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Autore: Allen Glassred    07/08/2022    0 recensioni
DALLA MIA DICIOTTESIMA LUNA
Ambientata tra i capitoli 34 e 35: In una notte piovosa, Dominique rientra dopo il duro scontro con Garry e Jeanne, ferito dal proiettile d'argento sparato dal cacciatore. Vincent è il primo ad accoglierlo, ma cosa succederà esattamente tra lui ed il suo fedele braccio destro? Leggete e lo scoprirete.
Genere: Angst, Generale, Hurt/Comfort | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'La diciottesima Luna '
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È trascorso poco tempo da quando a Veritas si è scatenato un violento temporale: Vincent Hikari rimane seduto sul proprio trono, pensieroso e riflettendo sugli ultimi eventi. Le cose non stanno andando esattamente come sperava: credeva che Ivy sarebbe venuta a reclamare il suo sangue, per nutrire quello che lui è convinto essere suo figlio. Ma nulla di ciò è accaduto: la sorella continua a rimanere fedele a Vanitas e non solo: desidera sempre e solo il suo sangue. Da quando ha saputo di essere incinta in oltre, anzi forse anche da prima la sete non ha fatto che aumentare. Almeno, stando a quanto gli è stato riferito da Xerxes che, da un pò di tempo è diventato sua spia.in oltre c’è un’altra questione che da un pò di tempo a questa parte lo turba e non poco: il suo vice. Dominique lo preoccupa parecchio: è arrivato ad attaccarlo, cosa che mai aveva fatto prima di quella sera. Mai, nemmeno sotto gli effetti della luna rossa o della luna blu: ha sempre avuto il massimo rispetto per la sua autorità, non lo ha mai sfiorato con un solo dito ma, la sera precedente così non è stato. Il falso Re porta una mano al viso, posando un dito sulla guancia precedentemente graffiata dagli artigli affilati del maggiore. Certo il taglio è già rigenerato, ma il turbamento non se ne vuole andare. Un ennesimo lampo, un tuono e, in seguito, un aroma che ben conosce. “ E’ tornato “. Sentenzia solamente, alzandosi dal proprio trono come se nulla fosse e già sapendo chi, proprio in quel momento è rientrato palazzo.

 

Vincent arriva finalmente all’ingresso, dove una guardia guarda con terrore colui che è il suo capitano ma non osa ancora proferire verbo. “ Che hai da fissare, lurido bastardo?! Vattene prima che ti uccida! “. Grida su tutte le furie il corvino, mentre l’altro non ci pensa su due volte e se ne va, terrorizzato ma allo stesso tempo grato che non gli sia stato ordinato di curare il principe da quella che parrebbe essere davvero una brutta ferita. “ Idiota! “. Continua a gridare il corvino, non accorgendosi nemmeno della presenza del suo signore a pochi metri di distanza.

 

“ Nick “. Lo chiama solamente Vincent, mentre l’altro pare quasi accorgersi solo ora della sua presenza e si volta di scatto verso di lui: l’odore di sangue ed argento si mischia a quello di acqua, mentre persino Vincent non può fare a meno di rimanere sconcertato a quella scena. “ Chi diavolo ti ha ridotto in questo stato? “. Mormora semplicemente, avvicinandosi di qualche passo.

 

“ Non è stato nessuno “. Sibila solamente Dominique, ma il biondo non risponde nemmeno a quella frase. Fa per mettere una mano sulla spalla del cugino, per la prima volta realmente preoccupato.

 

“ Hai tutti i vestiti bagnati e sporchi di sangue e mi vieni a dire che non è stato nessuno? Dimmi immediatamente chi è stato! Lo ammazzerò con le mie stesse mani! “. Si altera Vincent, mentre nei suoi occhi passa un riflesso blu e mentre una leggera coltre di ghiaccio ricopre il pavimento. Fa per togliere la giacca del cugino, ma lui si scansa poco prima di essere toccato.

 

“ No! “. Fa solamente, non curandosi di avere non solo i vestiti bagnati, ma anche i capelli. “ Non mi toccare… “. Mormora, tremando lievemente sia per il dolore al braccio che per il freddo. Si: per la prima volta dopo molto tempo sente freddo, un freddo che probabilmente non è solo dato dalla pioggia ma dalla costante solitudine in cui si è auto isolato. A quella reazione, d prima Vincent rimane sorpreso. Solo in seguito agisce come il re che è o meglio, che si è auto convinto di essere.

 

“ Avanti, lascia che ti aiuti e non fare l’idiota! Sai bene che con me non serve a nulla nascondersi dietro a maschere fittizie: io ti conosco e so cosa provi, ti conosco meglio di quanto non ti conosca tu stesso “. Inizia il discorso, posandogli una mano sulla spalla e facendolo sussultare. Da parte sua il corvino vorrebbe ribattere, ma lo sguardo severo del suo signore lo fa desistere. Da parte sua invece, Vincent gli arriva davanti e, senza indugio gli toglie lentamente la giacca. Ma questo sembra far sussultare il suo fedele vice capo: nel momento preciso in cui in teoria dovrebbe essere rimossa la manica sente un intenso dolore, probabilmente causato dal proiettile d’argento che ha lasciato alcune scheggia nelle ferita, anche se lo ha rimosso prima che potesse creargli seri problemi. “ Sta calmo: so che fa male, ma se tieni questi abiti bagnati e sporchi sarà peggio. Non si sta rigenerando, significa che… “. Ma non finisce la frase: il corvino si siede contro la parete, stanco e posandosi una mano sul viso.

 

“ Ci sono ancora delle schegge nella ferita. Per questo non si rigenera: rischio la morte o di perdere il braccio, se non verranno rimosse “. Sussurra solamente il secondo principe di Veritas, mentre il suo Re si inginocchia accanto a lui e, in seguito lo prende tra le braccia.

 

“ Si può sapere cosa ti è successo? Avverto su di te l’odore di Garry e Jeanne… “. Ma nel sentire il nome dell’odiato rivale il corvino sussulta, stringendo i pugni in ira per poi lasciarsi finalmente andare ad un pianto carico di rabbia: non è il dolore a creargli problemi, anzi quasi non gli importerebbe se non fosse che a provocare tale dolore è stato quel cacciatore infame.

 

“ Lei mi odia, Vince! Mi odia per colpa di quel cacciatore, mi ha sparato per proteggere lui! Ed è una cosa che non tollero! “. Continua ad infuriarsi, la coltre ghiacciata precedentemente creata da Vincent si scioglie mentre la temperatura inizia ad alzarsi. “ Io giuro che lo ucciderò! Lo ucciderò con le mie stesse mani! Farò patire a quel bastardo tutto ciò che ora sto patendo io! Lo giuro “. Continua, mentre a quelle parole Vincent annuisce solamente e si limita a stringerlo maggiormente a sè.

 

“ Anche io ti giuro che me la pagherà, per averti ridotto in queste condizioni “. Fa semplicemente, ed è vero: possono fargli ciò che vogliono, è abituato al disprezzo ed all’odio da parte della sua famiglia da lungo tempo. Ma ciò che proprio non può sopportare è che venga fatto qualcosa a suo cugino: a lui, che gli è rimasto accanto sin dal principio. A lui, il solo ad averlo accettato nella famiglia quando il suo stesso fratello lo ha cacciato e ripudiato. “ Ti prometto che la pagheranno, ma ora devi calmarti e medicare la ferita. D’accordo? “. Chiede solamente mentre, a quelle parole il corvino annuisce semplicemente.

 

“ Se vuoi punirmi, fallo ora “. Mormora solamente, mentre Vincent lo osserva un pò stranito. “ Beh insomma, ti ho attaccato… suppongo ci sia una punizione, no? “. Borbotta solamente il corvino, mentre l’altro lo osserva qualche istante e, solo in seguito gli da uno schiaffo a sorpresa.

 

“ Questo è per avermi fatto preoccupare! Stupido! Non devi più andartene senza il mio permesso  senza dirmi dove sei! Pensa se ti fosse successo qualcosa! Cosa diavolo avrei fatto io, senza di te?! “. Chiede, mentre l’altro rimane interdetto qualche istante e, inevitabilmente porta una mano al punto dolorante. Vincent lo osserva qualche momento, con quel lieve broncio che quasi lo rende adorabile e molto simile al fratello maggiore. “ Tu… “. Mormora solamente, prima di posare entrambe le mani sul viso dell’altro, costringendolo così a guardarlo. “ Tu sei il mio cavaliere, capito? Non ti azzardare più a metterti in pericolo in questo modo, o te la vedrai con me “. Assicura, mentre per la prima volta anche Dominique rimane spiazzato e senza parole. Si limita ad annuire solamente, mettendo a sua volta un lieve broncio.

 

“ Mi hai fatto male “. Mormora solamente, mentre l’altro lo attira nuovamente a sè per poi stringerlo forte, ancora una volta.

 

“ Considerala la tua punizione “. Fa semplicemente, mentre il suo cavaliere non ribatte più, limitandosi ad annuire e chiudendo gli occhi qualche istante anche se, di lì a poco il dolore al braccio torna a farsi insopportabile. Deve curarlo, pensa: deve assolutamente rimuovere le schegge d’argento dal suo braccio, prima che diventino a loro volta un pericolo per lui.



In una notte piovosa, Dominique rientra dopo il duro scontro con Garry e Jeanne, ferito dal proiettile d'argento sparato dal cacciatore. Vincent è il primo ad accoglierlo, ma cosa succederà esattamente tra lui ed il suo fedele braccio destro? 
   
 
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