Anime & Manga > Haikyu!!
Segui la storia  |      
Autore: lolloshima    18/12/2022    3 recensioni
Queste storie hanno partecipato alla challenge #ADVENTCALENDAR22 indetta dal gruppo Facebook HURT/COMFORT-ITALIA. Dei bocconcini a tema H/C da scartare ogni giorno in attesa del Natale.
Io ho immaginato i nostri Kuroo e Tsukki alle prese con i piccoli malanni che possono capitare nella vita quotidiana, soprattutto... recente.
Buona lettura e Buone Feste!
Genere: Hurt/Comfort, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Kei Tsukishima, Tetsurou Kuroo
Note: Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Questo racconto partecipa alla Challenge #hardblushingchallenge e alla Challenge #adventcalendar22 del gruppo Facebook Hurt / Comfort Italia

Prompt: 171: Quando mi tocchi

* *

“Tsukki, se vuoi puoi tirare a indovinare. Ti concedo tre tentativi.”

“No grazie, non mi interessa.”

“Vuoi un indizio?”

“No.”

“Non sei curioso?”

“No, Kuroo-san, affatto.”

“Non vuoi sapere quale sarà il mio regalo di Natale per te?”

Erano almeno tre settimane che Kuroo lo tormentava con queste domande, da quando gli aveva annunciato, con un sorriso enorme che gli prendeva tutta la faccia, che aveva deciso quale regalo fargli per Natale.

Glielo aveva comunicato davanti alla stazione di Sendai, prima di salutarsi. La città era già addobbata per le feste natalizie, ed erano avvolti da un turbinio di colori e di fiocchi candidi della prima neve che aveva iniziato a scendere sulla città.

Kuroo teneva in mano il biglietto del treno, e improvvisamente aveva spalancato gli occhi, come folgorato da un’idea geniale. Poi aveva avvicinato il viso a quello di Kei e, con il suo miglior sorriso sornione, gli aveva sussurrato: “Ho appena deciso cosa regalarti per Natale. Non lo indovinerai mai!”

“Non ci provo neanche, Kuroo-san. E poi, detto così sembra quasi una minaccia”.

Da allora non faceva che punzecchiarlo, nel tentativo di stimolare la sua curiosità. Ma soprattutto, da allora non si erano più visti di persona.

Kuroo era sempre troppo impegnato: troppi esami universitari da preparare, troppi parenti da visitare, troppi raduni di Comics and Games ai quali accompagnare Kenma.

E lui si era dovuto accontentare di videochiamate e messaggi, che poi avevano tutti lo stesso argomento: quel misterioso, stramaledettissimo regalo di Natale!

Naturalmente lui ci stava morendo, dalla curiosità. Ma non avrebbe mai dato al suo ragazzo la soddisfazione di vederlo indagare per qualcosa di frivolo e insignificante come un regalo.

In ogni caso, preferiva non starci troppo a pensare. Era già un dono inaspettato il fatto che, dopo quasi due anni, Kuroo Testurou, il ragazzo più bello e fantastico della terra, continuasse ad interessarsi a lui. Cos’altro poteva desiderare?

Qualunque pacchetto avesse scartato, non avrebbe potuto contenere quello che bramava di più, ovvero più tempo da trascorrere insieme a Tetsurou, l’ideazione di progetti comuni, la pianificazione di una vita insieme.

Desideri che non poteva, non voleva confessare, neppure a se stesso.

Qualunque regalo proveniente da Tetsurou era certamente fatto con amore, e sarebbe stato accettato con altrettanto trasporto: una tuta nuova, un nuovo paio di occhiali sportivi, delle nuove fasce per le dita, una borsa.

Non gli importava. Non aveva mai dato alcun peso alle cose materiali.

In questo momento meno che mai. Da settimane non vedeva il suo ragazzo, e l’attesa stava diventando snervante. Non sognava altro che stare tra le braccia di Kuroo, respirare il suo odore, affondare le dita tra i suoi capelli, abbandonare completamente il corpo addosso alla sua pelle.

Era una sensazione del tutto nuova per Kei. Non aveva bisogno di chiedere, con Kuroo. L’attrazione che provavano a vicenda sfiorava la necessità, e non c’era mai stato un momento nella loro relazione, in cui uno dei due non si sentisse completamente desiderato dall’altro.

Eppure, questo momento sembrava essere arrivato.

Le cose non erano migliorate da quando Kei aveva raggiunto Kuroo a Tokyo, per trascorrere il Natale insieme.

Kei aveva sperato di poterlo avere finalmente tutto per sé, e aveva fantasticato al pensiero di tutto quello che sarebbe successo non appena fosse stato tra le braccia del suo ragazzo, che sopportava ancora meno di lui la distanza e l’astinenza che questa comportava.

E invece, le cose erano andate anche peggio.

Nonostante lui fosse lì, in carne ed ossa, disponibile a qualsiasi approccio, nei due giorni in cui era stato a Tokyo, non avevano trovato neppure un momento per stare da soli.

Kei decise di prendere in mano la situazione, prima che gli venissero definitivamente le ragnatele nelle parti intime.

Era la sera della vigilia di Natale, e avrebbe fatto di tutto per far crollare Kuroo. E poi, finalmente, avrebbe potuto vedere quel misterioso regalo che per tanti giorni era stata la sua ossessione.

Quell’agonia stava per finire.

*

Kei entrò nella camera di Kuroo mentre si stava cambiando.

“Sono quasi pronto, arrivo” disse Kuroo mentre si abbottonava la camicia davanti allo specchio.

“Piuttosto che abbottonarla, toglila” osò il biondo.

“Siamo in ritardo per la cena...”. Il tono di Kuroo si era smorzato, il suo sguardo vagava imbarazzato sul pavimento, ed entrambe le cose non erano sfuggite a Kei.

Così come non era passato inosservato il fatto che da tutto il giorno non gli avesse ancora parlato del regalo di Natale.

“Si può sapere che c’è?”

“Niente, va tutto bene…”

“Non credo proprio. Sono qui da due giorni, e non abbiamo avuto neppure un momento per noi due. Capisco la passeggiata al mercatino di Natale. Capisco la birra con Bokuto. Capisco la visita al Tempio. Capisco il pomeriggio alle terme. Capisco anche gli auguri di Natale alla famiglia di Kenma. Ma… mi stai forse evitando?”

Di fronte a quella assurda accusa, Kuroo restò a bocca aperta. Non si era mai sentito così imbarazzato in vita sua. Però Kei aveva ragione, e meritava una spiegazione. Non poteva aspettare oltre. Raccolse tutte le sue forze per alzare lo sguardo verso il biondo, mentre la sua faccia sembrava prendere fuoco.

Kei non lo aveva mai visto così, e per un attimo fu indeciso se tirargli uno schiaffo in faccia o stringerlo tra le braccia.

“Hai ragione, Kei. Mi dispiace. Riguarda… il tuo regalo…”

“Ancora con questo benedetto regalo? Non mi importa niente del regalo, mi importa che non ci siano problemi tra noi” Kei era in preda alla frustrazione.

Kuroo abbassò di nuovo gli occhi, cercando di trovare le parole giuste per piegarsi “Ecco, vedi…”

“Insomma, che è successo? Che c’entra il regalo?”

“Non è venuto proprio come volevo…”

“Ma chi se ne frega! Se non è della misura giusta lo cambiamo. Togliamoci il pensiero, dammi questo regalo, lo provo e se non va bene passiamo in negozio e troveremo qualcos’altro. Ma ti prego, dopo possiamo pensare a noi?”

“E’ questo il problema… non è una cosa che posso cambiare facilmente…”

“Insomma, Kuroo-san! Vuoi dirmi di cosa si tratta?” Kei ormai era furioso. Non appena avesse avuto il regalo tra le mani lo avrebbe fatto in mille pezzi e poi glielo avrebbe proprio tirato, quello schiaffo!

Kuroo alzò gli occhi al cielo e si fece scivolare i pantaloni sulle gambe nude. Il cuore di Kei perse un battito. Ma cercò di non scomporsi.

“Vuoi dirmi che nascondi il mio regalo nelle mutande?”

“No, veramente il regalo è sotto le mutande”

“Ah, bene! Complimenti per l’originalità! E così per Natale pensavi di regalarmi il tuo coso? Come se non ne avessi mai usufruito! E’ per questo motivo che me lo hai fatto sudare così tanto, in questi giorni?”

“Ma cosa hai capito… E va bene. Ti faccio vedere” Kuroo si distese sul letto, piegò le gambe e divaricò al massimo le ginocchia. Poi prese con le mani il bordo inferiore del boxer e lo sollevò fino a incastrarlo tra l’inguine e la coscia, mentre la sua faccia diventava sempre più paonazza. Kei pensava che l’inattaccabile Kuroo-san non fosse in grado di arrossire così violentemente.

Incuriosito, abbassò lo sguardo, e notò all’interno della coscia destra, molto vicino all’attaccatura dei genitali, una macchia violacea in rilievo, con delle striature indistinte nerastre, costellata di protuberanze simili a croste e di piccole macchioline rosse.

“Ma cosa diavolo…?” Kei avvicinò il viso all’inguine di Kuroo, mentre lui continuava a tenere teso il tessuto dei boxer e distoglieva lo sguardo, pieno di vergogna.

“Buona Natale , amore.”

“Che cosa diamine sarebbe questa cosa?”

“E’ un tatuaggio.”

“Un… che cosa?” Kei si avvicinò ancora di più. Effettivamente, guardando bene, quel rigonfiamento pieno di inchiostro poteva assomigliare a un disegno.

Ignorando per un attimo il gonfiore e le crosticine, si poteva distinguere l’immagine di due lettere, vergate in un elegante corsivo maiuscolo: una ‘K’ e una ‘T’.

“Quindi tu ti saresti fatto tatuare le tue iniziali nell’interno coscia?”

“Veramente quelle sarebbero anche le “tue” iniziali!”

Kei si bloccò. Fu improvvisamente invaso da un’ondata di tenerezza e amore infinito a pensare a quel ragazzo grande e grosso, disteso in un lettino con le gambe aperte, a soffrire le pene dell’inferno per chissà quanto tempo, e tutto per avere il suo nome impresso per sempre nelle parti intime.

Di fronte al silenzio di Kei, Kuroo si sentì in dovere di andare avanti con la spiegazione.

“E possono anche essere lette come le iniziali dei nostri nomi o dei nostri cognomi… insomma, da qualunque punto di vista la vedi, questa cosa dovrebbe significare che noi siamo uniti. Per sempre. Sei deluso?”

“Tetsu, tu…”

“Non doveva essere così, l’ho fatto una settimana fa, e il tatuatore mi ha detto che per il tuo arrivo sarebbe stato perfetto, e invece…”

“E’ così perché ha fatto infezione idiota! Hai disinfettato e messo la crema?”

“Sì ho messo quella…” Kuroo indicò un tubetto bianco appoggiato al comodino.

Kei si precipitò a leggerlo.

“Questo contiene ossido di zinco, non va bene per i tatuaggi. Potresti aver peggiorato la situazione. Hai della calendula in casa?”

“E che ne so. Ho del lubrificante se può servire. E’ nell’ultimo cassetto”

“Lo so dov’è, scemo.” Kei aprì il cassetto che bene conosceva ed estrasse il tubetto di lubrificante, sforzandosi di ignorare il pacchetto di profilattici che giaceva sul fondo, da troppo tempo inutilizzato.

“Non è l’ideale, ma per il momento andrà bene. Vieni qui, avvicinati.”

Rimanendo disteso,  Kuroo fece scivolare il sedere verso Kei, che si era seduto sul bordo del letto.

“Perchè proprio in questo punto così scomodo?”

“Volevo fare qualcosa che potessi vedere solo tu. Neppure io ci riesco. E infatti, non mi sono accorto che si fosse gonfiato. Pensavo che il formicolio e il dolore fossero normali.”

Kei guardò con attenzione. “Si sono formate delle vesciche, e in alcuni punti perdi un po’ di sangue. Ci sono anche delle croste. Come hai fatto a ridurti in questo stato?”

“Non lo so, il tatuatore mi aveva detto di tenerlo isolato il primo giorno e poi lasciarlo all’aria, ma sono dovuto andare in palestra e in piscina, quindi l’ho fasciato, poi tu sei arrivato a non volevo che lo vedessi prima di Natale e...”

“Va bene, va bene. Non importa. Qui bisogna disinfettare. Dove trovo le bende?”

“Trovi tutto in cucina. Credo…”

Kei sospirò pazientemente e si allontanò per recuperare tutto il materiale. Conosceva bene l’appartamento, e sapeva, evidentemente meglio del padrone di casa, dove si trovavano i medicinali.

Recuperò delle garze sterili, un disinfettante generico, una benda e un barattolino di crema.

Tornò in camera e si accomodò sul bordo del letto, di fianco all’inguine di Kuroo, che non si era spostato di un millimetro.

“Per fortuna ho trovato questa” sollevò il barattolino di crema davanti agli occhi di Kuroo, che era ancora disteso sul letto con le gambe piegate e divaricate. “Contiene acido ialuronico, burro di karitè, e pantenolo. che è l’ideale per curare la pelle tatuata.”

“E’ la crema che hai portato tu questa estate per le bruciature da sole...”

“Ma prima, dobbiamo pulire la zona infetta”.

Kei versò una dose abbondante di disinfettante sulla garza e iniziò a tamponare delicatamente la zona immediatamente circostante il tatuaggio, che appariva più gonfia.

“Come hai fatto in questi giorni? Non ti faceva male?”

“Sì, molto. In certi momenti bruciava da morire”.

Si soffermò sulle vesciche e le piccole pustole, dove iniziava ad apparire un po' di pus.

“Queste sono sintomo di un processo infettivo. Dovrai farti vedere da un medico”.

“Brucia…” sibilò Kuroo a denti stretti.

“Scusa…” Kei si piegò in avanti, avvicinò il viso alla zona tatuata e iniziò a soffiare delicatamente sulla pelle arrossata.

Improvvisamente i boxer di Kuroo iniziarono a sollevarsi.

“Tsukki, falla finita! Non sono fatto di marmo!”

Kei scoppiò a ridere.

“Che c’è da ridere? Io sto soffrendo le pene dell’inferno e tu ne approfitti per stuzzicarmi! Lo trovi divertente?”

Kei non riusciva a smettere.

“Scusa, ma pensavo di non piacerti più. In questi giorni mi hai praticamente ignorato, e non è da te. Adesso capisco tutto.”

“Volevo farti una sorpresa per Natale. E’ stata un’agonia, e avrei sicuramente ceduto, se non fosse stato per il dolore… E poi non potevo presentarmi in queste condizioni. Il tuo regalo... Ero io ad aver paura che non mi volessi più...”

Kei gli appoggiò una mano sulla guancia, lo guardò fisso negli occhi e fece aderire la fronte alla sua.

“Tetsurou, sei tu, il regalo più bello che potessi mai desiderare.”

Si risollevò, con le dita della mano destra raccolse una dose abbondante di crema, e la passò lentamente e delicatamente sopra tutto il rigonfiamento, scorrendo con le dita leggere il contorno in rilievo del disegno tatuato. All’apparenza, due banali, semplicissime lettere. In realtà, due nomi affiancati per sempre, due cuori uniti, due anime intrecciate. Il simbolo del loro amore, impresso a vita nella pelle.

A pochi millimetri, l’erezione di Kuroo continuava a svettare sotto i boxer.

“La vuoi smettere di provocarmi? Sto cercando di medicarti” lo rimproverò Kei.

“Non ci posso fare niente, quando mi tocchi mi fai questo effetto. E poi, vederti lì, con la faccia tra le mie gambe mi fa venire strani pensieri che non riesco a controllare...”

Kei tentò di ignorare il membro invitante sotto i suoi occhi, ma non potè fare a meno di sorridere. Appoggiò un pezzetto di garza sterile sulla parte arrossata e la fissò con il nastro, facendo bene attenzione a lasciare un margine aperto per consentire alla zona di prendere aria.

“Grazie, ora va meglio” disse Kuroo appoggiandosi sui gomiti per tirarsi su, ma una mano aperta in pieno petto lo bloccò al materasso.

“Non ti muovere. Tu resta dove sei” Kei lo teneva fermo con una mano, mentre con l’altra abbassava l’elastico dei boxer. “E consentimi di dimostrarti la mia gratitudine per il tuo bel regalo.”

Tornò a chinare la testa tra le sue gambe, ma stavolta la sua attenzione non era per niente rivolta al tatuaggio.

 

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Haikyu!! / Vai alla pagina dell'autore: lolloshima