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Autore: Quella Della Pasta    11/03/2022    0 recensioni
[Miss Fisher\\\'s Murder Mysteries]
«Ti è mai importato veramente, di noi?»
(...)
«Non devi neanche dubitarne.»
-
Partecipa al COW-T (quarta settimana) col prompt: Missione 3 (vasca dei biginilli) - riunione
Genere: Hurt/Comfort, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, FemSlash
Note: Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: Spoiler!
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Si ambienta durante il film Miss Fisher e la cripta delle lacrime. Perché soprattutto loro due meritavano di riunirsi.
La canzone in citazione è Una cosa più grande, di Ermal Meta e Giuliano Sangiorgi.




 

Dimmi ciao

Ciao

Come stai?

Sembra facile

ma non lo è per niente

 

Eccola. La tua prova più grande. Labbra strette, screpolate – ma sempre coperte da un vezzo color corallo, luminoso come i suoi capelli, annodati in quella familiare crocchia severa. Stemperata da quelle ciocche sfuggite persino al rigore che si annida nell’animo di un essere fondamentalmente ribelle come lei. Come voi. Non è per questo, che vi siete legate?

Ora che ti guarda, e tu la guardi, niente di quel che è successo laggiù nel deserto, tra le sue dune e i suoi miraggi, ha più importanza. Neanche Jack conta più qualcosa, nella tua testa – sebbene quel coriaceo pezzettino morbido nel tuo cuore fin troppo alato preme e preme per fartene sentire la mancanza – e di certo non conta nulla lo sbraitare di zia Prudence, tutta quella gente là fuori pronta a celebrare il tuo funerale alle cinque del pomeriggio.

Mac non ha mai sopportato l’ora del tè. E non avrebbe sopportato di passarla alla tua veglia funebre.

Le vai incontro, perché non puoi permetterle che ci pensi lei. Per gratitudine – poteva anche sparire, rintanarsi nelle ombre di quella vecchia villa e non volerti parlare mai più – e per perdono, ma anche per debolezza. Ché solo tu sai quanto Elizabeth Macmillan sia ostinata fino al logorìo, che sai bene quanto rischierebbe di cadere, le ginocchia piegate contro ogni sua cocciutaggine al rivedere l’amica – la sorella, finanche il suo primo amore libero, lo sapete entrambe e mai ve ne siete vergognate – che ha aveva appena reputato un fantasma.

«Ti è mai importato veramente, di noi?»

È gelo, la sua voce. Vi rivedi come ti sei rivolta a tuo padre, quando anch’egli ha avuto la stessa arroganza di ripresentarsi alla tua vista, dopo che per te era poco meno di un fantasma nella memoria.

Buon sangue non mente, Phryne.

«Non devi neanche dubitarne.»
 

   
 
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