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Autore: geishavampire    08/03/2022    0 recensioni
Tsukishima, appassionato di mitologia greca, racconta a Yamaguchi il mito di Ade e Persefone, secondo cui lei è obbligata a restare con lui agli Inferi dopo aver mangiato tre chicchi di melograno, che la legano indissolubilmente a lui e agli Inferi. Nei capitoli successivi, Yamaguchi racconterà tre ricordi che hanno segnato il suo legame con Tsukishima, i tre chicchi di melograno che l'hanno fatto innamorare di lui.
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kei Tsukishima, Tadashi Yamaguchi
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Tsukishima era un nerd, ma tipo un enorme nerd, appassionato di mitologia greca. Leggeva in inglese tutte quelle storie vecchie di secoli, perché era difficile trovare libri in giapponese che parlassero di cultura greca antica. Amava il tono dissacrante che veniva usato per parlare delle divinità, che non erano esseri perfetti, bensì incarnazioni di vizi e virtù proprie degli esseri umani. Tsukki amava tutti gli spunti di riflessione che la mitologia era in grado di dare, trovava che fosse facile ritrovarsi in quelle storie, perché erano ancora molto attuali. In più le parole, i libri, le creature mitologiche, avevano il potere di farlo sentire meno solo - odiava ammetterlo, ma a volte si sentiva davvero isolato dal mondo, nonostante fosse lui il primo a ricercare spesso la solitudine fisica. L'unica persona a cui permetteva sempre di stargli vicino, anche fisicamente, anche quando avrebbe preferito morire che avere qualcuno in sua prossimità, era Yamaguchi. La verità era che nessuno ascoltava i suoi deliri filosofici meglio di Yamaguchi, ma allo stesso tempo nessun altro era capace di rimanere accanto a lui ad amarlo in silenzio proprio come lui desiderava. Inoltre, nessuno lo abbracciava o lo baciava meglio di quanto facesse Yamaguchi. Questo potrebbe o non potrebbe essere perché Tsukki odiava farsi abbracciare dagli altri e perché Yamaguchi era la prima persona che avesse mai baciato, ma questi sono dettagli su cui si può sorvolare. Proprio in quel momento, Yamaguchi lo stava abbracciando da dietro mentre lui leggeva, baciandogli il collo, le spalle, la nuca, mentre Tsukishima, silenzioso e all'apparenza impassibile, accennava un piccolissimo sorriso. Quando c'era Yamaguchi vicino a lui, Tsukishima si sentiva sempre amato. Ci pensava sempre, a lui, quando leggeva miti sugli amanti - sarebbe stato meglio, comunque, se ce ne fosse stato qualcuno in più a lieto fine. C'era, a ben pensarci, una storia. Una delle più belle che conoscesse.
"Hai mai sentito di Persefone e Ade?" chiese. Non c'era necessità di chiamare Yamaguchi per nome, c'erano solo loro due nella stanza di Tsukki, seduti sul suo letto.
"Hmm..." la risposta di Yams non era per niente convinta, probabilmente non sapeva nemmeno chi fossero quei due. Non riusciva a ricordarsi se Tsukishima gliene avesse mai parlato o no. Tsukishima chiuse il suo libro e si girò per guardare in faccia il suo fidanzato.
"Ade era il sovrano dell'Oltretomba" iniziò. Yamaguchi, sempre in cerca di contatto fisico, estese la propria mano per accarezzare quella di Tsuki e poi intrecciò le loro dita. Lui lo lasciò fare quello che voleva; non aveva bisogno di contatto fisico così tanto quanto ne aveva Yamaguchi, ma non poteva rifiutargli un po' di coccole. Continuò con la sua storia, raccontando a Yams che il re dell'Oltretomba si sentiva molto solo e voleva innamorarsi, quindi trovò il suo amore in Persefone, una bellissima e radiosa divinità. Molte versioni del mito dicono che lui la rapì e la costrinse a vivere con lui nell'Oltretomba, ma la versione preferita di Tsukishima era un'altra. In quella versione, l'inganno di Ade era stato molto sottile e, alla fine, Persefone finiva per innamorarsi davvero di lui a sua volta. In quella versione, lui l'aveva semplicemente guidata nell'Oltretomba, parlandole per distrarla e farla sentire più a suo agio, poi le aveva offerto dei chicchi di melograno. Il melograno era il frutto dei morti, in più le persone che mangiavano qualcosa nell'Oltretomba erano poi obbligate a rimanere lì per sempre, perché formavano un legame tra il posto e la loro anima. Scendendo a compromessi con la madre di Persefone, Ade era riuscito ad ottenere che lei rimanesse con lui per tre mesi, tanti quanti erano i chicchi di melograno che aveva mangiato. Questi tre mesi le bastarono per innamorarsi davvero e per vedere che anche Ade, sotto la sua facciata burbera, non era una cattiva persona. Persefone riuscì a portare per la prima volta la luce nell'oscuro regno sotterraneo di Ade, fatto di ombre. Yamaguchi posò con delicatezza le proprie labbra su quelle di Tsukishima.
"Stai dicendo che ti sembra di avermi intrappolato in una specie di oltretomba?" Era molto più diretto e brillante, Yamaguchi, quando erano solo loro due da soli, rispetto a come appariva davanti alle altre persone. Tsukki annuì.
"Mi sembra di stare assecondando il mio desiderio egoistico per la tua luce." Il suo ragazzo lo baciò di nuovo.
"Ma io voglio darti tutta la luce di cui hai bisogno." Tsukishima prendeva di rado l'iniziativa per i baci, però quella volta doveva proprio farlo. Prese il viso di Yamaguchi tra le mani e lo baciò. Con la lingua - e con estrema passione.
"Allora boh, tipo... illuminami quanto vuoi" mormorò staccandosi dal bacio. Allora Yamaguchi sorrise, e agli occhi di Tsukishima fu come se si stesse davvero illuminando, come se il suo sorriso emanasse caldi raggi di luce che si diffondevano su di lui e su tutta la stanza. Si vedeva che era veramente felice. Solo questo bastava per rendere Tsukishima quasi del tutto felice.
"Comunque credo che tu mi abbia dato davvero qualche chicco di melograno" rifletté Yamaguchi ad alta voce. In risposta all'espressione interrogativa, confusa, di Tsukishima, continuò.
"Ci sono stati dei momenti specifici che mi hanno fatto innamorare di te. Però ci ho messo un sacco di tempo a realizzare che quello che sentivo era amore, fin dall'inizio."
Quella notte, sarebbe stato il turno di Yamaguchi di raccontare storie. Tsukki era già troppo incuriosito per non lasciarlo continuare; gli avrebbe raccontato esattamente come si era innamorato di lui. Avrebbe parlato di come era rimasto intrappolato nell'Oltretomba che era l'universo di Tsukki, soltanto per poi realizzare che non era poi così male.
   
 
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