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Autore: DrkRaven    13/12/2022    7 recensioni
SAKUATSU (cenni) | (Dal testo) Non poteva farsi surclassare così, ne andava del suo orgoglio e della sua dignità. Perché non solo scalpitava nel voler dimostrare la sua bravura in campo, anche la gara per la popolarità era una sfida che Atsumu non aveva assolutamente intenzione di perdere. | ⚠ BOY X BOY ⚠ | Parole: 1.676 |
⚠Questa storia è frutto della mia fantasia⚠
⚠Qualunque riferimento a trama, personaggi o eventi narrati in altre fan fiction di altri autori è assolutamente e del tutto casuale, ma vi prego di segnalarmelo se doveste riscontrare tale similitudine⚠
⚠E' assolutamente vietato copiare e riprodurre quanto riportato in questa storia⚠
Genere: Comico, Demenziale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Atsumu Miya, Kiyoomi Sakusa, Koutaro Bokuto, Shouyou Hinata, Tooru Oikawa
Note: Lime | Avvertimenti: Spoiler!
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Atsumu sospirò dopo aver ingollato l’ultimo sorso di birra. Si mise comodo sul divanetto imbottito, spingendo il sedere più avanti e reclinando la testa per appoggiarsi meglio allo schienale.

Samu aveva spento tutte le luci e stava finendo di pulire il bancone, e Atsumu sentiva le palpebre sempre più pesanti; era soddisfatto dopo la scorpacciata dei suoi onigiri preferiti, i led colorati della vetrina creavano arcobaleni ipnotici nella penombra e Frank Sinatra in sottofondo ad un volume soffuso stava per dargli il colpo di grazia.

La porta si spalancò di colpo, il gelo si riversò all’interno del locale insieme a due occhi taglienti e un sorriso subdolo.

“Tsumu! Giusto te!”

Suna fece un cenno con la mano al suo ragazzo mentre si dirigeva al tavolo dove Atsumu stava ormai per crollare addormentato.

Sfilò la giacca e si sedette accanto al biondo mentre tirava fuori l’immancabile cellulare.

“Immagino tu non l’abbia ancora visto, altrimenti non saresti qui a ciondolare inutilmente come tuo solito…”

“Cosa…?” chiese Atsumu ancora assonnato.

Suna gli piazzò davanti lo schermo del suo smartphone.

Atsumu si tirò dritto scattando come una molla, completamente sveglio e con un’espressione a metà tra l’incredulità e lo stupore dipinta in volto.

“Ma che cazzo…”

Oikawa Tooru lo fissava dritto negli occhi, lo sguardo ammiccante, il fisico statuario coperto solo dai pantaloncini della nazionale argentina nei quali aveva infilato il pollice calandoli leggermente sul davanti.

“Non sapevo che si fosse fatto il tatuaggio con gli anelli olimpici… Fico!” Suna ammiccò ai cinque anelli che spiccavano sul costato di Tooru proprio sopra al cuore.

“Ok, e quindi…?” chiese Atsumu dopo aver recuperato il controllo di sé.

Perché era indubbiamente una visione da togliere il fiato e per quanto lo avrebbe volentieri preso a pugni ogni volta che si erano incrociati, in campo e nei corridoi dei palazzetti, doveva ammettere (almeno con sé stesso se non con Suna) che Oikawa era un figo da paura! Un pensierino ce lo avrebbe fatto volentieri, in altre circostanze.

“Hai visto i like?”

Atsumu dovette ammettere che non era esattamente sul numero accanto all’icona con il cuore su cui si era soffermato il suo sguardo, ma quando ci fece caso gli crollò la mascella.

Suna fece swipare la foto fino alla prima della sequenza, dove Oikawa sorrideva allo schermo con indosso la divisa azzurra della nazionale.

“C’è questo trend su Twitter che gira da qualche tempo. Ogni volta che raggiunge un certo numero di like, si toglie un indumento. È rimasto praticamente in mutande in poche ore…” spiegò Suna.

“Io preferisco Instagram…” Atsumu glissò con noncuranza.

“Eccomi. Sono pronto.” Osamu si avvicinò al tavolo infilandosi il piumino e baciando rapidamente le labbra del suo ragazzo.

Suna e Atsumu si alzarono e si rivestirono mentre Osamu chiudeva le serrande di Onigiri Miya. Si salutarono davanti al locale e Atsumu si incamminò verso casa, le mani in tasca e la testa ben incassata nel collo del suo piumino per difendersi dal freddo.

La sua mente stava ancora girando vorticosamente sulla foto che gli aveva mostrato Rintarou, non tanto per gli addominali scolpiti del palleggiatore argentino (beh, anche per quelli), ma per il numero spropositato di like che aveva ricevuto. Non poteva farsi surclassare così, ne andava del suo orgoglio e della sua dignità. Perché non solo scalpitava nel voler dimostrare la sua bravura in campo, anche la gara per la popolarità era una sfida che Atsumu non aveva assolutamente intenzione di perdere.


❤️


Kiyoomi sceglieva sempre un armadietto nell’angolo in fondo, si teneva ben lontano dalla confusione che tutte le sante volte alcuni membri dei Jackals erano in grado di generare. Tre di loro in particolare. Spesso si domandava se non avesse fatto un errore, quando si era trovato con quelle due incredibili proposte sul tavolo, a scegliere i MSBY Black Jackals. La proposta degli Schweiden Adlers era altrettanto interessante e non poteva fare a meno di immaginare che si sarebbe sentito molto più a suo agio negli spogliatoi con Ushijima e Kageyama piuttosto che con quella banda di scalmanati.

“Tsum-Tsum! Sei un genio!”

“Atsumu-san! È bellissima! Cioè, wow, è davvero incredibile!”

Bokuto e Hinata con le loro acclamazioni entusiaste avevano attirato l’attenzione anche degli altri componenti del team, tant’è che in pochi minuti si era formato un vero e proprio capannello attorno ad un Atsumu in mutande che gongolava felice per tutte quelle attenzioni.

Sakusa era una persona estremamente riservata ma forse qualche gene da parte della famiglia di Motoya lo aveva comunque ereditato perché ad un certo punto la curiosità prese il sopravvento.

Si avvicinò con cautela, cercando di sbirciare tra le teste per identificare la fonte di tutta quella eccitazione.

“Omi-Omi, tu che ne dici?”

Atsumu aveva colto immediatamente la testa corvina che si muoveva di soppiatto dietro le altre, il suo Omi-radar era sempre in allerta, e non poté mascherare l’entusiasmo nell’accorgersi di aver attirato anche l’attenzione di Sakusa. Perfino quando cercava di non farsi notare, la discrezione di Atsumu era pari a quella di un elefante in una cristalleria e, anche se Sakusa spesso faceva finta di niente per non dargli alcuna soddisfazione, questa volta non poté ignorare la sua domanda.

“Che ne dico di cosa, Miya?”

Ormai abituati alle interazioni pungenti tra loro due, gli altri membri della squadra tornarono ai loro armadietti: quando c’era Sakusa, Atsumu perdeva immediatamente interesse per tutti gli altri. Solo Hinata e Bokuto restarono accanto a Miya per godersi l’ennesimo gustosissimo battibecco che si stava preannunciando.

Senza la folla davanti, Sakusa allungò il collo per sbirciare sullo schermo del telefono di Atsumu che aveva attirato l’attenzione di tutti, ma Miya gli risparmiò la fatica piazzandogli lo schermo a pochi centimetri dal naso.

Il volto di Sakusa si tinse immediatamente di una meravigliosa (agli occhi di Atsumu) tinta rosata.

Sullo schermo dello smartphone spiccava, in forte contrasto, una magnifica foto in bianco e nero. Atsumu di spalle, completamente nudo, le mani appoggiate alla cabina doccia di quello che immaginò essere il suo bagno, la testa china tra le braccia, offriva alla fotocamera una schiena tornita e due chiappe da urlo. La sapiente esposizione (o i magici filtri dello smartphone) creavano un gioco di luci e ombre davvero accattivante; i muscoli delle spalle erano messi in risalto senza risultare eccessivi, le sinuose curve dei suoi dorsali risultavano morbide e scendevano armoniose fino a quei due glutei perfetti che il gioco di luce faceva quasi brillare.

La foto era davvero bella, per nulla volgare e assolutamente eccitante.

“Bella…” mormorò Sakusa prima di deglutire “Autoscatto o te la sei fatta fare da qualcuno?”

“Omi-Omi sei geloso?”

“Tsk.” fu l’unica risposta che riuscì a proferire prima di essere investito da una valanga arancione.

“Omi-san ma hai visto che bella? È davvero wow! E sta spopolando sul web, in solo poche ore guarda quanti like ha già ricevuto. È davvero impressionante!”

In effetti Kiyoomi era di sicuro impressionato, ma non dal numero esorbitante di like che effettivamente spiccava sotto alla fotografia e che continuava a crescere in tempo reale accompagnato da un leggero tintinnio di notifica.

Non si aspettava che Atsumu potesse postare una fotografia così artistica e dovette ammettere con sé stesso che la sua figura risultava davvero esaltata da quella immagine così intrigante e misteriosa.

“Ma come hai fatto ad avere così tanti like, Tsum-Tsum?” domandò Bokuto “Cioè, non ho visto altre foto prima di quella…”

“Sì, vero…” Hinata gli diede manforte “Ho visto il trend del Grande Re a partire dalla prima tutto vestito…”

Atsumu lo interruppe con un gesto annoiato della mano.

“Ho postato solo questa.” confermò sorridendo pieno d’orgoglio “Nei commenti ho scritto che il mio trend era diverso dal solito e che avrei postato un’altra foto ruotato di un grado ogni 1.000 like ricevuti entro domani mattina.”

Kiyoomi sollevò un sopracciglio scuotendo le spalle con indifferenza “Beh, divertiti allora.” concluse tornando verso il suo armadietto.

“Tsum-Tsum, ma adesso sei già a 170.000 like!” commentò Bokuto prendendo il suo telefono per guardare con attenzione la cifra che aumentava di attimo in attimo.

“Hei, guarda! Anche il Grande Re ti ha messo un like!” gracchiò Hinata.

“Sta anche scrivendo un commento…” puntualizzò Bokuto sgranando gli occhi.

Con uno dei suoi incredibili balzi, Hinata strappò il telefono dalle mani di Bokuto e cominciò a leggere ad alta voce.

“Congratulazioni Miya-chan! Sono davvero curioso di vedere se questa ‘meridiana’ da pochi Yen che hai messo in piedi sarà davvero in grado di segnare le ore, o si esaurirà in pochi minuti…”

Bokuto scoppiò a ridere per l’intonazione assunta da Hinata che cercava di imitare la cadenza di Oikawa, mentre Atsumu si sollevava in piedi con aria minacciosa.

“I minuti…? Gli faccio vedere io di cosa è capace l’asta di questa meridiana! Può segnare le ore, i minuti e i secondi, e pure i quattro punti cardinali! Bokkun, reggi qui e scatta quando te lo dico io!”

“Ma Atsumu-san, non devi aspettare domani mattina?” gli fece notare Hinata.

“Mi sento generoso verso i miei follower, Sho-kun. Farò lo speciale per i 180 gradi!”

Sakusa non riuscì a resistere alla tentazione di assistere a quella scena; facendo finta di cercare qualcosa nella sua borsa, ruotò la testa verso l’altro lato dello spogliatoio dove Atsumu si era arrampicato sulle cappelliere delle panche per raggiungere i faretti sul soffitto e orientarli tutti in un’unica direzione. Quindi si posizionò al centro di quell’improvvisato ‘occhio di bue’ e si calò platealmente i boxer accompagnato dagli applausi di Hinata e Inunaki.

Anche in questo caso Sakusa dovette accontentarsi dei glutei di Atsumu che gli dava le spalle, ma avrebbe visto entro breve la foto postata sui social, anche se forse questa volta non avrebbe avuto quel tocco artistico della prima (ma qualche tocco lo avrebbe generato in ogni caso).

Un sorriso del tutto involontario spuntò sulle sue labbra e, per quanto si sforzasse, non riusciva proprio ad eliminarlo dal suo viso.

Forse, tutto sommato, aveva fatto bene ad accettare l’offerta dei Jackals.


❤️


Questo è il trend che ha dato origine al mio delirio: https://twitter.com/Iizuumi/status/1601962066377687040

Questo e, ovviamente, le chiacchiere con le solite adorabili ‘compagne di sclero’.


❤️


Ti ringrazio di cuore per aver letto la mia storia. Spero che ti sia piaciuta e che vorrai lasciarmi le tue impressioni.

   
 
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