Breve introduzione: i personaggi qui presenti appartengono ad una trilogia,
 "Obscurum per Obscurius". Il primo volume della saga sarà disponibile da maggio 2022.
Nell'attesa, l'autore [André] ha deciso di far uscire di tanto in tanto brevi oneshot, in modo da farvi avere un occhio di riguardo in più verso i diversi pg del libro, oltre che a farvi capire in maniera più approfondita i modi di fare, di pensare o di agire dei vari pg.
In questo atto ci ritroveremo insieme a un giovane Nicholas, ancora alle prese con la scoperta dell'irriverenza di Koba.
Buona lettura a tuttə!

Era un pomeriggio assolato, in Accademia. Il Daeva Pipistrello stava esercitando tutto il suo fascino durante la propria fase di potere, regalando ottime temperature e divertimento per gli umani.
Peccato che Nicholas non potesse dire lo stesso. Il cinque agosto non era il migliore dei giorni da passare in Accademia, tra lezioni e interrogazioni.
"Che succede, Nick? Oh, non dirmi che le lezioni di Aiden ti annoiano." Nicholas spostò lo sguardo dalla lavagna a Koba, mettendo a fuoco il proprio obscurius.
"Assolutamente no, mi ero solo perso un attimo nei miei pensieri." il mago rispose telepaticamente all'altro, si sistemò una manica della giacca e tornò a parlargli.
"Anche se in effetti ancora mi chiedo come Aiden possa permetterti di stare in classe durante le lezioni, sei una distrazione." Koba sogghignò e schioccò la coda per aria, producendo un rumore secco.
"Per le tue belle compagne? Ah, lasciale libere di godersi questa vista, non capita tutti i giorni di potersi beare di tutto questo." Koba allargò il sorriso in un ghigno, passandosi una mano su petto e addome. Nicholas sbuffò, roteò gli occhi e tornò a concentrarsi sulla lavagna.
"Sei pessimo."
"Mi adori proprio per questo." l'obscurius sbuffò e tornò ad appoggiarsi con le spalle al muro, osservando Aiden e la sua lezione. Nicholas riprese la penna tra le dita e la fece oscillare tra indice e pollice: sebbene una parte del cervello fosse intenta a catalogare, analizzare e salvare le informazioni dette dal maestro, l'altra parte della mente era in costante contatto con Koba. L'obscurius stava continuando a parlare tra sé e sé, magari proprio con l'intento di distrarlo. Nicholas sbuffò e si passò una mano sul viso, alla ricerca di un'improbabile pace interiore.
«Sanders, ti vedo distratto. Tutto bene?» Nicholas sospirò, sbatté le palpebre un paio di volte e si ricompose.
«Si Aiden, le chiedo scusa. Oggi è solo una giornata faticosa.»
«Capisco che siamo agli sgoccioli e che a breve dovrete affrontare gli esami di ammissione per il quarto anno... ma buttare via così le mie ultime indicazioni solo perché pensi di aver di meglio da fare...» Aiden si schiarì la gola e scosse la testa, chiudendo il libro con un tonfo.
«Non mi sembra un comportamento degno di chi vuole apprendere appieno i segreti della sinergia. A maggior ragione nel tuo caso, in quanto possessore di ambedue le sinergie.» Nicholas rimase impassibile, ascoltò ogni parola del proprio mentore e annuì.
«Le chiedo ancora una volta scusa Aiden, non succederà più.» a quell'affermazione Koba sghignazzò. Aiden spostò lo sguardo su di lui, vedendolo cercare di nascondere il tutto con un colpo di tosse.
«Ridi delle disgrazie altrui, obscurius?»
«Solo di quelle che trovo divertenti, banale umano.» Koba allargò il sogghigno e alzò le spalle, incrociando le braccia al petto.
«Ah sì? Bene, allora facciamo un altro gioco, vedremo se lo troverai di tuo gradimento.» Aiden abbandonò il libro sulla cattedra e si avvicinò a Koba, arrivandogli faccia a faccia.
«Uh, che paura, ora mi metterai in punizione in un angolino?» gli studenti risero e Koba allargò ancora di più il proprio sogghigno, gasato dal proprio pubblico. Nicholas sospirò e si passò le mani tra i capelli. Che cosa aveva fatto di male per meritarsi un obscurius così maleducato? Aiden lo lasciò fare, limitandosi a poggiare una mano sulla testa dell'obscurius. Il pollice tracciò delle linee sulla sua fronte, facendo staccare successivamente la mano.
«Beh, tutto qui? Che pensavi di fare, un esorcismo?»
«No, di meglio: tipo metterti a riposo forzato.» Koba non capì fin dal principio le parole di Aiden ma sgranò gli occhi non appena comprese.
«Bastardo, non oserai...» Aiden gli si avvicinò di nuovo, vedendo l'obscurius iniziare a barcollare e perdere forze, come se fosse ubriaco e non più in grado di controllare il proprio corpo.
«Vedi, Koba: l'ho già fatto.» Aiden si permise un sorrisino divertito.
«Questo è per il "banale umano"... senza rancore, okay?» Koba avrebbe tanto voluto rispondergli per bene ma non ne fu in grado, visto che la notte calò sulle proprie iridi, facendolo collassare. L'obscurius stramazzò a terra con un tonfo.
«Oddio! Starà bene?» una delle ragazze si portò le mani alla bocca. I suoi occhi sgranati osservavano maestro e obscurius, cercando di capire la situazione. Nicholas spostò il colletto della camicia e andò a toccare con due dita il marchio tra spalla e collo, cercando di contattare Koba telepaticamente.
Tutto taceva.
«Non c'è di che Sanders, sarà fuori uso per un'ora circa... forse mezz'ora, ma avremo il tempo necessario per interrogarti.» Aiden tornò verso la cattedra, si girò e si sedette sopra di essa, puntando lo sguardo direttamente in quello di Nicholas.
«Così avrò modo di sapere se i tuoi voti sono frutto del tuo cervello o di un aiuto esterno.»
«Non si fida di me, professore?»
«Mio caro Sanders: fidarsi è bene, non fidarsi è meglio. Cominciamo?»