Ciò che è mio
Anno 2022
Arthur era riemerso dal lago. Merlin lo aspettava, tremante e piangente di gioia.
Con fatica e curiosità era entrato nel nuovo mondo, affiancato da Merlin che lo guidava pazientemente in ogni conquista.
Un giorno rimasero coinvolti, per caso, in una battaglia tra dimostranti e polizia. Arthur però fu ferito gravemente. Merlin, disperato, lo adagiò in un prato.
"Ci risiamo… Dopo millecinquecento anni, la stessa situazione..." disse Arthur debolmente, mentre Merlin piangeva.
"Fai qualcosa. Non voglio morire, senza aver combinato niente. So usare solo cellulare e computer, ma non è un gran merito. E noi… abbiamo continuato a guardarci, come due beoti. Morirò e mi aspetterai altri millecinquecento anni? Salvami! Usa la magia!"
"Tecuman drakon!" urlò Merlin con gli occhi dorati.
E così, nel centro di Hyde Park atterrò quel drago enorme, scatenando il panico tra la folla.
"Ti prego portaci subito al lago di Avalon!"
"Come comandate padrone." rispose il drago.
"Padrone?" fece il re.
"Sì, è una lunga storia"
"Fammi un sunto."
"Sono il signore dei draghi e il figlio di Balinor!"
"E quando pensavi di dirmelo?"
Al lago, furono i Sisde ad occuparsi di Arthur.
Due settimane dopo lo restituirono a Merlin pazzo di felicità: Arthur era sciupato, ma sempre bellissimo e soprattutto vivo.
"Il drago?" Esordì Arthur.
"All'inizio parlavano di una 'illusione di massa', infine si sono accordati per l’ologramma di una ditta pubblicitaria.”
"Che fantasia!"
"Arthur! Io … sono stato uno sciocco a non dirvi quanto vi amavo!"
"Amavo?" chiese Arthur sconcertato.
"Amo! ... Sempre! Allora e adesso."
"Più che sciocco, direi idiota!"
"Cosa?"
"Come me, del resto ... due idioti
"Sto aspettando...sire..."
“Che cosa?”
“Non so... Una dichiarazione o un rifiuto…”
“Con le parole sono negato.”
“Cosa c'è di così difficile nel dire 'io - ti - amo'?”
“Queste svenevolezze non sono da me. Ma con i fatti me la cavo egregiamente.”
Si avvicinò bloccando Merlin per la vita e lo guardò, sentendosi risucchiato in un vortice di tenerezza e desiderio.
"Guardarti negli occhi è sempre un' emozione sensazionale!"
“Vedete che, se volete, sapete usarle, le parole?”
“Se non la pianti di darmi del voi, me ne vado!”
“Ok”
Arthur finalmente baciò Merlin che non aspettava altro da un millennio e mezzo, e rispose con tale enfasi, che si ritrovarono a rotolare sull'erba.
“Dio, ci faremo arrestare!” si rialzò Merlin cercando di darsi un tono.
“Il Medio Evo è finito!”
“Ma il senso del pudore esiste ancora…”
“Non da quello che ho visto …
”
“Andiamo a casa!” Quell'assaggio di Arthur aveva ingolosito Merlin che non riusciva più a trattenersi. Lo immaginava già nudo, nel letto, a fargli e farsi fare cose meravigliose.
“Mi darai finalmente ciò che è mio?” domandò Arthur serioso.
“Di cosa parli?”
“Di te. Tu sei mio!”
“Certamente, se anche tu darai a me ciò che è mio…”
“Non ti facevo così ardito!”
“Se mi permetti di usare la magia, sarò ancora più ardito ... e potrò amarti come meriti.”
“Tutto quello che vuoi, Merlin” disse Arthur asciugandosi le labbra con le dita.
“Basta che ci sbrighiamo!”