Rukawa aprì piano gli occhi, con delicatezza, sbattendo le lunghe ciglia nere. Hanamichi le aveva sempre trovate incredibili, somigliavano spaventosamente a quelle di una ragazza. Folte e nere, gli incorniciavano gli occhi da predatore. Era così che aveva visto Rukawa fin dalla prima volta in cui lo aveva conosciuto: un feroce e leggiadro felino pronto a sbranare ogni singola preda. Se ti puntava, non c’era alcuna possibilità di sfuggire. Era proprio questo dettaglio a renderlo contemporaneamente irritante e magnetico. In un modo o nell’altro, si era sempre sentito attratto da quella personalità così ambigua e determinata.
Lo vide sollevare finalmente la testa, guardandolo dritto negli occhi, perforandolo con uno sguardo deciso e testardo. “Io non sono un tuo amico e non voglio nemmeno esserlo” sputò velenoso, stringendogli il tessuto della camicia tra i pugni, stropicciandola malamente, detestandola, detestandosi.