Cap 1: MONARCH

«Quindi oltre a Kong esistono altre creature...» Weaver era incuriosita da ciò che Brooks e Lin le avevano appena mostrato. Conrad, con il suo atteggiamento da soldato che non lo aveva mai abbandonato, la stessa attitudine che mai aveva abbandonato suo padre, restava in silenzio a meditare. «Perché ce lo state mostrando?»
«Avete visto Kong, ci serve il vostro aiuto.»
«Vi serve l'aiuto di una fotoreporter pacifista?» L'ex capitano dell'esercito britannico non capiva. «Scusa; ma non capisco a cosa potresti servirgli?» disse, rispondendo allo sguardo gelido e offeso di Weaver, che non aveva capito che Conrad cercava solamente di proteggerla con quella frase.
Brooks e Lin non risposero, ma continuarono: «Venite, vi mostreremo il resto.»

Entrarono in un ampio salone illuminato, pieno di scrivanie e strumenti che a entrambi non erano famigliari. Per la fotografa, abituata all’ambiente quasi buio della camera oscura, quella stanza risultava troppo illuminata. Lin si avvicinò subito a una ragazza con un camice bianco che stava studiando il resoconto della spedizione sull'Isola del Teschio.
Intanto Brooks presentava il resto della squadra: «Lui è Evron Hades, agente della Monarch, il suo compito è quello di tutelare i nostri studi e non far trapelare informazioni.» Evron Hades aveva i capelli chiari e uno sguardo in grado di uccidere, un po' angelo e un po' demone. «Lei è la dottoressa Karen Rivera, antropologa.» Quest’ultima indossava un paio jeans con una semplice camicia bianca; capelli lunghi e scuri dava un senso di calore a quell'ambiente asettico.
«Scusate il ritardo, torno adesso da un viaggio tra gli scaffali della biblioteca.»
«Beata te!» replicò la donna che Lin aveva raggiunto e che sembrava riuscisse a parlare con la biologa e intanto ascoltare le conversazioni intorno a sé.
Brooks continuò con le presentazioni: «Karen loro sono Mason Weaver e James Conrad, sopravvissuti alla spedizione nel Pacifico.» «Lieta che siate tornati tutti interi» disse, stringendo la mano di Weaver e guardandola negli occhi.
«E io sono Iris Moore. Benvenuti a Monarch.» Iris affiancò Karen, stringendo la mano di Conrad. «Stavo giusto leggendo delle vostre avventure. Ne parlò come se avesse appena terminato un romanzo di Jules Verme.
«Tu sei un parente di Joseph, lo scrittore?» James fino a quel momento non aveva parlato e quando rispose Iris rimase incantata dal suo accento inglese.
«Lui veramente era polacco.» Conrad stava per aggiungere qualcos'altro, ma l'entrata vigorosa di un uomo alto e che aveva ancora i segni di una muscolatura giovanile interruppe la conversazione. Tutti si voltarono verso di lui, gli scienziati ormai divertiti e abituati ai suoi modi rumorosi, Conrad e Weaver sconcertati, quasi infastiditi. E così anche l’agente Hades.
«Di Ghidorah se ne parla nella mitologia shintoista giapponese. A prima vista la storia sembra parlare di un most... e questi chi sono?» l'uomo, la cui identità era ancora sconosciuta a Conrad e Weaver, aveva un modo di parlare energico, elettrizzante e dinamico. Parlava voltandosi di continuo per poter parlare con tutti i suoi colleghi, sparpagliati per l’ampia stanza; se non lo avesse fatto non si sarebbe accorto dei nuovi arrivati, troppo preso da ciò che aveva scoperto. Al contrario della figlia il professor Edward Moore riusciva a essere meno recettivo.
«Sono due superstiti della spedizione di Randa» fu Evron Hades a rispondere, con voce annoiata e scocciata, quasi stesse dicendo un’ovvietà che solo uno stolto non avrebbe intuito.
Il professor Moore nascose la sua tristezza al sentire nominare Randa, collega e amico conosciuto alla Monarch.
«James Conrad, signore.» L'ex capitano inglese sapeva riconoscere un uomo tutto d'un pezzo quando ne vedeva uno, anche se agli occhi di quasi tutti il professor Moore dava tutta un'altra impressione.
«Mason Weaver. Lei sarebbe?» Se da un lato Conrad era metodico e cauto, Weaver era diretta e impulsiva.
«Lui è il professor Edward Moore e io mi scuso per il poco riguardo di mio padre» Iris lo disse soprattutto a Weaver, mentre la dottoressa Rivera cercava di nascondere le risate. Karen sapeva benissimo che Edward Moore aveva un cuore gentile, nonostante potesse apparire irrispettoso e a tratti goffo.
«Di cosa si occupa di preciso?»
«Lei è inglese, adoro il suo paese, ricco di leggen...» Moore iniziò a rispondere alla domanda Iris e Karen gli diedero entrambe una leggera gomitata. «Io sono un mitologo, giovanotto, e qui alla Monarch mi occupo di studiare la veridicità storica del mito e, a proposito di questo, ho trovato qualcosa sulla creatura che state studiando.»
«Quale creatura?» A quella domanda tutti si voltarono verso Brooks, ché fosse lui a raccontare. Il geologo era sempre stato impacciato e goffo, ma mai nello spiegare, anche se dopo l'Isola del Teschio era tornato un po’ più agile e, se possibile, più curioso. E sicuramente adesso credeva a tutti gli studi di Randa, per quanto assurdi potessero sembrare.
«Ghidorah. È una creatura simile a un drago, di notevoli dimensioni, ma questo non vi dovrebbe stupire.»
«Ma non un drago come tutti gli altri… Nella mitologia giapponese si parla di un drago con otto teste!!!» Edward Moore a stento nascondeva il suo entusiasmo.
«Ma dalle pitture rupestri abbiamo visto una creatura con tre teste» sottolineò Weaver.
«Ci potremmo trovare di fronte a una descrizione un po’ esagerata del mito, una specie di favola per spaventare i bambini oppure di uno sviluppo evolutivo che ha portato l’animale ad avere dalle tre alle otto teste» Iris rispose al commento della fotoreporter. «Dovremmo fare un confronto tra la datazione delle pitture e l’inserimento di queste storie all’interno della cultura giapponese.» «Giusto, allora ce ne occuperemo io e Karen. Cioè io e la dottoressa Rivera.»
«Non mi dite che devo tornare in biblioteca, quando potrò ritornare a fare ricerche sul campo?!» Mason guardò Karen uscire via, trascinata dal professor Moore e non riuscì a trattenere un sorriso divertito. Vedendo tutti muoversi e ritornare a lavoro Conrad si sentì a disagio non sapendo cosa fare, in un ambiente che non era il suo. «Brooks, non ci hai ancora detto perché siamo qui» lo fermò appena in tempo, il geologo era quasi alla porta.
«Ah, sì, ehm..tu ed Hades venite con me.»
«E io avrei bisogno di lei signorina Weaver» Iris fece cenno alla fotografa di seguire lei e la dottoressa Lin.

Mason Weaver e James Conrad si scambiarono uno sguardo d’intesa prima di separarsi e seguire gli scienziati.


Note dell'autrice:
Benvenuti alla lettura del primo capitolo di questa storia che vuole seguire gli avvenimenti posteriori agli eventi di "Kong - Skull Island". Spero vi possa interessare. Se vi va, lasciatemi un commento e fatemi sapere se vi può piacere.
A presto e Buona lettura!
Francis Joy