Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Little_ball_of_anxiety    01/09/2022    0 recensioni
Hiroshi non era uno di quei vampiri crudeli e malvagi dei racconti horror, né uno di quelli descritti nei romanzi romantici, creati dagli autori unicamente per far battere il cuore a qualche adolescente. Hiroshi non era cattivo, ma non era neanche buono. Il suo unico desiderio era restare nella pace e tranquillità della sua foresta. Per esaudire questo desiderio aveva già terrorizzato interi paesi e non aveva intenzione di fermarsi. La sua routine quotidiana viene, però, interrotta a causa di una misteriosa ragazza che si aggira all’interno della foresta in una gelida serata d’autunno. Per quale strano motivo avrà deciso di recarsi lì? Resta a voi scoprirlo. Buona lettura.
Genere: Angst, Fluff, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Sovrannaturale
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

CAPITOLO 1

Quella era una situazione davvero ironica. Durante il proseguimento dell’autunno era consueto che i boschi si riempissero di nebbia, in particolare di sera, ma la visione di una ragazza che corre in mezzo alla foresta pur non vedendo oltre il palmo del proprio naso… era davvero cliché! Non che quella vista dispiacesse ad Hiroshi. Anche se il suo nome significava generosità, egli non era un vampiro da sottovalutare. Era conosciuto come “Il mostro della foresta” perché quello era ormai divenuto il suo territorio e nessuno osava rubarglielo. La sua forza era superiore a quella della maggior parte dei vampiri che risiedevano in quella zona ed era conosciuto per la sua crudeltà. Hiroshi sapeva che giravano storielle del genere su di lui e, anche se quelle sottospecie di leggende non erano per nulla veritiere, non gli dispiaceva avere un po’ di fama. In ogni caso, era da settimane che nessun umano cercava di addentrarsi per la foresta. Probabilmente la prima gelata dell’anno aveva costretto molte persone a non uscire dalle città. Da giorni Hiroshi si limitava a succhiare il sangue da qualche animaletto della foresta, quindi vedere lì una ragazza indifesa non aveva che aumentato la propria fame. Prima di tutto decise di osservare l’umana da distante. Nonostante facesse freddo, era vestita in maniera semplice e l’indumento più caldo che stava indossando era una felpa. Da qualche minuto stava vagando inutilmente per la foresta. Ormai aveva il respiro affaticato e dopo un po’ si decise a fermarsi per prendere fiato. Improvvisamente la ragazza si raggomitolò vicino ad un albero e si sbrigò a sciogliere i suoi capelli, raccolti fino a poco prima in una coda. La giovane si portò le gambe al petto ed iniziò a piangere a dirotto. Probabilmente quella patetica umana si era appena resa conto di essersi persa. Per lei sarebbe stato impossibile tornare in città, almeno che non fosse salita la nebbia. Hiroshi decise di avvicinarsi lentamente alla ragazza. L’umana avvertì la sua presenza solo quando le iniziò a parlare.

-I tuoi genitori non ti hanno mai detto che è pericoloso vagare nei boschi di sera?

La prima reazione della ragazza fu terrore. Le sue lacrime si fermarono e lasciarono il posto all’adrenalina che le permise di alzarsi ed iniziare a correre come non avesse mai fatto. Hiroshi la guardò nuovamente da distante. Era così divertente vederla scappare, ma doveva assicurarsi di non perderla di vista. In realtà per lui era quasi impossibile non avvistarla. I suoi capelli neri creavano un netto contrasto con la nebbia bianca ed il suo odore si poteva sentire anche a chilometri di distanza. Effettivamente quello era un odore molto penetrante… forse il suo sangue era particolarmente dolce. Hiroshi rincorse la ragazza e ci vollero pochi secondi prima che ella si trovasse a terra. La sua schiena era rivolta verso il cielo, dove la luna si stava mostrando timidamente, ed il vampiro le stava stritolando i polsi per tenerla ben ferma. Stranamente, la ragazza non si stava dimenando troppo.

-A quanto pare non terrorizzano più i bambini con le favolette che raccontano di mostri che si celano nelle foreste, altrimenti non saresti qua. Se esci di notte da sola, un vampiro potrebbe attaccarti!

La ragazza iniziò a tremare.

-Oh, adesso hai perfino la pelle d’oca! Devo essere sincero, il tuo collo sembra delizioso, ma prima di morderti vorrei almeno vedere il tuo viso… posso?

Detto questo, Hiroshi afferrò il mento della giovane e lo voltò delicatamente verso di sé. Gli occhietti dell’umana erano ancora umidi e pieni di lacrime, ma sembravano anche stranamente spenti. Erano grigi, vuoti e non apparivano emozioni in essi.

-Avanti… cosa aspetti? Uccidimi.

Cosa stava farfugliando quella ragazza? Hiroshi decise di ignorarla.

-Prima di morderti potrei godermi questo tuo bel faccino. Insomma, sei così piccola ed indifesa… sei davvero invitante!

Per avere il controllo della situazione Hiroshi era completamente attaccato all’umana e le stava parlando da pochi centimetri di distanza dal suo volto. La guardò per un po’. Più il tempo passava, più la ragazza sembrava tremare. Finalmente Hiroshi si decise a fare un piccolo assaggio della pelle di quell’umana. Iniziò lentamente a darle qualche leccatina vicino agli occhi, dove c’era ancora il residuo delle lacrime di prima.

-Wow, la tua pelle è deliziosa. Anche se le tue lacrime sono piuttosto gelide. Voi umani non supportate il freddo, non è vero? Bhe, se le tue lacrime sono così gustose, non oso immaginare come sarà il tuo sangue.

Detto questo Hiroshi sorrise e mostrò arrogantemente i suoi canini alla ragazza. L’umana era completamente paralizzata. Il vampiro si avvicinò al suo collo, dopodiché la morse. Era rimasto sorpreso dalla morbidezza della sua pelle e della facilità con cui riuscisse a cavarle il sangue dalle vene. Il cuore dell’umana batteva talmente forte che quel suono gli rimbombava nelle orecchie. Quella ragazza così piccola ed indifesa aveva un sangue che alla lingua di Hiroshi sembrava delizioso. Probabilmente le sue papille gustative si erano stufate dei cinghiali mezzi morti. Dopo quella che poteva essere sembrata un’eternità, il vampiro staccò i denti dal collo della ragazza.

-Il tuo sangue è dolcissimo, sai? Probabilmente le zanzare diventeranno matte per te. Anche a me non dispiacerebbe assaggiarlo un altro po’, ma penso che quello che ti ho preso mi basterà per un bel pezzo.

Hiroshi lasciò la prese e rese di nuovo all’umana la possibilità di muoversi.

-Su, sei libera. - la incoraggiò il vampiro sorridendo. La ragazza lo guardò perplessa.

-Cosa!? - esclamò la giovane, mettendosi improvvisamente ad urlare. - Ma… cosa? Finisci l’opera!

Hiroshi si sentì perso e non riusciva a capire che cosa volesse quell’umana.

-Questo sarebbe il momento in cui tu scappi – disse il vampiro mantenendo una certa calma.

- No, tu dovresti uccidermi! - urlò la ragazza, aggrappandosi al braccio di Hiroshi. - Ammazzami, ammazzami!

-Cosa stai blaterando? - Hiroshi afferrò nuovamente la ragazza per i polsi e la costrinse a sedersi vicino ad un albero. La stava stringendo con più forza in confronto a prima ed aveva quasi paura di ferirla, ma lei continuava a dimenarsi con tutte le forze.

-Voglio morire, voglio morire… - continuava a ripetere le stesse parole all’infinito, tra un singhiozzo ed un urlo.

-Per cosa cavolo sei entrata in questa foresta? - Le lacrime che stavano nuovamente scendendo dagli occhi della ragazza avevano reso più facile per Hiroshi mantenerla ferma.

-Ti decidi ad uccidermi? - urlò nuovamente l’umana.

Sentendo quelle parole Hiroshi lasciò andare le sue braccia. La prima reazione della giovane fu asciugarsi aggressivamente le lacrime dal volto. Poco dopo Hiroshi cominciò ad accarezzarle la testa. La ragazza sobbalzò.

-Cosa stai facendo? Che fai?

-Se urli così tanti rischi di perdere la voce. - Hiroshi rispose nuovamente con tono calmo.

Eventualmente, dopo qualche minuto di carezze alla testa, la ragzza smise di tremare, ma i suoi occhi erano colmi di terrore. Hiroshi si avvicinò ancora un po’ all’umana, cercando di non spaventarla più del dovuto, e la strinse da dietro in un piccolo abbraccio.

-Da quanto tempo è che qualcuno non ti accarezza la testa?

Il vampiro non ricevette risposta, ma continuò a fare domande.

-Ce l’hai un nome?

La ragazza rimase in silenzio per un lungo periodo di tempo. A volte apriva la bocca, ma la chiudeva proprio nel momento in cui Hiroshi pensava stesse per rispondere. Dopo un po’ ebbe la forza per dire:

-Yume.

-Non meriti di morire, Yume.

Hiroshi sorrise e strinse con più forza la ragazza a sé, mentre questa iniziava nuovamente a piangere.

Yume era la ragazza che fino a poco prima aveva perso tutti i sogni.

 

 

Note dell’autrice:

Grazie infinitamente d’aver letto il primo capitolo di “Kiss under the rope”. Questa è la prima storia che pubblico, quindi se avete qualche consiglio da darmi, lo accetto volentieri. Cercherò di pubblicare almeno un capitolo al mese e spero di riuscire ad organizzare i miei impegni in modo da allungare i prossimi capitoli. Spero che i protagonisti vi abbiano incuriosito. Un elemento che potrebbe passare inosservato è il fatto che l’ultima frase che avete letto poco fa è un gioco di parole, visto che “Yume” significa sogno in giapponese. In ogni caso, grazie ancora. Spero che passerete ancora un po’ di tempo su questa storia. Per ora, passo e chiudo!

Vostra Little_ball_of_anxiety.

 

 

 

 

 

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Little_ball_of_anxiety