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Autore: Angel TR    05/09/2009    0 recensioni
Jennifer reggeva tra le mani il libro.
Era intitolato "La Piccola Principessa". Non le piaceva,ma prima che potesse chiedere informazioni al ragazzino,egli se ne era già andato.
Jennifer scese velocemente dall'autobus e lo rincorse. Quando giunse alla fine della strada,pensò che era veramente stata una cattiva idea rincorrere il ragazzino,perchè adesso si trovata di fronte ad un orfanotrofio davvero squallido.

Prima fanfiction su Rule Of Rose,un videogioco dalla trama molto profonda. Spero che con questa raccolta di one-shot/drabble,renderò bene i momenti passati da Jennifer,alcuni di mia invenzione.
Buona lettura^^
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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~The Orphanage


5.Scoperta

Inghilterra,1930

Cos'era successo? Perchè improvvisamente Amanda era così schiva? Sembrava avesse qualcosa da nasconderle, pensò Jennifer, mentre, per l'ennesima volta, la bambina la evitava inventando una scusa. Sicuramente Diana o le altre si erano accorte del fatto che Amanda aveva tentato di stringere amicizia con lei, e si erano arrabbiate con la povera bambina. Adesso aveva paura di farsi vedere in giro con la nuova arrivata. Jennifer ne era sicura, aveva una sua teoria.
Guardò distrattamente una nuvola camminare lentamente nel cielo, inseguita dalle altre sue compagne.
Sembrava una parodia della sua situazione. Scosse la testa, come per scacciare quei pensieri. Più andava avanti, più diventava sottomessa. L'ultima volta che l'avevano percossa era stata esattamente cinque minuti fa. Si mise una mano tra i capelli, cercando di riordinare le idee.
Ben presto, il nuovo proposito divenne impossibile, dati gli schiamazzi delle sue aguzzine -che stavano sicuramente giocando a Principe&Principessa- e Jennifer rivolse di nuovo lo sguardo al cielo. Le nuvole erano diventate grigiastre, e si addensavano tra di loro, creando una nuvolagia, sullo sfondo grigio scuro del cielo. Tra i piccoli spazi lasciati dalle nuvole, penetravano i sottili e deboli raggi del sole. Jennifer ebbe l'impressione, ancora, che quella fosse una situazione simile alla sua.
Lei era i deboli raggi del sole, Diana e le altre la nuvolagia, e l orfanotrofio era il cielo. Assolutamente orribile. Qualcuno, lassù, si stava prendendo gioco di lei?,si chiese, mentre il signor Hoffman le passava dinanzi , oscurando la visuale. Il signor Hoffman era una persona incredibilmente sgradevole e non si rendeva conto dell'aria di bullismo infantile ,ma al contempo pensante, che c'era nel orfanotrofio. Come aveva deciso di costruirlo -o prende il posto del preside precedente- rimaneva un mistero, per Jennifer. Sembrava vecchio di decenni, con la vernice dei muri scrostata, i tappeti rovinati e rosicchiati dai topi, sul parquet vi era un letto di polvere che si sollevava al passaggio di qualcuno.
:-Jennifer, che cosa stai facendo qui? Vai di sotto, muoviti.- Eccolo, di nuovo, stai calma e obbedisci si disse Jennifer, alzandosi e annuendo al ordine del preside. La guardava in modo strano, come se volesse metterla sotto una cattiva luce, sia a sé stesso che alle altre e lei si sentiva intimidita da quello sguardo così penetrante. Non aveva il diritto di guardarla e odiarla in quel modo, ma, infondo, aveva perso tutti i diritti, entrando in quel orfanotrofio, non era così?
Mentre scendeva i gradini delle scale, udì due voci che conosceva bene. Diana e Amanda.
Improvvisamente le voci s'interruppero, come se avessero paura che qualcuno le sentisse. Jennifer si curò di fare meno rumore possibile, e smise di respirare per un attimo, sperando con tutta sè stessa che ricominciassero a parlare. E, infatti, dopo qualche secondo, in un bisbigliare sommesso, riuscì a cogliere tutto il loro discorso.
:-E così, Jennifer ha cercato d'imbrogliare al gioco?- Questa era la voce di Diana, con il solito tono autoritario da Duchessa.
:-Sì!- La voce di Amanda, invece, era affannata e spaventata, come se stesse commettendo un peccato.
:-Te l'ho detto che non dovevi assolutamente giocare con lei!- Sentì il piede di Diana pestare per terra.
:-Ma...ma, io...lei mi voleva rubare le carte! Mi ha minacciata!- Jennifer sentì il sangue gelarsi, mentre una rabbia impotente prendeva possesso di lei. Rubare? Imbrogliare? Era lei che aveva fatto tutto ciò! Ma Diana non le avrebbe mai creduto, e comunque non avrebbe importato. Avrebbe solo significato che lei aveva udito la conversazione e, quindi, altre botte da parte delle bambine.
:-Ah. Quindi...quella sporca merita di essere punita! Andiamo dalle altre, e raccontiamo tutto!- Dai passi veloci, capì che le due bambine si erano messe a correre per raggiungere Meg, Eleonor e il resto dell'Aristocrazia. Jennifer sentì un brivido lungo la schiena. Amanda l'aveva tradita. Se lei avrebbe detto il contrario delle parole di Diana, lei l'avrebbe incolpata bugiarda, e ciò avrebbe alimentato il disprezzo e l'odio infondato da parte sua. Si strinse nelle spalle, sentendo improvvisamente freddo. Perchè tutte erano contro di lei? E perchè lei era così debole? Non riusciva a ribellarsi. Era sottostata alla Regola Della Rosa, ma a nessuno era importato. La Duchessa l'aveva picchiata lo stesso, la Baronessa l'aveva ignorata lo stesso. Susan, Meg, Xavier e tutti gli altri l'avevano derisa lo stesso.
Non la volevano tra di loro, nemmeno Hoffman, che era adulto. Ma manco la volevano lasciar andare, perchè era il loro gioco preferito, la loro bambola da strapazzare e picchiare e scuotere e buttare via, alla fine della giornata. Lei era un gioco molto divertente. Soprattutto quando piangeva dal dolore, sia psicologico sia fisico, loro adoravano vederla in quello stato. E aumentavano le spinte e le percosse, e le risate e gli schiamazzi e il sangue, e la vista dimuinuiva per Jennifer, ma a nessuno importava, perchè lei era un gioco, una bambola, e i giocattoli non si rompono prima di essere rotti dai proprietari. Quando uscirò di qui?, si chiese, raggomitolandosi su sè stessa. Poi sentì un ticchettio, sempre più forte. Alzò lo sguardo e vide la pioggia che batteva sulle finestre, minacciando di aprirle. Dalle figurine che vedeva correre via dal giardino verso la porta del orfanotrofio, Jennifer dedusse che Diana, Eleonor, Meg, Wendy, Amanda, Olivia, Susan, Xavier, Nicholas e l altro Principe, di cui non ricordava il nome, stessero rientrando. Sentì il cuore mancare un battito. Doveva scappare. Adesso sarebbero venute a cercarla, e l'avrebbero presa e percorsa, e le avrebbero riso in faccia. Si alzò dal gradino della scala, si diresse verso la porta più vicina, l'apri e vi si chiuse dentro, sperando di non essersi incappata nella stanza sbagliata. Si girò verso la camera e ricordò subito quale essa fosse. Era la stanza dove l'avevano rinchiusa la prima volta per spiegarle la Regola Della Rosa. Ricordava bene l'orrore che aveva provato mentre le dicevano cosa dovesse fare mensilmente, e mentre tentava di tenerlo a bada, esso ritornava per farle perdere il controllo, per farla scovare dalle aguzzine. Paura. Paura nera.
Aprì un po'la porta e sporse la testa, piano piano, fuori. Non c'era nessuno. Uscì fuori e corse velocemente per il corridoio. Doveva raggiungere il giardino, là nessuno sarebbe venuto a cercarla. La pioggia fitta le inzuppò completamente l'uniforme e i capelli. Si sentì un pulcino bagnato. Sì, quella era la descrizione giusta: Un pulcino bagnato. Indifeso, piccolo, senza un riparo, senza una casa dove andare, con degli avvoltoi che volavano sopra la sua testa, come un pericolo di morte. Di nuovo, la parodia della sua situazione. E poi le sentì, l'avevano trovata.
:-La sporca! La sporca Jennifer! Prendiamola!- Urlavano, divertite, e la rincorrevano. E lei accellerava il passo, cercava di essere più veloce di loro, ma non ci riuscì e inciampo in un sasso. Ma l'impatto con il terreno non arrivava, e quando Jennifer realizzò dove stesse cadendo, tremò davvero di terrore.
Una tomba.
Cadde a faccia in giù, e il fango le si appiccicò ai capelli e ai vestiti, mentre si mischiava all'acqua piovana. Alzò lo sguardo verso l'alto e vide tutti i bambini radunati attorno alla tomba. C'era un sorriso diabolico sui loro volti infantili, e Jennifer temette il peggio. L'avrebbe tirata sù? Forse sì...forse no.
:-Aiuto!- Gemette. Ma loro risero. Poi Diana esordì il verdetto, e Jennifer sentì le lacrime bagnare il terreno sporco e bagnato della tomba.
:-Seppellitela! Viva.- E tutti risero, e presero le pale vicino. Riempirono la tomba con il terreno che portava con sé insetti e vermi. Jennifer sentiva il fango caderle pesantamente su tutto il corpo e tenne bene la bocca e gli occhi chiusi, coprendosi il volto con le mani. Mai era stata umiliata così tanto nella sua vita, mai si era sentita così debole e sottomessa. Le mani si bagnarono di lacrime, e lei strinse forte gli occhi, per paura, per umiliazione, per non vedere il suo corpo ricoperto dal fango, per non sentire le risate dei bambini. Loro si stavano divertendo, vero? Seppellire il loro giocattolino era divertente, non era così? La tomba pian piano si riempiva, e Jennifer vide un ultima palla di fango cadere sul suo corpo.
Poi, il buio.

Passarono ore, ore di puro terrore per Jennifer. Ore in cui si arrese al peggio, in cui pensò di essere giunta alla fine della sua miserabile vita. Eppure, aveva così tanto da fare, ancora!
Perchè in quel modo?
Improvvisamente, la luce del sole penetrò attraverso il terreno fangoso, asciugandolo. La luce del sole, forte adesso, a cui lei stessa si era paragonata, asciugando bene il terreno l'avrebbe rinchiusa per sempre, e forse Diana l'avrebbe diseppellita quando lei fosse morta, e tutti avrebbero riso al suo scheletro ormai sgretolato dal tempo.
Qualcuno stava scavando. Jennifer si raggomitolo, cercando di coprire bene il viso. Piano piano, sentì tutto il calore, per quanto flebile potesse essere a Londra, sul corpo.
:-Dammi la mano, dai, ti aiuto ad uscire.- Era una voce infantile, dolce. Alzò la testa e vide Wendy, colei che l'aveva sempre ignorata e non aveva mai partecipato agli scherzi delle altre. Aveva la mano tesa verso di lei, e sembrava un angelo con lo sfondo del cielo terso e limpido. Per la prima volta notò bene il visetto gentile e delizioso della bambina, circondato da capelli lisci e biondi, dominato da due occhi color del mare, che lei non vedeva da tanto tempo. Aveva un bel nasino, piccolo come la bocca. In testa portava un grazioso cappellino a tesa larga e sulle labbra, un sorriso gentile.
Jennifer non ci poteva credere.
Afferrò la mano tesa di Wendy e, con l'aiuto di quest'ultima, uscì fuori dalla tomba. Diede uno sguardo all'uniforme e si accorse che era incredibilmente sporca, impossibile distinguere il corpo dalla divisa: tutto era ricoperto di fango, terreno mischiato ad acqua piovana.
:-Dai, vieni con me, dirò al signor Hoffman di preparare il bagno...così potrai lavarti!- Sempre mano nella mano con Jennifer, Wendy si diresse verso l orfanotrofio e quando aprì il portone, tutti si zittirono. Per la prima volta, Jennifer vide Diana rimanere senza parole. Come promesso, Wendy l'accompagnò dal signor Hoffman che sbarrò gli occhi alla vista di Jennifer.
:-Santissimo, che ti è successo, bambina?- Chiese, guardandola stupito. Parlò Wendy al posto suo.
:-E' caduta mentre pioveva. E' meglio che si lavi.- Sorrise. I suoi sorrisi erano davvero belli, pieni di calore, luce in mezzo al buio per Jennifer.
:-Ma certo...vieni- Il signor Hoffman era tremendamente gentile ora. Forse perchè era troppo stupito per dire qualcos altro. Una volta che il bagno fu libero, Jennifer si fece una doccia, dopo tanto tempo, e lavò ben bene i capelli dal fango e dai ragnetti che vi si erano insidiati. Se li pettinò per bene, poi li raccolse in uno chignon e indossò l'uniforme pulita. Si sentiva decisamente meglio. Doveva ricordarsi di ringraziare Wendy, dopo cena.
Quando entrò nella mensa, le teste di tutti i bambini si voltarono verso di lei. Stava per prendere posto in fondo a tutto, dove le era stato detto di sedersi, ma una voce giunse forte e chiara dal lato delle Principesse.
:-No, Jennifer. Siediti vicino a me.- Wendy. Di nuovo. Doveva ricordarsi di ringraziarla due volte, appuntò mentalmente Jennifer.


Angolo Autrice:
Di nuovo, grazie!^_^ Il problema di "scurando notte" è che, dove vivo io, si dice esattamente così. Problemi di dialetto xP
Comunque, ecco il fatidico momento dove Jennifer viene seppellita nella tomba. A parte questo e il fatto che Wendy, da Principessa Della Rosa, sfida tutti e tutte, e stringe amicizia con lei, il resto è tutto di mia invenzione!
A presto*_*

  
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