Sono così stanca.
Sono così stanca, afflitta. Non riesco a godermi le cose se so che sei nel raggio di un chilometro.
Se sono nel tuo quartiere ti cerco anche con la coda dell’occhio nei volti degli sconosciuti che passeggiano facendo compere. Ogni chioma mora, e ce ne sono molte, mi riporta a te. E penso che quel cappottino grigio e la borsetta turchese potresti proprio indossarle tu. La tua camminata tranquilla, armoniosa, mentre attentamente scruti ogni dettaglio delle vetrine… ma non sei tu. Non sei tu e posso starmene in piedi davanti al bancone del bar mentre sorseggio un cappuccino chiacchierando con un’amica e fingendo di guardare lei quando invece il mio sguardo arriva oltre la sua figura, sia mai passassi di qui. Tu, però, non passi mai. E se passi non me ne accorgo perché mi fotti in quella frazione di secondo in cui sono presa dal cappuccino o da una risata con il barista.

Arrivo in ufficio e smetto di respirare.
Smetto di respirare perché gironzoli in quei pochi metri che ci distanziano, e la sola idea di vederti mi tiene in tensione. E quando ti vedo ed i nostri sguardi si incrociano non capisco mai se il brillare dei miei occhi mi offusca la vista facendomi vedere anche i tuoi brillare oppure… oppure ti brillano e basta. Non lo so.
Poi mi guardi, mi cerchi, mi osservi ed io vado in apnea sorridendo. Sorridendo perché non riesco a rimanere seria se ti ho intorno, in apnea perché sia mai un mio colpo di fiato possa disturbarti.
E ti vedo sorridere sotto la FFP2, sei così dannatamente bella che oggi è la prima volta che ti vedo senza trucco e pure mi togli il fiato. Credo proprio di preferirti così.

Poi mi tocchi e friggo.
Come se ad ogni tuo tocco, su ogni millimetro della mia pelle, partisse un impulso nervoso che mi attraversa il corpo facendo surf sul nervo fino ad arrivare al primo neurone corrispondente e friggerlo.
Mi friggi un neurone per ogni millimetro che sfiori ed io mi sento ubriaca e ti guardo e gli occhi brillano ed il cuore mi batte arrivandomi nella trachea e l’aria non la respiro più… ma tanto l’ossigeno non mi manca perché sei qui davanti, toccandomi, ed io sono così stanca che non posso far altro che arrendermi a te…



Note dell'autrice:
Dopo quasi due anni mi andava di pubblicare qualcosa qui. Probabilmente dopo parecchio tempo mi è tornata un po' di ispirazione quindi potrebbero esserci sorprese, magari proprio riguardanti "Shut Up" che resta una storia che fra le righe ha un pezzetto del mio cuore. Fatto sta che questo è un piccolo sfogo, a perdita di tempo, ma non nego che potrebbe essere anche il principio di qualcosa di interessante. Qualcuno è rimasto qui?