MI FIDERÒ
Capitolo primo
Differenza sottile
Tra il fare e il dire
So che c'è di mezzo un mare
E ci puoi morire
Ho tracciato un confine
Sono solo linee
E camminato mille strade
Per non farmi scoprire
In questo piccolo spazio
In una piazza così grande
La mia vita mi sorprende
E mi riempie di domande…
(“Mi fiderò” – Marco Mengoni/Madame)
La vita nei Sette Regni non poteva
assolutamente essere priva di complicazioni, tanto meno se vi si aggiravano
individui come Theon e Ramsay e perciò, sebbene la minaccia degli Estranei e
dei non-morti fosse stata ormai sgominata una volta per sempre (o almeno così
tutti speravano!), rimaneva ancora una cosa molto importante da risolvere,
ossia sconfiggere Cersei e trovare qualcuno di più assennato da piazzare sul
Trono di Spade.
Beh, a dirla tutta a Ramsay Bolton non
fregava un accidenti di chi sedeva sul Trono di Spade, per lui ci si sarebbe
potuto sedere anche Lord Walder Frey, l’unica cosa che voleva era, finalmente,
tornare a Pyke con Theon e vivere là tranquillo insieme a lui… ma Theon, usando
i suoi metodi, gli aveva fatto
promettere che prima avrebbero combattuto a fianco degli Stark contro i
Lannister e che solo una volta ottenuta la pace sarebbero tornati insieme alle
Isole di Ferro.
Ramsay non capiva bene perché dovesse
combattere proprio contro i Lannister, che bene o male un tempo lo avevano
sostenuto per prendere il Nord, e a fianco degli Stark che detestava
cordialmente di un odio personale molto vicino alla gelosia… però erano così
tante le cose che il giovane Bolton non capiva che una in più non gli faceva
poi tutta quella differenza, quindi si limitò ad aggiungerla alla pila dei
fatti inspiegabili per lui e per il
suo neurone e adattarsi a quello che voleva Theon, che alla fine era quello che
andava bene anche per lui visto che stare con Theon era diventata la sua unica
ragion d’essere!
Il problema, però, era che adesso non c’era
più un nemico comune pericoloso come gli Estranei e, pertanto, le antipatie
personali cominciavano di nuovo a farsi sentire e le alleanze scricchiolavano.
Era vero che Cersei Lannister poteva essere considerata il nemico comune, ma
non era comunque il Re della Notte e magari, per qualcuno a caso, anche Daenerys Targaryen poteva essere considerata
altrettanto insopportabile… Insomma, quando fu il momento di pianificare una
strategia comune, si sentiva la tensione talmente alta che qualcosa sarebbe
potuto esplodere e Sansa Stark non nascondeva per niente il fatto che, per ciò
che la riguardava, sarebbe stato molto meglio se durante la battaglia contro
gli Estranei qualcuno avesse fatto fuori la Targaryen invece del povero buon
vecchio Jorah Mormont! Comunque, nonostante i Consigli di Guerra piuttosto
burrascosi e la possibilità sempre più concreta che Daenerys e Sansa finissero
per saltarsi agli occhi e prendersi per i capelli se la convivenza a Grande
Inverno si fosse protratta ancora a lungo, alla fine le decisioni furono prese,
anche in mezzo a mugugni, borbottii e malcontenti vari. Si stabilì che l’esercito
degli Stark sarebbe partito per dirigersi verso Roccia del Drago guidato da Jon
Snow, il quale aveva scelto di onorare gli accordi presi con Daenerys anche se
Sansa si era opposta, obiettando che i soldati avevano già affrontato una
battaglia fin troppo dura contro gli Estranei e che avrebbero avuto bisogno di
alcuni giorni di riposo per riprendere le forze.
Beh, diciamo che, forse, Jon aveva deciso di
obbedire ai voleri di Daenerys anche perché era molto meglio che i vari
eserciti partissero il prima possibile: pur non essendo un’aquila, si era
accorto anche lui che, se Daenerys e Sansa fossero rimaste troppo a lungo sotto
lo stesso tetto, le cose sarebbero andate a finire parecchio male ancor prima
di iniziare la guerra contro Cersei!
Tyrion e Varys, invece, avrebbero portato la
flotta di Daenerys verso Roccia del Drago per poter organizzare meglio
l’attacco ad Approdo del Re. Con grande sorpresa di tutti (ma non di Theon e
Ramsay che li avevano già sgamati qualche notte prima!), Jaime annunciò invece
che sarebbe rimasto a Grande Inverno al fianco di Brienne, che avrebbe
continuato a proteggere Lady Sansa così come aveva promesso a Catelyn molto
tempo prima. E, a dirla tutta, neanche Tyrion si stupì poi tanto per la scelta
del fratello: sicuramente vi aveva pesato non solo l’affetto che aveva scoperto
di provare per Brienne, ma anche la volontà di non schierarsi in nessuna delle
due fazioni, non a favore di Cersei (dalla quale era rimasto amaramente deluso)
ma neanche in un esercito che l’avrebbe combattuta. Tutto sommato era la scelta
più logica per Jaime e Tyrion era molto felice per lui.
Ma il bello doveva ancora venire!
Come ho già accennato prima, Ramsay aveva
accettato la decisione di Theon di combattere al fianco degli Stark anche se la
cosa non lo rendeva felice… ma perfino il suo neurone solitario cominciò a
porsi delle domande quando Theon, invece di schierarsi, appunto, al fianco dei
soldati degli Stark guidati da Jon Snow, dichiarò che si sarebbe imbarcato con
la flotta della Regina Daenerys.
“Senti, Theon, non che la cosa mi dispiaccia,
anzi a dire il vero mi sembra molto più divertente viaggiare per mare guidati
dalla Regina dei Draghi piuttosto che farsi tutto il percorso a cavallo
seguendo quel bastardo di Jon Snow”
disse quindi Ramsay al compagno, alla vigilia della partenza per Roccia del
Drago, “ma l’hai menata per tanto tempo con quella storia straziante di voler
combattere con gli Stark, di sentirti onorato di lottare per gli Stark e
scemenze simili e adesso non ti unisci al loro esercito?”
Theon, che aveva dovuto sviluppare una
pazienza incommensurabile nello stare con Ramsay, si limitò a scuotere il capo,
divertito dalle polemiche inutili del giovane Bolton, e gli spiegò le cose al
meglio delle sue possibilità.
“Beh, in realtà combatterò comunque al fianco
degli Stark, visto che mi schiererò contro i Lannister” rispose, “ma ho preso
questa decisione dopo quello che abbiamo sentito da Lord Varys: Yara ha
riconquistato le Isole di Ferro per la Regina Targaryen e manderà una flotta in
suo appoggio, mentre mio zio Euron ha donato la sua Flotta di Ferro a Cersei.
Io voglio combattere per gli Stark, ma in questo modo combatterò anche per i
Greyjoy, perché sosterrò mia sorella contro il nostro folle zio.”
Theon era davvero entusiasta e commosso nel
dire queste parole, insomma, lui ci credeva davvero nel fatto di essere un
Greyjoy e uno Stark e tutte quelle faccende là. A Ramsay non sarebbe potuto
fregare di meno di tutto ciò, però trovava il lato positivo in questa scelta di
Theon (oltre al fatto che, comunque, non si sarebbe separato da lui per tutto l’oro
del mondo anche se non lo aveva ancora capito…).
“Ah, va benissimo, il mio non era certo un
rimprovero, anzi, a me faceva pure schifo pensare di dover seguire Jon Snow e
invece così avremo i Draghi a guidarci! Pensi che la Regina Daenerys mi farà
fare un giro su uno di loro?” fu il suo commento, fuori luogo e infantile come
al solito.
Theon scoppiò a ridere e ricordiamo che, ogni
volta che rideva, affascinava ancora di più Ramsay e gli faceva sentire
incredibili sconvolgimenti nel cuore, nel sangue e nell’unico neurone che
aveva!
“Questo proprio non lo so, dovresti chiedere
a lei e poi… vedere se i Draghi sono d’accordo o se invece non preferirebbero
mangiarti” replicò il giovane Greyjoy, scherzoso.
“Ma uno dei Draghi ha accettato di farsi
cavalcare dal bastardo Snow! Perché
non dovrebbe volere me?” protestò
Ramsay. E qui neanche Theon seppe rispondere, perché nessuno dei due sapeva
che, in realtà, Jon Snow era figlio di Rhaegar Targaryen e di Lyanna Stark e
che per questo i Draghi lo avevano riconosciuto e accettato. E, visto che la
cosa al momento doveva rimanere più o meno segreta, era davvero un bene che
nessuno dei due lo sapesse perché Ramsay lo avrebbe immancabilmente esclamato
ai quattro venti, sottolineando oltre tutto che Jon rimaneva comunque un
bastardo, anche se di un Targaryen, perché comunque Rhaegar aveva poi sposato
Elia Martell ed era lei la legittima Principessa, il matrimonio con Lyanna
Stark era rimasto segreto e dunque da considerarsi non del tutto legittimo! Insomma,
era molto meglio che la notizia non fosse arrivata alle orecchie del giovane
Bolton…*
E così il giorno seguente l’esercito degli
Stark partì da Grande Inverno e Theon e Ramsay seguirono invece Daenerys
Targaryen con i suoi Draghi e i suoi Immacolati… e diciamocela tutta, anche
Theon era ben felice di poter viaggiare per mare, in fondo era pur sempre un
Uomo di Ferro o qualcosa del genere! Per non parlare di Ramsay che, pur avendo
pensato bene di lasciar perdere il sogno di volare in groppa a un Drago, rimaneva
estasiato per ore durante la navigazione ad ammirare Drogon e Rhaegal che
guidavano la loro flotta, enormi e spaventosi, con Daenerys che cavalcava
Drogon. La flotta era partita da poco e si stava avvicinando a Roccia del Drago
quando, una sera, appena prima del tramonto, venne avvistata una piccola e
malridotta barchetta con a bordo tre uomini ancora più malridotti. Varys
pensava che potesse trattarsi di spie (era commovente
la fiducia che Lord Varys aveva nel mondo circostante, anche se in realtà il
più delle volte aveva ragione lui), ma Tyrion giudicò che fossero talmente
messi male che, in ogni caso, non avrebbero potuto combinare molto. I tre
furono dunque accolti nella nave ammiraglia e chiesero di poter parlare
immediatamente con Theon Greyjoy, visto che avevano saputo che combatteva per
la Regina Daenerys.
Tyrion rimase stupefatto.
“E perché volete parlare proprio con Theon
Greyjoy?” domandò. Nonostante tutto, lui continuava a pensare che il ragazzo
fosse ben poco importante per la causa, che fosse piuttosto presuntuoso e,
sostanzialmente, un incapace.
“Siamo Uomini di Ferro, siamo riusciti a
fuggire dalla Flotta di Euron perché non vogliamo più seguirlo, noi vogliamo
Yara come Regina e sappiamo che Theon combatte per lei” disse uno dei tre.
“Abbiamo delle informazioni importantissime
da dargli!” soggiunse un altro.
“E non potete darle direttamente a me invece
che a Theon?” obiettò Tyrion, vagamente infastidito. “Sono io il Primo
Cavaliere della Regina Daenerys e, se c’è qualcosa che la minaccia, è a me che
dovete dirla e non a un Theon qualsiasi!”
Sì, appunto, Tyrion non aveva poi quella
grande stima per il giovane Greyjoy…
“Siamo Uomini di Ferro e non serviamo i
Signori di Westeros” ribadì uno dei marinai. “Quello che facciamo lo facciamo
per Yara e quindi non diremo niente a nessun altro se non a Theon!”
“E va bene, e va bene, mandate a chiamare
Theon!” dovette cedere Tyrion, così un servo partì alla ricerca del giovane
Greyjoy mentre altri portavano cibo e birra per i tre.
Alla resa dei conti, però, Tyrion si trovò a
ringraziare i Sette Dei per aver ceduto ai capricci di quei testoni di Uomini
di Ferro, perché ciò che avevano da dire era una notizia epocale che avrebbe
cambiato le sorti di tutti i Sette Regni… o, quanto meno, il finale deciso
dagli autori della serie TV!
“Principe Theon” iniziò uno degli Uomini di
Ferro quando il giovane giunse finalmente nella cabina dove i tre erano stati
portati, “innanzitutto chiediamo il tuo perdono, perché inizialmente abbiamo
scelto di seguire Euron ed eravamo nella Flotta di Ferro che lui ha portato ad
Approdo del Re.”
“Va bene, avete il mio perdono” tagliò corto
Theon, a cui non interessavano tanto le motivazioni di quegli uomini quanto ciò
che avevano da riferire.
“Credevamo che Euron fosse il Re più adatto
per le Isole di Ferro, ma ci sbagliavamo di grosso, lui non è nemmeno un vero
Uomo di Ferro, infatti ha usato la sua Flotta per mettersi al servizio della
Regina Cersei e questo per noi è imperdonabile!” riprese un altro marinaio.
“Non volevamo una donna come capo, ma Yara è
un Uomo di Ferro molto più di Euron ed ha veramente a cuore le nostre Isole”
ribadì il terzo. “Così ci siamo ribellati, eravamo più di dieci ma… beh, gli
uomini di Euron ci hanno sopraffatti e così abbiamo cercato di fuggire, ma non
solo per salvarci, anche per dirvi una cosa importantissima…”
Theon si trattenne a fatica dall’urlare: E allora ditela, questa cosa
importantissima, cosa aspettate???, ma aveva imparato ad esercitare la
pazienza dopo tanto tempo trascorso con Ramsay…
“Euron ha portato la Compagnia Dorata di
Essos con la Flotta di Ferro e vi sta tendendo un’imboscata a Roccia del Drago”
rivelò finalmente uno dei marinai. “Vi attaccheranno a sorpresa e sarà un
massacro, anche perché ogni nave della Flotta di Ferro ha un’arma speciale, una
specie di balestra che scaglia dardi in grado di uccidere i Draghi. La chiamano
Lo Scorpione e…”
“Ma queste sono notizie davvero importantissime!” esclamò Tyrion. “Che questi uomini
abbiano tutto quello che desiderano, portate loro i cibi e le bevande che
chiederanno, fateli lavare e donategli degli abiti nuovi, insomma, trattateli
con riguardo, perché ci hanno appena salvato da un disastro. Nel frattempo io
parlerò con Daenerys e ci organizzeremo per contrastare l’imboscata di Euron.”
Così dicendo, Tyrion uscì dalla cabina più in
fretta che poté per raggiungere la prua della nave e riuscire a chiamare la sua
Regina, che guidava la flotta cavalcando Drogon e con Rhaegal al fianco.
“Non vogliamo nessuna ricompensa” chiarì uno
dei marinai, guardando con disprezzo la porta da cui Tyrion era uscito e poi
Lord Varys. “Non lo facciamo per voi, noi siamo Uomini di Ferro e non
combattiamo per Westeros. Ma la nostra vera Regina, Yara, ha riconquistato le
Isole di Ferro in nome di Daenerys Targaryen perché la Regina dei Draghi ci
concederà l’indipendenza, e per questo noi combatteremo: per Yara e per la
libertà delle Isole di Ferro!”
“Combattete per chi vi pare, a noi non
importa” intervenne Ramsay che, come sempre, aveva seguito Theon e non poteva
certo evitare di dire la sua su quella faccenda. “Quello che conta è che ci
avete avvertito, così l’imboscata di Euron fallirà e, anzi, quel grassone
tracotante avrà proprio una bruttissima sorpresa!”
Come ricorderete, Ramsay e Euron si erano
accapigliati non poco durante l’Acclamazione di Re a Pyke e, adesso che c’era
la possibilità di farla pagare a quel bisonte impazzito, il giovane Bolton era
fuori di sé dalla gioia. Così ci avrebbe pensato due volte a mortificare e
minacciare Theon e anche a cercare di uccidere quei meravigliosi Draghi…
La scena che si presentò agli occhi incantati
e sbigottiti di Ramsay pochi giorni dopo fu da standing ovation: la Flotta di Ferro di Euron aveva, appunto, teso
un’imboscata alla flotta di Daenerys presso Roccia del Drago e attendeva di
partire all’attacco. Le vedette di Euron avevano già annunciato l’arrivo delle
navi della Regina e la Compagnia Dorata si preparava al combattimento, ma Euron
attendeva, sghignazzando tra sé. La sua non sarebbe stata una semplice
imboscata, no, prima avrebbe usato gli Scorpioni per abbattere i Draghi e
uccidere Daenerys e poi avrebbe guidato la Flotta di Ferro all’arrembaggio.
Sì, però qualcosa non stava andando nel verso
che lui si era aspettato.
Le navi di Daenerys si facevano sempre più
vicine, ma dov’erano i Draghi che avrebbero dovuto guidare la flotta?
Ad un certo punto il cielo parve oscurarsi,
come se grosse nuvole nere fossero passate davanti al sole.
Drogon e Rhaegal, guidati da Daenerys,
avevano preso alle spalle la Flotta
di Ferro.
“Presto, girate gli Scorpioni! Lanciate i
dardi, presto!” urlò Euron, sentendosi gelare il sangue.
“Dracarys”
esclamò Daenerys.
Drogon e Rhaegal volarono sopra la Flotta di
Ferro, scatenando il fuoco sulle navi, distruggendo tutti gli Scorpioni e
annientando l’intera Compagnia Dorata e la flotta nemica, Euron compreso.
“Quel grasso maiale è finito arrosto proprio
come meritava” commentò Ramsay, soddisfatto, ammirando la potenza in battaglia
dei suoi adorati Draghi.
Accanto a lui, Theon preferì non commentare,
ma questa volta era perfettamente d’accordo con il suo compagno ed era
soddisfatto quanto e più di lui: Euron non sarebbe stato più una minaccia e il
Trono del Mare, adesso, era ancora più sicuro per Yara. Nonostante tutto, aveva
mantenuto la promessa fatta alla sorella di appoggiarla nella riconquista delle
Isole di Ferro…
Fine capitolo primo
* Con buona pace di Jon Snow, questa è anche la mia posizione. Lui è in parte Targaryen
e mi va bene, tuttavia è nato da un matrimonio segreto che è poi stato
invalidato da quello legittimo con Elia: pertanto, Jon per me potrebbe anche
sedere sul Trono di Spade, ma Ramsay ha tutti i diritti di chiamarlo bastardo! XD