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Autore: sissi149    08/02/2022    4 recensioni
Tempo di olimpiadi e tempo di sport invernali.
Dopo aver affrontato i giochi olimpici di Tokyo, i nostri eroi potevano esimersi dal fare una puntatina pure ai giochi invernali?
Genere: Sentimentale, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jun Misugi/Julian Ross, Yayoi Aoba/Amy
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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“Ora vai a riposare, tesoro.”
“Buonanotte mamma. Ci sentiamo presto e saluta anche papà.”
Yayoi chiuse la videochiamata e spense il computer, stiracchiandosi. Riuscire a riposare era una parola: anche se cercava di non darlo a vedere con nessuno, non le sarebbe stato facile far trascorrere la notte prima della finale olimpica sapendo quello che potevano giocarsi. Lei e Misugi sarebbero scesi sul ghiaccio il giorno dopo per provare a conquistare la medaglia d’oro nell’evento di doppio misto di curling.
Uscì dalla camera per fare un giro nel piccolo salottino dell’appartamento che condivideva con alcune compagne di altre discipline, trovandolo deserto, probabilmente erano ancora di sotto alla mensa a chiacchierare con i ragazzi della squadra di hockey su ghiaccio.
Alla porta si udirono dei leggeri colpi ed Aoba andò ad aprire.
“Jun! – esclamò stupita – Cosa ci fai qui? Pensavo fossi già a dormire.”
“Vorrei, ma con Matsuyama che ha i nervi a fior di pelle come se dovesse essere lui in gara domani è piuttosto difficile. Continua a ricoprirmi di consigli.”
Yayoi ridacchiò:
“Il capitano è sempre molto partecipe in tutte le gare.”
“Solo che sembra un ragazzino alla sua prima olimpiade, non il veterano del gruppo e la leggenda del curling che tutti sappiamo sia.”
“Ha pur sempre 27 anni.”
Misugi scosse la testa: apprezzava lo slancio di Hikaru nei confronti di tutti i componenti della squadra, ma così rischiava di aumentare la pressione su di loro, invece che di aiutarli a distenderla.
“Che dici, posso entrare o devo restare sulla porta?”
La donna arrossì leggermente, non era sua abitudine essere scortese.
“Oh, sì. Scusami. – si spostò di lato per lasciarlo entrare – Avevi bisogno di altro oltre che di un rifugio da Matsuyama?”
Jun infilò le mani nelle tasche della felpa ed estrasse due bustine.
“Tisana della vigilia?”
Yayoi quasi strappò di mano gli infusi al compagno di squadra.
“Adoro questa, è la mia preferita!” Quasi di corsa andò a riempire d’acqua il bollitore elettrico.
“Lo so, ormai è due anni che facciamo coppia in tutte le gare, conosco i tuoi gusti.”
Aoba scrollò le spalle in un movimento involontario quando per un secondo le passò per la mente che in altri tempi la stessa affermazione di Misugi avrebbe avuto effetti ben diversi su di lei.
Qualche minuto dopo, erano entrambi seduti attorno al tavolo con le tazze fumanti tra le mani a sorseggiare l’infuso di fiori di ibisco.
“Dì la verità – domandò ad un certo punto Jun – avresti mai immaginato di arrivare a questo punto quando hai iniziato a praticare il curling?”
“Assolutamente no! Ho cominciato a frequentare il club al liceo per il motivo più stupido del mondo.”
“Sarebbe?”
Yayoi portò la tazza alle labbra, lasciando passare qualche secondo, nella speranza che il compagno di squadra ci arrivasse da solo, ma l’uomo pareva in alto mare.
“Davvero non ho idea di cosa potrebbe essere.”
“Avevo quindici anni e una cotta terribile per il miglior giocatore della scuola.”
“Seriamente?”
“Perché dovrei raccontarti una balla la sera prima della finale olimpica?”
Fu la volta di Misugi di rimanere pensieroso ed usare un sorso della bevanda come scusa.
“Non mi sono mai accorto di nulla…”
Yayoi sorrise:
“Era abbastanza evidente. In fondo all’epoca uscivi con Nakamura. Quanto l’ho odiata in certi momenti.”
“Tu che odi qualcuno?”
“Tu non hai idea di cosa possa provare una ragazzina in piena fase ormonale. Per me il curling era la scusa per poter passare più tempo possibile con te senza destare sospetti.”
Il silenzio scese nella stanza per qualche minuto, la conversazione sembrava giunta ad uno stallo difficile da smuovere.
Jun era molto riflessivo, non poteva fare a meno di pensare che se avesse notato dei segnali o si fosse reso conto prima, forse le cose avrebbero potuto andare in maniera diversa in più di un campo.
“Mi dispiace averti fatto soffrire in qualche modo.” Disse infine.
“Non ci pensare: eravamo giovani e sciocchi. Ci sta che ognuno vivesse nel suo mondo incantato e che tu pensassi quasi esclusivamente al curling: quando hai cominciato, tu sapevi perfettamente che avresti voluto arrivare a giocarti un titolo importante, non negarlo.”
Misugi sorrise:
“Non lo nego, ho sempre voluto dedicarmi allo sport e mi sono trasferito in Hokkaido per questo dopo le superiori. Peccato che Nakamura non abbia apprezzato.”
“Non era decisamente tipo da neve quasi perenne. L’hai più vista?”
“Una volta di sfuggita a Tokyo, durante una vacanza. Sai una cosa che non avrei mai pensato, invece?”
Yayoi scosse la testa, incuriosita.
“Di ritrovarmi a giocare per un oro olimpico con qualcuno del liceo: ho sentito che molti di voi avevano smesso.”
Aoba allargò le braccia:
“E invece eccoci qui. Anche se devo ammettere di essere stata per breve tempo anch’io nel novero di quelli che avevano lasciato.”
L’uomo si rigirò la tazza tra le mani.
“Due anni fa, quando ci hanno proposto di giocare insieme per la coppia mista, inizialmente non volevo accettare: avevo divorziato da poco, ero un po’ fuori fase e non volevo buttarmi in qualcosa di nuovo.”
Yayoi assimilò la notizia, abbandonando la tisana ormai fredda in favore di quella che pareva essere diventata la nottata delle confessioni.
“Cosa ti ha fatto cambiare idea?”
Misugi alzò la testa, guardandola direttamente negli occhi:
“Il fatto che ti conoscessi, che per certi versi appartenessi al mio passato. Era come avere un punto fermo in mezzo a tutto quello che stava cambiando intorno a me.”
Il trillo del telefono annunciò a Jun l’arrivo di un messaggio: sbloccò è lesse il nome del mittente.
“Si parlava del diavolo.”
Un mezzo sorriso gli spuntò sulle labbra.
“Hina manda il suo in bocca al lupo e mi raccomanda di non rimuginare troppo stanotte e lasciare le riflessioni al momento della partita.”
Aoba si puntellò con i talloni al sedile ed avvolse le proprie gambe con le braccia.
“Vi sentite ancora?”
“Qualche volta, auguri di rito ed occasioni importanti. La gente pensa che un divorzio debba sempre avvenire con urla ed odio reciproco: noi abbiamo capito che le cose avevano smesso di funzionare prima di arrivare a quel punto ed abbiamo potuto dividere le nostre strade avendo ancora del rispetto l’uno per l’altra.”
La donna annuì, avrebbe voluto che le cose fossero andate in maniera simile anche per lei.
“Cambiando argomento: Yuki è riuscito a prendere le ferie per la finale di domani?”
Yayoi si irrigidì, era riuscita ad evitare la questione per alcune settimane.
“Non verrà.”
“Mi dispiace. Sono sicuro che sarà incollato alla televisione e…”
“Ci siamo lasciati.”
Per poco a Jun non sfuggì la tazza di mano, i due gli erano sempre sembrati una coppia super affiatata.
“Perché non me l’hai detto?”
“Perché cercavo di non pensare al mio fallimento sentimentale a poche settimane dalla gara più importante della vita.”
Misugi avrebbe voluto ribattere, ma la porta dell’appartamento si spalancò ed entrarono le altre occupanti.
“Voi due cosa ci fate ancora in piedi?”
“Domani avete la finale! A dormire!”
“Forza Misugi, fila alla tua stanza.”
Senza troppi complimenti Jun si ritrovò sbattuto in corridoio, mentre con la coda dell’occhio vedeva Yayoi subire la stessa sorte in direzione della camera.
 
 
 
Dopo essersi consultati per qualche secondo, Yayoi si posizionò ai blocchetti per il lancio dell’ultima stone della partita, con Jun pronto a spazzare. Si trattava di un tiro e di una traiettoria non troppo complicati, eseguiti migliaia di volte, ma mai con la pressione di una finale olimpica, dove anche la mossa più semplice poteva diventare all’improvviso più complicata.
La donna cominciò a scivolare, lasciando poi la stone e cominciando a guidare il compagno su quanto e dove pulire la pista. Il sasso si fermò esattamente nel punto in cui i due atleti giapponesi avevano voluto, decretandoli nuovi campioni olimpici.
La parte del palazzetto riservata ai tifosi giapponesi esplose di botto, Matsuyama per poco non cadde dalla balaustra nello sbracciarsi, afferrato al volo dai compagni di squadra dai riflessi pronti.
Dopo aver salutato gli avversari, Jun e Yayoi si abbracciarono stretti, non stavano più nella pelle dalla gioia.
“Ce l’abbiamo fatta Jun!”
La donna fece per allontanarsi e raggiungere la panchina dove avrebbe recuperato una bandiera giapponese, ma venne trattenuta per la vita dal compagno che la attirò nuovamente a sé.
“Che succede?”
Jun la guardava con una luce negli occhi che non gli aveva mai visto: veloce si chinò su di lei e la baciò.
Un altro boato esplose sulle tribune.
Aoba si scostò leggermente, senza fiato.
“Jun, non è per quello che ti ho detto ieri sera di quando eravamo ragazzini?”
“Sono mesi che mi trattengo: non avrei mai osato mettermi in mezzo tra te e Yuki e rischiare di farmi uccidere dal capitano.”
Yayoi gli mise una mano dietro il collo e si alzò sulle punte per baciarlo a sua volta.
Nel frattempo Matsuyama era sceso sulla pista e li osservava minaccioso con le mani sui fianchi:
“Voi due! Cosa avete da dire a vostra discolpa?”
Misugi rispose col suo solito tono tranquillo:
“Che ci sono voluti 12 anni e un oro olimpico per riuscire finalmente a trovarci entrambi al momento giusto. Ti pare poco?”



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Shottina nata senza pretese mentre guardavo le gare di doppio misto di curling e trovandolo uno sport molto adatto sia a Jun che a Yayoi.
Volete che il suggeritrama non ci mettesse lo zampino? XD
Della gara in sé alla fine non ho parlato gran che, ma il risultato finale è anche un omaggio alla nostra coppia italiana che ha magnificamente trionfato! (E per scaramanzia non ho scritto la parte finale finché non è finita la loro gara!)
 
  
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