Mentre un timido sole nasce alle mie spalle, segnando l’inizio di una primavera che non porterà, ahimè, fiori colorati ed allegria, ma solo tormenti ed una folle agonia. Seduto su una poltrona di rosso velluto con, ancora, la bottiglia di cognac di ieri sera sul tavolino. Il tuo rifiuto è stato come un colpo al cuore, che m’ha lacerato, facendomi cacciare lacrime amare. Amor mio, se tu sapessi della tempesta che annebbia nel mio cuore… Sorrido con malinconia, pensando al tuo sguardo ed alle tue parole. Se mi vedessi, quasi sicuramente, non mancherebbe un tuo rimprovero, mi diresti:”è ora di alzarsi, pensare al dovere”. D’altronde mi hai sempre visto sempre e solo come un tuo sottoposto, nemmeno mai come un amico su cui contare… di amico c’era e c’è già lui. Mi faccio forza e mi alzo cautamente dal divano, ancora barcollando per il troppo alcol di ieri. Vorrei portarti lontano, farti veder come è bello l’amore, fare lunghe passeggiate sulla riva delle spiagge della Normandia, che tanto ami. Ma sarebbe come metterti in gabbia ed io non posso, non voglio. Per questo, stamani, prima di andare a Versailles, andrò da tuo padre, per ritirarmi ed alzare bandiera bianca. Ho perso la battaglia per il tuo cuore. Sii libera ed ama, amor mio. Solo così sarò felice. E che il sangue di un’imminente rivoluzione, non bagni mai la tua pelle candida. Scappa lontano, te ne prego, vivi la tua vita… lo capirò, lo capiranno anche i tuoi soldati ed il tuo amato padre. Ama per l’amor che ti ho concesso senza condizioni, ama anche per me.