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Autore: Starfallen    10/06/2022    1 recensioni
Adrien e Marinette trascorrono insieme, a casa del ragazzo un pomeriggio pieno di dolcezza e ilarità.
Una semplice OS senza pretese scritta peril Contest delle rose di Maggio indetto da LadyHeather83, Shinefire e Summer lover su telegram.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era un tiepido pomeriggio d’inizio primavera quando i due giovani rincasarono da scuola, non si erano recati dalla giovane, come era avvenuto il più delle volte nel corso di quei mesi di relazione, ma per quel pomeriggio avevano optato per casa di Adrien nonostante la persenza di Gabriel. Qualche settimana prima il biondo aveva discusso col padre a riguardo, chiarendo che avrebbe invitato più spesso Marinette a trascorrere i pomeriggi a Villa Agreste.
I due erano rientrati da circa un quarto d’ora e dopo aver chiesto a Nathalie di portare in camera del giovane qualche leccornia per fare merenda per riprenderdersi dalla stanchezza dovuta alla giornata scolastica – e il puntuale combattimento quotidiano - poi successivamente si sarebbero dedicati allo studio. Infatti era lì che si trovavano, stesi sul divano in un momento di relax pre studio, Marinette era sdraiata su un lato del suo divano con le gambe stese una alzata sulla testiera, dove Adrien teneva poggiata la testa e la seconda sul suo grembo sul cui ginocchio teneva poggiata una mano con estrema naturalezza, mentre faceva scorrere, con aria annoiata, i canali del televisore alla ricerca di qualcosa d’interessante da poter guardare insieme.
 
Rivolse uno sguardo alla fidanzata, era così bella in quei pantaloncini bianchi a vita alta e quella camicetta rosa che s’intonava perfettamente con la sua carnagione ed era finalmente riuscito a convincerla nel portare un’acconciatura differente, infatti portava i capelli raccolti in una coda.
La osservava mentre messaggiava frenetica, probabilmente stava parlando con Alya. Sorrise guardandola, ancora faticava a capacitarsi di quanto era stato cieco, da quando avevano scoperto le rispettive identità non riusciva a capacitarsi di non essere riuscito prima a vedere Marinette dietro la maschera di Ladybug e viceversa. 
Anche per lei fu un piccolo shock scoprire la sua identità, glielo lesse chiaramente in quegli splendidi occhi di zaffiro.
Presto furono entrambi concordi sul fatto che non avrebbero più potuto avere un normale rapporto di amicizia, soprattutto dopo aver appreso che ricambiava i suoi sentimenti – nonostante i continui rifiuti ricevuti quando le avea rivolto avancésnelle vesti di Chat Noir –.
L’ammirò in tutta la tranquillità di quegli attimi preziosi ed intimi, in cui erano semplicemente loro stessi che trascorrevano insieme un bel pomeriggio, godendo il piacere della reciproca compagnia. 
Tornò nuovamente a rivolgere la sua attenzione allo schermo, alla vana ricerca di un programma: “C’è niente sulla TV?” – chiese Marinette senza staccare gli occhi dal cellulare, il biondo attese qualche istante prima di risponderle con noncuranza – “Si, la polvere.” 
La reazione di Marinette non fu immediata, ma dopo qualche secondo senza risposta sentì il fruscio dei vestiti e la gamba muoversi, si era messa a sedere.Solo a quel punto si volse a guardarla con uno sguardo divertito, mentre lei aveva la tipica espressione che sembrava dire ‘Mi prendi in giro?’ oppure ‘Ma sei serio?’ Lo fissò per qualche istante prima di sfilare la gamba su cui teneva appoggiata la testa per poi mettergli il piede in faccia alla mo’ di ceffone, lui rise di gusto a quella sua reazione, che in breve contagiò anche lei: “Come devo fare con te?” – “Niente, perché lo so che mi ami anche per questo Mylady.” – “Ah tu credi?” disse con aria di sfida.
Senza dire una parola il biondo la guardò con maggiore intensità, senza dire una parola e con un rapido movimento le scostò il piede che lei teneva sulla faccia. Con un movimento rapido la sovrastò, lesse distintamente la sorpresa e l’imbarazzo negli occhi della sua ragazza una volta che le fu sopra, la guardò intensamente negli occhi, quei due splendidi occhi che sembravano due zaffiri lucenti e che lui tanto amava. Lentamente le si avvicinò all’orecchio: “Mi sbaglio Nettie?” Glielo sussurrò con fare sensuale e la sua reazione non tardò ad arrivare, la sentì rabbrividire sotto di se avvertì il suo respiro intensificarsi e le sue manine stringergli la maglietta.
Si alzò, per non gravarle addosso col peso ma soprattutto per guardarla in viso anche se dalla sua reazione aveva capito molto, da cui la risposta alla sua domanda, no non si sbagliava. A conferma di ciò il suo viso era cremisi e gli occhi si erano fatti più lucidi e languidi, tanto che il biondo non resistette e la baciò con passione, immediatamente lei ricambiò e fece presa sulla sua schiena come a volersi ancorare a qualcosa per non perdersi in quel mare di desiderio. 

In uno slancio di coraggio la corvina gli sfilò la maglietta, il che la fece arrossire ancora di più, lui  dal canto suo rise: “Suvvia, non è la prima volta che mi vedi a torso nudo.” – “N… n… no… è vero ma…” – “Ma?” Le chiese inarcando un sopracciglio: J'oublie toujours à quel point tu es charmant.Gli sussurrò suadente all’orecchio per poi mordergli appena il lobo, azione che fece fluire immediatamente il sague al biondo che d’istinto prese a baciarle il collo e subito la giovane cominciò a liberare languidi sospiri. Dal canto suo Adrien non perse tempo e lentamente cominciò a slacciarle la camicetta scoprendo quanta più pelle possibile, le sfiorò la curva del seno che fuoriusciva per far crescere quel suono melodioso che lo faceva impazzire e non solo, lei si era anche impegnata a stuzzicarlo indossando un bellissimo reggiseno rosa con pizzo nero, decise di ricambiare il favore e di torturarla dolcemente. Lei d’istinto alzò una coscia circondogli il bacino, ed iniziò a slacciargli la cinta dei pantaloni cercando di abbassarli, lui invogliato le accarezzò la gamba con fare sensuale, fortunatamente i loro trambusti erano coperti dal programma in televisone.

Il tempo e lo spazio parvero sparire, tant’è che nessuno dei due udì bussare alla porta, presi com’erano l’uno dall’altra, allora Nathalie decise di sua sponte di entrare: “Adrien, mademoiselle, vi ho portato un…” si udì un fragore da dietro il divano, Marinette si paralizzò con il biondo sopra di se, fortunatamente Adrien prese in un baleno le redini della situazione.
Si issò per farsi vedere dalla donna, che lo squadrò con aria impassibile per fargli notare che era a torso nudo, colse il messaggio e come colto in fallo sgranò gli occhi arrossendo, si sistemò i pantaloni che si erano abbassati e cercò infretta la maglietta ma Nathalie lo battè sul tempo: “Non vi preoccupate, vi lascio solo il vassoio ed esco.” - Disse poggiando il portavivande con un’abbondante merenda per entrambi – “Grazie Nathalie.” – “Grazie mille mademoiselle Sancoeur.” Marinette fece un cenno di saluto da dietro il divano, Adrien la guardò mentre cercava di sistemarsi imbarazzata, poi riguardò Nathalie che con un cenno del capo si congedò dai due ragazzi. Quado la donna fu uscita la corvina si mise a sedere: Quel embarrace!Adrien sorrise: “Ma no, c’est seulement Nathalie.” – “Sì, la tua segretaria. E di tuo padre.” – “Non riferirà niente, se è questo che ti preoccupa Mylady.” Ghignò tornando a guardarla sistemarsi ed alzarsi, mentre gli si avvicinava sensuale non potè fare a meno di guardarla con desiderio: “Se lo dici tu.” Disse poggiandogli una mano sul petto, vicino al cuore: “Ti fidi di me vero?” – “Più che di chiunque altro Chaton.” Lui le baciò la mano con dolcezza, la guardò negli occhi pieno di desiderio, anche lei ricambiò il suo sguardo: “Su forza.” – Disse con la determinazione che la contraddistingueva e che lui tanto amava – “Adesso facciamo merenda e poi studiamo.” – “Dobbiamo proprio?” La guardò fare il giro del divano e poi voltarsi nella sua direzione – “Non dirmi che non hai fame.” – “Si, ma non di cibo.”
Lei arrossì: “Dai, non essere osceno.” – “Fai la pudica adesso?” Rise nuovamente e lei lo guardò con malizia: “No, ma prima studiamo e poi potremmo ritagliarci qualche altro momento per noi.” La raggiunse alla scrivania dove lei stava già granocchiando dal vassoio: “Come si suol dire, prima il dovere poi il piacere.”

Si baciarono, in un lungo momento di tenerezza.

 

 

Convenevoli finali

 

Ben ritrovati, sono tornata dopo mesi di silenzio, lo so, è tanto che non mi faccio sentire purtroppo varie vicende personali hanno portato ad un rallentantamento considerevole dei miei scritti, in partcolare della mia long.

In questa OS scritta quasi per gioco, partecipando ad un simpaticissimo contest ho deciso di cambiare AU, infatti la vicenda si svolge dopo che entrambi sono conoscono le rispettive identità e trascorrono insieme un tranquillo pomeriggio.

Fatemi assolutamente sapere cosa ne pensate, un abbraccio e a presto!

 

 

 

 

    
 

   
 
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