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Autore: Arasta    26/03/2022    0 recensioni
Quando si vive una nuova vita, succedono cose inaspettate.
Come ad esempio innamorarsi dell'ultima persona su cui avresti mai posato lo sguardo.
Questa è una raccolta di shot semi slegate sui nostri Aiolia e Shura che, da vittime di un destino avverso, ai lati opposti della barricata, si ritrovano a viaggiare sullo stesso piano.
E nello stesso letto, vedete un pò.
Tra amici impiccioni, fratelli apprensivi, dee da salvare, problemi di dimensioni cosmiche, e un lungo passato doloroso che torna sempre a pretendere il conto, ecco il percorso di due anime diverse ma affini.
Perchè l'amore è una lama che trafigge il petto, e lo fa senza chiedere il permesso, e senza ragione alcuna.
Buona lettura!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altri, Capricorn Shura, Leo Aiolia
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Sul fulgore e sulla tenebra
 
 
“Allora, Capricorn. Come ti va la vita?”
Di tutte le cose che Shura vuole fare questo pomeriggio, chiacchierare con Kanon di Gemini non è decisamente una di queste.
Non che la cosa sia spiacevole o problematica in generale (forse), ma al momento, e per molti anni ancora si spera, lo spagnolo si trova in una situazione più che vulnerabile: quella del fidanzato dell’amico piccolo.
Kanon non gli ha rivolto chissà quali attenzioni fino ad ora; il gemello terribile ha occupato gran parte dell’ultimo mese a prendere in giro il sopracitato amico insieme all’altrettanto terribile Scorpio, forti entrambi dell’affetto che il Leone porta loro.
Insomma, fino a questo momento Shura è stato risparmiato delle classiche minacce che si abbattono su chi osa impalmare il pulcino della nidiata.
E davvero, dopo aver superato lo scoglio rappresentato da Aioros, che anzi dall’alto della sua santità sorride benevolo ad ogni tenerezza che scambia con il suo león, il Decimo Guardiano ha pensato davvero di esser riuscito a chiudere tutti i conti.
“Magnifica, non è vero? Tutta questa grecità.”
Con ogni evidenza, Shura di Capricorn ha commesso un grande sbaglio.
Lungi dal fuggire dalle sue responsabilità, lo spagnolo fa dunque buon viso a cattivo gioco (tecnica che, ahimé, con gli anni ha affinato più che bene) e fa accomodare accanto a sé colui che si prospetta essere il suo carnefice, spostandosi sullo scalino dell’Arena quel tanto che basta affinché egli si sieda.
Kanon si stravacca senza un minimo di eleganza.
“Dicevo,” riprende scuotendo i capelli troppo lunghi e troppo sporchi di terra “non deve essere tanto facile per te.”  
Ora, Shura potrebbe fare il vago; non è chissà quale Cicerone, non ha la capacità dialettica di Camus dell’Acquario, per dirne uno tra i tanti, ma anche lui ha i suoi modi di sviare da discorsi che non gli piacciono. Peccato però che Shura sia una testa cornuta e, si sa, queste tendono ad essere molto dure.
Se Kanon vuole passare il prossimo quarto d’ora a sbatterci contro, insistendo su chissà quale punto, è il benvenuto.
“Non vedo cosa ci sia di non facile, Gemini.”
Kanon sorride. Non è certo un sorriso amichevole, anche se è ben mascherato, ma l’indole a dir poco malandrina del gemello minore è cosa a cui tutti, bene o male, si sono abituati. Shura non ne ha di certo timore.
“Oh, tutto può essere non facile, diciamo … ma il più delle volte ci siamo avvezzi, no? Il disonore, la morte. Cosa ci può smuovere, a questo punto? Ma ci sono ancora certe … questioni che sanno spiazzarci, quando capita, non credi?”
Kanon sembra serissimo, e la sua capacità di cambiare il tono a quella che all’inizio era una chiacchierata tra compagni d’arme certo spiazza il Capricorno, anche se questi fa di tutto per non darlo a vedere.
Cosa non facile, quando Kanon gli si sta appiccicato addosso, soffiandogli nell’orecchio.
“Prendiamo ad esempio la questione … dell’avere un amante bello come il sole.”
Shura non può trattenersi dal sussultare: Kanon non sta più puntando l’attenzione su lui, ma su Aiolia.
Aiolia che, ignaro dell’assurda conversazione che si snoda sopra la sua testa, sta riposandosi un attimo dall’allenamento, giù nel perimetro dell’Arena.
Stiracchiandosi come un gatto (oh, quale ironia!), scuotendo i ricci color del grano dalla polvere.
Con addosso solo un paio di calzoni sdruciti e pure troppo larghi.
Shura deglutisce rumorosamente.
“Guardalo, il diletto figlio di Argo, sembra che abbia rubato l’oro ad Apollo stesso … mai visto tanto fulgore.”
Che Aiolia sia fulgido Shura lo sa benissimo: fin da quando era bambino il suo sorriso ha illuminato le stanze dei loro templi; dove passava il piccolo Leone seguiva il sole, e questa era una cosa che persino la morte di Aioros e i tredici anni di buio ch’erano seguiti non avevano cancellato del tutto.
Quel sorriso si era trasformato in fauci spalancate e ruggito di rabbia, e Shura come altri ne avevano fatto le spese.
Dopotutto era stato Aiolia, fedele alla sua indole, a quella luce che non lo aveva mai abbandonato, a tornare al Santuario con la promessa dell’arrivo della Dea; quello era stato l’inizio della fine dell’usurpatore, e il ritorno del giorno in un luogo piombato in una notte senza onore.
Il Capricorno a volte pensa di non esser degno di quello splendore che Aiolia si porta dietro e che elargisce a lui in misura maggiore, ma la belva di Nemea così ha deciso.
Che può fare un essere diviso come lui, un animale metà a terra e metà nei flutti, sempre in lotta con sé stesso, se non piegarsi davanti a tale bagliore?
Sarà questo l’obiettivo di Kanon: istigare i dubbi che da sempre lo rodono come fa il mare con la roccia. D’altronde, se la natura del suo uomo è di essere sole, quella del gemello minore è di essere ombra, perché anche tra i suoi pari Kanon, se vuole, diventa fumo sugli occhi.
Lasciamolo fare, vediamo quali trame tesse il grande ingannatore, pensa Shura mentre rimane all’apparenza impassibile, come gli riesce meglio.
“Splende più del vetro dei migliori mastri, ma non è altrettanto fragile, anzi…forte come l’acciaio. Scommetto che non è roba da poco, rivoltarlo tra le coltri.” continua il Gemini, scomposto sulla pietra, anche lui vestito solo della tunica azzurra con cui i compagni hanno imparato ad identificarlo.
In quanto a beltà anche lui non scherza, e l’essere il gemello del bel Saga, che fascino ne ha sempre avuto, non aiuta di certo; ma se il Gran Sacerdote ora redento ha riacquistato molto della grazia che aveva da ragazzo, quella di Saga il giusto e gentile, Kanon è rimasto come appare: brigante tra i mondi, con l’aspetto del pirata per cui le brave ragazze si vergognano di sospirare.
Una calamita per le relazioni pericolose, e a quanto pare anche per le conversazioni di detta natura.
“Non sono avvezzo a condividere dettagli scabrosi, Gemini, e neppure Aiolia se è per questo. Se sei già certo, inoltre, perché chiedermi a riguardo?” chiede Shura, che a questo punto ha compreso che l’attacco, col suo interlocutore, è la miglior difesa. Non gli permetterà di sfruttare il pudore che lo contraddistingue, a costo di sembrare un bigotto.
Una vocina nella sua testa che sembra tanto quella di Aphrodite ride divertita alla sola idea.
“Oh no, no, è solo che mi domando se tanto caro bene non ti infastidisca, messo così alla vista di tutti.”
Ecco.
Ecco cosa vuole, il loro fidato Ambasciatore tanto talentuoso coi suoi discorsi, e Shura deve ammettere a sé stesso che cascarci sarebbe così facile…
Aiolia è ancora in piedi al limitare dell’Arena, e sta evidentemente aspettando, i nervi tesi, un segno che qualcuno tra i presenti voglia duellare con lui; ci sarebbe da scommettere sul Cancro, sempre pronto a menare le mani soprattutto col Leone, ma anche Scorpio potrebbe essere un valido avversario, se ‘Lia dovesse scegliere quelli con cui ha più dimestichezza. Anche un Ariete però, saldo nei suoi metalli, ma come questi malleabili al giusto fuoco, potrebbe raccogliere la sfida. Chissà che addirittura Virgo, accettando di disturbare appena la sua ieraticità, non si azzuffi un po’ col vicino di tempio, tanto per sgranchire le gambe dal suo Loto sacro.
Chiunque sarà non si annoierà di certo, a giudicare dai pugni già chiusi di Leo, pronto a scattare ad un minimo movimento di pulviscolo.
L’aggettivo -potente- non basta a descriverlo: è fiero, vigoroso, magnifico. Un Cavaliere di quelli dei racconti, un guerriero che Atena non può che essere orgogliosa di avere tra le sue file, e infatti non è sorprendente che la fanciulla, quando è in visita, si lasci abbracciare da lui come farebbe una sorella piccola col fratello tanto più alto.
Fa paura da quanto è bello.
Gli fa ribollire il sangue nelle vene anche dopo mesi di relazione. Gemini, che aspetta convinto la sua reazione, non si rende minimamente conto; parla di lenzuola, di gelosia, ma non ha idea…
La passione che c’è tra lui e Aiolia non è una fiammella che si perde nell’aria appena arriva l’alba. Non basta di certo il soffio di un parigrado in vena di metter pulci nelle orecchie per spegnerla.
“Il fastidio si sopporta. Ti domando però, di rimando, se non sia tu ad essere indispettito…dopotutto, tanto fulgore si è volto anche alla tua eisò, se non erro.”
A Shura di Capricorn essere crudele non piace.
Nella vita precedente è stato costretto a vivere circondato da crudeltà: l’ha tacitamente accettata, credendo fosse l’unica strada percorribile, l’unica scelta rimasta, ma non l’ha mai venerata, no, non come altri tra i Cavalieri; rimarcare l’invidia fraterna che esiste ed esisterà sempre tra i loro gemelli È crudele, lo sa bene, è un colpo tra i più bassi esistenti, perché il rapporto tra Saga e Kanon è ancora qualcosa intorno a cui tutti loro camminano in punta di piedi, chi aspettando l’ennesima esplosione, chi osservando curioso, chi vigilando speranzoso. Proprio Aioros è colui che vigila, con la sua discrezione, ma l’affetto che prova per il gemello maggiore è palese anche senza esser stato mai reso pubblico. Ribadirlo a Kanon, che non deve aver preso benissimo (esattamente come Aiolia, ma è già altro discorso) l’unione tanto sofferta tra la sua metà e il Santo per eccellenza, è colpirlo dove ancora sanguina.
Infatti il Terzo Guardiano lo guarda con occhi fermi, ma cattivi; muove appena un angolo della mascella, un secondo che ad un occhio meno attento di certo sfuggirebbe. Come detto, i Capricorni hanno fama d’esser duri, e il greco ha appena assaggiato quanto possono esserlo.
Roba che mangiare sassi sarebbe più piacevole.
Shura capisce di averla spuntata quando Kanon, abbandonata l’espressione irata, si alza per tendere le braccia fasciate. Non ha perso, no: si è solo reso conto che da questo scambio non trarrà né vantaggio né divertimento, quindi meglio cercare qualcun altro da tartassare; può darsi che tornerà proprio dal Leone, preda facile vista la facilità con cui si scalda.
“Devo ammetterlo, Capricorn: sei un buon calcolatore.” concede Gemini, senza più guardarlo, puntando invece gli occhi aldilà dell’Arena, verso il mare, “Non dovrei stupirmi, visto chi ha servito il tuo braccio. Non ti offendi, vero?”
“Ci mancherebbe.” replica Shura, che ormai col passato ha fatto e pagato i conti, cosa che Kanon è meglio capisca ora che sono arrivati al punto.
“Ah, Santi di Atena…non ci smuove proprio nulla.”
Così com’è arrivato se ne va, sventolando la mano con apparente noncuranza.
Shura rilascia un lungo respiro, sentendosi al sicuro, e ancora di più quando Aiolia lo raggiunge e lo bacia, sudato e bisognoso di un bagno.
Non che gli dispiaccia: non ha impegni per la sera.
“Niente scazzottata giornaliera con DeathMask? Strano.” lo prende in giro bonariamente. Leo lo guarda sfrontato, anche se le mani sui suoi polsi sono gentili.
“Il tuo migliore amico parla e parla, ma sai meglio di me che è tutta scena. Che vi siete detti con Kanon, piuttosto?”
Il Decimo Guardiano per poco non scoppia a ridere: della possessività in amore di certo i Leoni ne sanno qualcosa.
“Chiacchere da Santuario…ma se proprio sei curioso, puoi seguirmi alle Terme.” propone, e il riscontro non si fa attendere: si ritrova in piedi, un braccio avvinghiato attorno alla vita, stretto, il fiato della belva di Argo sul viso.
“Seguo volentieri l’Amaltea dorata…in genere, mi porta sempre in bei posti.”
L’indomani, quando si svegliarà con il peso del suo uomo addosso, Shura ripenserà alle parole di Kanon: al fulgore e alla tenebra, e a quanto è facile tagliare anche solo con una parola. Si pentirà, come fa sempre, di aver ferito, ora che sono in tempo di pace.
Spererà che quella pace entri nella zucca dura di Gemini, sempre in guerra col mondo.
Perché il loro fratello più tormentato possa assaporare la luce per cui tanto hanno penato.
 
Angolino dell’autrice:
 
Salve! Lascio qui questa one shot come prova del mio rinnovato amore per Saint Seiya.
Che vi devo dire, a volte ritornano!
Questa piccola storia dovrebbe collocarsi nell’universo di LSNC. Dico dovrebbe perché ovviamente non ricordo benissimo i dettagli avendo lasciato incompiuto il progetto anni fa.
Ho intenzione di lasciare LSNC “aperta” per raccogliere one shot varie ed eventuali sui Goldies, non necessariamente quindi con protagonisti diretti Shura e Aiolia.
Non prometto nulla perché la mia vita al momento è…non proprio una giostra, ecco.
Ringrazio chiunque lascerà un pensiero e mi scuso per l’HTML, non ho più né NVU né Kompozer perché non mi sono mai trovata bene.
Ho usato l’editor di EFP ma francamente non so come uscirà.
Un saluto!
 
  
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