Oscar continuava a bere smodatamente sotto lo sguardo preoccupato di André.

Non l' aveva mai vista così sconvolta.

“Oscar ora basta, credo che tu abbia bevuto abbastanza per oggi” disse piano, la mano salda su quella di lei stretta al bicchiere vuoto.

“Lasciami subito! voglio altra birra, chi sei tu per farmi sempre la morale? io bevo quanto voglio.

Se non ti sta bene vattene a casa André, voglio stare sola”

André cercò di scuoterla da quella deriva pericolosa di autodistruzione in cui stava scivolando.

le tolse il bicchiere dalle mani e fece per farla alzare dalla sedia sollevandola di peso.

“Che cosa fai? mettimi giù immediatamente André ! stammi lontano”

“Scusami” pensò “Non posso starti lontano”

La prese in braccio e la portò fuori mentre lei lo riempiva di improperi e pugni sul petto “Oscar! Smettila stai dando spettacolo! Che cosa ti prende?”

Il viso di lei così vicino lo ipnotizzò, notava che i suoi splendidi occhi di cielo erano gonfi di lacrime.

La guardava con infinita tenerezza, sentiva un dolore nel cuore a vederla in quello stato.

“Oscar ora calmati, hai vinto il duello contro il Duca di Germaine, purtroppo

il bambino che lui ha ucciso non potrà tornare in vita .

Posso capire cosa provi, ma almeno tu gli hai reso in qualche modo giustizia”

André la fissava cercando di calmarla, le mani a stringere le sue tremanti .

Oscar chinò la testa, per non fargli vedere le lacrime che gli stavano rigando il viso.

Lacrime di rabbia furiosa.

“E che vedi André...per un attimo io...ho desiderato ucciderlo quel verme! E questo lo sai non è da me.”

André l 'abbracciò forte inalando il profumo dei suoi magnifici capelli, ora lei si era calmata il suo corpo prima rigido dalla collera si era rilassato.

“Quello che senti è umano, non crucciarti. Hai fatto la scelta giusta Oscar” le disse con un dolce sussurro all'orecchio.

“Ora andiamo a casa ,devi riposare forza”

Salirono a cavallo e si avviarono verso casa, l 'alba era ormai passata da alcune ore.

Oscar era consapevole che questa bravata le avrebbe sicuramente portato una punizione.

Il duello era infatti una pratica mal vista a corte soprattutto dalla sua amata Regina.

Tutto questo trambusto non passò inosservato ad alcuni loschi figuri che li spiavano da dietro il vicolo, gli stessi che erano all'interno dell' osteria poco prima.

“Hai visto bene? È quella specie di ragazza bionda” disse il più basso.

“Si, il nostro padrone ci pagherà parecchie livres! stavolta potremmo finire di fare questa vitaccia finalmente”

Una lama brillò da sotto il mantello di uno dei due ,mentre se ne andavano via confabulando sfregandosi le mani.

***

La carrozza era pronta a partire per la villa in Normandia , nei piani di Oscar vi era anche una sosta nell'amata Arras.

La Regina era stata chiara, per un mese Oscar non sarebbe potuta tornare a Versailles.

Una giusta punizione agli occhi dei nobili per aver affrontato il conte di Germaine in duello, in realtà ,una scusa per tenerla lontana da persone infime che avrebbero potuto vendicarsi dell'onore del duca ,ferito di striscio ad una mano, ma molto più profondamente nell'orgoglio.

André sarebbe andato con lei come sempre, per proteggerla e confortarla, anche se lei stessa non lo avrebbe mai ammesso , ne aveva terribilmente bisogno.

Sapeva di aver dato un dispiacere alla sua Regina e questo la faceva sentire sbagliata, perché nel ferire la mano che aveva ucciso quel povero bambino innocente aveva provato un senso di enorme soddisfazione.

La carrozza partì ondeggiando, seguita da lontano da due ombre malevole nascoste in mantelli scuri.