualsiasi loro scambio di battute in una bomba a orologeria pronta a esplodere.

La tensione era palpabile sia in queste occasioni, sia quando si posizionavano l’uno di fronte all’altro sul diamante: Zeke pronto a lanciare con tutta la sua forza e Levi pronto a respingere la palla il più lontano possibile.

L’inizio di questa cosa – né Zeke né Levi osano definirla: una “frequentazione” è improbabile e fuori discussione – è da datare a qualche mese prima.

 

*

 

A Paradis, i Marley Warriors riescono a vincere fuori casa contro i Veterans. È stata una partita particolarmente intensa e ben giocata, che si aggiunge all’elenco degli incontri disputati di un campionato ormai avviato verso la fine.

Il pubblico, andato in visibilio per il fiammeggiante duello tra un certo lanciatore e un formidabile battitore, sta lentamente svuotando lo stadio. Solo pochi appassionati sono rimasti per gli autografi e per gli stand dei gadget.

Levi, con il peso della sconfitta ad appesantirgli le spalle oltre al borsone sportivo, esce dalla struttura con la testa intrisa di pensieri. Dà una breve occhiata al cielo già scuro, mentre continua a camminare e ad analizzare mentalmente la partita per capire gli errori commessi.

“Hey, Ackerman!”

Preso com’è dal suo incessante rimuginare, Levi rischia quasi di non girarsi al richiamo di quella voce maschile.

Voce che si è delineata presto in un volto e in un nome: è Zeke, il suo acerrimo avversario, il lanciatore che lo ha eliminato durante un inning facendo perdere terreno prezioso al suo team.

“Che cosa vuoi?” gli dice Levi, nervoso per la disfatta e per essersi ritrovato di fronte una persona poco gradita. “Vattene a festeggiare con la squadra.”

Zeke gli si avvicina. Ha ancora addosso ancora i pantaloni della divisa sporchi di erba e una maglia a strisce rosse e bianche, che richiama i colori dei Guerrieri. “Non ti hanno insegnato ad accettare sportivamente la sconfitta, Levi?” dice, con finto dispiacere. “E comunque, se sono qui è perché per la prima volta il baseball non c’entra.”

Lo sguardo di Levi trasuda diffidenza, tuttavia sente la curiosità crescere dentro di sé. “Non ti seguo.”

Zeke sospira con fare drammatico, ma un istante dopo la sua espressione si fa improvvisamente più seria. “Ammetterlo è più doloroso di perdere una partita per la regola Mercy**, ma... voglio conoscerti meglio, Levi.”

“Cosa?” Levi aveva capito benissimo, eppure era incredulo. Conoscerlo meglio? Zeke?

“Sei interessante,” aggiunge Zeke, “e voglio conoscerti meglio” ripete poi.

Levi non trova una spiegazione razionale a come si sente davvero. È sicuramente infastidito da una tale invadenza – non dovrebbe essere stupito, è pur sempre quel maledetto Jaeger – eppure, è rimasto spiazzato.

Levi vorrebbe tanto spegnerlo con la sua lingua tagliente, così come ha fatto tante altre volte in cui si erano scontrati sia dentro che fuori dal campo. Eppure, tra l'inevitabile curiosità e l’inaspettata richiesta, non riesce a cacciare una risposta decente.

“Ah, è così” fa Levi, distogliendo lo sguardo.

Seguono attimi di silenzio imbarazzante, in cui si riescono a udire solo le urla lontane dei bambini usciti dallo stadio.

Zeke è ancora serio, ma è pronto in qualsiasi momento a ricorrere al suo scudo di sarcasmo per non rimanere eccessivamente ferito. I suoi occhi blu sono magnetici, catturano quelli di Levi in uno scambio di sguardi così intenso che gli sembra di essere da solo con lui – tutto lo stadio e la gente intorno è improvvisamente sparita.

“Be’, perlomeno non mi hai ancora insultato” constata con un sorrisetto, poi continua. “Non sei solo uno degli avversari più tosti e capaci che io abbia mai conosciuto e stimato. Mi intrighi tanto, Levi, come giocatore e come persona. Chi si cela dietro il formidabile battitore Ackerman? Voglio scoprirlo.”

Levi è sconvolto dalla sfacciataggine del lanciatore, tuttavia percepisce comunque il cuore battere più freneticamente. “Tu hai qualche problema” ribatte freddo, tornando repentinamente quello di sempre. “La vittoria ti ha dato alla testa, mi sa.”

Zeke sospira nuovamente, ma continua a sorride. “Chissà perché mi immaginavo una reazione simile... Controlla il tuo borsone appena arrivi a casa. Ci vediamo.” Il capitano dei Marley Warriors si dilegua per raggiungere i suoi compagni di squadra sull’autobus, e Levi non può fare a meno di seguire con gli occhi la sua sagoma che si allontana gradualmente.

Una volta arrivato a casa dopo una breve riunione generale con la squadra, Levi non perde tempo a ispezionare il suo borsone e trova un bigliettino. Con una smorfia di disgusto sul volto, rigira tra le mani il pezzettino di carta sgualcito. In diverse circostanze lo avrebbe sicuramente ignorato, ma in quel momento sente le dita prudere e, senza nemmeno pensarci troppo, digita sul suo telefono il numero impresso sul biglietto.

 

Levi: Tu hai davvero perso la testa. Ti consiglio di farti visitare da uno bravo.

Zeke Jaeger: hey Levi, vedo che alla fine mi hai scritto ;)

 

Da lì, segue un breve scambio di messaggi fino al loro incontro successivo in un torneo extra-federale, dove solo le prime sei squadre in testa al campionato si scontrano in una due-giorni di puro baseball.

È proprio in quell’occasione che si baciano per la prima volta: le loro labbra si toccano in un parcheggio vuoto, illuminati dalla luce naturale della luna e quella artificiale dei fari dello stadio. Levi odia Zeke, lo può garantire, lo può giurare; eppure, lascia che il suo istinto e le sue sensazioni lo guidino in quei momenti: cede alle provocazioni del lanciatore e ricambia il bacio.

Le effusioni – lontane da tutti i compagni e dagli occhi indiscreti dei giornalisti di cronaca locale – sono le uniche occasioni in cui Levi non si trattiene; per il resto, vuole mantenere con Zeke quell’impostazione rigida e schietta che lo caratterizza.

Quando si incontrano per giocare o si sentono al telefono, Levi si sforza per mostrare indifferenza, mentre Zeke, anche lui particolarmente coinvolto nei momenti di intimità, torna la solita spina nel fianco che ama provocare.

Altri messaggi, altre partite, altri baci: più passa il tempo e più escono dalla loro zona di comfort – senza lasciare alcuna traccia o indizio ai compagni di squadra, anche se qualcuno di loro comincia a sospettare – arrendendosi sempre di più al fatto che tra di loro ci sia palesemente qualcosa.

Ci sono anche state volte in cui si sono trattenuti negli spogliatoi deserti a baciarsi e a toccarsi e a esplorarsi, in preda agli ormoni e alla paura di essere scoperti.

Tuttavia, in quei pochi mesi nessuno dei due è mai uscito del tutto dalla parte in cui si sono calati – quella del freddo e distaccato Levi, quella del sarcastico e intraprendente Zeke.

 

*

 

In questo momento, però, Levi si sente spaesato.

Da quando è entrato a casa di Zeke, la compostezza caratteristica del suo carattere è gradualmente scivolata via dal suo corpo – dall’esterno è sempre il solito, ma all’interno si sente vulnerabile e non riesce a scacciare via questa fastidiosa e inevitabile sensazione.

D’altro canto, anche Zeke sembra aver perso la sua tipica spavalderia: per uno dalla battuta pronta che fa fatica a stare zitto, anche lui è nervoso tanto quanto Levi e se ne sta lì, docile e muto.

Levi sente Zeke chiudere la porta mentre continua a scrutare la stanza con genuina curiosità.

D’altronde, buttare un occhio su tutto ciò che vede – e di soprammobili e foto ce ne sono davvero tanti – è un modo per distrarsi: l’aria è ancora carica di tensione e nessuno dei due si azzarda a fare la prima mossa.

La sua visuale si sposta sulla parete a destra, adiacente alla scrivania, su cui sono presenti tre mensole collocate ad altezze differenti. È l’angolo dei trofei: coppe di svariate forme e dimensioni affollano i ripiani. Ci sono anche targhe celebrative per premiare il miglior lanciatore della stagione Zeke Jaeger, vincitore di quel titolo per diversi anni di fila. Sono appese persino le medaglie dei tornei d’eccellenza organizzati per i bambini, insieme ai luccicanti ori delle categorie superiori.

In tutto ciò, anche Zeke trova qualcosa per tenersi impegnato: collega il cellulare alla cassa bluetooth, sperando che un po’ di musica rilassi l’atmosfera.

Il suo battito cardiaco raggiunge i livelli di quando è sul campo, pronto a sferrare un lancio al battitore di turno. Levi è il suo avversario per eccellenza, un suo nemico, la sua nemesi – eppure non basta al suo cuore per smettere di galoppare.

È proprio il loro rapporto indefinito, ambiguo, di odio e amore che lo fa andare fuori di testa. Vedere Levi cedere dopo i suoi svariati tentativi di seduzione, averlo tra le braccia nonostante le parole dure che gli rivolge dopo le partite, sentirlo gemere sulle sue labbra, tra un bacio e l’altro... Sono tutte cose che lo esaltano e che per lui non sono mai abbastanza.

Zeke posa l’occhio sul corvino, intento a leggere un articolo di giornale incorniciato e affisso al muro. “Hai trovato qualcosa di interessante?” gli chiede.

Levi annuisce appena. “L’articolo con le nostre foto.”

 

 

È andata sold out la penultima di campionato tra Marley Warriors e Paradis Veterans.

Partita serratissima per il cosiddetto Derby delle Mura che, dopo nove inning, vede vincitore il team di Paradis capitanato da Erwin Smith.

A dare spettacolo e a infiammare il pubblico è il duello Ackerman-Jaeger, due talentuosissimi giocatori che fanno scintille ogni volta che la rotazione li pone uno di fronte all’altro.

A nulla è servita l’ottima performance di Zeke Jaeger, lanciatore e capitano del team di Marley, contro l’infallibile battitore Levi Ackerman in grado di segnare svariati fuoricampo di fila.

Non è ancora detta l’ultima parola su quale squadra riuscirà ad agguantare lo scudetto: bisognerà aspettare domenica prossima per l’ultimo match in casa dei Tybur Eldians.

 

Si riportano le dichiarazioni di Jaeger...

 

“Se solo sapessero, mmh?” fa Zeke, avvicinandosi.

Levi smette immediatamente di leggere e avvampa; è costretto a indietreggiare, fino ad appoggiare le gambe al materasso del letto. “Cosa?” domanda, cercando di non perdere la compostezza.

L’imponente figura di Zeke troneggia ora su quella del corvino; i suoi occhi si posano sulle labbra del battitore, poi li incastra nelle sue iridi grigi e carichi di meraviglia.

Zeke abbassa lievemente il capo, tanto basta per distanziare i loro visi di pochi centimetri. “Che il capitano dei Marley Warriors e l’asso dei Paradis Veterans...”

 

Un sussurro a metà, ecco cos’è stato. Levi si sporge appena per congiungere le loro bocche, e finalmente le loro labbra si toccano. Tutta la tensione di prima si scarica in quel bacio appassionato da cui entrambi si lasciano travolgere.

Ah, finalmente. È un pensiero che attraversa la mente di entrambi, mentre per la prima volta possono godere della comodità di un letto per la loro intimità.

Zeke non esita un attimo e invita Levi a spogliarsi, per poi soffermarsi sul corpo minuto, eppure forte e tonico del battitore.

“Fai una foto, dura di più” fa Levi, infastidito.

“Non posso nemmeno guardare ciò che è estremamente bello?” risponde Zeke, sfiorando con i polpastrelli il torace scolpito del ragazzo sotto di lui.

Zeke si china per intrappolare le sue labbra in un bacio, e i loro visi si fanno nuovamente vicini. Levi gli sfila gli occhiali e li poggia con cura sul comodino, poi afferra i lembi della sua maglietta e sussurra, “Anche tu.”

“Come vuoi, boss.”

Zeke si libera della T-shirt e provvede a sbottonare i pantaloni sia suoi che di Levi.

Tocca a Levi rimanere ammaliato dal fisico del lanciatore. Da quella prospettiva – muscoli guizzanti, lineamenti marcati, profondi occhi azzurri e soffici capelli biondi – gli sembra un principe. Zeke gli lascia una scia di baci sul suo collo mentre gli sfila i boxer, rendendo libera la sua erezione. “A che pensi?” gli sussurra suadente all’orecchio.

Che sei bello come un principe. Chiaramente Levi non può dar voce ai suoi pensieri, sebbene non siano niente di sconcio. “Che è la prima e l’ultima volta che accetto un invito a casa tua, Jaeger.”

Hoh,” fa Zeke. “Questo lo vedremo”. Sfida accettata, pensa tra sé il lanciatore. Levi percepisce una strana luce negli occhi del biondo – non l’ha mai visto così nemmeno sul diamante.

Dopo la foga iniziale e qualche capo d’abbigliamento in meno, il nervosismo prende di nuovo piede: nessuno dei due era mai arrivato così lontano, nemmeno con altri ragazzi.

I loro sguardi si incastrano ancora e, forse per la prima volta da quando si sono conosciuti, non c’è alcun sentore di rabbia o di inimicizia. Si fanno silenziosamente coraggio a vicenda, mettendosi implicitamente d’accordo.

Zeke prepara Levi e vorrebbe imprimere quegli istanti nella sua mente in formato jpeg; Levi, d’altro canto, non può che lasciarsi andare grazie alle dita affusolate del lanciatore che entrano ed escono dalla sua apertura al giusto ritmo. Passano svariati minuti scanditi dai battiti dei loro cuori, e le loro menti sono sempre più svuotate da ogni tipo di pensieri lasciando spazio solo all’euforia delle prime volte e alla carica che solo il sesso può dare.

Zeke affonda un’ultima volta nelle carni di Levi prima di lasciarsi cogliere dal piacere, seguito poco dopo dal battitore. Entrambi hanno il respiro affannato e, stesi sul letto in posizione supina, si riprendono dalla stanchezza post-orgasmo.

Zeke, con la fronte e il petto imperlati di sudore, fa il possibile per mascherare la fatica. “Prima e ultima volta? Ne sei ancora convinto?” domanda, sorridendo sghembo.

“Ti prego, stai zitto” ribatte secco Levi, ancora ansante.

 

*

 

Cosa succederà al duo Jaeger-Ackerman dopo il passaggio alla categoria senior?

È una domanda che molti appassionati di baseball si sono chiesti, dati i recenti sviluppi degli ultimi mesi.

L’accesa rivalità tra i Paradis Veterans– freschi vincitori dello scudetto – e i Marley Warriors sembra destinata a perdurare nel tempo: di duelli sul diamante ce ne saranno ancora. Eren Jaeger (fratello minore di Zeke Jaeger, ndr) e Reiner Braun, già in luce nelle scorse partite, afferrano il testimone lasciato dai più grandi per infiammare il pubblico del baseball liceale.

 

Di seguito, si riportano le ultime dichiarazioni di Zeke in veste di capitano dei Marley Warriors.

“Allora, Zeke, qual è il tuo rapporto con Levi Ackerman e quali sono le vostre prospettive future?”

“Io e Levi? Ci vogliamo molto bene. È stato un avversario formidabile e mi auguro che a Trost possa esprimere il meglio di sé. Sono contento di passare alla categoria dei Seniores per puntare ancora più in alto e, chissà, magari un giorno io e lui potremmo giocare in nazionale come compagni di squadra e non come acerrimi nemici.”

 

Levi non riesce a contenere il disgusto. “Ci vogliamo molto bene? Coglione!” sbraita, tirando addosso la copia cartacea della gazzetta sportiva a Zeke.

Zeke non si scompone, anzi, il sorriso sghembo sul viso non sparisce.

“E non guardarmi così.”

“Come ti sto guardando, Levi?”

È una domenica mattina di settembre, e Levi e Zeke sono in cucina a casa Ackerman – rigorosamente vuota per gentile concessione dello zio Kenny, che capisce sempre tutto.

Zeke è pigramente sdraiato sul divano ad ammirare i segni che ha lasciato sul corpo di Levi la notte prima, e può ritenersi soddisfatto del suo lavoro. Sono sparsi un po’ ovunque: sull’incavo del collo, sul petto, perfino sulle cosce.

Levi reprime l’istinto omicida che cresce ogni qualvolta che il suo fidanzato – è ancora strano ma bellissimo, usare questa parola – apre bocca, e torna a concentrarsi sulla sua tazza di tè.

D’altronde, vuole godersi appieno l’ultima mattinata libera dalle partite, prima dell’inizio del campionato, senza alcuna scocciatura. Poi però il suo sguardo torna sul giornale che sta svogliatamente sfogliando Zeke, ed è il suo turno di sorridere e ghignare.

Se solo sapessero...

 

*

 

NOTE FINALI. * I giocatori nominati sono i più forti di sempre secondo The Sporting News.
** Regola Mercy: nel caso in cui la differenza di punti tra le due squadre sia maggiore o uguale a 10 punti dal 7° inning in poi, la partita si conclude anticipatamente per manifesta superiorità di una squadra.
Ringrazio i temerari che hanno letto fino a qui!
Non sono convinta al 100%, in quest’AU la caratterizzazione mi è un po’ sfuggita di mano e mi rendo conto che i personaggi sono un po' OOC. Inoltre, ho cercato di non scrivere scene troppo spinte 1) perché non sono capace (lol), 2) per mantenere un rating non troppo esplicito.
Mi scuso se certe parti sul baseball sono fuorvianti, ho cercato di fillare al meglio il prompt senza scendere troppo nei dettagli (ho fatto le dovute ricerche su internet ma le mie conoscenze sul baseball rimangono al livello di Wii Sport).
Continuo a ripetermi che non mi convince ma whatever, quel che è fatto è fatto.
Lasciate una recensione se vi va, eventuali critiche costruttive sono sempre ben accette!
Se volete sclerare con me, questo è il mio profilo Twitter.
Alla prossima.
   
 
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