Beautiful memories
Ero stanco, steso sul
letto da un bel po’ di ore, ma non riuscivo a prendere sonno.
Il cuscino era
soffice, proprio come piaceva a me, e le coperte erano utte tirate su fino a
coprirmi quasi tutta la testa.
Continuavo a girarmi
in quel materasso matrimoniale, ma non riuscivo a prendere sonno.
Mi voltai per
l’ennesima volta e fissai la sveglia sopra il comodino: le 3.39 am.
Quella mattina mi
dovevo alzare presto per un viaggio di lavoro, ma non riuscivo proprio a
dormire.
Decisi di alzarmi e
riscaldare un po’ di latte. Mi piaceva il latte, specie bevuto a notte fonda.
Presi la bottiglia
dal frigo e versai il liquido in un pentolino per poi accendere il gas e farlo
riscaldare.
Mi sedetti e fissai
il pentolino nella speranza di velocizzare il tempo. Non ebbi risultati.
Nonostante dovessi
aspettare solo dieci minuti o anche meno, quel tempo sembrava non voler
scorrere.
L’orologio sembrava
andare lento, come se avesse perso la sua voglia di ticchettare in
continuazione.
Il latte era pronto.
Lo versai
delicatamente in una tazza e mi sedetti di nuovo. Sorseggiavo il latte caldo
mentre fissavo la finestra di fronte a me: nonostante fosse buio, riuscii a
notare che era molto nuvoloso.
Come dargli torto,
era pieno inverno e si moriva di freddo.
Mi accingevo a
sorseggiare di nuovo da quella tazza color pesca, quando qualcosa fuori attirò
la mia attenzione.
Mi alzai per andare a
vedere.
Aprii la finestra e
uscii sul terrazzo. Fui sorpeso da quello che vidi: stava nevicando.
Non nevicava da anni
in quel piccolo sobborgo di Parigi.
Mi strinsi per bene
nel mio poncho quando una folata di vento freddo mi investì.
Ammiravo quei fiocchi
bianchi con gli occhi di un bambino. Allungai il braccio verso il vuoto e un
fiocco mi si posò dolcemente sulla mano.
Un brivido mi
percorse tutta la schiena a quel tocco gelido.
Chiusi gli occhi e un
immagine molto familiare, ma ormai rimossa da tempo, comparve nella mia mente.
Un ragazzo rosso, con
il suo solito codino e un sorrido stupendo. Il più bello che abbia mai visto.
- Credevo di averti
dimenticato. Non pensavo bastasse un misero fiocco di neve a far riaffiorare il
tuo ricordo, Yoshi. –
Sorrisi e riaprii gli
occhi. L’immagine sparì.
D’un tratto sentì uno
strano calore ricoprirmi parzialmente il corpo e mi voltai.
- Rain! Scusa, ti ho
svegliato… -
- Non ti preoccupare,
ero già sveglio. –
Io e Rain vivevamo
insieme da quasi un anno, ma credo che non ci fossimo mai dichiarati
direttamente il nostro amore.
Continuava ad abbracciarmi
infondendomi calore.
- Non è magnifica? –
- La neve? Oh, certo
che lo è. Vederla con te è ancora più bella. –
Sorrisi di nuovo. Mi
piaceva quando diceva cose del genere.
Mi girai verso di
lui.
- Rain… Suki desu yo!
–
Mi diede un fievole
bacio, ma pieno di sentimento.
- Lo so. Non c’è
bisogno di dirmelo. –
Affondai il mio viso
nella sua vestaglia di seta.
Mi accarezzò la testa
in segno di apprezzamento.
- Vieni dentro o ti
raffredderai! –
Si avviò verso la
finestra.
- Si, arrivo subito!
Voglio ammirare ancora un po’ questo meraviglioso scenario. –
- Come vuoi. –
Mi sorrise e lo
guardai fino a che non sparì dietro la tenda azzurra.
Mi voltai di nuovo a
guardare la neve scendere giù dal cielo.
- Grazie Yoshi! –
Prima di rientrare
sentii come se delle labbra i stessero baciando una guancia, ma forse era solo
frutto della mia immaginazione.
Tornai a letto dove
Rain mi stava aspettando, mi rimisi sotto le coperte e finalmente riuscii a
prendere sonno.
Ricordo bene che
quella notte non sognai, ma Rain, la mattina dopo, mi raccontò di avermi
trovato con un sorriso stampato sul volto.
Buffo vero?
Ma quella notte
dormii davvero bene.
Angolino
dell’autrice:
Etoo..Salve! ^^”
Questa è la mia terza
shot, spero vi piaccia!
I personaggi sono
totalmente inventati sul momento ed è stata scritta alle 2 di una notte
insonne.
Credo di averci messo
un po’ di mio in questa storia, mi ci rispecchio molto.
Se avete dei commenti
e/o suggerimenti da darmi, fate con comodo, sono motlo graditi! ^^
Alla prossima shot!
Bye ~
Kai.