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Autore: Baudelaire    18/07/2022    5 recensioni
La calura opprime, mozza il respiro.
Solo la notte concede poche ore di tregua.
Ma anche la notte più fresca è nulla, senza le rime preziose e quanto mai opportune di Bilbo, amico affidabile, anima dalla mia inseparabile.
Un accaldato ritorno di B&B, in questa pazza estate dominata da Caronte.
Genere: Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Calura mi opprime
Bilbo fiorentino
Cantiam queste rime
Dai stammi vicino.
 
Mi sbalordisti eccome
Fiorentino è il mio nome
Chi mai te l'ha detto
Regina di petto? 
 
Non oso, non sogno
Perduto è il mio regno
Di parole rubate
Di notti incendiate.
 
Soltanto due brevi parole
Fan splender del cuore le aiuole
Una è "amor", l'altra "passione", 
Due fari nel buio stradone. 
 
Amor più non sento
L' afa è un tormento
Passione svanita
Che notte stranita! 
 
Poetessa dagli occhi di fuoco
Intorno guardati un poco: 
Il cielo tutta t'avvolge
Di stelle un crivello travolge. 
 
Stelle lontane
Gelide, vane
Cavalcarle vorrei
Lassù ti porterei.
 
Lassù ti seguirei
Paura non avrei,
E allora datti da fare
Proviamo senza parlare. 
 
Son noiosa, lo so,
Brodosa, mielosa
Fantasia più non ho!
 
Caronte l'ha spenta
Bramerei una tormenta
Di neve giocosa
Allegra, briosa
Che spenga la sete
E riporti la quiete.
 
Mi hai fatto perdere un colpo! 
Mi lasci morir come un polpo! 
La neve col caldo che fa? 
Non pensi che sia oscenità? 
 
Autunno, t'invoco!
Aspettami un poco!
Ottobre, novembre
I più belli di sempre!
 
Mollicce ballotte, preghiere bigotte, 
Sei tutta bagnata e lunga è la notte, 
Rientra, occhi belli, 
T'asciugo i capelli. 
 
Ho detto la mia
Sfogata mi son.
Bilbo, suvvia
Spegni quel phon!
 
   
 
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