È metà giugno a Morio-Cho
È metà giugno a Morio-Cho.
Un bambino di un anno, dritto sul passeggino, sta giocando col suo palloncino
legato al polso. Inavvertitamente il nodo si scioglie, sfugge alla presa delle
mani paffute e si libra in volo, verso il cielo e l’infinito. Una delle prime
cose che ha imparato nella sua breve vita è che i palloncini senza padrone volano
in alto e non si acciuffano più.
Il suo palloncino, però, non sparisce via: piuttosto si arresta a mezzo metro
dalla testa del suo proprietario e, per magia, ridiscende fino a quando il filo
che prima lo teneva legato al bambino si riannoda.
La testolina tonda si gira a destra, a sinistra e in alto, e poi ride
divertito.
Incrocia lo sguardo con un ragazzino delle medie seduto su una panchina. Ha
l’aria malinconica, ma per poco sorride al bambino prima che le labbra tornino
a piegarsi all’ingiù.
Il bambino allunga il braccio al quale è legato il palloncino e apre e chiude
le dita per inviare un saluto che non riceve risposta.
Non lo sanno, ma quello è il loro primo e unico incontro.
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È metà giugno a Morio-Cho.
Un vecchio e uno studente delle superiori sono al cimitero, in piedi di fronte
a una tomba. Il vecchio ha portato un mazzo di fiori di ciliegio e chiede al
giovane di sistemarli sulla pietra. In mezzo al rosa sgomitano prepotenti i
raggi di un girasole che sembrano voler sfidare quelli del sole.
«Quindi è qui che veniva Jotaro, quando era da solo?» si azzarda a chiedere il
giovane.
Il vecchio sospira. Socchiude gli occhi e annuisce.
«Non ne sapevo niente… cioè, non me ne ha mai accennato» parla ancora il
giovane «perché non lo ha fatto, se ci teneva così tanto?».
Il vecchio solleva una mano dal bastone e toglie la polvere dall’iscrizione.
«Perché» risponde il vecchio «certe cose sono così preziose che sentiamo il
bisogno di tenerle per noi. Forse un giorno te lo racconterà».
Il ragazzo china la testa e concede un ultimo sguardo alla lapide: fiori di
ciliegio e girasoli sono un’accoppiata strana e non capisce perché proprio quei
fiori siano stati condotti lì.
Il vecchio deve tornare in America, la nave lo sta aspettando. Ormai non ha più
il tempo di chiederlo.
È metà giugno a Morio-Cho.
***
E rieccomi nuovamente a infestare la sezione coi miei racconti allegrissimi. Sì, lo so che avevo promesso un rating rosso, non me ne sono dimenticata, ma dopo la lettura del primo capitolo di Crazy Diamond's Demonic Heartbreak il criceto nel cervello ha cominciato a correre nella ruota e questo è stato il risultato finale.Grazie come sempre per aver letto, alla prossima ci si vedrà davvero col rating rosso. <3