Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
Ricorda la storia  |      
Autore: fantasy_dream01    03/07/2022    0 recensioni
Luffy si è innamorato di Nami e questo causa non pochi problemi alla sua ciurma. Il capitano inizialmente non si rende conto di quel sentimento nonostante la ragazza dai capelli arancioni sia costantemente nei sui pensieri.
Dopo essere venuto a conoscenza di questo nuovo sentimento, a Luffy spetta una scelta importante, cosa deciderà di fare?
Genere: Fluff, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Monkey D. Rufy, Nami, Nico Robin, Roronoa Zoro, Sanji
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Era un tardo pomeriggio come tanti altri sulla Thousand Sunny e Luffy stava correndo verso prua per godersi il venticello fresco prima di cena come faceva di solito. Ad un tratto rallentò per poi fermarsi, aveva notato una figura seduta sulla panchina di fronte al timone: era Nami. Se ne stava seduta lì tranquilla ad ammirare il tramonto sull'oceano mentre sorseggiava un frullato preparato appositamente per lei da Sanji. Il primo istinto del capitano fù quello di correre verso la navigatrice per salutarla e chiedere al cuoco di preparare un frullato anche per lui con quel suo solito fare rumoroso, ma qualcosa cambiò. Stava per muovere il primo passo e salutare Nami a pieni polmoni, ma si fermò improvvisamente. Ebbe un ripensamento e svuotò i polmoni con un sospiro. Decisamente non era da lui, ma dopotutto Nami sembrava così tranquilla in quel momento, voleva veramente disturbarla in quell’attimo di pace? Non si mosse e non disse una parola, si dimenticò persino del frullato e rimase lì immobile a guardare la ragazza. Mentre osservava la sua espressione spensierata sorrise, era cambiata davvero tanto dalle vicende di Arlong Park. Non doveva essere stato facile per lei. Ripensò a quanto l’avesse vista soffrire, ma il fatto che riuscisse a sorridere e a rilassarsi nonostante tutto lo rassicurava, il benessere dei suoi compagni era la priorità assoluta e questo lo rendeva felice.

 

Da quel giorno osservare Nami era diventato l’hobby preferito di Luffy, non importava cosa facesse, trovava interessante ogni suo minimo gesto. Aveva così imparato le sue abitudini e aveva studiato tutte le sue espressioni facciali: trovava buffo il suo sguardo corrucciato quando studiava le mappe e di come alzasse un sopracciglio quando non capiva qualcosa, ma soprattutto adorava quell’espressione felice e soddisfatta di quando terminava di disegnare una delle sue cartine. Però non si era mai avvicinato, avrebbe voluto, ma non avrebbe saputo cosa dire, si accontentava di osservarla da lontano in disparte. 

Il sole stava tramontando e il moro se ne stava ancora appoggiato al parapetto del secondo piano. 

«Che succede capitano? La cena è quasi pronta e non sei ancora andato a sederti, è strano che tu non abbia fame.» 

Quasi sussultò al suono di quella voce alle sue spalle, possibile che fosse così distratto da non accorgersi della presenza di qualcun’altro? 

«Robin» rispose il diretto interessato voltandosi nella sua direzione. La ragazza si avvicinò e rivolse lo sguardo nello stesso punto in cui  guardava poco prima l’altro. 

«Oh, la signorina navigatrice! Forse non si è accorta dell’orario, sarà meglio andare a chiamarla.» Fece per scendere le scale ma si fermò quando vide che il ragazzo non la stava seguendo. «C’è qualcosa che non va?» domandò preoccupata. Era strano vedere Luffy così, aveva un’espressione seria e sembrava che fosse turbato da qualcosa. «Sei strano negli ultimi giorni, lo abbiamo notato tutti. Anche oggi quando la marina ci ha attaccati ti sei distratto.» 

Era vero, si era distratto per cercare Nami e se non fosse stato per Zoro la nave avrebbe avuto un cratere sul ponte. Si era pure preso una sgridata da parte dello spadaccino. 

In tutta risposta il capitano della Sunny sospirò abbandonandosi di peso sul parapetto. Si sentiva le gambe  di gomma, ma non era a causa del suo potere. 

La ragazza si avvicinò nuovamente a lui «cosa c’è che non va?» domandò una seconda volta. 

Lui sospirò ancora, «non lo so Robin, è da un po’ che mi sento strano, vorrei proteggerla, ma non posso farlo se continuo a distrarmi così. Mi sembra di mettere in pericolo i miei compagni ogni volta che penso a lei» fece una risata nervosa, «mi dispiace, sono il capitano e combino sempre casini. Non capisco proprio cosa mi stia succedendo.» 

«In effetti,» iniziò Robin, «ultimamente perdi la concentrazione quando c’è di mezzo Nami… Luffy, non è che per caso ti sei innamorato?» 

«Innamorato? Ora è tutto chiaro!» lo disse con sicurezza, ma il suo sguardo era perso nel vuoto. 

«Scommetto che non hai capito niente.»

«Già, he he» sorrise al suo solito modo mentre si sedeva per terra a gambe incrociate.

La mora sorrise, Luffy era molto giovane d'altronde e forse quella era la sua prima esperienza di quel tipo. 

«Cosa farai adesso?» 

Il ragazzo iniziò a pensarci intensamente, così tanto che la sua testa sembrò emanare vapore. «Non lo so Robin, ogni volta che mi avvicino a lei e provo a parlarle il mio cuore inizia a battere forte come quando uso il gear second e non riesco più a pensare a niente.»

La mora restò sorpresa, possibile che fosse così cotto? 

«Forse dopo cena riusciremo a trovare una soluzione…» propose la ragazza. 

Bastò quella parola e lo stomaco del moro iniziò a brontolare rumorosamente. «Non mi ero accorto di avere così fame, finalmente si mangia!» saltò in piedi pieno di energia. 

«Prima andiamo a chiamare Nami, è stata una giornata pesante, anche lei sarà affamata.» 

Luffy annuì vigorosamente, «Oi Nami!» gridò il capitano cercando di nascondere il tremolio della sua voce dovuto all’emozione. Nessuna risposta. Prese sicurezza e continuò a chiamarla ma niente, quindi decise di andare a controllare. Arrivato al timone notò che la ragazza era distesa sulla panchina e stava dormendo, quindi si abbassò all'altezza del suo viso. Passò diverso tempo prima che proferisse parola, voleva osservare ogni minimo dettaglio di quel volto, ai suoi occhi era bellissima anche quando dormiva. Esitante la chiamò dolcemente, quasi sussurrando. Robin osservò tutta la scena mentre lo raggiungeva e provò una certa tenerezza, chi avrebbe mai immaginato un lato così dolce e delicato di un ragazzo così esuberante e talvolta impulsivo? 

«Nami, svegliati» continuò Luffy con un tono pacato. Avrebbe voluto accarezzarle i capelli per svegliarla, ma forse questo tipo di contatto fisico l'avrebbe infastidita e non volle rischiare. Cercava anche di non pensare troppo al casino che aveva nella testa o al cuore che gli martellava nel petto, ora la cena era la cosa più importante, ma voleva condividerla con la ragazza dai capelli arancioni. 

Dopo aver pronunciato il suo nome qualche altra volta, cosa che gli lasciava un brivido piacevole e la sensazione delle farfalle nello stomaco, finalmente la ragazza aprì gli occhi. 

«Luffy…» esordì con voce impastata dal sonno mentre si stropicciava gli occhi. Una volta riuscita a mettere a fuoco si trovò la faccia del ragazzo a pochi centimetri dalla sua che le sorrideva raggiante. 

«Ha dormito bene, Nami? La cena è quasi pronta, ti va di andare?» 

La ragazza sbatté le palpebre un altro paio di volte, era già ora di cena? Quanto aveva dormito? E perché la faccia di Luffy era così vicina alla sua? 

Si spostò e controllò il log pose, tirò un sospiro di sollievo, per fortuna avevano mantenuto la rotta mentre dormiva. 

«Andiamo a cenare» si alzò troppo velocemente ed ebbe un mancamento, si aspettava di cadere, ma qualcuno la sostenne. Alle sue spalle c’era Luffy.

«Tutto bene?» chiese il capitano.

Si accorse di essere ancora appoggiata al suo petto e arrossì leggermente, «S-si, sto bene» rispose scostandosi. 

«Ottimo! Adesso possiamo andare a mangiare!» sorrise di rimando lui iniziando a correre verso la cucina. 

Troppo, era decisamente troppo per lui, già venire a conoscenza di quello strano sentimento lo aveva stravolto, quella vicinanza e quel contatto fisico lo avevano destabilizzato completamente, era meglio andare a mangiare, si, quella era la priorità, avrebbe risolto tutto successivamente. Arrivò di fronte alla porta della cucina, ma aspettò prima di entrare, il cuore sembrava saltargli fuori dal petto e quella scarica di adrenalina ora gli faceva tremare le gambe. Prese un respiro profondo e cercò di concentrarsi sul cibo, in particolare la carne, doveva essere il solito Luffy davanti ai suoi compagni, che ne sarebbe stato della sua ciurma se si fosse mostrato insicuro? Spalancò la porta urlando come al solito «Sanji dammi la carne!» 

«Sembra sia tornato tutto alla normalità» constatò il cuoco portando i piatti in tavola. 

«Te l'avevo detto che non c’era niente di cui preoccuparsi» aggiunse noncurante Zoro. 

«Eh? Cos’è che mi avresti detto marimo?» 

«Come mi hai chiamato sopracciglio attorcigliato?» 

Si fulminarono con lo sguardo a vicenda, ma vennero interrotti dagli schiamazzi del capitano. 

«Finalmente si mangia!» iniziò ad abbuffarsi. 

«Ehi, lasciane un po’ anche per gli altri!» lo rimproverò Sanji, «E non puoi iniziare adesso, Nami-swan e Robin-chwan non sono ancora arrivate!» 

«Scusate l’attesa» disse l'archeologa mentre anche lei e la navigatrice si sedevano a tavola. 

«Nessun problema ragazze, per stasera ho preparato qualcosa di speciale per voi» annunciò Sanji servendo i piatti alle dirette interessate con gli occhi a cuore. 

Per il resto la cena procedette tranquillamente, per quanto potesse essere considerato tranquillo tutto quel trambusto, ma perlomeno Luffy era riuscito a mostrarsi “normale” agli occhi dei suoi compagni. 

 

Quella sera Luffy si era offerto di fare il turno di guardia, cosa insolita ma nessuno ebbe da obiettare. Il capitano aveva bisogno di schiarirsi le idee e l’aria della sera non gli avrebbe fatto altro che bene. Aveva bisogno di riflettere, dopotutto non aveva la testa così vuota come dava a vedere, forse solo un pochino. Fece il punto della situazione: si era innamorato di Nami e a causa di ciò ogni sua azione impulsiva avrebbe causato problemi a tutta la ciurma, per non parlare dell’effetto che la ragazza stessa faceva su di lui, gli faceva perdere il controllo e la concentrazione. Si sdraiò su quell'insolito prato verde che ricopriva il ponte della Sunny rivolgendo lo sguardo al cielo stellato e sospirò, «che devo fare…» 

Sentì dei passi avvicinarsi e, proprio come poche ore prima, era Robin. La mora si sedette accanto al capitano e anche lei prese ad ammirare le stelle. Quella notte non c’erano nuvole, per cui il cielo si vedeva perfettamente. 

«Non voglio causarvi problemi» pronunciò il moro rompendo il silenzio. La decisione che stava per prendere gli avrebbe fatto male, «sono il capitano e non posso permettermi di essere un peso… ho deciso di mettere da parte questi sentimenti.» 

Quelle parole sorpresero la ragazza accanto a lui, Robin si aspettava che sbandierasse la notizia ai quattro venti  e invece aveva deciso di reprimere le sue emozioni. 

«Starai bene con questa decisione?» 

il capitano si mise a sedere, «andrà tutto bene,» sorrise, «non sarà per molto, ora non sono abbastanza forte, ma quando sarò diventato il re dei pirati non ci sarà nessun problema!» annunciò sicuro di sé. 

La mora non aveva parole, ma si rilassò, era questo l’atteggiamento tipico del capitano, non c’era davvero niente di cui preoccuparsi.  

 

***

Angolino autrice

Quando ho iniziato a scrivere questa storia avevo appena finito l'arco di Enies Lobby, quindi è ambientata in quel periodo. A parte questo sarei felice di sapere cosa ne pensate, questa è la mia prima fanfiction su questo fandom. In particolar modo mi piacerebbe ricevere un parere su come ho gestito il personaggio di Luffy, spero non sia troppo OOC. 

Al momento sto lavorando ad una AU su Usopp e Kaya, quindi spero di tornare il prima possibile con una nuova pubblicazione, alla prossima!

   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio! / Vai alla pagina dell'autore: fantasy_dream01