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Autore: _JP_    08/04/2022    0 recensioni
“Il mondo dei ninja era stato consumato dalla Quarta Grande Guerra Ninja, che aveva provocato moltissime vittime tra le fila di tutti i paesi alleati”.
Questa storia vuole essere una risposta a Boruto, cercando di richiamare e ritrattare le tematiche già presenti in Naruto, con la presenza di nuovi personaggi.
È la mia prima storia in assoluto che pubblico qua, quindi sono pronto a sentire pareri e critiche costruttive :)
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
Capitoli:
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La squadra 5

Il sole era già sorto da parecchio tempo sopra il villaggio, ma Sangiuro non ne voleva sapere di scendere dal letto; la sera prima aveva rincasato tardi, e non gli era stato affatto facile prendere sonno, a causa dei moltissimi pensieri che gli frullavano nella testa. Qualcuno bussò insistentemente alla porta del suo appartamento, senza però ricevere alcuna risposta. Fuori da quella stanza, Tado sospirò rumorosamente; prese una breve rincorsa e, dopo aver assestato una poderosa spallata alla porta, che si scardinò, entrò in quell’appartamento. - Sangiuro, svegliati, faremo tardi all’incontro. Ti ricordo che il Kazekage ha richiesto la nostra presenza - disse il ragazzo, avvicinandosi al letto dell’amico. Vedendo che il biondo non accennava a rispondergli, sorrise beffardo: prese i piedi di Sangiuro, che sbucavano appena da sotto le coperte, e gli tirò con forza verso di se, facendo cadere rovinosamente a terra il ragazzo. - Maledizione, ma sei completamente impazzito? - si lamentò il ragazzo, massaggiandosi la testa e osservando parecchio indispettito l’amico, che se la rideva di gusto. - Dai, poche storie. Se non facevo così, non ti saresti mai svegliato. A proposito, per la porta ci mettiamo d’accordo dopo, va bene? -. Sangiuro non si era accorto infatti che ormai, al posto della porta, nel muro c’era un enorme buco. Provò a protestare, ma Tado lo zittì subito: fece dei gesti con le mani e poi, dopo aver accumulato una certa quantità di chakra, si diresse verso quel buco. “Arte della Terra; tecnica della porta infrangibile”; detto questo, dal pavimento apparì un portone interamente di pietra, che si posizionò dove prima c’era la porta. - Dai, ora è tardi però; dobbiamo correre - disse poi il moro, prendendo uno consolato Sagiuro sottobraccio e trascinandolo fino al palazzo del Kazekage. Arrivarono a destinazione in pochissimo tempo: ormai conoscevano a memoria quella strada, dato che la percorrevano quotidianamente, per andare ad allenarsi. Entrarono nell’ufficio del Kazekage, dove ad attenderli c’erano già Lin e Mimoshi, oltre ovviamente al capo villaggio. - Bene ragazzi, finalmente siete arrivati; non ci speravo più - sospirò il kage, osservando compiaciuto il suo vice, che invece distolse lo sguardo, seccato. - Matusa, allora ci puoi spiegare come mai ci hai convocato qua? E’ successo qualcosa di grave? - iniziò Sangiuro, che sembrava completamente essersi dimenticato della malinconia che lo aveva assalito solo la sera prima. Mimoshi stava per riprendere il ragazzo, per la sua solita insolenza, quando il Kazekage si alzò dalla sua sedia, girando la schiena ai due e osservando dalla grande vetrata il suo villaggio. - No, tranquilli, niente di serio. Ho solo delle comunicazioni da darvi -. Fece una breve pausa, assicurandosi di avere la piena attenzione dei due; poi si voltò nuovamente verso di loro, sorridendo. - Sangiuro, iniziamo da te. Ormai è da diverso tempo che ti alleni qua, assieme a Tado, ma sei ancora un Genin, a differenza sua. Ho pensato quindi di iscriverti all’esame per diventare un Chunin, che si terrà tra qualche mese nel Villaggio della Foglia, uno dei paesi nostri alleati. Ovviamente la decisone finale, se accettare o meno, spetta solo a te; allora, cosa mi rispondi? -. Il signore non riuscì nemmeno a finire la frase, che Sangiuro gli volò tra le braccia. - Certo matusa, sarò ben felice di partecipare a quell’esame. Ma come mai devo andare fino al Villaggio della Foglia? -. A quel punto intervenne Tado, che era rimasto fino a quel momento in disparte. - Se permette vorrei spiegarlo io. Vedi Sangiuro, gli esami di selezione dei Chunin, oltre che uno step fondamentale per ogni ninja, è anche un momento per i paesi alleati di rafforzare i rapporti tra di loro. Infatti, durante questa manifestazione, i villaggi ospitanti aprono le porte agli abitanti di altri villaggi, che altrimenti sarebbero impossibilitati ad accedervi: io per esempio, qualche anno fa ho partecipato all’esame nel Villaggio della Roccia del paese della Terra. Là, oltre a diventare un Chunin, ho affinato le mie tecniche, imparando a padroneggiare l’arte della Terra che ti ho mostrato poco fa -. Sangiuro annuì con la testa, cercando di immagazzinare tutte quelle informazioni che gli venivano sparate addosso. Tado però, dopo essersi guardato attorno, osservò interrogativo il Kazekage. - Per partecipare a quell’esame però, bisogna far parte di una squadra, formata da tre Genin e almeno un Chunin caposquadra, se non addirittura un Jonin. Sangiuro però non è mai stato inserito in un contesto del genere -. Il biondo spostò lo sguardo dal suo amico al viso del capo villaggio: ci stava capendo sempre mendo di quella situazione. Il Kazekage tornò sulla sua sedia, sedendosi stancamente. - Non c’è nessun problema, su questo ci abbiamo già pensato noi. Sangiuro entrerà a far parte della squadra numero 5, capitanata da Lin. Ora, ragazzo mio puoi pure seguire quella che da adesso in poi chiamerai tua maestra - disse, invitando con un cenno della mano la donna a prendere parola. - Come ben sai, io mi chiamo Lin. Sono una Jonin del villaggio della sabbia, nonché una delle guardie del corpo del nostro Kazekage. Dal momento che stiamo vivendo un insolito periodo di pace, mi è stato dato l’ordine di prendere il comando di una squadra, e con essa di partecipare all’esame che si terrà tra poco. Ora, se vuoi seguirmi, ti farò conoscere i tuoi nuovi compagni di squadra -. Detto questo, Lin si avviò alla porta, aspettando che Sangiuro la seguisse. Il biondo si guardò attorno, parecchio spaesato: non era mai stato inserito in una squadra, e non aveva nemmeno mai collaborato con nessuno, al di fuori di Tado. Lo sguardo gli si fermò proprio sul suo amico, che però gli fece un cenno con la mano. - Sono sicuro che farai del tuo meglio, e che tra poco noi due saremo finalmente dello stesso rango. Certo, io sarò sempre il più forte, però spero che al nostro prossimo combattimento riuscirai a darmi un pò di filo da torcere -. Le parole del moro convinsero definitivamente il ragazzo, che gli sorrise compiaciuto. - Vedrai Tado, diventerò il più forte Chunin che la Sabbia abbia mai visto - disse, prima di seguire Lin fuori dalla sala. La porta si chiuse, facendo piombare nel silenzio quel posto. Il Kazekage, che aveva assistito a tutta quella scena sorridendo, socchiuse gli occhi; poi gli riaprì improvvisamente, fissando con insistenza Tado. - Ragazzo mio, ora veniamo al nocciolo della faccenda - disse, assumendo un espressione parecchio seria e preoccupata. Il moro tornò ad ascoltarlo, prestando la massima attenzione. - Come ben sai, in questo momento stiamo vivendo un periodo di pace e serenità mai conosciuto prima dal mondo dei ninja; tuttavia, questo stato di quiete non potrà durare a lungo. Per precauzione, ho mandato dei ninja esploratori a fare delle ricerche nei luoghi più remoti del continente e, con la collaborazione degli altri villaggi, abbiamo scoperto che in non tutti i luoghi questa pace è presente. Quello che voglio che tu faccia è andare in questi posti e studiare a fondo queste situazioni, per poi venire a farmi rapporto. Non sappiamo bene cosa si celi nascosto là, quindi ti chiedo di limitarti a fare delle ricerche e, se la situazione dovesse degenerare, di abbandonare subito la missione e tornare al villaggio. Sono consapevole che si tratta di una missione estremamente pericolosa, però non posso mobilitare molti ninja, altrimenti le forze armate a protezione del villaggio si squilibrerebbero e i cittadini capirebbero che c’è qualcosa che non va; per questo, ti chiedo di mantenere la massima segretezza e di non farne parola con nessuno, tantomeno che con Sangiuro. Lui deve concentrarsi unicamente sul suo esame -. Il Kazekage fece una pausa, cercando di intuire se il suo interlocutore avesse capito alla perfezione le sue mansioni. Il ragazzo fece un cenno con la testa, prima di voltarsi verso la porta. - La missione sarà operativa fin da subito - si affrettò a dire il capo villaggio, ottenendo come risposta un semplice cenno con la mano. - Non si preoccupi signore, porterò a termine l’incarico; dovrebbe sapere che, nonostante sia solo un Chunin, ho tutte le carte in regola per competere con i migliori Jonin del paese. Questo compito sarà uno scherzo per me -. Il ragazzo mosse un’altro passo verso la porta, ma fu fermato nuovamente da un’altro orine del Kazekage. - Mi raccomando Tado, non esagerare. E’ di vitale importanza che tu torni dalla missione sano e salvo. Sai cosa comporterebbe la tua morte, sia per il villaggio, sia sopratutto per Sangiuro. Come sai, quel ragazzo racchiude dentro di se un cercoterio che, se si dovesse liberare, causerebbe ingenti danni a tutto il mondo ninja, sconvolgendo l’armonia che stiamo cercando di preservare. Se tu dovessi mancare, sicuramente l’ira e la tristezza di Sangiuro farebbero sfogare quel demone, che fino ad ora è riuscito a tenere sotto controllo. Quindi, devi tenere ben presente che lo scopo principale della tua missione è quello di tornare a casa -. Il moro si fermò, sorridendo compiaciuto, senza però voltarsi. - Non si preoccupi, lasci fare a me -. Detto questo, aprì la porta, uscendo dalla stanza. - Signore, crede davvero che Tado sia all’altezza di un compito simile? - disse Mimoshi, avvicinandosi all’orecchio del suo superiore, che sospirò. - Non devi farti ingannare dalle apparenze: oltre te e Lin, lui è il ninja di cui mi fidi di più in questo villaggio. Inoltre, è uno dei più preparati; sono sicuro che porterà a termine ottimamente la missione -. Mimoshi osservò la porta dello studio: conosceva benissimo le qualità di Tado, ma mandare un ragazzo in una missione così pericolosa, per di più da solo, non lo faceva stare certo tranquillo.
Sangiuro stava seguendo Lin, con le mani dietro la testa e osservandosi annoiato attorno. - Ma insomma, dove cavolo stiamo andando? E’ da un sacco di tempo che camminiamo -. La sua maestra si fermò di colpo, facendo sbattere il ragazzo contro la propria schiena. - Senti ragazzino, ora che sono diventata la tua maestra, mi aspetto un comportamento più rispettoso nei miei confronti. E poi basta lamentarti, adesso siamo arrivati -. Davanti a loro si estendeva un ampio spazio aperto, ovviamente coperto di sabbia, con dei manichini e diversi attrezzi ninja, usati per l’allenamento. Davanti ad uno di essi c’era un ragazzo, intento ad allenarsi con degli shuriken mentre una ragazza, seduta affianco a lui, lo osservava compiaciuta. Anche Lin si voltò verso di loro, chiamandoli a gran voce. - Jikimoshi, Rinzushi, venite qui; devo presentarvi una persona -. I due ragazzi si guardarono per un momento, per poi raggiungere i nuovi arrivati. - Buongiorno maestra, la vedo in forma oggi. Allora, ci dica, chi vuole farci conoscere - chiese la ragazza, con dei modi oltremodo gentili. Aveva dei lunghi capelli castani, che le coprivano la parte destra del viso; indossava un kimono viola, tenuto fermo sulla cintura da una corda gialla. l ragazzo invece si era limitato ad affiancarla, senza proferire parola. Lui vestiva con un ampio giaccone, che gli copriva il mento e la bocca; i capelli erano corti e neri, con un ciuffo che spuntava da sopra il copri fronte. - Allora ragazzi, come sapete una squadra, per essere considerata tale, ha bisogno di almeno tre membri, oltre ad un caposquadra. Quindi vi presento Sangiuro, che si unirà a noi, per prendere parte all’esame di selezione dei Chunin che si terrà tra qualche mese. Sangiuro prego, presentati - disse Lin, spingendo con una mano il ragazzo a fare un passo avanti, verso i suoi nuovi compagni di squadra. Il biondo si sentì per un attimo spaesato, non essendo abituato a presentarsi a gente nuova. - Piacere, io mi chiamo Sangiuro Tadokoro e ho 14 anni - disse, abbozzando molto spartanamente un inchino. La ragazza gli si avvicinò subito, sorridendogli e prendendogli la mano. - Piacere mio. Io mi chiamo Jikimoshi Jikizu, ho 13 anni e mi sono diplomata da poco all’accademia ninja. Tu invece dovresti essere stato promosso già da un anno, dico bene? -. Il biondo si trovò completamente spaesato, osservando quella ragazza, limitandosi ad annuire con la testa. L’altro ragazzo osservò disgustato quella scena. - Che patetico, non riesce nemmeno a rimanere concentrato davanti ad un altra persona. Spero che questo ragazzino non mi faccia perdere troppo tempo -. Sangiuro, sentendo quelle parole, si dimenticò completamente della sua insicurezza, afferrando quel tipo per il colletto del giaccone. - Ma chi ti credi di essere, pagliaccio che non sei altro. Se voglio, posso menarti in qualsiasi momento -. Il moro lo guardò con aria di sfida, prendendolo a sua volta per la maglia. - Ah si, allora che ne dici di sfidarci qua, e adesso? -. Jikimoshi tentò inutilmente di fermare i due, ma non riuscì a fargli ragionare; chiese anche l’aiuto di Lin, che però si limitò ad alzare le spalle. - Tra maschi è così: o ci si capisce a botte, o non ci si capisce -. La ragazza sospirò sconsolata, affiancando la sua maestra. - Ok allora ragazzi, mi raccomando, voglio uno scontro pulito. Io sarò il giudice, e se lo riterrò necessario interverrò per fermare lo scontro, intesi? - disse la maestra, posizionandosi tra i due sfidanti. Sangiuro aveva già assunto la posizione di battaglia, mentre l’altro ragazzo se ne stava a braccia conserte, con gli occhi chiusi. Al via di Lin, il biondo passò subito all’attacco, cercando di colpire con dei pugni il suo avversario; il ragazzo però riusciva a schivare ogni colpo senza difficoltà. Ad un certo punto, alzò una mano, iniziando ad impastare una grande quantità di chakra. “Arte del Vento; tecnica delle lame di vento”. Una folata d’aria si alzò da terra, colpendo in pieno Sangiuro che, seppur proteggendosi con la sua sabbia, venne scaraventato al suolo, riportando diversi tagli su tutto il corpo. Lin osservò la situazione, per poi decretare la fine dell’incontro. - Basta così; il vincitore è Rinzushi -. Jikimoshi si avvicinò a Sangiuro, aiutandolo a rimettersi in piedi ed iniziando a curargli le ferite, con la sua arte medica. - Non preoccuparti, ora ti guarisco io. Devi sapere che sono un ninja medico, anche se sono ancora alle prime armi -. In effetti, sotto le mani della ragazza, i tagli di Sangiuro stavano iniziando a richiudersi. - Maledizione Rinzushi, non c’era certo bisogno di utilizzare una tecnica del genere. Dovresti iniziare a controllare meglio il tuo chakra - disse Lin, avvicinandosi al moro, che si era inginocchiato a terra, con il fiato corto; sembrava che la tecnica che aveva usato poco prima gli avesse prosciugato quasi tutte le forze. Ignorando però l’aiuto della sua maestra, si rimise in piedi, puntando minacciosamente un dito contro il biondo. - Io mi chiamo Rinzushi Mimo, vedi di ricordartelo bene, pivello -. Detto questo, il ragazzo voltò le spalle, allontanandosi verso il villaggio; Jikimoshi, dopo essersi accertata delle condizioni di Sangiuro, lo raggiunse, non prima di essersi scusata con il biondo. - Mi scuso da parte sua. Come hai notato, ha un caratteraccio; però non è una cattiva persona, e con il tempo spero che lo capirai. Comunque è stato un vero piacere fare la tua conoscenza, Sangiuro -. Il biondo osservò quei due sparire all’interno del villaggio; poi si alzò in piedi. Lin lo raggiunse subito, per verificare le sue condizioni. - Lin… anzi, maestra. Ti prego, insegna anche a me a padroneggiare il chakra, come quel tipo - disse il ragazzo, senza però distogliere lo sguardo dal villaggio. Lin sorrise, mettendogli una mano sulla spalla. - Certo; in fondo, sono pur sempre la tua maestra -. 

   
 
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