La sua matita
Era il 1962. Aveva quarant’anni e già la sua mano aveva disegnato tanti di quei personaggi e di quegli eroi che la metà bastavano e avanzavano.
Era partito con colui che poi sarebbe stato riconosciuto da tutti come “il primo vendicatore”, nessuno sa che invece fu “il primo supereroe” in generale. Certo, il primo in mezzo a tutti quelli già esistenti della DC Comics, a quei tempi la migliore casa editrice di fumetti super eroistici che fosse mai esistita. Captain America era un personaggio serio che ben si abbinava a quelli di cui gli altri fumettisti raccontavano. Poi però qualcosa cambiò, ispirato e spronato da amici e colleghi aveva voluto scostarsi da quei supereroi così seri e cupi e per contrastare l’arrivo della Justice Leage ecco che nacquero i Fantastici Quattro. Man mano anche i suoi supereroi aumentarono: Hulk, Thor, Ironman, Dardevil, Doctor Strange, un nuovo gruppo di super eroi come gli X-man.
Tutto era nato dalla sua matita, dalla sua e da quella dei suoi colleghi. Eppure il suo sogno più grande si realizzò proprio nel 1962, a quarant’anni; quando con l’aiuto di Steve Ditko apparve il suo piccolo ragnetto. Lui scriveva la storia e Ditko ne disegnava i tratti, fu grazie alla loro collaborazione, grazie al loro genio indiscusso, che nel quindicesimo volume della collana “Amazing Fantasy”, nell’agosto del 1962 dove l’età d’Argento dei fumetti aveva uno dei suoi migliori periodi, arrivò lui: Spider-Man. La storia riscosse un successo così immenso che ben presto gli editori decisero di dedicare a questo incredibile e giovane super eroe una propria e ufficiale testata intitolata “The Amazaing Spider-Man”.
Ancora adesso, che lui non c’è più, escono numeri su numeri. Ancora adesso l’Uomo Ragno, l’arrampicamuri, lo spararagnatele, il ragnetto dei nostri cuori; ci tiene incollati davanti alle sue pagine e ci fa vivere mille avventure. Che siate vecchi, bambini, adolescenti, cinquantenni, ventenni. Tutti, almeno una volta, hanno letto, visto o sentito di Spider-Man.
Che sia il Peter Parker fotografo e sfigato, vestito come un topo da biblioteca che viene morso dal ragno e poi conosce la sua Mary Jane e combatte contro Goblin. Che sia il Peter Parker nerd e underground che gira con lo skateboard e s’innamora della sua Gwen Stacy, per poi perderla e conoscere Mary Jane solo al collage. Che sia il Peter Parker che lavora per il Daily Bugle facendosi autoscatti quando diventa Spider-Man per arrotondare.
Da lui poi sono nati anche tutti gli altri, un intero Spider-verse che noi adoriamo e ci divertiamo ad immaginare.
Da questi fumetti sono nati altri fumetti, altre storie. Sono nati gadget di ogni tipo: peluche, maglie, giocattoli e chi più ne ha più ne metta. Solo grazie a questi fumetti abbiamo avuto tre saghe filmiche, otto film e migliaia di emozioni.
Ma nulla di tutto ciò sarebbe successo se, in quel 1962, la sua matita non avesse deciso di raccontare la storia di un supereroe con il potere di un ragno, che vola da un palazzo all’altro per le strade di New York con le sue ragnatele; facendolo diventare il nostro Amichevole Spider-Man di Quartiere!
Angolo dell'autrice:
"Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it"
Prompt: Artist/Writer
N° parole: 509
Rating: Verde
Devo ammettere che questo prompt mi sarebbe piaciuto per domani, come conclusione a questa immersione nel mondo Marvel, ma va bene così. So che può esservi sembrato una specie di articolo sulla nascita di Spider-Man, e in qualche modo lo è. Il fatto è che quando ho letto il tema non ho potuto fare a meno di pensare alle mani di Stan Lee e Steve Ditko che creavano il mio supereroe Marvel preferito, perciò è stato istintivo dedicare a loro questo capitolo del writetober. Ci vediamo domani con l'ultimo aggiornamento!