Amava la sua risata, quando arrivò insieme ai suoi amici salutò entrambi e si lasciò abbracciare dal migliore amico del grande.

"Off non ha fatto altro che parlare di te oggi, cosa fai al mio amico eh?" Gli parlò all'orecchio così che potesse sentire solo lui e Gun sorrise ancora più contento.

Off sbuffò facendosi sentire e notando non ci fosse nessun altro si buttò su di lui abbracciandolo.

Il grande ricambiò subito tenendosi stretto il piccolo, in realtà era successo qualcosa ieri, ma anche la mattina stessa.

Succedeva un paio di giorni al mese, Gun stava dal suo ragazzo, ed erano spensierati, contenti.

Anche altre volte andava a casa sua o viceversa, ma non era bello come quando ci stava per giorni.

Il piccolo si staccò a malincuore ma facendo finta di nulla prese la mano del grande e la strinse.

Off sorrise sereno e ricambiò.

Lavorano insieme quel giorno, ed era così quasi tutti i giorni.

Il grande si chiese se non fosse troppo per il piccolo, a lui andava benissimo vederlo ogni giorno, ma la paura che il piccolo si annoiasse ogni tanto risaliva e non voleva.

Perché si fidava del suo ragazzo ma era vero anche che lo conosceva.

Quando questa volta fu Gun a guidare per entrambi, il grande decise di parlare.

"Ti annoi facilmente" incominciò e vide il piccolo guardarlo un attimo confuso e poi annuire.

"Ma ti annoi anche delle... persone" voleva dirlo ma sapeva di entrare in un campo minato.

Vide il piccolo stringere il volante, si stava arrabbiando.

"Non tutte, quelle importanti mai, non mi annoio, preferisco vederne diverse, per non guardare troppo i lati negativi" replicò ed Off la vide la sua titubanza nel dire quelle parole ed anche un po'di paura.

"Non lo sto dicendo per lasciarti" specificò e lo vide ora mettere un broncio, si, farlo guidare era stata la scelta giusta.

"Perché dovresti lasciarmi per questo?!" Chiese infastidito ed Off rise ora.

"Hai detto che cambi per non vedere i lati negativi delle persone, a me mi guardi ogni giorno, né ho un bel po' " rispose tranquillo ora ma lo vide aggrottare le sopracciglia.

"Io non ti guardo, io ti vedo" replicò il piccolo e toccò al grande il turno di esser confuso.

"Come vedi gli altri?" Rispose ma l'altro fece no.

"Gli altri li guardo e basta" commentò il piccolo ed il grande ancora non capì.

"È la stessa cosa." Disse infastidito, non gli piaceva non capire le cose.

"No, io ti posso guardare ma non è detto che ti posso vedere.

Ti guardo e ti vedo, chi sei e come sei.

Vedo i nostri amici importanti, non vedo però i loro difetti.

Di te vedo tutto, pro e contro e mi sono innamorato di entrambi.

Quindi si, mi annoio di chi guardo e cambio perché non voglio vedere.

Di te voglio sempre vedere tutto." Spiegò il piccolo ed il grande poté vedere oltre al sorriso dolce del suo ragazzo, anche le sue guance diventare leggermente rosse.

Aveva il batticuore, come poteva farglielo venire ogni volta?!

Off pensò davvero che Gun sarebbe stato la sua morte.

"Stai dicendo che rimarrai sempre con me?" Chiese anche se sapeva già la risposta, ma stuzzicare il piccolo era il suo passatempo preferito.

"L... L'ho detto no?" Balbettò sempre più imbarazzato il piccolo.

Off sorrise ed annuì.

"Perché tu mi guardi più degli altri" rispose il grande sapendo di aver sbagliato la parola.

Infatti vide il piccolo corrucciare le sopracciglia.

"Perché ti vedo." Replicò e l'altro sorrise.

"Io non ti vedo però, forse prima ma ora no" commentò il grande e l'altro lo guardò dubbioso per un secondo prima di tornare a guardare la strada.

"Mi guardi?" Chiese titubante e l'altro fece ancora no con la testa.

"Ti osservo, tutto il tempo." Replicò ed ora la vide, quella piccola fossetta nella guancia del suo ragazzo che ora sorrideva felice.

"Ti amo anch'io" rispose facendo ridere imbarazzato il grande.

"Sai perché ti osservo?" Chiese malizioso poi ed il piccolo lo spronò a parlare.

"Perché le opere d'arte vanno sempre osservate." Commentò a bassa voce e vide chiaramente il piccolo deglutire e sospirare piano.

Sorrise contento che anche oggi, Gun avrebbe dormito con lui.

Anche se "dormire" non era ciò che pensavano i due uomini nella macchina.