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Autore: Angel TR    11/09/2009    0 recensioni
Jennifer reggeva tra le mani il libro.
Era intitolato "La Piccola Principessa". Non le piaceva,ma prima che potesse chiedere informazioni al ragazzino,egli se ne era già andato.
Jennifer scese velocemente dall'autobus e lo rincorse. Quando giunse alla fine della strada,pensò che era veramente stata una cattiva idea rincorrere il ragazzino,perchè adesso si trovata di fronte ad un orfanotrofio davvero squallido.

Prima fanfiction su Rule Of Rose,un videogioco dalla trama molto profonda. Spero che con questa raccolta di one-shot/drabble,renderò bene i momenti passati da Jennifer,alcuni di mia invenzione.
Buona lettura^^
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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~The Orphanage


7.Brown

Inghilterra,1930

Wendy raccolse i pastelli rossi con attenzione, e li ripose tutti nel suo astuccio, sempre di colore rosso, un po'rattoppato. Si rivolse a Jennifer con un sorriso
:-Allora, cosa facciamo, adesso?- La classica domanda di bambini, la classica domanda di chi non vuole annoiarsi.
:-Oh...non saprei. Per esempio...- Il suo sguardo vagò per tutta la stanza, fino a fermarsi sul cielo, oltre la finestra. Era la solita giornata londinese, umida e piovigginosa, con grandi nuvoloni come batuffoli di cotone che passeggiavano tranquillamente per il cielo.
:-Uscire fuori è meglio di no, direi.- L'anticipò Wendy, cogliendo al volo i suoi pensieri. Già. Non andava bene uscire fuori, avrebbero molto probabilmente beccato un colpo di freddo, oppure, avrebbe potuto iniziare a piovere, e, senza gli stivali di gomma anti-pioggia e l'impermeabile con la consistenza di un giubbotto anti-proiettile, non sarebbero andate molto lontane e si sarebbero ritirate inzuppate fino al osso. E Jennifer ,di essere inzuppata, ne aveva abbastanza.
:-Dovremmo trovare un gioco di società...- Propose, allora, senza molte idee. Ma anche parlare di sè stessi era un'idea allettante. L unico problema era che Wendy era una bambina, dolce e gentile, ma pur sempre una bambina, e si sarebbe sicuramente annoiata a parlare di sè stessa e del suo passato oppure di cosa voleva fare una volta uscita dal orfanotrofio. Sicuramente, non lo sapeva neanche lei.
:-Un gioco di società? Potrebbe essere divertente. Ma dove lo troviamo? Loro...- Le indicò con un cenno della testa :-...non amano i giochi di società in scatola, preferiscono crearseli...- Le indicò di nuovo, annuendo al gioco Principe&Principessa, il nuovo hobby di Diana. :-...quindi, dovremmo crearcelo anche noi, oppure, chiederlo al signor Hoffman, ma non credo che lui sa dove sia il gioco di società.- Jennifer rimaneva sempre stupita dalle parole dell'amica. Wendy era davvero dolce e abbastanza matura per la sua età. Quello era un discorso che si sarebbe adattato ad una bambina dell'età di dodici anni, non ad una di nove oppure dieci.
:-Dubito che il signor Hoffman lo sappia, giusto. Allora...creamolo, su.- Passarono il loro tempo a creare fiori con i fogli di giornale, a colorarli con le matite rosse e ad attaccarli alle pareti dei loro letti con la colla di Meg, che, naturalmente, le guardò in malo modo da lontano. La giornata stava volgendosi nel migliore dei modi, chiuse nel orfanotrofio, al riparo dalla pioggia, senza le derisioni e gli schiaffi di Diana e le altre. Jennifer si sentiva ormai al sicuro con Wendy, e pensava che fosse lo stesso per la bambina, mentre la guardava colorare i fiori di giornale. Wendy alzò lo sguardo e rivolse un'occhiata ai pastelli sparpagliati per terra e al fiore ancora decorato di bianco e nero dalle figure immobili del giornale.
:-Perchè non colori?-
:-Oh, scusa, stavo guardando come coloravi tu.- Le rivolse un sorriso, e l'amica lo ricambiò.
:-Se vuoi, t'insegno come si fa.- Jennifer sapeva che lo aveva detto con tutte le buone intenzioni, e le permise di stendersi accanto a lei e prendere la sua mano per dirigerla nella giusta direzione. Le posizionò un pastello, facendoglielo stringere forte, e poi iniziò a muovere la mano sopra quella di Jennifer, in modo da mostrarle come muovere il pastello sopra il fiore. Seguì accuratamente i contorni della figura, e tracciò delle lettere su ogni petalo del fiore.
W+J=4.
Lo scrisse con la sua grafia infantile, decorando le lettere con cuoricini e stelline, e Jennifer si sentì montare il cuore in gola per la scritta.
Wendy+Jennifer=Per Sempre
Le due si scambiarono uno sguardo prima di buttarsi le braccia al collo, sotto le occhiate disgustate di Diana, Eleonor, Meg e gli altri bambini. L'Aristocrazia della Rosa avrebbe agito molto presto, Jennifer e Wendy lo sapevano bene. Ma nulla avrebbe intaccato il loro rapporto.
Proprio nulla, pensò Wendy, mentre Jennifer decorava tutti i fiori con la stessa scritta.

Il tempo fuori era ottimo per una passeggiata. Le nuvole coprivano i raggi del sole, ma non c'era niente che facesse presagire un temporale, e, così, Wendy e Jennifer decisero di uscire fuori. Wendy indossò il suo cappellino a tesa larga, e, mano nella mano con l'amica, aprì il portone del orfanotrofio, che dava nel giardino. Le due alzarono lo sguardo al sole e Wendy lo salutò con la mano, mentre Jennifer la imitava.
Stavano bene da sole. O, almeno, questo pensava Wendy, quando Jennifer propose di giocare a nascondino. Toccò a Wendy fare la conta, e Jennifer, assicuratasi che la biondina non stesse sbirciando, corse verso il capannone più lontano, dove la scarissima luce del sole non batteva nemmeno un po'. Dopo essersi appoggiata al muro del capannone, sentì un guaito e si precipitò al interno della baracca. Ciò che vide la lasciò senza fiato. Un cane dal pelo foltissimo color marroncino, era legato ad un palo, e mugolava. Non aveva ciotole di cibo o d'acqua vicino a sé e aveva uno sguardo triste e spaventato che subito commosse Jennifer e la indusse ad avvicinarsi.
:-Ciao, piccolo.- Cercò di tranquillizzarlo, ma lui si ritrasse, mordendola. Il cane si acciambellò su sé stesso e per tutto il tempo, non rivolse a Jennifer nemmeno un'occhiata. La ragazza slegò il cane, e quel gesto sembrò farle guadagnare tutta la sua stima. Le saltò in grembo e iniziò a leccarle il viso, e a mugolare di gioia.
:-Jennifer! Sto venendo a cercarti!- La voce di Wendy la distrasse del tutto. Afferrò il collare del cane e scrutò attentamente il nome.
Brown.
:-Okay, Brown. Rimani qui, io ti porterò cibo e acqua, ma tu non devi muoverti. Intesi?- Accarezzò il folto manto di Brown, e corse verso il muro dove Wendy aveva finito la conta. Toccò il muro e disse
:-Salva!- Wendy si girò e sorrise.
:-Brava, Jennifer. Ma posso sapere di chi era quel cane?-


Angolo Autrice:
Brown. Non sono carine Wendy e Jennifer insieme?*-* Aspetto un parere** Alla prossima

  
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