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Autore: Longview    04/01/2022    2 recensioni
[Extra! Tratto dalla storia principale Bad Blood]
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All Might si offre per dare lezioni di guida a una Ryoko diciottenne e non ancora patentata, ma ben presto si pentirà di questa sua decisione.
Genere: Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: All Might, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Bad Blood'
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Okay raga, so che siete tutti in trepidante attesa di un nuovo capitolo della storia principale ma dovrete pazientare ancora qualche giorno, purtroppo sono ancora in una situazione non troppo piacevole e non ho proprio tempo per scrivere :,( Per riempire questo vuoto, però, vi lascio qua una nuova OS bonus non molto lunga ma divertente, nata da un'idea datami da Claude1888!
Giusto per info: so che in Giappone il 90% (percentuale totalmente inventata) delle auto ha cambio automatico, ma per rendere le cose un po’ più divertenti mi sono presa questa licenza poetica e ho dato in mano a Ryoko un bel cambio manuale, giusto per farle combinare qualche disastro in più (come se non ne facesse già abbastanza normalmente). Ah e, reminder: in Giappone si guida sulla sinistra.








 
Lezioni di guida






 
 
-Okay, adesso alza lentamente il piede sinistro dalla frizione…-
L’auto sotto di loro fece un timido tentativo di far girare le ruote, ma dopo appena una frazione di secondo il motore si spense con violenza in un singhiozzo che fece ballare conducente e passeggero.
-Oh no-
Ryoko era piuttosto demoralizzata. Due settimane dopo avrebbe dovuto sostenere l’esame di guida, e ancora non riusciva a partire da ferma.
-Va bene, non preoccuparti-, la rassicurò All Might, -Riaccendi l’auto e riprovaci-
“È la terza volta che si spegne…” fu l’unico pensiero che ebbe, a cui non trovò il coraggio di dar voce.
La ragazza prese un bel respiro e girò la chiave. La macchina prese a borbottare, segno che era accesa, e per la quarta volta provò a sollevare il piede: lo fece piano, il veicolo si mosse. La strada era deserta -All Might l’aveva appositamente portata in una zona industriale, dove non potesse fare danni-, pertanto si immise nella corsia senza problemi. 
Intervenne con il piede destro sull’acceleratore e, schiacciando nuovamente a fondo sulla frizione -si sentì un preoccupante rumore provenire dal motore, troppo su di giri, e l’ex eroe fu pronto a dire addio alla sua tanto amata auto-, portò la mano sinistra al cambio inserendo, finalmente, la seconda.
-Ce l’ho fatta!-
-Brava! Però concentrati sulla strada, tesoro- disse, intervenendo per raddrizzarle il volante pericolosamente inclinato verso un albero. 
Non sarebbe morto così, aveva ancora molte cose da fare nella vita. Per esempio, aggiungere una clausola per danni accidentali all’assicurazione della sua auto. 
Ryoko ci prese la mano, e dato che di fronte a sé si stagliava un rettilineo di almeno mezzo chilometro, ne approfittò per inserire la terza e poi la quarta. Ci riuscì senza grossi intoppi -a parte l’aver messo per sbaglio la quinta mentre cambiava dalla seconda, facendo urlare il motore, messo sempre più a dura prova.
-Fra poco dovrai curvare a destra, quindi inizia a rallentare…-, le ricordò, -Ricordati di scalare le marce, grazie-
La ragazza reagì con un certo ritardo, e fu costretta a premere il pedale del freno molto più a fondo del dovuto; fu repentina e frettolosa, e quasi inchiodò. Le cinture di entrambi scattarono, e la macchina borbottò dolorosamente prima di perdere aderenza sull'asfalto e sbandare leggermente.
-Scala le marce!- All Might si trovò quasi a urlarlo, terrorizzato. 
Perché si era offerto di darle lezioni di guida? Perché?
Se si fossero schiantati ora, i giornali di tutto il Giappone avrebbero riportato la notizia con sensazionalismo, inventandosi l’ipotesi di qualche corsa clandestina o di un inseguimento. Sarebbe stato molto spiacevole scoprire che, in realtà, erano morti mentre l’eroe Numero Uno insegnava a guidare alla sua figlioccia.
-Sì, sì, ecco- e, dicendolo, scalò fino alla seconda. Ryoko era incredibilmente tranquilla, non percepiva minimamente il senso del pericolo; da un lato era un bene, perché non aveva paura di mettersi al volante e guidare, dall'altro era un male perché continuava ad attentare alla propria vita e a quella del patrigno con un'indifferenza disarmante.
Girò ancora per qualche minuto senza grossi intoppi, finché non arrivò il momento più temuto da All Might: le prove di parcheggio.
-Fai molta attenzione, devi solo mettere la retromarcia e regolarti con gli specchietti laterali e il retrovisore...-
Erano di fronte a una serie di parcheggi a pettine, quasi tutti occupati, e Ryoko avrebbe dovuto inserirsi nello spazio disponibile tra due auto -possibilmente senza fare danni. Inserì la retromarcia, e facendo balzare lo sguardo a sinistra, a destra e dietro prese ad alzare lentamente il piede dalla frizione: la macchina si mosse, ma l'angolazione era completamente sbagliata. Yagi le gridò di fermarsi perché stava per colpire il SUV rosso alla loro destra.
Ci riprovò. Ora la direzione era migliore, e sterzando piano piano si rimise dritta; le bastava proseguire così, e il parcheggio sarebbe stato concluso.
Sul viso di All Might si distese un sorriso soddisfatto: finalmente Ryoko stava imparando. E forse era anche un po’ merito suo, pensiero che lo rese decisamente fiero. 
Poi, improvvisamente, la sua espressione mutò nel panico più totale, appena una frazione di secondo prima che si sentisse un sonoro sbang provenire dal retro dell'auto.
La corvina sbiancò, voltandosi a fissare Yagi. Aveva gli occhi spalancati, acciecati da un velo di rabbia che cercava di contenere sul fondo dell'animo, ma che non sarebbe rimasta lì ancora a lungo. 
-Ryoko- fu l'unica cosa che disse, prima di stringere i pugni e scendere dalla macchina di tutta fretta.
Anche Ryoko, con il cuore in gola, spense il motore e scese, pronta al peggio.
-RYOKO-
Quella volta aveva alzato la voce, segno che la ragazza aveva combinato un serio disastro e che, sì, il calmo All Might stava per dare fuori di matto. Yagi non si arrabbiava spesso, anzi, quasi mai, ma la figlioccia spesso gli faceva perdere tutta la sua infinita e sconfinata pazienza. 
-Che ho fatto?- chiese spaventata, mentre correva a vedere i danni appena arrecati. Non se n'era accorta, ma quei parcheggi si concludevano vicino a dei piloni di cemento, bassi e massicci, e uno di essi si era spiaccicato contro l'auto. Risultato: carrozzeria deformata e un fanale esploso.
Davvero non si spiegava come fosse potuto succedere. Non stava andando tanto veloce! 
-Yagi, mi dispiac-- -
-Non dire niente-, la interruppe, -Non voglio più sentirti parlare per il resto della giornata-
Ryoko si sentì irrimediabilmente in colpa.
-Ma Yagi-- -
-SILENZIO-
Fece come chiesto, e si zittì per tutto il viaggio di ritorno. Yagi si disperò per tutto il tragitto, ma tirò un sospiro di sollievo ora che aveva nuovamente il comando della sua auto: non l'avrebbe più portata a guidare, mai più. Neanche se avesse implorato in ginocchio!
Voleva bene a Ryoko, sì, non avrebbe mai permesso che qualcuno le facesse del male... E questo perché solo lui aveva il diritto di ucciderla con le proprie mani se fosse stato necessario. Quel giorno, All Might ci andò molto vicino.
Una volta tornati a casa, chiamò subito il meccanico: per qualche ragione volle sfogare tutta la sua frustrazione su quel poveretto, perché sottolineò più e più volte, con sdegno, che il danno era stato fatto dalla sua pessima figlioccia. Lei non si offese, sapeva di meritarsi quegli insulti e anche molto altro. 
Quella sera, per scusarsi, Ryoko preparò la cena. Si misero a tavola senza parlare, e lei pensò a qualsiasi modo per allentare la tensione che si era creata tra loro due; non sopportava quando Yagi le teneva il broncio.
Alla fine, non ci volle poi molto per convincerlo a sciogliere quel cipiglio arrabbiato che non lo abbandonava dal pomeriggio.
-Dai Yagi, guarda al lato positivo... La prossima volta starò attenta anche a ciò che c'è a terra!-
Quello le puntò contro l'indice, minaccioso: -Eh no, bella mia! Non ci sarà proprio nessuna prossima volta!-
E da lì in poi Ryoko si rassegnò al fatto che, no, neanche con anni e anni di esperienza Yagi le avrebbe mai più fatto guidare la sua auto.
 
 
Comunque Ryoko passò l’esame per la patente, ma al secondo tentativo, e intimorita dalle minacce del patrigno che non aveva assolutamente intenzione di pagare ancora per i suoi errori -nel senso psicologico e monetario del termine.
  
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