Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: Rosa Marina    05/08/2022    0 recensioni
Tutto gli fu chiaro e oscuro allo stesso tempo, il presente il passato e il futuro non avevano più senso in un turbinio di realtà possibili che la sua mente stava osservando fino a trovare il finale giusto per la storia che aveva deciso di cambiare, tuttavia nell’intricata tela che egli stesso stava tessendo quale suo destino, due fibre si erano strette tra loro in un indissolubile intreccio, due sottili fili rossi che avevano iniziato a tessere una tela solo per loro, una calda sciarpa che aveva il profumo di casa...
Genere: Angst, Drammatico, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Eren Jaeger, Mikasa Ackerman, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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L'Angelo della Morte

l’ultima cosa che vide fu la ragazza che imbracciava il fucile puntato nella sua direzione, era il miglior cecchino marleyano lo sapeva, tuttavia fu un millesimo di secondo troppo lento nell’evitare il colpo, se ne rese conto solo quando sentì una lancinante fitta alla nuca. Dicono che quando la testa viene staccata dal corpo il tuo cervello continua ad essere cosciente per alcuni secondi nonostante non possa più percepire la presenza del tuo corpo per il fatto che tutti i fasci nervosi che lo connettono agli arti sono stati recisi. Dicono che per alcuni istanti prima di morire definitivamente, grazie all’ossigeno residuo che lo alimenta, continui a percepire la vita intorno a sè, ecco perché sentì la ruvida mano di suo fratello tra i capelli, simile ad una carezza quando avvenne il loro contatto e poi... più nulla e al contempo ogni cosa, l’oscurità e la luce, il silenzio e il rumore, il passato e il futuro, tutto nella sua mente che era ciò che ancora rimaneva di lui, in quel capo mozzato che rotolava a terra prima di dare vita ad una creatura in grado di vedere oltre ogni cosa, oltre i confini dell’umano, oltre l’odio che lo aveva spinto tra le braccia del fratello, oltre la libertà, oltre l’amore.

Si dice che quando un soldato marcia sul campo di battaglia non faccia altro che andare incontro alla morte e che la Nera Signora abbia sempre il volto dell’avversario che infine lo priverà della vita. Il soldato può amare chiunque portandone il ricordo nel cuore, che sia di un amico, del padre e della madre, di una sorella o di un’innamorata ha poca importanza poiché tale amato volto verrà cancellato da quello dell’Angelo della Morte che si imprimerà nelle sue cornee e nelle sue retine, divenendo un tutt’uno con lui, poiché infine sarà il volto di colui che avrà la sua vita a rimanere impresso nei suoi occhi per l’eternità.

Nella sua esistenza Eren aveva visto molte persone morire, ed aveva più volte intravisto l’Angelo della Morte sul campo di battaglia ma sempre vi era sfuggito perchè sapeva bene di chi desiderava fosse il volto che lo avrebbe accompagnato per l’eternità, sapeva esattamente quali fattezze voleva che avesse per lui l’Angelo della Morte, a chi appartenevano i profondi occhi neri che come specchi sempre riflettevano i suoi. Quando aveva scoperto il segreto dei Giganti raggiungendo la consapevolezza di avere ancora solo pochi anni di vita si era trovato spesso a pensare alla sua morte cercando di darvi un significato e quando nella sua mente iniziò a prefigurarsi il piano distruttore che avrebbe dovuto concludersi con la sua dipartita, c’era una sola persona che desiderava prendesse la sua vita, la stessa che sempre l’aveva custodita, la sola alla quale fosse mai appartenuta: Mikasa.

Così quando giunse la sua ora, quando finalmente tutto ebbe fine, nell’istante in cui sentì il fragore della lancia fulmine che distruggeva le granitiche fauci del Titano che come una caverna custodivano ciò che rimaneva della sua coscienza, ecco, in quel momento Eren aprì gli occhi incredibilmente verdi e cangianti resi più cupi dal buio che lo circondava. Li aveva tenuti sempre chiusi da quando aveva iniziato la sua marcia di distruzione, li aveva tenuti chiusi per non vedere l’orrore che lui stesso stava affliggendo alle genti, lo stesso che un tempo era stato inflitto a lui. Ma in quel momento li riaprì, li riaprì perché comprese che finalmente era giunta la fine, la sua ora era scoccata, Mikasa, l’ Angelo della Morte calava il suo fendente su di lui.

Sentì il freddo della lama a contatto con le ossa mentre si spezzavano all’altezza della nuca e poi, con gli ultimi spasimi delle sue martoriate terminazioni nervose, percepì il calore delle labbra di lei mentre lo baciava e le sue mani tra i capelli. Dunque era quella la Morte?

Per un istante gli parve di percepire profumo di erba fresca e legna appena tagliata che odorava di resina, mentre udiva la voce di Mikasa che gli sussurrava «ci vediamo dopo Eren...»

 

   
 
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