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Autore: Fiore di Giada    14/05/2022    0 recensioni
[[La revancha/Vendetta d\\\'amore]]
Sì, ho scritto di nuovo su questa telenovela.
Mi ha molto colpito la scena dei tre fratelli che piangono sul cadavere di Rinaldo e ho scritto questa storia. Quella scena, secondo me, è più intensa rispetto ai lamenti delle figure materne e sentimentali attorno a questo "buono-cattivo-manco - lui - lo sa".
Qui, è Alessandro quello che piange e si esprimono i suoi pensieri
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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L'odore ferroso del sangue satura questa stanza.
Quasi vomito e piango con più forza. Mi sembra di essere sovrastato dalla morte.
Tutto, qui, odora di lutto e dolore.
Solo i singhiozzi di Guglielmo e Giulio Alberto rompono il silenzio.
Basta, non ne posso più.
La sola vista del tuo corpo martoriato, Rinaldo, mi spezza il cuore.
Non riesco a dare ai miei fratelli il sostegno di cui hanno bisogno.
Eppure, sono il maggiore e il più saggio dei fratelli Maldonado!
Tu, Rinaldo, non dovresti essere immobile su quel lettino.
Il tuo sangue non dovrebbe riempire questa stanza.
Perché non apri gli occhi, perché non mi rispondi? Te ne stai lì immobile, tutto ricoperto di sangue... Fratellino mio... ‒ piange Guglielmo.
La sua domanda non avrà nessuna risposta.
Tu sei un corpo morto, inchiodato dai tuoi errori e dalle tue nefandezze.
Eppure, Rinaldo, non riesco a non volerti bene.
Oltre il tuo cuore nero, c'era un'umanità fragile, che però non è mai morta completamente.
E quell'amore ti ha condannato qui, inerte, sotto i nostri occhi disperati.
Adesso basta, Guglielmo... Andiamocene... ‒ sussurro. No, non posso rimanere qui un minuto di più.
Mi dispiace, Rinaldo, ma tutto questo sangue mi fa vomitare.
Mi ricorda il mio continuo fallimento come fratello e acuisce il mio senso di colpa, già opprimente.
Se non mi allontano da qui, soffoco.
Rinaldo... No, Rinaldo... ‒ piange Guglielmo e prova a toccare il tuo viso con la mano. No!
Sta già soffrendo troppo per la tua morte.
Lo abbraccio, senza riuscire a frenare le lacrime. Sono patetico.
Voglio consolarlo, ma non riesco nemmeno a placare il mio pianto.
Vieni... Vieni... Non resisto più... Usciamo... ‒ mormoro. Mi tremano le gambe, ma riesco ad aumentare la stretta su Guglielmo.
Forse, senza violenza, potrò portarlo fuori da questo luogo.
Rinaldo... Per favore, dimmi qualcosa! ‒ urla Guglielmo. Il suo spirito, con rabbia, si ribella a questa disgrazia.
Ma è una rivolta inutile, perché nulla potrà cambiare la realtà.
Giulio Alberto, per fortuna, capisce la situazione e abbraccia Guglielmo.
Così lui, che pure è più giovane di noi, non può sfuggire alla nostra protezione.
Non resisto più... Usciamo... Portami via di qui, mi sembra di impazzire... ‒ lo supplico. Avverto i singhiozzi che scuotono le sue spalle.
Nessuno di noi tre deve stare qui un minuto di più.
Finiremo per crollare tutti e tre.
E, prostrati dalla disperazione, ci allontaniamo dal nostro fallimento di uomini e fratelli.
   
 
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