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Autore: Ladybug87    01/06/2022    11 recensioni
Il duello che intercorse tra Oscar e il gigantesco soldato della guardia, quando i soldati si erano rifiutati di fare la sfilata in onore dell'insediamento del nuovo comandante.
Il punto di vista è quello di Alain.
Genere: Drammatico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alain de Soisson, André Grandier, Oscar François de Jarjayes, Soldati della guardia metropolitana di Parigi
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Certo che ultimamente ne sono successe di cose strane.
Ho conosciuto un ragazzo, chiaramente di buona famiglia, educato senza essere cicisbeo, che mi ha chiesto un aiuto per entrare a far parte dei Soldati della Guardia.
Dice di essere solo il figlio di un falegname.
Ma qualcosa non mi convince.
Io ho un certo intuito, la scuola della vita sulla strada mi ha insegnato a non fidarmi di nessuno...
Eppure sembra sincero, anche se ha i modi di fare degli aristocratici.
Oggi, con un giorno di anticipo, è arrivato il nuovo comandante.
Lui sì che sembra un aristocratico: "sono Oscar François de Jarjayes e sono il vostro nuovo comandante " si è presentato così con semplicità eppure emanava arroganza da tutti i pori!
Specialmente perché abbiamo scoperto che sotto quell'uniforme bella splendente si nasconde una donna.
Noi Soldati della Guardia non vogliamo una donna come comandante.
La faremo andare via con la coda tra le gambe, belle gambe, tra l'altro, lunghe e tornite, più adatte a danzare che a stare dietro a noi.
Ma quello che mi ha colpito è l'espressione del comandante quando ha visto il mio amico figlio di un falegname, André Grandier.
Era chiaro che non si aspettava di vederlo lì ed era altrettanto chiaro che lo conosceva bene.
Durante il turno di guardia gli ho chiesto: è sbiancato, non trovava le parole...mi ha fatto pena e poi tutti abbiamo diritto ad avere dei segreti, così ho lasciato perdere.
Lo terrò comunque d'occhio, la situazione è sempre più singolare.
Non credo che mi dovrò arrovellare ancora a lungo, il colonnello D'Agout ci ha fatti radunare per fare la sfilata di benvenuto per l'insediamento del nuovo comandante, ma nessuno di noi si è presentato: magari così capirà che se ne deve andare, che noi una donna non la vogliamo al comando.
Ho mandato André ad avvisarla e gli ho detto di sottolineare proprio questo aspetto: noi non la vogliamo al nostro comando una femmina aristocratica.
Per tutta risposta quella è piombata in camerata come una furia, ordinandoci di uscire e fare immediatamente la rivista in suo onore...
Devo ammettere che ha coraggio, a parole.
Ha anche rischiato di beccarsi un pugnale in mezzo agli occhi perché ha spalancato la porta mentre Antoine faceva il tiro al bersaglio.
Non ha fatto una piega, sì il sangue freddo ce l'ha.
Ma poi è andata oltre.
Ci ha sfidati a duello "spada, pistola, non ho preferenze..." così ha detto, che arroganza incredibile!
I miei compagni volevano che andassi io a battermi per l'onore della caserma, ma ho preferito che ci andasse Antoine che era stato umiliato da quella donna.
In palio ha messo chiaramente la sua permanenza come comandante, ma se Antoine avesse perso avremmo dovuto sfilare per lei.
Ci siamo fatti tutti delle grasse risate: sarebbe stato come rubare le caramelle a un bambino.
Antoine è grezzo e volgare ma è molto abile con la spada e, nonostante la sua mole, è anche molto agile.
Prima del tramonto ci sarà un posto vacante per il ruolo di comandante delle Guardie Metropolitane.
Hanno iniziato a battersi, Antoine non si risparmia di sicuro, batte come un fabbro, ma anche lei ha tirato fuori gli artigli: non ci va per niente leggera, sembra che sia abituata a battersi con avversari di una testa più alti di lei e che pesano il doppio.
Il duello non sta andando per niente come avevo pronosticato, Oscar François de Jarjayes riesce a ferire Antoine ad una mano e fargli perdere la presa sulla spada: per ora l'ultima parola l'ha avuta lei.
I miei compagni non sono disposti ad accettare la sconfitta e, Antoine per primo, cerca di assalirla alle spalle ma lei lo mette fuori combattimento rischiando di essere attaccata da tutti i soldati.
È a questo punto che intervengo io.
Noi siamo irruenti ma manteniamo la parola data: sfileremo fronte al comandante, come da accordi.
Abbiamo perso.
Sì, ma solo una battaglia...la guerra è ancora in corso, non avrà vita facile in caserma.
Mentre sfiliamo mi viene naturale lanciare un'occhiata al mio nuovo amico.
Sembra sollevato.
Nessuno è riuscito a fare del male al "suo" comandante.
Prima o poi riuscirò a scoprire il segreto che li lega.
Per ora, intanto, mi godo gli ultimi raggi del sole che tramonta in questo strano giorno di primavera.
   
 
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