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Autore: RoloChan105    02/08/2022    2 recensioni
Ti osservo.
Non sei diverso dal solito.
Sei esattamente come sei sempre stato.
Solitario, guardingo, schivo.
I miei occhi nocciola si fermano sul tuo volto che in più di un occasione, nei vari anni passati, mi sono soffermata a studiare.
// shot Zoro x Nami - 2 anni dopo in un imprecisato momento della storia
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nami, Roronoa Zoro | Coppie: Nami/Zoro
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Ti osservo.
Non sei diverso dal solito.
Sei esattamente come sei sempre stato.
Solitario, guardingo, schivo.
I miei occhi nocciola si fermano sul tuo volto che in più di un occasione, nei vari anni passati, mi sono soffermata a studiare.
Hai delle piccole rughe attorno agli occhi, il tuo volto è più squadrato e i capelli, sono più folti. La nuova cicatrice che porti, ti rende ancora più serio, scacciando dalla mente qualsiasi possibile traccia di allegria che il tuo volto, poteva emanare.
Non mi guardi.
Sei concentrato sulla tua spada.
Non che la cosa non sia in linea con il tuo carattere, tutt'altro.
Le tue spade sono sempre state importanti. Più importanti di te. Più importanti di me.
Poggio le mani sulla balaustra e continuo a sbirciare nella tua direzione.
Hai i sensi di una bestia.
Probabilmente SAI che ti sto osservando, ma menefreghista quale sei, non mi dai peso.
Ti ho fatto qualcosa?
Sei arrabbiato con me?
Perchè allora mi ignori?
Perchè fai finta che io non esista? O meglio, ti accorgi di me solo quando hai voglia di litigare.
Comodo scaricare la rabbia così.
Comodo pensare a me solo in modo negativo.
Comodo, troppo comodo.
Non so che cosa ci abbia mai trovato in te Roronoa. Pensavo che fossi diverso.
Pensavo che fossi quasi come un libro aperto per me o meglio, lo eri.
Dopo questi due anni, sei diventato una sottospecie di cassaforte che non mi permette di conoscere il suo codice.
Buffo e curioso al tempo stesso essendo io una ladra con anni di esperienza.
Mi hai come tagliato fuori dalla tua vita.
Eppure, prima, ogni tanto mi capitava di cogliere il peso del tuo sguardo su di me. I tuoi occhi neri e vigili che seppur con immensa riservatezza e contegno, mi osservavano e studiavano le mie forme.
Ero solo un oggetto di studio per i tuoi occhi da ragazzo? Una piccola distrazione nella nostra intricata vita piratesca?
E i tuoi occhi da uomo? Perchè non mi cercano più? Perchè davanti a te sono come invisibile Zoro?
Hai altre donne per la testa?
Altre voci, altri tocchi, altri profumi e pensieri?
Ti sono venuta a noia?
Le mie labbra si schiudono appena. Non è che sia delusa o ferita è solo che il peso del tuo sguardo sempre e solo posato su di me in una qualche maniera era come rassicurante.
So cavarmela da sola adesso, non ho bisogno di te.
Così come, evidentemente, tu non hai bisogno di me.
Non ne hai mai avuto bisogno.
Non è così grave.
Ma essendo io una ladra detesto e dentro di me, odio, qualunque pensiero ti abbia allontanato da me.
Una ragazzina egoista di un proprio compagno, uomo, essere.
Troppo sicura di averti incatenata a me che adesso, ribolle nel pensarti anche solo vederti posare lo sguardo su un altra donna.
Posso chiamarla gelosia? Non sei una mia proprietà.
Non siamo mai stati amanti e non so nemmeno se posso considerarti davvero un amico.
Forse non sei tu ad essere cambiato sai?
Forse quella cambiata sono io.
Magari sono io il problema.
Sono io che ti tengo alla larga e tu, ormai abituato ad essere trattato come un cane, mi eviti per evitare la bastonata. Non hai di che guadagnarci a starmi attorno.
Ti volto le spalle.
La sensazione nel mio petto si fa quasi opprimente per poi, diventare insopportabile.
No.
Non è così.
Scendo le scale che portano al piano terra. Tutti sono indaffarati a fare qualcosa e poco mi importa di loro al momento.
A grandi passi, mi dirigo verso di te.
Mani sulle anche, mi staziono di fronte e tu, come sempre, non stacchi gli occhi dal tuo lavoro, dimostrazione, che sapevi che ti stavo osservando.
Visto? Un animale.
-Che cosa c'è?-Mi domandi e il suono della tua voce mi scatena dentro dei brividi.
Mi chino in avanti con la schiena e afferro il tuo volto. Lo alzo in modo che tu possa guardarmi negli occhi.
Sei sorpreso ma anche confuso.
Avvicino il mio volto al tuo fino a far combaciare le nostre fronti.
-Nami?-Chiami il mio nome, una nota confusa nella voce.
Sono irritata.
Ti do una spinta e sorpreso, con la schiena, cadi sulle assi di legno. Non ti do il tempo di alzarti che ti sono addosso.
Il mio sguardo è probabilmente quella di un invasata che osserva con dovizia, ogni singola moneta d'oro.
Cerchi di dire qualcosa, ma mi piego su di te ti tappo la bocca.
Ti bacio, con passione e violenza al tempo stesso. Un contatto che cerco disperatamente di moderare ma che mi risulta difficile.
Il rumore del chiacchiericcio attorno a noi è cessato, probabilmente i nostri compagni ci stanno osservando.
Rimani spiazzato, non ricambi il mio gesto.
Poco dopo, sento un tonfo.
È la spada che stavi lucidando.
Le tue mani si muovono e in un istante, le sento arpionarmi il sedere, stringendolo forte per poi, portarmi del tutto contro di te. Contro il tuo bacino.
Le tue labbra iniziano a muoversi, cerchi le mie, le dischiudi e con la lingua esplori la mia bocca.
I miei capelli arancioni cadono sui nostri volti, nascondendoci alla vista degli altri, ma penso che siano abbastanza svegli da riuscire a capire che cosa stiamo facendo.
In cerca d'aria, mi stacco dal tuo volto ed osservo la tua espressione.
I tuoi occhi sono più leggeri, le tue labbra gonfie e un colore rosato imperla le tue guance.
Ghigno soddisfatta per poi, alzarmi e liberarti del mio peso.
Non dici niente, rimani a terra per qualche secondo per poi, tornare eretto con la schiena. Mi osservi, inarchi un sopracciglio per poi, sospirare e riprendere in mano la spada.
Come se nulla fosse, torni a limarla.
Resto ad osservarti, come soddisfatta del mio operato per poi, voltarti le spalle.
Una consapevolezza si fa largo nella mia coscienza: sono un egoista, sono una ladra e ho appena rubato, di nuovo, l'attenzione di Zoro.
Il tuo sguardo nero e magnetico pesa di nuovo, finalmente, sulla mia schiena.


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Note dell'autrice:
Nostalgia canaglia.
   
 
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