Anime & Manga > Jujutsu Kaisen
Segui la storia  |       
Autore: RoriStark    10/09/2022    0 recensioni
Erano il trio perfetto: Hoshiko, Geto e Gojo, avevano iniziato insieme il corso all'accademia ed erano tre degli stregoni piu' potenti e con piu' potenziale dell'accademia, il fiore all'occhiello dei difensori dell'umanita', ma poi, tutto crollo' dopo l'incidente, qualcosa si spezzo', ma il tempo non aspettava nessuno, cosi' Hoshiko e Gojo crebbero, con un pezzo di cuore in meno, con l'anima fratturata mentre cercavano di rimettere insieme i pezzi ed inseguire quella vita che intanto incurante era andata avanti, senza di lui, almeno, fino a quel giorno,quando Geto, decise di tornare nelle loro vite.
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Geto Suguru, Gojo Satoru, Nuovo personaggio
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Threesome, Triangolo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
I woke up with warm tears
Where is the continuation of the impatient dream?
Is lonely

Please, give it back
When will it be easier
Against the waves that push and return

I want to believe that I'm not alone

Hold your hand
Don't get lost again from tomorrow
Follow the path of your choice


un mese dopo la morte dello stregone nero :Suguru Geto

Hoshiko correva sul tetto dell'edificio con l’agilita’ di un gatto a caccia, le forbici appoggiate in spalla luccicavano e gocciolavano di rosso, attraversò il velo sbuffando, dandogli una spallata, scivolando giù dalle tegole con un movimento rapido come se stesse facendo surf. Pesto’ il piede per saltare di sotto e conficcò con prepotenza la lama nel cemento per fermare la discesa, nel farlo,lasciò uno sfregio sull'intera facciata dell'edificio , ma era incazzata, troppo, per curarsene e i danni alle cose le davano sollievo. Rompere tutto,lasciare un segno indelebile, squarci e ferite che un po' le ricordavano i suoi, la aiutavano a sfogarsi. Non era più stata pulita come una volta, sembrava voler lasciare di proposito una scia di devastazione, una firma, ad ogni missione, quasi come un avvertimento ai piani alti e per far pagare i danni agli umani. Ma i professori non potevano dirle nulla, perchè alzava il velo ogni volta e teneva fuori i civili, compiva le missioni in modo egregio, eppure, anche se data la sua forza, le sarebbe bastato colpire il bersaglio, amava distruggere tutto quello che lo circondava,con attacchi devastanti, quasi quanto quelli del suo compagno Gojo. Prese un respiro e trattenne il fiato, mollò le forbici nella parete e si lascio’ cadere negli ultimi dieci metri che la separavano dal bersaglio sotto di lei. Lo stregone piroettò nell'aria,si muoveva come una canzone, affilata come una lama, tese un braccio pallido ed aprì la mano, i suoi occhi bicromatici fissi sulla preda, stava giocando,mentre calcolava la traiettoria, l’energia che aveva in corpo ed il ritardo da applicare per creare la giusta tempistica.
"Lampo nero"
Fu un sussurro, la ragazza piombò come una disgrazia sulla maledizione, un lampo oscuro brillò ed impattò sulla creatura che si disintegrò nell'istante in cui realizzò, che su di lui, una ragazzina dai capelli rosa, con il sangue incrostato su una guancia, lo stava mandando all'altro mondo . I suoi occhi non sembravano provare nulla, nemmeno la soddisfazione di aver vinto. Si alzò in piedi, in mezzo al cratere che aveva creato, pulendo con il pollice un graffio sul viso dato dall'impatto. Sputò sulla sabbia e starnuti la polvere che si era alzata e le era finita nel naso
"La vuoi smettere di andare in missione da solo? Satoru? "
Sussurrò alzando lo sguardo sullo stregone che la osservava dall'alto del tetto, rannicchiato come un gatto, gli occhi limpidi fissi su di lei, anche quando scese da lei scivolando sui detriti che aveva lasciato con nonchalance. 

"Perché continui a seguirmi? I professori vogliono che ci occupiamo di più missioni contemporaneamente"
“da quando ascolti i professori?”


La ragazza ridacchiò e  tese una mano per richiamare le forbici, ma qualcosa le aveva prese, bloccate. Uno spirito non classificato, dalle fattezze quasi umane, gli ringhiò contro divertito. Era brutto come la morte, occhi di lucertola, corpo fatto di scaglie, braccia umane messe senza un concetto preciso di simmetria, una coda che sferzava l'aria come una frusta, denti affilati e probabilmente, molto probabilmente, velenosi

"Vieni qui, bambolina, basta scappare! "

Hoshiko si voltò sorridendo languida a Gojo

"Toh! guarda, la mia missione…"

La ragazza guardò il terreno, l'iride del suo occhio impiantato si illuminò, mentre Gojo rimase ad osservarla pensoso,silenzioso come i morti. La ammirò in quella trance agonistica che la rendeva bellissima, letale, perfetta. Dopo un fulmine nero, gli stregoni padroneggiano l'energia oscura con la stessa facilità con cui si respira e quello era il suo secondo fulmine nero della giornata. 

"Occhio demoniaco: cercatore.. "

Immerse la mano nell'oscurità  fino al gomito ,frugò per un breve istante,poi,afferrò qualcosa. Quando tirò fuori il braccio, in mano aveva un'arma cremisi, un bastone diviso in tre parti con tre anelli a dividere ciascun pezzo, il legno era disegnato da motivi simili a fiamme,un'arma maledetta di livello speciale. La ragazza strinse forte contro il costato il bastone centrale, puntando il suo bersaglio, posò un bacio sulla punta dell'arma mentre Gojo sgranava gli occhi scordandosi di respirare, quell'arma.. 

Andiamo, Suguru

La ragazza si piegò appena, scattando in aria. La maledizione perse la ragazza di vista, tentò di cercarla,ma era troppo tardi, lei stava già incombendo su di lui, come se si fosse teletrasportata, no, non lo aveva fatto, era solo, spaventosamente veloce. Quando la maledizione alzò lo sguardo, sentì come un peso addosso, un impatto improvviso lo colpì alla nuca 

"Playful cloud"

Il colpo fu devastante, ci fu un suono umidiccio ,poi come di un ramo che si spezzava e la maledizione rabbrividì terrorizzato, il dolore lancinante.

"Molla le mie forbici, schifoso!!"

Nonostante si fosse spostato all'ultimo istante, quell'aggeggio gli aveva fracassato mezzo cranio è l'impatto lo fece piombare dal suo trabiccolo, dritto in bocca al secondo stregone, che sorrise nel vederlo cadergli addosso, stava cercando di rigenerarsi, ma non c'era tempo, doveva attaccare l'altro

"Vai! Sato!! È tuo!!"

"Hoshiko.."


Lo stregone la guardò stringere quell'arma contro il petto, giocando a roteare una delle estremita’, posata sulle forbici come un passero sul trespolo, la vide sorridergli come aveva sempre fatto. Gojo si trattò il naso ridacchiando, saltellò sui tacchi, in guardia, lo spirito tentò di artigliarlo ,ma qualcosa gli impediva di toccarlo, ogni volta che un suo attacco lo raggiungeva, si fermava sempre un attimo prima, come diavolo era possibile? Chi erano quei due pazzi? Erano due studenti , come era possibile che fossero al di sopra dei loro insegnanti? Lo stregone gli diede un calcio nello sterno con le mani ancora in tasca, mandandolo a sbattere contro una parete, sfondando  di schiena diverse stanze del palazzo. Quando si rialzò barcollante, lo spirito vide la ragazza scendere al fianco dello stregone, mentre le sue forbici le piovvero dietro piantandosi al suolo. Non aveva intenzione di usarle? La vide giocare con l'arma maledetta con facilità, facendosela ruotare attorno, fermandola tra costole e braccio, l'altra mano faceva ruotare l'estremità opposta, giocava, quella stronzetta, stava giocando???  E l'altro, nemmeno sembrava interessato a lui, era come una scusa, per stare con lei. 

"Non sono arrabbiata con te, Satoru, perché mi stai evitando? Non é da te, sei sempre solare, allegro, quest'aria da cavaliere solitario non ti si addice proprio,mi fai male quando fai così,sei cattivo"

"Perché usi quell'arma? "


Lei osservò l'oggetto che aveva tra le mani, accarezzando il legno con il pollice come per pulirla dal sangue appena stillato

"Perché fa il culo alle maledizioni, che domande fai? "

Satoru sorrise guardando la ragazza in tralce, sapeva che era una bugia, anche le sue forbici erano un'arma potente, eppure, sembrava ignorarle. Solo in quel momento notò qualcosa  che scintillò sul suo orecchio: un'orecchino, precisamente uno dei dilatatori più piccoli di Geto, che lei gli aveva fregato anni prima, non era più riuscita a dilatare ulteriormente il lobo o forse, forse le piaceva proprio in quel modo,lo teneva ancora addosso, usava ancora le sue armi,lo amava ancora così tanto, eppure, non ce la faceva proprio ad odiare il suo assassino. 

"Scusami, Hoshiko…non ho mai avuto  coraggio di dirtelo, ecco perché, mi sono allontanato"

La sua presa si fece stretta sull'arma, le nocche sbiancarono e i tendini minacciarono quasi di strappare la pelle, il suo corpo ebbe un fremito. Lo stregone si Morse il labbro facendolo smettere di tremare e tirò su col naso, cacciando via lacrime invisibili. Quando Gojo si sporse verso di lei, la ragazza piego’ l’arma sotto al braccio e  gli tirò un ceffone e lui, la lasciò passare. Lo stregone rimase col voltò leggermente piegato, gli occhi fissi sullo stregone 

"Se provi di nuovo a fare il solitario, a lasciarmi sola, allora sì che mi incazzo. Quello che è successo, non possiamo cambiarlo, Suguppi non tornerà più…ma tu sei qui, io sono qui e col cazzo, col cazzo che ci perderemo, lui si incazzerebbe a morte se ci vedesse in questo stato!!"

Gojo sorrise tiepido, le mani in tasca, poi guardò a terra calciando una pietra, distratto, I pensieri intrecciati, sugli occhi un velo denso di malinconia. Lo spirito maledetto lancio’ ai due un grido partendo di nuovo alla carica, stavolta miro’ alla ragazzina dai capelli rosa, vedendola distratta, sull’orlo del pianto. Poi pero’ lei si mosse rapida, tese i bastoni facendo premere gli anelli tra di loro,qualcosa brillo’ attorno all’arma, energia malefica allo stato puro. lo stregone tese le braccia e prima che la maledizione la colpisse, il bastone si sciolse con un delicato clangore ferroso e schizzo’ sulla sua faccia, spedendolo nuovamente dove  Gojo lo aveva fatto schiantare poco prima

"Hai ragione, si incazzerebbe di brutto…allora, Hoshiko, lo lasci a me? Fammi flexare un po'  dei miei poteri.."

la ragazza tese un braccio, lasciando cadere l’arma nel pozzo oscuro dal quale l’aveva estratta,rimanendo ad osservarla con gli occhi socchiusi, il sorriso che si spegneva come un fiammifero sotto la pioggia

"ti ho fregato il primo, questo te lo regalo volentieri..in ogni caso, stasera ti va un po' di sushi? Ordiniamo un paio di poke"

Suguru serrò le labbra, non rispose, osservò lo spirito imprecare contro di loro per averlo ignorato, lo guardò caricare mentre Hoshiko faceva un passo indietro, le forbici tornarono piccole e lei le raccolse riponendo nel fodero,in fondo, era finita. Prese il telefono e compose il numero,fece un respiro profondo e la sua voce smise di tremare

"Pronto? Sì, dovrei ordinare due poke, salmone, mango,avocado, formaggio fresco e… "

Il demone tentò di trafiggere Gojo, ma prima che ci fosse riuscito, si trovò con tutti gli arti a pezzi, a terra, piegati come se una forza invisibile li avesse torti come rametti secchi.  La scarpa dello stregone gli spinse il cranio contro il pavimento con un impatto impressionante, rompendo il cemento sotto,lo sguardo dello stregone gli piovve addosso, terrorizzandolo, prima che  Satoru si voltasse  appena verso la ragazza con un sorriso sbarazzino

"Anche un po' di wakame!! "

"La salsa?? "

"Pooooonzuuuu"


"Salsa ponzu su tutte e due e wakame extra, grazie mille, passiamo tra una mezz'ora, finiamo un lavoretto e siamo da voi, paghiamo in contanti, grazie"

Si voltò con una piroetta, facendo ruotare la gonna della divisa come una ballerina

"Hai finito? Satoppi?"

Gojo osservava la maledizione svanire sotto alla suola delle scarpe con indifferenza, gli occhi azzurri scintillarono dietro gli occhiali da sole. Quando si voltò verso la ragazza, le sorrise, malinconico, un sorriso che sembrava in via di guarigione. Sospiro’ pensando che in qualche modo, loro, sarebbero andati avanti e lui di certo, avrebbe voluto farlo insieme a lei

"Arrivo!!"

---

Hoshiko sbadigliò rumorosamente lasciandosi cadere addosso a Gojo, avevano mollato Itadori in camera sua con una serie di DVD ed un feticcio in braccio per farlo allenare. Non potevano ancora riportarlo all’accademia, quindi per il momento avevano affittato una stanza d’albergo a Tokyo. Hoshiko doveva tornare a casa e Gojo aveva quella dannata riunione per lo scambio culturale tra gli studenti di Kyoto e Tokyo, insomma una rottura di balle alla quale, fortunatamente, Hoshiko si era sottratta. Lo stregone si posò sulle gambe di Gojo sdraiandosi per guardarlo negli occhi, gli accarezzò il viso e lui abbassò la testa guardandola da dietro la sua fascia nera

"Eih, tutto bene? "

"Sì, quell'Itadori, é proprio un bravo ragazzo"

"Già.. "


"Mi fai fare un'altra partita? "

"E va bene, ma stai attento quando lanci la ulti, aspetta almeno che si mettano tutti insieme, I nemici… per essere il più forte degli stregoni, sei una schiappa nei PvP"

Gli porse il telefono ridacchiando, mentre la mano di lei gli accarezzava la guancia, salendo poi nel cespuglio bianco dei suoi capelli, arruffandoli ancora di più, lui in cambio, si chino’  per baciarle la fronte

"Sbrigati, tra un po'di dovremmo fermarci.."

"Già… "

Riuscì a terminare una partita, addirittura concludendo con una vittoria, cosa alquanto rara per lui vincere in quel gioco. Lo stregone restituì il telefono alla ragazza con un sospiro mentre lei lo sistemava nello zaino dopo aver mandato un messaggio

"Tu torna a casa, ci penso io qui"

Lei ridacchiò come se avesse appena fatto una battuta, scosse il capo dandogli un colpetto sulla fronte che però non lo raggiunse

"Certo, dai, scendiamo…. Ijichi, fermati qui"

Disse con calma la ragazza sporgendosi verso il conducente per battergli un colpetto alla spalla, erano abbastanza lontani dalla città, Gojo non amava dare sfoggio delle sue capacità in mezzo a potenziali vittime

"Ma siamo nel mezzo del nulla, non torniamo in città? Cosa dovete fare? "

Chiese l'uomo al volante confuso per la richiesta improvvisa. Hoshiko sorrise tornando al suo posto accanto allo stregone, allungò una mano con malizia fino a stringergli la coscia, sia Gojo che Ijichi balzarono dal sedile, Hoshiko mostrò i dentini in una smorfia che grondava malizia.

"Davvero lo vuoi sapere,Ijichi?"

l’assistente direttore senti’ i brividi salirgli sulla schiena, il sudore colare dalla fronte,stava facendo caldo la’ dentro?

"Mio dio… ok, ok, basta che non iniziate sul mio sedile"

Ijichi inchiodò al lato della strada facendo quasi cappottare la macchina

"Fuori! Fuori! Fuori! Dio mio siete una tempesta di ormoni!! Prendetevi un albergo!!!"

Gojo e Hoshiko vennero scaricati dalla macchina, se non fosse per il fatto che quei due erano stregoni di primo livello superiore, li avrebbe spintonati fuori personalmente. 

"A dopo Ijichiiiii~"

"A che ora devo passa-"


Ijichi affondò il piede nell'acceleratore, divorando l'asfalto,quando la mano di Gojo scivolò dietro alla gonna di Hoshiko,che sobbalzò quando sentì uno schiocco secco, ma ormai la macchina era lontana. I due rimasero fermi in quella posizione per diversi secondi, osservando le luci della città ancora lontana, la mano dello stregone stringeva un gluteo della ragazza e lei lo lasciò fare, anche quando si appoggiò a lei con una spalla

"Perché non sei tornata a casa? Posso gestirlo"

"Lo so, ma non ti lascio da solo, ho paura"


Gojo inclinò il capo per osservarla, con malavoglia tolse la mano dal suo corpo ed alzò la benda con il pollice, il suo occhio brillava come un faro nella notte, facendo sobbalzare il cuore dello stregone, che si trovò a fissare un'idea limpida come cristallo e la sua espressione incuriosita

"Paura? "

Ripeté lui non capendo a cosa si stesse riferendo.Lei si Morse la guancia sospirato, si strinse forte guardando altrove

"Non so cosa voglia fare Suguppi, in ogni caso,io starò con te e se dovesse succedere qualcosa, ti proteggeró…tesoro,io…"

Entrambi si dovettero scansare da un lato, quando una fiammata passò in mezzo a loro bruciando la strada e gli alberi poco lontano .  I due stregoni si voltarono lentamente verso la maledizione che li stava raggiungendo con un ghigno sinistro, la camminata lenta come quella di un'anziano, le braccia dietro la schiena e le mani strette tra loro. Hoshiko lo conosceva già, non finse nemmeno di sembrare sorpresa, quando la maledizione la guardò con un capigliatura infastidito

"Ciao Jogo"

"Ragazzina, perché sei qui? "

La sua voce era bassa, pericolosa, ma Gojo sorrise quando lei mise una mano nella tasca di dietro dei suoi pantaloni "Sono col mio ragazzo, che domande? Gli tengo compagnia! Abbiamo mangiato un gelato buonissimo! Poi stasera se non muori te lo faccio provare" La maledizione storse il naso guardandola torvo  "Hai intenzione di interferire? " Hoshiko scosse il capo sistemando lo zaino sulle spalle, si allontanò appena dallo stregone, dondolando sui talloni "Oh, no, sei già bello svantaggiato così, non sono sadica, Suguppi te l'aveva detto, ma fai di testa tua" Si voltò verso Gojo e lo tirò a sé lasciandogli un rapido bacio sulle labbra, posando la punta dell'indice sul suo naso "Voglio vederti flexare, ok?..Satoppi?" Lo stregone le sorrise piegando il capo, sorridendole amabilmente, risvegliandosi farfalle nello stomaco "Non lo faccio sempre? "

Lei ridacchiò indietreggiando cauta, si sedette sul muretto della strada,  lasciando le gambe ciondolo, le mani poggiavano sul cemento, sembrava tranquilla, disinvolta, eppure lo aveva visto dare sfoggio delle sue capacità, perché non aveva mai paura, perché quegli stregoni erano tanto strani? Folli a dirla tutta. Osservò il suo avversario, qualcosa non andava, aveva spostato lo sguardo da lui per pochi secondi e lo stregone ora aveva un ragazzino sotto braccio come un sacco di patate, non un ragazzino qualunque, ma l'involucro di Sukuna. "Ma cosa.."  Lo stregone lo  poso’ a terra, indicandogli la sua compagna poco distante da loro

"Itadori, vai con Hoshiko, servirà anche a te guardare la battaglia"

 "S-si prof!! "

"Itadoriiii, quiii~"


"arrivo proooof~"

Itadori corse dallo stregone sul muretto, sedendosi accanto a lei, mentre Jogo sembrò fumare come il vesuvio prima di eruttare. Gojo invece sembrava tranquillo, si mise a ciondolare con le mani dietro alla nuca

"Coraggio, fatti sotto"

Lo spirito maledetto sorrise mostrando denti neri come pezzi di  carbone, attaccò per primo scattando verso il suo avversario, lanciò un colpo rovente contro di lui, ma Gojo era già altrove con le mani in tasca, lasciando Jogo con un pugno di mosche. La maledizione si voltò infastidita e si  lanciò in un altro attacco. Apparve alle sue spalle, la testa e le orecchie fumavano, una sfera di lava emerse dalle sue mani ed investì Gojo, spingendolo contro il fianco della montagna a causa dell’impatto. Dei massi caddero alzando un polverone impressionante che costrinse la ragazza a coprirsi il viso tossendo 

"Visto?? Non eri un gran che!! "

Itadori sobbalzò, facendo per scendere dal muretto, ma Hoshiko lo prese per la manica trattenendolo, stava sorridendo mentre fissava quel nuvolone di polvere ed il ragazzo non capiva come facesse a stare tanto calma

"Fermo, va tutto bene,sta giocando"

Quando la sfera di magma si dissolse, Jogo sgrano’  l’occhio allibito, nel vedere il suo avversario ancora in piedi e senza nemmeno una minima bruciatura,le mani perennemente in tasca. Inutilmente, tentò di lanciargli sfere di fuoco, tentò di colpirlo con un pugno, ma nulla lo toccava, sembrava come se qualcosa gli impedisse di arrivare a colpirlo, ogni suo pugno, calcio, attacco, si fermava a pochi centimetri. Sentì Hoshiko ridacchiare, Gojo gli sorrideva come se avesse appena rubato la sua argenteria

"Bene, mi sto divertendo! "

Finalmente tiro’ fuori le mani dai pantaloni e si fece scrocchiare le dita, fece due saltelli e scattò verso la maledizione

"Perché non riesco a toccarti??! "

"Non hai mai sentito la storia di Achille e la tartaruga? Non é che non riesci a toccarmi, sono io che mi allontano da te, vedi"

Allungò la mano verso di lui, le loro dita combaciavano ma rimanevano distanti. La maledizione lo guardò allibito con il suo grande occhio giallo sgranato dalla sorpresa

"Ovviamente se voglio posso toccarti, vedi? Altrimenti la mia ragazza, come la coccolo? "

Le sue dita si intrecciarono con quelle di Jogo  e lo stregone ghignò divertito

"Eddai,così Hoshiko diventa gelosa di noi.. "

In un attimo, gli strinse la mano, se lo tirò contro e gli assesto’ un pugno in faccia che lo fece schizzare contro la parete di roccia con un impatto che scosse la montagna stessa. Quando Jogo riemerse dalle macerie imprecando, guardò con odio il suo avversario, pulendo via il sangue dalla bocca, sputò a terra  ringhiando la sua frustrazione a denti stretti

"Fai il furbo, eh? Vediamo cosa farai quando sarai nel mio dominio"

Unì le mani con uno schiocco, sorrise come se avesse appena tirato fuori la sua arma vincente, in effetti, per una maledizione, il dominio, come per gli stregoni, era la loro arma più potente. Quando si finiva nel dominio di una maledizione o uno stregone, si era totalmente in balia dell’avversario

"Estensione del dominio: bara della montagna di ferro"

Non gli importava della ragazza, non gli importava del contenitore di Sukuna, lui era cocciuto, orgoglioso e non avrebbe permesso a nessuno stregone di mettergli i piedi in testa. Se fosse morta lei, Geto se ne sarebbe fatta una ragione e se si fosse lamentato avrebbe ammazzato pure lui. Era incazzato, furibondo e quando si incazzava, ragionava veramente poco. Il mondo si fece scuro attorno a loro, un velo nero li avvolse come una cupola, una trappola, una gabbia. C'erano rocce che spuntavano lava da ogni dove, davanti a loro Jogo ghignava, il suo occhio brillava, irradiato dalle fiamme attorno a lui. Gojo mise le mani in tasca, voltandosi verso Hoshiko, che intanto aveva stretto Itadori, chiudendosi con lui in un dominio incompleto mentre lo salutava con la mano

"Quando vuoi, amore! "

"Itadori! Ricordi cosa ha fatto la dolce Hoshiko con quel dominio? "

"Si!"


"Bene, allora non devo spiegare nulla, che supplente efficiente che ho.. "

"Cosa state farfugliando???di voi non resterà altro che cenere!!"


Jogo scattò in direzione di Gojo, piantò un piede a terra, una crepa si formò nella roccia ed il dominio sembrò implodere addosso a loro. C'erano fiamme e lava ovunque, una bara di fuoco si stava chiudendo su di loro in un abbraccio mortale, incandescente

"Vieni vicino a me, piccola.. "

Hoshiko annuì, bruciò la distanza che li divideva con una piroette, Itadori stretto al fianco si sentì trascinare come se pensasse una piuma. Lo stregone si mise contro la schiena di Gojo, lui lasciò che lei lo toccasse, mentre Itadori li guardava stupito, cosa volevano fare? Gojo si voltò verso il suo avversario, una mano scivolò sulla benda che gli copriva gli occhi, la abbassò lasciandola scivolare sul collo e guardò la maledizione con i suoi occhi blu come cristalli illuminati dal Sole. Alzò una mano intrecciando l'indice col medio, piegò la gamba come per mettersi comodo

"Estensione del dominio: vuoto incommensurabile"

Il dominio di Jogo si bloccò davanti a loro, come se una barriera avesse arrestato la lava e le fiamme e la stessa, ora le stava spingendo via, inglobandole,lasciando spazio solamente al vuoto, al nulla. Jogo rimase a fissare Gojo che gli sorrideva, poi, tutto scomparve, un grande occhio immerso nel vuoto che lo fissava facendolo sentire minuscolo, spaventato, poi, una mano gli si posò sulla testa e lui non riuscì nemmeno a muoversi, non riuscì a girarsi, per guardare Gojo alle sue spalle che lo afferrava. Hoshiko gli stava a cavalluccio e lo stringeva sorridendo come un gatto sul trespolo, Itadori era rimasto penzoloni sotto al braccio del suo professore. 

"É buffo, nel mio mondo dell'infinito, sei così impotente.."

Gli bastò tirare, ci fu un rumore secco e molliccio, come una corda bagnata che si spezzava, mentre Gojo staccava la testa a Jogo e la lanciava alle sue spalle come la cartaccia di un panino appena terminato. La testa rotolo, l'occhio spalancato, sul suo viso, solo stupore, attonito, sconfitto.  Davanti a lui, Gojo e Hoshiko davano pacche sulla schiena a Itadori mentre lo interrogava sulla lezione appena conclusa, Hoshiko si strinse allo stregone ridendo mentre tutti e tre si scattavano un selfie, era incredibile, lo aveva battuto in un tempo ridicolo, senza nemmeno far fatica sembrava, stesse giocando, lui, una maledizione di livello speciale, sconfitto da quel ragazzino coi capelli bianchi ed il sorriso strafottente

---


"Non mi ha dato retta"

Geto li osservava dall'alto della collina, piegato sulle gambe, molleggiava tranquillo, quasi divertito, osservava la scena con il suo solito sorriso spensierato, accanto a lui, Hanami digrignava come sempre i denti, stringendo il pugno, indeciso su cosa fare

"Salvalo pure se vuoi, ha messo a rischio la mia Hoshiko, quindi io stasera non farò nulla, anche perché Gojo mi sentirebbe subito e nessuno dei due ha voglia di chiacchierare, al momento"

Hanami sospirò

"Perché la ragazzina é con loro? "

"Perché lo ama, che domande fai? Sai, forse sei troppo giovane per capire,vediamo… quando eravamo insieme a scuola, si faceva di tutto insieme, si mangiava insieme, si combatteva insieme, si piangeva e si rideva insieme, infine, ci si amava insieme… amo Hoshiko, amo Gojo e così via… a dei ragazzi a cui é stata tolta la giovinezza, non resta che prendersela tutta con prepotenza, una volta conquistata la consapevolezza, di essere comunque liberi e beh, perché scegliere se potevamo essere felici, insieme?"

"Amore, voi umani siete furbi, dite sempre di amare ma non usate mai la parola giusta, il vero amore…"

"Lei la usava…quella parola....
"

Sussurrò Geto alzandosi, osservò Hoshiko mentre baciava Gojo, poi si voltò e decise di andare altrove, aveva una Commissione da fare per lei. 


Lo stregone raggiunse la maledizione per dargli il colpo di grazia, ma prima che lui potesse toccarlo, un grande ramo si piantò davanti ai suoi piedi. Hoshiko si era gettata su di lui tirandolo indietro per istinto, entrambi caddero col sedere a terra. Pensarono di atterrare sull'asfalto, ma ad accoglierli fu un tappeto di fiori profumati. Tutti e tre gli stregoni si strinsero tra loro emozionati, nel vedere tutti quei colori

"che belliiii"

Gojo fu il primo a tirarsi uno schiaffetto per osservare Hanami scappare con la testa di Jogo che imprecare sotto braccio, erano Stati distratti dall'incantesimo di quella maledizione, interessante, pensò lo stregone. Si voltò verso Hoshiko, che stava raccogliendo i fiori, aveva fatto una ghirlanda e l'aveva messa in testa a Itadori

"Guarda come sei carino! Voglio adottarti! "

"É troppo gentile prof! Come fa a stare con uno psicopatico come il prof? E poi, se mi adotta dovrò chiamarlo papà?? É un pazzo furioso certe volte.."

Hoshiko rise di gusto, portandosi una mano davanti alle labbra, si chinò sullo studente sussurrandogli all'orecchio

"Dovresti vedere l'altro tuo futuro papà.."

Una ghirlanda di fiori bianchi si posò sul suo capo, cadendo dall'alto, la mano di Gojo col pao,aperto sopra la sua testa, l'aveva lasciata cadere su di lei con una delicatezza che raramente si vedeva in lui. Sorrise, sedendosi al suo fianco, in fondo, quell'incantesimo non era male per nulla,sembrava felice in quell'illusione. Lo stregone si piegò appoggiandosi alla sua spalla con un sospiro, mentre Hoshiko gli metteva un fiore blu tra i capelli, lui scivolò dietro di lei e la accolse tra le braccia guardandola ridere felice, le baciò la fronte, poi le labbra, la sua mano si tese verso il suo viso e lui le andò incontro premendosela contro

"Satoppi.. "

Sapeva che la ragazza fosse in uno stato che si poteva paragonare all'essere alticci, come se avesse bevuto troppa birra e forse, forse aveva deciso lei di non svegliarsi ancora. Le spostò i capelli dal viso con la punta delle dita, guardandola negli occhi, si soffermò su quello demoniaco

"Voglio che tu sia felice, non voglio più vederti piangere, non voglio più, farti del male… "

La strinse forte al petto, affondando il viso nel suo collo ,tra I suoi capelli,con un sospiro caldo che le scaldò il collo, le carezzò la spalla, le baciò la pelle e respirò il suo profumo

"Ti amo, Stellina"

Sentì la ragazza scuotersi, ruotare appena il busto, la mano gli passò dietro alla nuca in una carezza dolce, gentile, la percepì sorridere, mentre le unghie gli grattavano piacevolmente la nuca

"Ti amo anche io, Satoru Gojo,ti amo tanto…"

Sentì la mano di lui tremare appena, il corpo dello stregone piuttosto potente mai esistito, tremò per un istante,ahhrappandosi a lei come un bambino dopo un brutto sogno. Lei lo conosceva troppo bene però,le parole non le servivano più. Riconosceva ogni singolo gesto, cambiamento in lui, era come un libro aperto

"eih,ascoltami, guardami.."

Si voltò e glii prese il viso tra le mani, un soffio di vento li investì con fare gentile, i petali le cadevano lungo i capelli, bianco su rosa, bellissima. I suoi occhi si piantarono in quelli dello stregone quando gli abbassò di nuovo la fascia

"Io questa vita, non la cambierei mai, anche se ci ha sputato in faccia, anche con tutto il dolore che c'è stato, io la amo lo stesso, perché mi ha portata da voi. Ti prego di credermi, quando ti dico che non ho mai smesso di amarti, non ho mai avuto un dubbio al riguardo, mai…ok? Mi fido di te, qualunque cosa tu voglia fare"

Gojo si morse il labbro, le mani carezzavano distrattamente la sua pelle, gli occhi piovvero altrove, si lasciò andare in un sospiro

"...Ok… "

"I fioriiiiii… "


Hoshiko e Gojo si voltarono verso Itadori che stava ancora sdraiato tra i fiori, al settimo cielo, felice, le braccia aperte a quattro di spade mentre si godeva il profumo dei fiori

"Lasciamolo così ancora un po'... Vieni qui"

Gojo si piegò su di lei, baciandola piano, poi la lingua si fece strada tra i denti, danzando con la sua. Si baciarono per un lungo momento, con passione, denti e labbra, morsi e baci. Gojo sorrise complice, scivolando sopra di lei, mentre lo stregone si adagiava sul prato, senza smettere di fissarlo. Un sorriso le increscioso il voltò candido, un ciuffo di capelli sul naso

"Ho sempre pensato, che i tuoi occhi fossero così azzurri, perché dentro, nascondi un oceano di lacrime.. "

"Come sei romantica, stasera"


"... Satoppi"

"Che c'è? "

"Sei il mio eroe… "

  
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Jujutsu Kaisen / Vai alla pagina dell'autore: RoriStark